In
piedi di fronte al caminetto guardava con apparente interesse le fiamme
crepitanti. In realtà i suoi occhi non vedevano nemmeno ciò che aveva davanti,
assorto com’era nei suoi pensieri. Un discreto bussare alla porta, e
rispettosamente si fece avanti il maggiordomo: “Milord, la signorina Gray
chiede di vederla”. “Fatela entrare”, fu la laconica risposta.
Poco
dopo entrava nella biblioteca una giovane donna dai capelli castani raccolti
con cura attorno alla testa, e con meravigliosi occhi verdi. Occhi vivi,
intelligenti, occhi che sapevano sorridere…
Il
gentiluomo si volse, e la fissò con sguardo gentile. Fu lei a parlare per
prima: “Robert, indovina un po’…”. Il suo sorriso parlava da sé.
“Adrian
ti ha chiesto di sposarlo, suppongo”, rispose lui con voce tranquilla.
Conosceva
Adrian Darnley, era un giovane piuttosto bello, dagli occhi scuri e profondi, e
neri capelli ondulati; l’aveva presentato lui stesso ad Elizabeth, in occasione
di un ricevimento.
“Sì”,
fu la semplice risposta. Com’era bella in quel momento!
L’aveva
sempre amata, ma non ne aveva mai fatto parola con nessuno.
Elizabeth
era sua cugina, ed aveva una decina d’anni in meno di lui; aveva sempre
considerato Robert come un fratello, e come tale gli voleva bene. Ma nulla di
più.
E
lui le era sempre rimasto accanto, discretamente, senza pretendere nulla.
“Mi
inviterai al matrimonio, spero”.
“Certo!”,
disse lei, e lo baciò lievemente sulla guancia, prima di andarsene via.