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Autore: maffo    09/01/2008    2 recensioni
"Ancor prima di chiedersi perchè, la prese per le spalle e le diede un piccolo bacio".
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Demyx, Larxene
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LARXEN VS DEMYX

 

“Ciao, ragazzina!” disse Demyx a Larxen, quando quella sera la vide appoggiata alla balconata del Confine Con La Devastazione. La ragazza se ne stava lì, sulle sue, col suo solito libro in mano, Marquis De Sade. Quando vide arrivare il Nono, sbuffò esageratamente, sperando che se ne andasse. Invece Demyx, che nutriva un certo interesse per la Dodicesima, le si affiancò, appoggiandosi alla ringhiera. 

“Come va? Stamattina ti ho visto in allenamento…Uao, sei stata grande! Bum, bam, e hai steso tutti i Nessuno! Si, devo dire che sei proprio forte…”.

Non sentendo arrivare risposta, si girò verso di lei. Larxen leggeva il suo libro, con fare indifferente, come se lui non fosse stato lì. Demyx, col suo animo sensibile, si sentì profondamente offeso dall’indifferenza della ragazza.

Ancor prima di chiedersi perché, la prese per le spalle e le diede un piccolo bacio. 

Appena si staccarono, Larxen guardò Demyx indignata, sfoderò i suoi coltellini, e ne lanciò uno contro di lui. Dal canto suo Notturno Melodico non si lasciò cogliere di sorpresa. Evocò la Sitarra e, con qualche accordo roccheggiante chiamò cinque sue copie d’acqua. Il coltellino di lei ne distrusse una. 

“Scusa, Larxen!! Non volevo, non so cosa mi è preso…ti prego, non voglio combattere con una donna!” 

“Passi che mi hai chiamato ragazzina, ma io non mi faccio baciare solo perché uno stupido bamboccio non riesce a controllarsi…e poi, diamine, NOI NON DOVREMMO PROVARE ASSOLUTAMENTE NULLA!!”.

Larxen era veramente infuriata, lo dimostrava il fatto che intorno a lei si era creato un campo energetico attraversato da fulmini. Cominciò a tirare dei coltellini elettrici contro Demyx, che non molto agilmente riuscì ad evitarli. Si vedeva chiaramente che il giovane non avrebbe voluto combattere con Larxen, ma la ragazza lo travolse con la sua furia in una battaglia al limite dell’incoscienza. Infatti, si rendeva conto Demyx, la Dodicesima combatteva in modo scorretto e scomposto, guidata solo dal desiderio di fargliela pagare. Demyx avrebbe potuto colpirla quando voleva, ma non voleva farle male. No, non le avrebbe torto un capello. 

Aveva già in mente una strategia. Le avrebbe mandato contro molte copie d’acqua, che lei era sicuramente in grado di sconfiggere. Poi, quando lei si fosse stancata, lui se ne sarebbe andato tranquillamente per la sua strada, facendo finta di niente. Purtroppo per il Nono, però, Larxen non si sarebbe stancata troppo presto. Infatti, dopo quaranta minuti che Demyx creava copie e la donna le distruggeva, quest’ultima non dava il minimo segno di cedimento, anzi, sembrava più fresca di prima. 

Così, ad un certo punto, Notturno Melodico lasciò perdere. Lasciò cadere la Sitarra, che scomparve in mille bolle. Larxen non si fermò,e quasi senza vederlo, gli tirò una coltellata che lo scaraventò oltre la ringhiera. Quando se ne accorse, la ragazza urlò “NOOO!!! DEMYX!!” e si buttò oltre il parapetto, giù verso la Città Oscura. Sapeva benissimo che da una caduta come quella Demyx non si sarebbe salvato.... 

Lo raggiunse in volo. Era ancora privo di sensi. Lo afferrò alla vita, lo strinse a sé e con la mano libera puntata verso l’alto gridò “CORDA ELETTRICA!!!”. Dal coltellino che stringeva in mano uscì un fascio di fulmini che andò ad attorcigliarsi intorno alla ringhiera della balconata. Quando la Corda finì di srotolarsi, vi fu un potente strattone, e Larxen per poco non lasciò andare Demyx. Per fortuna lo trattenne, e poi con un fischio si fece tirare su dalla corda che si accorciava da sola. 

Quando furono di nuovo sopra, Larxen adagiò Demyx a terra. Lo svegliò con un calcio in faccia. Quando aprì gli occhi, la Ninfa Selvaggia gli si avvicinò. Ad un passo dal suo volto, gli disse sorridendo 

“Sei stato uno sciocco a baciarmi, ma…un vero cavaliere…nel non voler combattere contro una donna. Grazie, Demyx.”

Poi si alzò e si avviò alla porta per rientrare. Demyx balzò in piedi. 

“Grazie?! E di cosa?! Larxen?”ormai la ragazza era sull’uscio.

“Ricordati, mi devi un favore, ti ho salvato la vita.” 

“Ti prego, rispondimi!”

“ Grazie di avermi fatto provare un sentimento, per la prima volta da quando esisto.” 

Detto questo, Larxen sparì nell’oscurità dell’interno. Demyx la guardò svanire, poi raccolse il libro della Ninfa Selvaggia, lo strinse al petto, e cominciò a saltare di gioia come un bambino.

  
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