Grazie
a chi commenta questa storia =]
Scusate
per il ritardo ma l'ispirazione è quasi sempre assente ._.
Ho
già un altro capitolo pronto comunque.
Buona
lettura :*
E'
incredibile come il silenzio a volte possa
essere più assordante e fastidioso del rumore.
Anche
adesso mentre sono qui fuori a fumare, avvolto in questo silenzio quasi
irreale, sento le orecchie piene di un ronzio che mi impedisce perfino di
pensare.
Ed
era questo principalmente il motivo per cui, all'alba, sono uscito di casa e
sono venuto qui in giardino.
Quando
mi sono svegliato ho visto Megan accanto a me che dormiva della grossa, reduce
della festa di ieri sera, e per non svegliare lei né tantomeno Gerard, il
padrone di casa, sono uscito.
Per
riordinare le idee, per infondermi un po’ di entusiasmo e buonumore in vista
della giornata che mi aspetta, ritenendo che l'alba e un po’ di solitudine mi
avrebbe certamente giovato ma non è così.
Tutta
questa pace, questo silenzio mi hanno messo addosso malinconia e tristezza e di
certo non ne ho bisogno.
Strano
pensare che ieri sera alla festa di chiusura del Warped le cose erano
completamente differenti.
Il
tempo sembrava essersi fermato.
Mi
pareva di essere sospeso in una bolla di sapone, fatta di felicità e
spensieratezza, che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere.
Ma
la bolla, essendo fragile, è destinata a rompersi e così è stato.
In
men che non si dica è arrivato il fatidico giorno. Il tanto atteso da alcuni,
il meno voluto da altri.
E'
il giorno della partenza, degli addii o degli arrivederci.
Nel
bene o nel male, il giorno che darà una svolta alla mia vita.
---
-Qualcuno
ha visto il mio I-pod?-
-No
Frank!!! E sbrigati, che i taxi saranno qui a momenti.-
-Uff..non
partiamo finchè non lo trovo però.-
Vedo
qualcosa volare e atterrare in testa al povero Frank. Bob gli ha lanciato la
prima cosa che si è trovato vicino.
Che
scemotti! Mi mancheranno questa sceneggiate.
Mentre
sto ancora ridacchiando, Bob mi prende sottobraccio e ci dirigiamo verso la
porta.
-
Usciamo, prima di impazzire definitivamente- dice.
Davanti
casa ci sono già i taxi che ci devono accompagnare in aeroporto.
Una
volta che Frank ha recuperato il suo I-pod, possiamo partire.
La
strada che ci separa dall'aeroporto di Newark è corta e persi a chiacchierare,
il tempo vola.
Scendiamo
dall'auto e presi i bagagli ci dirigiamo verso il gate.
I
ragazzi e la crew sono i primi a partire mentre io e Nicole abbiamo il volo per
New York fra 3 ore.
Non
appena arriviamo nei pressi del check-in, lo stomaco mi si chiude in una morsa
di agitazione e ansia.
Il
momento meno desiderato è giunto.
-Vieni!-
Bob
mi prende per mano e mi porta in disparte, lontano dagli altri per concederci
un po’ di privacy e lasciarne anche agli altri.
E'
triste anche lui, glielo leggo negli occhi. D'altronde ha sempre odiato gli
addii.
E'
una delle prime cose che ho scoperto di lui.
Ora,
stretta tra le sue braccia, mi passano davanti agli occhi tutti i momenti più
belli trascorsi insieme in questo mese.
Il
mese più intenso e più felice della mia vita.
Bob
si allontana un attimo da me per porgermi un pacchetto.
-Questo
è per te-
Il
cuore mi batte come quello di una ragazzina al primo appuntamento. Sono
nervosissima.
Scarto
il regalo e mi ritrovo tra le mani un bracciale, con incise le nostre iniziali.
-E'
bellissimo-
Mi
rivolge uno dei suoi sorrisi dolcissimi, quelli che tanto mi fanno impazzire.
Adesso
però è il momento del mio regalo.
Gli
do il pacchetto e Bob, impaziente come un bambino, lo apre subito.
Allarga
gli occhi, sorpreso, e mi ringrazia con un bacio.
-Voglio
metterla adesso- mi dice, così prendo la catenina dalle sue mani e gliela
metto.
Quel
ciondolo a forma di cuore è come se fosse la riproduzione del mio.
In
questo modo sarà sempre con lui.
---
Vedo
Brian che mi fa cenno di sbrigarmi. L'aereo di certo non aspetta me.
-
Devo andare purtroppo- dico a Meg.
Vorrei
che i minuti a nostra disposizione fossero di più, così come vorrei poterle
stare vicino a lungo e non con un oceano in mezzo a noi.
Mi
guarda per un attimo smarrita con quei suoi occhi nocciola, velati dalle
lacrime che tenta a tutti i costi di trattenere.
Megan
è fatta così. Non vuole lasciare vedere agli altri le sue debolezze, tantomeno
a me in questo momento. Sa che vederla in questo stato mi fa soffrire ancora di
più.
La
abbraccio forte e la bacio, cercando di trasmetterle tutto quello che provo per
lei.
In
questo momento, mi vengono in mente dei versi di una canzone (*) che sono
perfetti per questa situazione.
One last kiss before I go, Dry your
tears in this time to let you go
E'
il momento di lasciarti andare piccola.
-Bob..promettimi
che non è un addio. Che continueremo a sentirci, in un modo o nell'altro-
Sentire
la sua voce triste che mi chiede questa cosa, mi spezza il cuore.
Cosa
devo dirti, Meg? Vorrei poterti giurare che questo non è un addio ma non so
neanche io con certezza cosa succederà. Potremo rivederci così come no.
So
che mentire non è mai bello ma a volte è necessario.
-Te
lo prometto-
Mi
stringe forte e la cullo tra le mie braccia.
Il
senso di colpa mi sta già logorando da dentro ma dovrò imparare a sopportarlo.
Così come dovrò sopportare il dolore di questa separazione.
-Adesso
devo andare veramente, prima che Bri mi uccida- le dico, cercando di sorridere.
Annuisce
seria e insieme andiamo dagli altri.
E'
ora di imbarcarci, di separarci definitivamente.
Meg
saluta gli altri, che uno alla volta si dirigono verso l'aereo, poi mi prende
per mano e mi bacia per l'ultima volta.
Mentre
seguo gli altri, mi volto a guardarla.
Si
asciuga velocemente col dorso della mano le lacrime che prima ha tanto faticato
a trattenere e mi saluta, cercando di sorridere incoraggiante.
Addio,
piccola.