Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: SilviAngel    26/06/2013    8 recensioni
“Sono un angelo del Signore”
“Sì, certo e io sono l’Abominevole Uomo delle Nevi. Sul serio, cosa diavolo sei?”
Piccolo esperimento.
Mio primo crossover
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Terza Parte
 
“Ok, questo è parecchio imbarazzante, Derek per favore puoi andare a casa?”
“No” rispose secco questo.
“Castiel” riprese Stiles, arresosi al fatto di dover discutere dell’argomento di fronte a quell’impiccione di lupo “perché ti sei spaventato? Tu non vuoi stare, fare…”
“Certo che desidero giacere con lui, ma io non l’ho mai fatto e lui invece è stato con così tante donne” confessò l’angelo arrossendo e abbassando il capo.
“Non dirlo a me!” si lasciò scappare Stiles pentendosene subito dopo, avendo visto quattro occhi puntarsi sul proprio volto “No, cioè, volevo dire che… che deve essere una bella rogna, immagino”
“Tu lo ami?” sorprese tutti Derek, spostando su si sé l’attenzione.
“Certo che lo amo, più di qualunque cosa esista o sia esistita o esisterà” rispose serio e sicuro Castiel.
“Allora non dovresti preoccuparti, se davvero il cacciatore dopo così tante ragazze ha deciso di stare con te, immagino ti ami anche lui, quindi sii te stesso e basta” spiegò il licantropo guardando negli occhi il padrone di casa.
“E se non dovessi essere all’altezza?” si ostinò a dire l’essere celeste.
“Dannazione, sei un rompipalle peggiore di Stiles” ringhiò Derek.
“Ehi!” si intromise il chiamato in causa “Soprassediamo sull’insulto gratuito, ma vorrei solo ricordarti che stai parlando con un angelo, fossi in te cercherei di essere un poco più gentile”
“Non gli serve gentilezza, gli serve qualcuno che gli apra gli occhi” i due, in piedi uno di fronte all’altro, erano oramai distanti poco più di una spanna.
Seduto ancora ai piedi del letto, Castiel li osservava concentrato e in silenzio e dopo un piccolo e totalmente inutile colpo di tosse – Dean gli aveva insegnato servisse per interrompere le persone, qualunque cosa stessero facendo – pose una spinosa questione “Voi due l’avete già fatto?”
“No” disse con calma Derek.
“NO, NO, NO!” urlò con tono isterico e arrossendo in modo furibondo il minore “Che cosa stai dicendo? Ti pare possibile che io e questo, questo”
L’angelo socchiuse per un attimo gli occhi e riaprendoli si scusò “Ti chiedo perdono Stiles, è vero, sei ancora puro”
“Puro?” lo pungolò con tono ironico il lupo.
“Fatti i cavoli tuoi lupo promiscuo” gli sibilò contro Stiles.
Dopo aver ripetuto il gesto di poco prima, Castiel fu costretto a contraddire il piccolo “No, il mannaro non è per niente promiscuo, anzi è parecchio tempo che non”
“Non ti azzardare a terminare la frase” iniziò Hale sporgendosi in avanti con gli occhi che baluginavano di rosso.
“De-Derek” tentò di tranquillizzarlo il padrone di casa, posandogli una mano sulla spalla e ricevendo in cambio solo uno spaventoso suono gutturale.
“Non osare minacciarmi mostro” si erse in tutta la sua potenza l’angelo costringendo l’altro ospite ad indietreggiare come se fosse un cucciolo spaventato.
Stiles capì che doveva correre ai ripari e facendo un passo avanti si portò in mezzo ai due litiganti “Prendiamo tutti un bel respiro e calmiamoci”
I due uomini, costretti dall’affetto che nutrivano per il figlio dello sceriffo, reputarono saggio il suo suggerimento e lo seguirono.
“Allora, ora che siamo tutti tornati esseri civili, vediamo di ricapitolare: Castiel secondo me, Derek ha ragione, se Dean ti vuole bene, non gli importerà di certo che tu sia v-vergine, anzi è bello che tu faccia l’amore con lui per la prima volta, dovresti essere felice”
“Anche lui sarà felice” borbottò il lupo “di essere il primo intendo, è pur sempre un uomo”
“Visto?” riprese Stiles anche se aveva di fronte il volto non ancora del tutto convinto di Castiel “È normale avere ansia, anche un po’ di paura, ma nulla di più e ora forza, torna da lui, prima che inizi a preoccuparsi”
“Va bene” sospirò l’angelo, alzandosi e fingendo di lisciarsi alcune pieghe del trench “Grazie, a tutti e due” e subito dopo sparì.
 
Il ragazzo e il licantropo rimasero così soli nella camera del piccolo.
“Certo che la mia vita è proprio assurda. Lupi mannari, lucertole giganti, cacciatori, ragazze immuni… ci mancava solo un angelo ad appesantire il carico” disse Stiles trattenendosi dal ridere e lasciandosi cadere indietro al centro del letto.
Derek sentiva di dover andare via, se avesse ancora indugiato rimanendo in quella minuscola camera piena zeppa dell’odore stordente del ragazzo – senza contare la presenza stessa del suddetto – non era in grado di dire cosa sarebbe potuto accadere, ma il corpo per l’ennesima volta lo ingannò.
Quello stesso corpo traditore che ogni sera lo conduceva sotto la sua finestra per assicurarsi che durante la notte non gli accadesse nulla e che poi all’alba stanco e insonnolito se ne tornava a casa propria si sedette ai piedi del letto, neppure troppo distante dalle ginocchia di Stiles.
Cercando di stemperare quella razza di stramba tensione che aleggiava per la stanza, il moro buttò lì “E così sei vergine? Non che avessi poi tanti dubbi a riguardo” sorridendo ma senza il coraggio di voltarsi.
“Che vuoi che ti dica, ho avuto e ho tutt’ora un’adolescenza travagliata” sbuffò muovendosi e facendo ondeggiare il materasso “Non è colpa mia se non sanno cosa si perdono. Vuoi mettere il dito nella piaga? Bene, concedimi di fare altrettanto: tu hai invece fatto un voto?”
“Ho avuto anche io un po’ di cose per la testa ultimamente, se permetti” tese la schiena l’Alfa rispondendo a denti stretti.
“Davvero?” si incuriosì Stiles e tirandosi su si ritrovò affianco al moro “Pensavo che con Erika facessi scintille”
“Stai scherzando? Così poi Boyd avrebbe cercato di farmi la pelle un giorno sì e l’altro pure”
Dopo qualche attimo di silenzio, il liceale con voce bassa e seria si complimentò con il licantropo “Sei stato bravo prima con Castiel. Quello che hai detto era molto bello”
“Ho solo detto la verità”
“Non ti facevo così sentimentale” si arrischiò a dire il castano per poi aggiungere subito dopo “A te è successo? Innamorarti così tanto come ha descritto Castiel?”
“Una volta”
“Ed è davvero così bello?” chiese ancora Stiles incapace di arginare la sua voglia di sapere.
“Perché lo chiedi a me? Pensavo che quello che provi per Lydia fosse imperituro amore?”
“Lo pensavo anch’io, ma in realtà è sempre stato solo affetto e, sì, forse ero attratto da lei, ma nulla di più. Allora è così bello?”
“Non lo so, quello che è successo poi è come se avesse cancellato tutte le emozioni belle”
“Non capisco, ma se non ne vuoi parlare, è ok” Stiles cercò di tirarsi fuori da quello che aveva preso la piega di una specie di interrogatorio.
“Mi ero innamorato di Kate… Kate Argent”
Lo aveva detto.
Finalmente lo aveva detto a voce alta e ad anima viva e dentro di sé rideva, domandandosi perché mai avesse reputato giusto – o necessario – confessarlo proprio a lui, a quel ragazzino strano e all’apparenza insopportabile.
Forse per un solo e unico motivo, con lui si sentiva bene, tranquillo e a suo agio come non si ricordava di essere mai stato.
 
“Oh. Mio. Dio” mormorò incredulo il figlio dello sceriffo “Non è possibile, non può essere vero”
“Era così bella e spigliata, più grande di me”
“Tu eri innamorato della donna che ha ucciso quasi tutta la tua famiglia?” balbettò Stiles.
“Sì, io ero innamorato e lei invece voleva solo scoprire dove fosse casa mia per, beh il motivo lo sai”
“Capisco perchè tu abbia deciso di farti monaco allora, la tua fortuna con le donne lascia alquanto a desiderare” cercò di alleggerire l’atmosfera il liceale stupendosi di esserci riuscito quando vide le labbra di Derek vibrare trattenendo a stento un piccolo sorriso.
“Certo che tu sei la persona più assurda e stramba che io abbia mai conosciuto”
“Il solo e unico Stiles Stilinski”
Alzandosi Derek si mosse deciso verso la finestra “È meglio che io vada”
“No” si allungò il più velocemente possibile il castano riuscendo ad agguantare un angolo del giubbotto “resta”
“Perché?”
“Semplice, se è vero ciò che ha detto Castiel, rimarresti comunque qui sotto fino a domani mattina, tanto vale rimanere qui. Anzi, ora vuoi dirmi perché bivacchi sotto le mie finestre?” chiese a tradimento il figlio dello sceriffo.
“Ho paura che possa succedere qualcosa e dato che sei l’unico che non può difendersi, ho pensato fosse meglio essere nei paraggi” rispose sincero cercando al tempo stesso di raggiungere la via di fuga.
Il ragazzino serrò la presa sulla stoffa bisbigliando a labbra socchiuse “No”
“Stiles… lo sai, se rimanessi qui finiremmo con il dire cose o fare cose di cui non potremo che pentirci”
“Pensa per te, lupo inacidito” disse portandosi esattamente di fronte al moro e agguantando entrambi i lembi della giacca e avvicinandosi pericolosamente sussurrò a un battito di ciglia dalle sue labbra “Sono stufo di girarci intorno: io voglio te. Tu vuoi me?”
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: SilviAngel