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Autore: Sad Angel    09/01/2008    1 recensioni
Bill ha litigato con Tom. Preoccupato scappa alla statua di Otto Von Bismarck dove incontra una strana ragazza che da quel momento entrerà non solo nella sua vita, ma anche in quella degli altri Tokio Hotel
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Hilf Mir fliegen

Hallo!!! Scusate la lunga attesa! Ci tenevo soltanto a dire che per il momento non sono a casa, e non sarò a casa per un bel po’, quindi non potrò aggiornare molto presto e spesso, ma comunque farò del mio meglio! Promesso!!! A presto!!! Ah!!! Viel Danke!!!

Hilf Mir fliegen…. Vier

Ich will nicht, daß du nur ein anderer Traum bist

“Bill! Bruder!!!”

Sentii la voce di Tom sopra di me. Aprii gli occhi. Mio fratello sorrideva, una mano sulla mia spalla nuda.

“Finalmente! Sono ore che ti chiamo!!!” continuò con voce allegra. Lo sguardo ed il sorriso che aveva sempre quando mentiva.

Io risi. Tom non sarebbe mai cambiato. Sentii una gioia immensa pervadermi a questa consapevolezza.

“Non mentire!” esclamai “Hai quello sguardo!!!

“Non capisco a quale sguardo ti riferisci…” iniziò, fingendosi stupito, poi mio fratello rise. Anche il mio viso si piegò in un sorriso.

Mi stiracchiai lentamente, spostai la coperta e mi alzai. Mi resi improvvisamente conto che mi trovavo in salotto e non nella mia stanza.

Un secondo dopo ricordai tutto il resto. Il litigio. La mia fuga alla statua di Bismarck. La strana ragazza. L’incubo. Il sorriso di lei. La luce.

Gettai un’occhiata all’altro divano. Era vuoto. Nessun segno che qualcuno ci avesse dormito. Sgranai gli occhi, iniziando a chiedermi se il ritmo di vita che sostenevo da quando eravamo diventati famosi non mi avesse fatto impazzire. Del tutto.

Fissai il divano con un espressione talmente interdetta che Tom mi guardò preoccupato.

“C’è qualcosa che non va, Bill?” domandò.

Non sapevo cosa dire. E se in realtà mi ero soltanto addormentato sul divano, stanco dopo l’ultimo concerto, e avevo sognato tutto?!? Il litigio e il resto? Questo almeno avrebbe spiegato il normale atteggiamento di Tom. Mi fissai la mano. Mi sembrava di sentire ancora il tocco della pelle di lei contro la mia. Il suo sorriso, mentre mi assicurava che sarebbe andato tutto bene…

Avevo sognato? Non era reale?

Improvvisamente mi ricordai che io e Georg avevamo lasciato le sue cose in giro. La borsa per terra, le scarpe all’ingresso, il suo cappotto, gettato non so dove. Se era reale, doveva esserci qualcosa!

Scattai come una molla, in direzione dell’ingresso. Passando gettai un occhiata vicino al divano. Keine Tasche… Scheiße… pensai.

Non era un buon segno. Lasciai Tom alle mie spalle. Mi guardava sconvolto, probabilmente si stava chiedendo se non ero diventato completamente matto. Al momento la cosa non mi sembrava rilevante. Era indispensabile che capissi, prima di preoccuparmi degli altri. Sfrecciai davanti a Georg che usciva dal bagno, una maglia nera su un paio di boxer con dei cagnolini. Totalmente preso dai miei pensieri non mi fermai nemmeno per prenderlo in giro. Lui se ne accorse, si stupì e mi afferrò al volo per il braccio, trattenendomi.

Ehy! Cos’è tutta questa fretta, stamattina? Di solito, prima di aver bevuto tre caffè non sai nemmeno chi sei…” chiese.

Gli gettai un occhiataccia. Dovevo sapere, se ero pazzo o meno, e lui mi stava solo facendo perdere tempo!

Schwanz, laß mich gehen,!” risposi. Lasciami! Ripetei anche nella mente.

Georg mi lasciò immediatamente. Sconvolto. Ricominciai a correre, verso l’ingresso. Prima di girare l’angolo, sentii ancora la sua voce. Parlava con Tom.

“Tom, ich weiß, daß es unmöglich scheint, aber Bill sagte geradeSchwanz’!”

Mi venne da ridere all’idea che il mio amico fosse così sconvolto solo per avermi sentito dire una parolaccia.

Giunsi all’ingresso. Frenai. Iniziai a guardarmi intorno. Nulla. Aprì gli armadietti. Niente.

Schwanzschwanz…SCHWANZ!” ripetei, come se fosse una litania.

Gustav uscì dalla cucina, un toast imburrato in mano.

“Sbaglio o hai detto qualcosa, Bill?” domandò con calma.

Lo guardai esasperato, non sapendo cosa dire. Avrei dovuto rivelare ai miei amici che ero impazzito completamente, dunque?!?

“Vuoi un toast?” chiese ancora Gustav, vedendo che non rispondevo.

Risi. Accidenti…pensai. Un sogno. Solo un sogno. Accidenti!!!!

Poi una voce femminile alle sue spalle disse “Gus! Wo ist Marmelade?”

Sgranai gli occhi, riconoscendo la sua voce. Investii Gustav in pieno, fissando davanti a me, come se stessi avendo una visione.

Lei si voltò. Stava sulla punta dei piedi. Le mani in un armadietto, alla ricerca della marmellata. Sorrisi. Era reale. Era lì, davanti a me. Se avessi allungato la mano avrei potuto facilmente sfiorare la sua, come la notte passata.. Lei mi fissò, poi arrossì, sorrise imbarazzata e disse “Guten Tag, Bill…” immediatamente si voltò, si sistemò una ciocca di capelli dietro ad un orecchio, gli occhi fissi sull’armadietto.

Non capii. Avevo forse fatto qualcosa di male che non ricordavo? La fissai preoccupato, attanagliato dai dubbi.

Gustav mi scansò, mordendo il toast. Si avvicinò a lei, aprì un altro armadietto e le porse la marmellata. Poi si voltò verso di me.

“Sei sicuro che non vuoi un toast?” domandò ancora prima di aggiungere “Ha, solltest jedenfalls anziehen... Du könntest dich erkranken!”

Sgranai gli occhi e capii. Ero talmente preoccupato di scoprire se lei esistesse davvero da dimenticare che non portavo altro che i boxer! Arrossii violentemente e corsi fuori dalla cucina verso la mia stanza. “Entschuldige mich!” urlai, scusandomi.

Mentre correvo, oltrepassai Georg e Tom che si avvicinavano alla cucina.

“Ma Bill ha intenzione di fare il maratoneta se ci va male con la musica?” domandò Georg ridendo.

Nein…” rispose Tom. Dalla sua voce capii che stava sorridendo compiaciuto “Es weiß, daß einige Dinge nicht weglaufen können...

Entrai nella mia stanza e afferrai i primi vestiti puliti che trovai, infilandoli. Nella testa le parole di mio fratello “Lui sa che da alcune cose non possiamo scappare…

Per Loryherm: Hallo! Grazie per i tuoi complimenti, sei stata molto gentile però per me tutto ciò è strano. Quando scrivo, sinceramente non penso, agisco. Per questo vengono trasmesse sul foglio solo determinate cose. So che probabilmente sembrerà bizzarro, ma per me è così. Sinceramente, nemmeno io so cosa succederà nel prossimo capitolo..

Per qualsiasi domanda comunque sono qui! Spero di non averti offesa^^! Und Viel Danke!

  
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