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Autore: alexloveniall    26/06/2013    2 recensioni
never say never.
Kristen non crede alla fortuna, lei non crede in niente. credeva di essere una semplice ragazza, ma non lo è. odia la sua famiglia, e si trasferisce con sua madre, il padre del suo migliore amico e il suo migliore amico Luke, a Londra. suo padre è morto due mesi prima.
incontra i suoi idoli, e vecchi segreti di famiglia verranno rivelati. Louis Zayn Harry Niall e Liam, riusciranno a farla riprendere a sorridere? a ridarle la speranza? e a credere nell'amore?
Kristen è una ragazza all'apparenza forte, ma ha paura del mondo tutto per colpa di un uomo, che le ha rovinato la vita...
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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2° capitolo: litigi e nuove amicizie.
 
L: Kris! Svegliati! Stiamo atterrando! Luke mi scuote per una spalla.
Io: Delicato! Dico alzandomi di scatto e sbattendo la testa. Mi risiedo e lui se la ride.
Io: ti diverti? Gli chiedo progettando un piano malefico.
L: abbastanza. Continua a ridere.
io: Be’ adesso mi diverto un po’ anch’io! Inizio a fargli il solletico e lui non la smette di ridere, rido anch’io nel sentirlo pregarmi.
Io: la smetto solo se mi chiedi scusa.
L: per cosa? Dice col fiatone
Io: per avermi svegliata, per avermi fatto sbattere la testa e per aver riso di me u.u
L: ok, ti chiedo scusa. Ma ora basta ti prego! Smetto e mi riappoggio al sedile, guardando il finestrino. Piove. Che bello sicuramente domani passerò il mio compleanno sotto la pioggia! Non che a New York il tempo sia migliore.
Arrivati all’aereo porto di Londra, Emy appoggia la valigia e si butta tra le braccia di una bionda castana, ha gli occhi castani e sembra quasi una barbie, peccato che sia molto bassa.
E: lei è Lola, la mia compagna di stanza del college, nonché la mia migliore amica! Dice riabbracciandola.
Lo: piacere di conoscervi! Tu devi essere… Kristen e tu Luke, giusto? Buongiorno signora  Hilton! Signor White! Dice salutando tutti. Le sorrido, il solito falso sorriso che ho quando incontro una persona che proprio non sopporto, e penso “spero che muoia investita da un treno” rido della mia crudeltà e a quanto pare non sono l’unica ad essere crudele, vista la risata improvvisa di Luke che spaventa un po’ tutti. Povero, lui non sa proprio trattenersi, infatti viene sgridato dal padre.
Prendiamo un taxi e dopo circa 20 minuti arriviamo alla nuova casa.
M: vedrete che vi piacerà tanto! Dice dandomi un bacio e prendendomi per mano mia madre.
Josh, il padre di Luke apre la porta. Mentre io entro dentro, mi guardo attorno. Quella era la casa che sognavo quando ero triste. Pensavo a quella casa e a me da bambina, la mia infanzia dimenticata da tutti.
Io: ma questa è la casa dei miei ricordi! Guardo mia madre incredula, lei mi viene incontro sorridendo e forse più stupita di me.
M: non è possibile che ti ricordi di questa casa! Avevi neanche due anni quando ce ne siamo andati!
Io: quindi noi abitavamo qui? Mia madre annuisce. Non l’ho mai vista così… mamma! Si prende cura di me come non ha mai fatto.
J:Ragazzi andate a vedere le vostre camere! Le individuerete perché ho fatto mettere dei cartelli con i vostri nomi nelle vostre camere dalla domestica. Sky!!
S: si signor White?
M: loro sono Luke e Kristen. Lei è Sky la nostra domestica.
S: ciao ragazzi!
Io&L: ciao Sky! È una ragazza molto carina. Forse qualche anno più grande di me. Grandi occhi azzurri, sorriso falso in volto, capelli biondi e scalati. Sì potremmo diventare amiche.
S: venite vi accompagno alle vostre stanze. Datemi pure le vostre valige. Signora Hilton potrei parlarvi un minuto?
M: è urgente?
S:ehm direi proprio di si! Le due si allontanano e parlano, Sky sembra preoccupata e dopo un po’ anche la mamma sembra esserlo. Le due ci vengono incontro.
M: ragazzi c’è un piccolo problema. Nella camera di Luke c’è un bagno e diciamo che la settimana scorsa, c’è stata una piccola perdita, Sky mi ha informato e le ho detto di chiamare l’idraulico. Tre giorni fa ha aggiustato il guasto, però a quanto pare, la camera di Luke è di nuovo allagata. Purtroppo la camera degli ospiti per queste due settimane è occupata da Emy, quindi Luke non sappiamo dove sistemarti…
Io: può dormire nella mia stanza! Tutti si girano verso di me.
L: si mi sembra un’ottima idea. Io e Kristen siamo migliori amici, e poi è capitato molte volte che si addormentasse a casa mia.
Mia madre sembra che ci stia pensando.
M: come sistemazione provvisoria può andar bene, ma nella camera di Kristen c’è un solo letto.
Io: lo condivideremo. No problem people!
Mia madre e Josh sospirano, rassegnati all’idea che non siamo più nel medioevo.
Entrati in camera io e Luke disfiamo le valige. Avendo un solo armadio e una sola scarpiera è molto difficile.
Mezzora dopo…
 Stanchi ci corichiamo nel letto. Ho tanta voglia di conoscere meglio Sky,ma sono troppo stanca.
Io: quando è morta tua madre, come ti sei sentito? Chiesi a Luke.
L: non lo so. Non c’era mai a casa, quindi non ne sentivo la mancanza, pensava solo e sempre al lavoro, come se neanche mi avesse partorito. Però mi sentivo perso, come se la mia vita in un certo senso fosse collegata a lei, e quando lei è morta, una parte di me è andata via con lei. Ti ricordi Hope? Quella ragazza delle medie? Suo padre è morto, e mi ha detto che si è sentita come me. Forse tutti ci sentiamo così quando perdiamo qualcuno che per noi è importante.
Io: strano, io non mi sono sentita così… Luke mi guarda scioccato, ma io continuo a guardare quell’interessantissimo soffitto azzurro.
Io: forse ti sembrerò un’insensibile, egocentrica ragazzina viziata che se ne frega degli altri…
L: non lo penserei mai Kris! Solo che mi sembra strano, era pur sempre tuo padre! Insomma ti trattava male, ma era tuo padre. Mi alzo dal letto scocciata da quella conversazione.
Io: vado a fare due passi.
L: aspetta Kris. Dice tirandomi per il polso, i nostri visi sono ad alcuni centimetri di distanza. Ma continuo ad essere fredda e distaccata. Non riesco ad esprimermi neanche con i miei migliori amici.
L: parliamo un po’. Da quando ti conosco sei sempre fredda e distaccata. Siamo amici, sfogati!
Io: Luke io vorrei farlo, una parte di me lo vuole tanto. Ma non ci riesco…
L: provaci!
Io: non mi capiresti neanche tu…
Lui non deve sapere che mi taglio, sarebbe un disastro. Mi starebbe attaccato come una cozza e potrebbe impazzire, diventare come me. E io non lo voglio, voglio che resti quel ragazzo spensierato e sorridente di sempre. Non che veda il mondo come lo vedo io. Spento, senza colori.
Mi siedo accanto a lui e lo abbraccio.
Io: Luke, non so da dove cominciare!
L: da dove vuoi. È la tua storia, e decidi tu. Per la prima volta posso scegliere io.
Io: ok. Da quando sono piccola mi sveglio con uno strano incubo. Ma è sempre e solo la stessa scena che si ripete, non capisco molto. Tutto è ambientato in questa casa, c’è sangue ovunque, persone che neanche conosco mi chiedono di vendicarle. Poi svengo e mi ritrovo legata ad una sedia, e un ragazzo incappucciato, continua a chiedermi dov’è, ma io non so di cosa parla e continua a picchiarmi, e poi mi sveglio. Lo sa solo Taylor, ma ora anche tu.
L: wow. E poi? È solo questo la causa del tuo essere così spenta? Scuoto la testa, incerta se raccontargli il resto o no.
Io: Luke, io non riesco a fidarmi di te non ho mai detto nient’altro neanche a Tay… 5 minuti di imbarazzante silenzio seguono, Luke non dice neanche una parola e se ne va. Mi corico sul letto, disperata, è solo colpa mia e ne sono consapevole. Poi prendo la lametta, alcuni vestiti ed entro in bagno.
Oggi faccio solo la spalla, se mi taglio nel braccio, lo noterebbe tutta Londra… il sangue sgorga dalle cinque ferite procurate dalla lametta,prendo del disinfettante e mi faccio una doccia. Dopo essermi vestita mando un messaggio a Taylor per dirle che sono arrivata e dirle tutto della casa. Chiudo la mia stanza a chiave e facendo il minor rumore possibile, scendo le scale. Voglio uscire un po’, senza che qualcuno lo scopra. Guardo se nel salone c’è qualcuno, e vedo Sky parlare con mia madre. La bionda credo che mi abbia visto, infatti smette di parlare, io le faccio dei segni come per dirle di non dire niente a mia madre, sperando che mi capisca. Mia madre si sta per girare, ma Sky le chiede qualcosa e le due si dirigono in cucina, dall’altra parte. Ringrazio mentalmente la ragazza e mi dirigo verso la porta, piuttosto in fretta. Vado a prendermi un gelato, purtroppo piove ancora…
Cammino per le strade di Londra, continuando a messaggiare con Tay.
Stanca, dopo un po’ mi siedo su una panchina. Aspettando la risposta della mia amica, mi guardo attorno. Credo proprio che Londra sia la città fatta a posta per me, così grigia… sospiro e mi guardo intorno, di fronte a me c’è un negozio di musica, accanto una libreria, alcuni palazzi e una pizzeria. Entro nel negozio di musica, è tutto così silenzioso, sembra non esserci nessuno, è tutto molto ordinato, sistemato con cura. Prendo il CD DNA delle Little Mix, che ovviamente avevo, però il gatto del mio ex-vicino non so come ha rotto e + di Ed Sheeran, che ho cercato per tutta NYC ma che non ho trovato, la ragazza alla cassa assomiglia a Sky, solo che questa è la versione punk,  non fa altro che masticare una Big Bubble, e guardarmi di nascosto. Io la fisso con l’espressione del tipo “ma che vuoi?”, e lei la smette. Uscita dal piccolo negozietto contro il cellulare e vedo quattro sms, sicuramente là dentro non c’è campo. Uno è di mia madre:
“ Kristen apri la porta! È ora di cena!!” guardo l’orologio, sono le… 20.16! devo inventarmi un idea al più presto. Mentre penso, mi siedo e leggo gli altri sms, due di Taylor, che per ora non leggo, e uno di un numero sconosciuto, lo leggo subito.
“ciao sono Sky, la tua domestica, ho chiesto a Luke il tuo numero, sappi che sei nei guai e anch’io! Ti prego rientra subito! Ho un piano, ci vediamo in cortile, sotto la tua stanza.”
Corro subito verso casa, e vedo la bionda che mi fa dei segni.
S: il piano è questo: mi dai la chiave, io apro la finestra, e tu ti arrampichi sulla grondaia per salire.
Scuoto la testa.
Io: è troppo complicato ci metteremo troppo.
S: hai altre idee sensate? Ovviamente non ne ho. Rassegnata scuoto la testa e sbuffo.
Io: muoviti! Dico consegnandole la chiave. Intanto inizio ad arrampicarmi. Ce la posso fare.
 
Sky Pov.
Odio il mio lavoro, la domestica! Purtroppo, non ho trovato di meglio. I miei genitori sono morti in un incidente, e abito con mio nonno, mi serve questo lavoro, perché ho una sorellina di due anni e devo badare a lei, a mio nonno e alla mia gemella un po’ punk. Loro sono la mia famiglia.
Quando ho visto quella ragazza, Kristen, come me con un sorriso falso stampato in viso,gli occhi grigi, alta e magra, bionda ho capito che forse il mio lavoro sarebbe stato molto faticoso, infatti ha già combinato il primo casino della giornata. Non so la sua storia, ma da subito ho capito che potremmo diventare buone amiche, e forse l’ha capito anche lei.
Controllo che non ci sia nessuno in corridoio, e apro la camera di Kristen, lentamente e silenziosamente la chiudo di nuovo a chiave. Mi fiondo velocemente alla finestra e la apro Kristen è quasi arrivata.
Io: veloce Kris! Dico incitandola e dandole la mano.
K: ce la sto mettendo tutta! Dice afferrando la mia mano. Non è molto pesante, sembra quasi di tenere una piuma. Con l’agilità di un gatto, si da lo slancio e salta dentro la stanza.
 
Kristen Pov.
Io: grazie per avermi aiutata. Mi sei molto simpatica, è da prima che volevo conoscerti meglio.
Lei mi guarda sbalordita.
S: mi spieghi come hai fatto ad entrare così?
Io: così come?
S: insomma, avevi l’agilità di un gatto! Rido divertita.
Io: nel vialetto dove abitavo, c’erano molti alberi, disposti in fila, io mi divertivo ad arrampicarmi, passando da un ramo all’altro. Ma diciamo che tutto il vicinato aveva notato già da prima la mia agilità nella corsa e in altre attività fisiche. Comunque, ne parliamo dopo.
 Dico aprendo la porta e controllando che non ci sia nessuno usciamo.
Ho la scusa perfetta, dirò che mi sono addormentata, assumo l’espressione assonnata, ed entro nell’enorme sala da pranzo.
M: Kristen torna in camera tua. Dice mia madre, io faccio finta di non sentirla e mi siedo. I nostri sguardi si incrociano. Sembra piuttosto arrabbiata io sono serena, so che il mio piano funzionerà, come sempre.
M: Kristen! Ripete di nuovo.
Io: per favore mamma non urlare! Luke mi passi le patate per piacere? Grazie. Il mio amico me le passa.
M: dov’eri? È da un’ora che ti chiamiamo.
Io: io e Luke stavamo parlando, gli ho detto che ero stanca e volevo dormire, lui è uscito ho chiuso la porta per non essere disturbata e mi sono addormentata. Poi voi avete cominciato a chiamarmi e mi sono svegliata, ho visto l’ora e mi sono fatta una doccia. Poi mi sono ridistesa sul letto per via del mal di testa e mi sono addormentata di nuovo. È stata la voce di Sky a svegliarmi.
M: quante volte ti devo dire di non chiudere la porta a chiave? Mia madre da quando papà è morto, non fa che preoccuparsi per tutto.
Io: tante. Ma come vedi sto bene! Silenzio. Nessuno dice niente.
M: Luke Sky è vero quello che ha detto?sbuffo continuo a mangiare facendo finta di niente.
S: si. Luke sta zitto, guarda il suo piatto continuando a mangiare, se non lo conoscessi direi che sta pensando. Ma so che in realtà, si è confinato in un mondo tutto suo, ignorando quello che succede al resto del mondo.
J: Luke rispondi! Ti hanno fatto una domanda, evita di fare il maleducato con la donna che ti ospita.
M: oh Josh, sii meno severo con lui!
L: mi scusi signora Agatha. Comunque no. Il mondo si blocca, il mio migliore amico mi ha appena tradito. Non ci credo. Mia madre smette di masticare e ci guarda entrambi, io continuo a mangiare, facendo finta di niente. Ma dentro di me esplodo, lancio tutto in aria e i miei sentimenti mi distruggono.
L: Kristen non ha mentito. Tutto si ferma di nuovo, e io torno normale dentro di me. Mentre fuori è tutto calmo.
Io: non ho più fame.
L: nemmeno io.
J: bene restate a tavola.
M: andate pure in camera vostra.
M: sei troppo duro. Cerca di capirli, hanno avuto una dura giornata. Lasciali andare.
J: tu invece sei troppo gentile. Mia madre sorride imbarazzata.
Io: bene allora vado. Buonanotte a tutti. Dico dando un bacio all’aria. “andate a quel paese tutti quanti” penso dentro di me, e faccio pure il ghigno, sempre nella mia testa. Luke mi segue a ruota.
Entrati in camera non ci rivolgiamo la parola, lui prende la sua roba e si spoglia.
L: come già sai io dormo solo con la canottiera, quindi girati.
Io: idiota. Sussurro.
L: come scusa? Quando parli, fa in modo che possano sentire tutti. So che l’ha fatto a posta per provocarmi, il suo comportamento mi causa solo dolore.
Io: Luke sei un idiota.
L: però prima, quando mi abbracciavi e ti sfogavi con me, pensavi che fossi la persona più bella del mondo. Tu non ci tieni davvero alle persone, le usi e basta, come i fazzoletti.
Prima che mi venga una crisi isterica, prendo l’Ipod e apro alla finestra, esco fuori e inizio ad arrampicarmi sul tetto.
Io: va a quel paese Luke. E la chiudo prima che possa dirmi altro.
 
 spazio me...
ecco il secondo capitolo come promesso. è molto lungo! domani se trovo due recensioni posto il terzo u.u


anticipazione:
 “fiondati tra le sue braccia e chiedigli scusa.” Dice il mio cuore.
“sta zitto idiota! Aspetta che sia lui a scusarsi” questo invece è il mio cervello a dirlo. Cuore o cervello? Se gli chiedo io scusa, lo recupererei subito, se invece aspetto, potrei rischiare di perderlo per sempre. Credo di avere scelto."

 
 
  
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