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Autore: AstronautOnTheMoon    26/06/2013    1 recensioni
Storia di una ragazza comune che sognava, ma che non é riuscita a realizzare il suo sogno.
Un passato felice,due genitori che le vogliono bene, ma la rabbia e la delusione sono nel suo cuore, perché aveva vissuto tutta la vita per la realizzazione del suo grande sogno.
Rabbia perché ha avuto tutto.
Delusione perchè non ha ottenuto niente.
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Vi racconto il mio sogno.

Potete pensare che il mio sogno fosse banale, che è quello che hanno tutti gli sportivi, che non ho fantasia che sono una persona monotona, potete pensare ciò che volete ma io posso dire con chiarezza che non mi vergogno del mio sogno.

Il mio sogno era diventare una famosa pallavolista.

Nella mia vita ho sacrificato tanto per la pallavolo: gli amici, la scuola, le vacanze, varie parti del mio corpo, anche i sabato sera.

Sai cosa vuol dire amare un ragazzo o una ragazza? Bene, io ero -e sono- innamorata della pallavolo.

Adori sentire il rumore della sua voce? Io amo sentire il rumore del pallone che sbatte sulla mia mano e poi si infrange sul pavimento.

Ti piace accarezzare la sua pelle? A me piace sentire la palestra liscia sotto il mio corpo quando mi tuffo o quando rullo.

Ti piace semplicemente stare con lui -o lei- ? A me piace respirare l'armonia e la grinta del gruppo prima della partita.

Non so se puoi capire ciò voglio dire, perché spiegare un sentimento molto simile alla dipendenza non è facile, non è facile per niente.

La palestra è il mio luogo preferito: è come una casa, le grandi porte mi fanno sentire importante, il parquet sul pavimento mi da una sensazione di protezione, la rete lì nel mezzo è la mia sfida e le luci sul tetto mi illuminano e mi donano la felicità.

E poi c'è la squadra, quel gruppo di persone che si incontrano per caso e che spesso hanno più cose in comune di quante potessero mai immaginare. Ci si incontra nello spogliatoio, un saluto una chiacchierata e una volta in palestra è già tutto diverso: il ghiaccio che c'era all'inizio si è già sciolto.

È con loro che condividi le gioie e le delusioni, sono loro che ti vedono sorridere, gridare e piangere, sono loro che ti dicono che puoi fare tutto, sono loro le prime a credere in te e te sei la prima a credere in loro.

Poi c'è l'allenatore.

La descrizione dell'allenatore meriterebbe solo quella un libro intero e forse non basterebbe.

È come un secondo genitore, ma anche un amico e un maestro. È l'unico da cui accetti le sgridate senza arrabbiarti, perché sai che ha ragione e poi le sua urla non sono mai solo rimproveri ma anche dei motivi per impegnarti di più e riprovarci di nuovo e di nuovo fino a quando le gambe non ti reggeranno più, fino a quando sarai senza voce, fino a quando il cuore non batterà più, fino a quando non morirai.

Quando si parla di pallavolo non si può dimenticare il custode della palestra. Il custode è sempre un po' chiuso ma se dici una parola ti racconta tutta la sua vita e devo dire che è di grandissimo conforto quando arrivi ancora una volta un'ora prima all'allenamento e ti annoi.

Infine c'è la piccola porticina un po' nascosta dove ci sono i dirigenti: persone ambiziose e attenti osservatori.

Adesso capisci? Adesso sai cosa voglio dire? Adesso capisci perché la amo? Adesso capisci cosa provo ogni volta che sono in palestra?

  
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