Videogiochi > Professor Layton
Ricorda la storia  |      
Autore: Maghetta1996    26/06/2013    1 recensioni
(Anton/Sophia)
"Sentì una mano che le si poggiava sulla spalla e, inevitabilmente, si girò di scatto.
Un paio di occhi turchesi la scrutavano, la mano rosea era sempre ferma sul confine di pizzo bianco del vestito, le sfiorava leggermente la pelle. "
"-Potrò rivederti ancora?- sussurrò lui.
A quelle parole, il suo debole organo rosso ebbe un collasso: rivedersi? Era felice di essere cercata da Anton.
Significava che era importante per lui, significava che non era un sentimento a senso unico."
One Shot incentrata sulla coppia Anton/Sophia, dove narra tutti i momenti del passato: dal loro primo incontro, all'addio.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Herzen, Sophia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hanamori no Oka.

A Roberta.
Sophia

Il treno sfrecciava lungo i binari, così velocemente che i passeggeri a stento riuscivano a tenere l'equilibrio, sostedendosi a ciò che gli capitava a tiro.
Una ragazza dai capelli viola per poco non finì sopra un passeggero.
-Stia un po' attenta!- si lamentò l'uomo, guardandola torvo; in seguito, vedendo il pallore della fanciulla e le mani che stringeva al grembo, rivalutò la situazione.
-Ehm...-boforchiò pentito -...le serve una mano?
Lei sorrise dolcemente, approfittando della cortesia.
-Dovrei raggiungere la mia cabina. E' l'ultima lì in fondo...- ed indicò una porta in legno poco lontana.
L'uomo la accompagnò fino alla cabina, chiedendosi perché una donna vestita così riccamente, non viaggasse in prima classe.
Eclissò l'idea di farle una domanda tanto sconveniente.
-Grazie mille- sorrise la ragazza, al che l'uomo si congedò alzando il cappello.
Sophia, rimasta sola nella cabina, si sedette finalmente nella poltrona, sospirando.
Guardando dal finestrino, scorgeva paesaggi che non aveva minimamente mai visto: colline, montagne, qualche scorcio di mare, era tutto un susseguirsi di novità, una dopo l'altra.
Dopotutto, nonostante tutto, era felice di essere lì.
Anche se avrebbe volentieri diviso tutto con lui.
Anton...
S&A


Era la sera di un 14 Dicembre, la villa degli Herzen era in festa.
Un ballo, una festa, e Sophia era stata invitata come molte altre ragazze della sua giovane età.
Tranquilla, nella sua carrozza, scorgeva il tappeto nero della notte senza stelle.
Non appena il servitore aprì la porta della carrozza, scese, attenta a non inciampare negli scalini.
-Prego, da questa parte- la guidò il valletto del casato Herzen. Sophia non aveva mai visto così tanta ricchezza in vita sua: quel palazzo era veramente magnifico.
Una volta annunciata, entrò all'interno della sala piena di persone, per lo più giovani donne.
Si sapeva che molte ragazze ambivano al ruolo di futura duchessa.
Era la prima volta che Sophia prendeva parte ad una cerimonia del genere, infatti si accorse di essere squadrata da molti visi.
-Guardi quella, Rose...- sentì bisbigliare una voce vicina -...non l'ho mai vista, che sia una marchesa o cos'altro?
Un'altra voce, appartente alla vicina di nome Rose, continuò -Non posso crederci Adeline! Chi è che racchiuse così tanta bellezza, anche solo nello sguardo?
Adeline, leggermente irritata per il complimento gratuito dell'amica, fatto ad una perfetta sconosciuta propose -Vediamo se tal bellezza si assoccia all'attegiamento. D'altronde una donna bella, nell'animo può essere una ragazza d'osteria, no?
Rose annuì, e le due giovani donne si avvicinarono a Sophia, ignara di essere messa alla prova dalle due comari.
-Salve- Adeline richiamò Sophia, che stava continuando ad osservare la magnifica sala, girandosi la ragazza vide due fanciulle, dalla voce si accorse che era la tizia che aveva sentito bisbigliare qualche minuto prima.
-Salve- salutò Sophia educatamente; Rose affiancò Adeline, intenta nel scoprire l'animo della misteriosa ragazza.
-Io sono Adeline Lopez, lei è Rose Vidal, non ci ha onorato della sua presenza in altre occasioni, è la prima volta che giunge qui, signorina...?- interruppe la frase, aspettando che la scosciuta pronunciasse il suo nome.
-Sophia Fancy, si è la prima volta che mi reco qui. E' un grande piacere conoscervi- sorrise senza scomporsi Sophia, le due ragazze sembravano soddisfatte della sua reazione.
Rose Vidal stava aggiungere qualcosa, ma divenne tutta rossa, imitata da Adeline Lopez, entrambe la fissavano come dei peperoni.
Sophia, inizialmente non capì quell'attegiamento, poi le vide inchinarsi -Buonasera signorino Herzen!- dissero all'unisono.
Sentì una mano che le si poggiava sulla spalla e, inevitabilmente, si girò di scatto.
Un paio di occhi turchesi la scrutavano, la mano rosea era sempre ferma sul confine di pizzo bianco del vestito, le sfiorava leggermente la pelle.
-Scusate il disturbo- una voce dolce, le fece battere il cuore -Rose, Adeline, con chi avevate l'onore di discutere?
Le due ragazze imbarazzate si affogarono con le loro stesse parole: il risultato finale fu un miscuglio di frasi senza senso.
Sophia intervenne, salvando le due rampolle dalla brutta situazione -Sono Sophia Fancy- prese i lembi del vestito bianco, e si esibì in un inchino.
-Molto piacere, Anton Herzen. Sono il figlio del duca Herzen- si presentò il giovane, facendo il baciamano alla ragazza.
Vestito riccamente, solo ora Sophia si accorse, che quel ragazzo superava in grazia e bellezza tutte le presenze maschili presenti.
-Anton...- Adeline richiamò l'attenzione del ragazzo -...allora cosa ne pensa del mio vestito nuovo? E' azzurro come il mare d'estate, l'ho fatto ricamare per l'occasione dalla sarta migliore della città.
Anton stava per risponderle, quando Rose si piazzò davanti l'amica -Un mare d'estate è bello si, ma il mio vestito rosa come le rare sfumature che talvolta si scorgono al tramonto, è certamente superiore.
Adeline si mostrò visibilmente offesa dall'ingiuria che aveva osato Rose, ma Anton non si scompose -Sono meravigliosi entrambi...- le due diventarono dei pomodori -...tuttavia apprezzo di più il bianco della neve, che porta la vostra nuova amica.
Anton Herzen azzardò un complimento a Sophia, rimasta estranea a quella faccenda bizzarra.
-La ringrazio- sorrise lei, senza vanto né modestia.
-Volete farmi l'onore della vostra compagnia per un po', signorina Sophia?- ora le intenzioni del signorino Herzen si erano fatte chiare.
Sophia rimase interdetta, ma gli occhi speranzosi del ragazzo la convinsero -Certamente.
I due si allontanarono insieme, sotto gli occhi allibiti di Rose ed Adeline, le quali ricominciarono a bisbigliare -Paragonare i nostri vestiti di alta classe a quello straccetto...- ricominciò Adeline -...certo che Anton è proprio bello, peccato che di gusto estetico non se ne intenda neanche un po'.
E i loro discorsi vennero assorbiti dalle voci della sala.

-Mi perdoni se sono stato invadente- si scusò Anton, cosciente di aver allontanato in modo un po' brusco Sophia. Ora erano nella terrazza del palazzo, Sophia guardava il cielo nella speranza di scorgere una stella.
-Può evitare di essere così formale, lo vedo che le reca fastidio nell'esprimersi- gli fece notare la ragazza, avendo percepito il disagio del ragazzo nel pronunciare parole.
Anton si stupì nel vedere con quanta facilità aveva scovato i suoi pensieri -Ti prego, chiamami pure Anton, così parlermo entrambi nello stesso modo.
Lui si avvicinò e l'affiancò -Che peccato, non c'è neanche una stella- sospirò Sophia, Anton le prese la mano e le fece indicare un punto lontano nel cielo -Guarda bene, laggiù ne brilla una...
Sophia strabuzzò gli occhi, ma non riuscì a scorgere niente.
-Aspettami un attimo, ora ti faccio vedere- tornò poco dopo, con un telescopio in mano. Sophia non ne aveva mai visto uno.
-Ecco, ora dovresti vederla- sorrise Anton prendendole la mano ed aiutandola ad osservare.
-E' vero! Che meraviglia...- si girò per ringraziare Anton, e di nuovo incrociò gli occhi turchesi.
Le sue gote si tinsero di scarlatto, ed abbassò lo sguardo pieno di vergogna.
Anton, approfittando di quel momento di debolezza, le baciò la mano -Vuoi concedermi un ballo?
Sophia, questa volta senza esitazioni, annuì.
Tornarono nella sala da ballo, sotto gli sguardi di tutti.  
I musicisti suonarono un valzer melodioso; nella pista gli abiti delle donne erano un prato dipinto di mille colori, passi leggeri e volteggianti calpestavano il pavimento.
Sophia posò una mano sul braccio di Anton, quest'ultimo le cinse la vita con la sua mano.
Iniziarono anche a loro a volteggiare e, ogni tanto, Sophia pensava che si sarebbero alzati in volo.
Nel suo cuore stava nascendo un sentimento nuovo, qualcosa che gli diceva di essere se stessa, e incodizionatamente ammirava sempre di più il giovane.
-Potrò rivederti ancora?- sussurrò lui.
A quelle parole, il suo debole organo rosso ebbe un collasso: rivedersi? Era felice di essere cercata da Anton.
Significava che era importante per lui, significava che non era un sentimento a senso unico.
E quella, più che una semplice domanda, le sembrava una preghiera.
-Ne sarei davvero lieta- disse Sophia.

sad

-Signorina, si sente bene?
Sophia sbatté le palpebre, accorgendosi solo in quel momento di essersi addormentata.
Un forte odore di rose la investì, facendole girare la testa.
-Mi scusi, devo aver esagerato con il profumo- era la voce allegra di una ragazza.
Mettendo a fuoco l'occhio, Sophia vide una donna della sua età seduta davanti a lei.
Si era dimenticata che lo scompartimento era per due persone.
Era una tipa abbastanza in carne, con i capelli biondi legati in uno chinon, vestita riccamente con un vestito giallo canarino.
Ciò che risaltava in particolare, era il naso a patata.
-Sono felice di non essere l'unica nobile ad aver prenotato in ritardo il biglietto! Pensi che orrore dividere la cabina con qualche mascalzone!
La tipa prese ad agitarsi, e sembrava un bigné alla crema -Ah!- disse poi, probabilmente cosciente di essersi movimentata troppo -Sono Constance Dove, piacere di conoscerla, lei è?
Il sorriso di Costance Dove aveva qualcosa di dolce, che consolò un poco Sophia -Sophia Herzen, il piacere è tutto mio.
Con piacere, la sua coinquilina non ebbe alcuna reazione nel sentire pronunciare quel cognome.
Probabilmente veniva da un'altra città.
-Senta, io sto andando a prendere da mangiare, vuole che le porti qualcosa?- chiese gentilmente Costance, avendo notato la gravidanza di Sophia.
-Grazie mille, gliene sarei molto grata.
Quandò sentì la porta scorrere, tornò ai suoi pensieri.

La proposta le era arrivata circa un mese dopo il loro primo incontro.
Era una lettera tutta bianca, ripiegata in una carta pregiata.
Quel giorno aveva pianto per la prima volta di felicità.
Amava Anton ed Anton amava lei: avrebbe voluto gridarlo, festeggiarlo, ma quando arrivò la proposta di matrimonio pianse soltanto.

Una volta giunta a casa di Anton, lui le fece trovare un meraviglioso vestito viola molto elegante.
-Qualsiasi tuo desiderio, in questa casa, diventerà realtà. Dimmi tutto ciò che vuoi, provvederò immediatamente per farti sentire a tuo agio.
Sophia non approffittò della immensa gentilezza di Anton, le bastava semplicemente il suo cuore.
Così, quella notte stessa, abbandonò per sempre la sua verginità concedendosi ad Anton, suo primo ed unico amore.
All'inizio aveva avuto paura: mostrarsi a qualcuno completamente nudi, sia nell'aspetto sia nell'anima, è un passo difficile da fare, ma poi si era lasciata cullare dal calore di Anton.
Lui era sempre presente, in qualsiasi occasione l'aiutava come un perfetto marito, insieme sapeva che non avevano bisogno di nient'altro.
Una mattina, Sophia si era alzata presto a causa di un forte mal di testa.
Sapeva che una malattia stava facendo ammalare tutti i cittadini di Folsense, ma i sintomi non erano quelli.
Sentiva che il corpetto le andava stretto perché il suo seno era cresciuto, inoltre non aveva il ciclo da più di due mesi; le nausee le attanagliavano lo stomaco senza pietà.
Era incinta.
Andò in bagno, si accasciò in un angolo, sudando freddo e paura. Ed ora?
Avrebbe voluto fuggire insieme ad Anton e il bambino, da quella città maledetta. Il padre del suo fidanzato era un pazzo, ed Anton era suo succube.
Scosse la testa, e le lacrime cominciarono a divorarle le guancie.
Anton non avrebbe mai abbandonato suo padre.
Il bambino non poteva crescere in un luogo simile.
Chi scegliere?
In quel momento avrebbe voluto non aver mai incontrato Anton; ricordò il giorno in cui aveva pianto di gioia, le sembrava così lontano.
Ora la vita la stava mettendo alla prova, una prova però troppo pesante.
Il suo amato aveva ancora le gambe, ma quella creatura non poteva sopravvivere senza di lei.
Anton avrebbe sofferto, ma poteva farcela.
Si alzò e, velocemente si affrettò ad uscire da quella prigione.

Giunse alla stazione, dove molta gente di Folsense aspettava il treno per scappare dalla città maledetta.
-Sophia! Sophia!- era lui.
Sophia vide Anton correre verso di lei, sudato e senza fiato, si faceva largo tra la folla per raggiungerla.
La ragazza, dietro la montagna, vide comparire il treno: stava per partire.
Lui le venne vicino, con le lacrime agli occhi -Che stai facendo, Sophia? Non morirai, tranquilla. Il nostro castello è sicuro! Ti prego rimani qui con me, io ti amo Sophia! Resta!
Si sentì così crudele a doverlo lasciare in quello stato pietoso, si sentì quasi un'assassina.
-Anton...io...- le parola le morirono in bocca.
-Ho bisogno di te!- pianse Anton, inginocchiandosi.
-Mi dispiace Anton, ma qualcun altro che amo, ha più bisogno di me.
Il treno si fermò e, senza guardarsi indietro, Sophia salì sopra.
-Ti amo, perdonami Anton. Un giorno ti spiegherò tutto, oggi non posso, ma un giorno lo farò. Ti prego,lo sto facendo soltanto per nostro figlio. Non avrei mai voluto farti questo, ma era l'unica cosa che potessi fare; non avrei mai voluto.
Amerò sempre e per sempre te Anton, ci rivedremo presto, lo so.
Grazie di tutto.
Il rumore del vapore ingoiò le parole di Sophia, e il treno scomparve all'orizzonte.

anton&sophia

Note dell'autrice:
Storia scritta in mezza mattina e mezzo pomeriggio. Che dire? Adoro questi due personaggi e, ora che sto rifacendo il gioco, avevo voglia di scrivere su di loro.
Non mi sembra ci siano molte Fan Fiction su questa coppia, quindi spero di non deludere le vostre aspettative.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Martina
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Professor Layton / Vai alla pagina dell'autore: Maghetta1996