Coincidenze
Erano ormai le sette e mezza del mattino quando Anna svegliò Ben ancora riverso sui fascicoli “ Ben… sveglia amore…” Ben si svegliò stiracchiandosi. “ Che ore sono?” chiese con voce impastata “ Le sette e mezza amore, e a quanto vedo non hai finito i rapporti” lo rimproverò Anna “ Porca… e ora come faccio? A mezzogiorno arriva l’ispezione e la Kruger mi spella vivo se non li trova completi stamattina sulla sua scrivania” “Vabbè preparati in fretta e portati il pc portatile in macchina, ti accompagno, mentre io guido tu finisci di scrivere” propose Anna “ Lo dico sempre che tu sei un genio…” sorrise Ben
Pioveva a dirotto, la giornata era particolarmente fredda per essere estate piena. Mentre erano in macchina e Ben cercava di arrabattare qualcosa di comprensibile nell’ultimo rapporto da compilare, Anna guidava. Il tergicristalli a stento riusciva a rendere visibile la strada davanti a loro. “Maledetti rapporti… quanto odio il lavoro d’ufficio” fece Ben sbadigliando. “Ecco appunto, anche io Ben…” gli rispose Anna.
“Ahi ahi -pensò Ben- ci risiamo” Il discorso stava di nuovo scivolando sull’unico argomento che era stato in quei mesi fonte di litigi violenti fra di loro. “Anna… pensavo che avevamo chiarito” “Non mi è sembrato affatto chiaro il punto, l’unica cosa chiara è che tu non vuoi che io torni in servizio attivo” rispose Anna irritata. “Credevo che volessimo dei figli dopo sposati” “ Certo che voglio dei figli” rispose Anna sempre più arrabbiata “ ma questo non significa che io debba rinunciare al servizio attivo e chiudermi in un ufficio per il resto della carriera” “Certo è facilissimo fare la moglie e la mamma mentre sei fuori per mesi a proteggere testimoni in chissà quale posto segreto…” le rispose stizzito Ben. Odiava questa discussione, l’avevano fatta già tante volte e l’argomento era capace di tirare fuori il lato peggiore dei due. “ Una famiglia è fatta di due genitori, io non ti chiedo di rinunciare al servizio attivo. Come ti sentiresti se ti chiedessi di non andare più di pattuglia con Semir?” Ormai stavano urlando “ E’ diverso…” “ Ah certo è diverso perché tu sei un uomo mentre io sono una donna vero?” Anna aveva gli occhi che lanciavano fiamme. “ Non c’entra nulla questo” Ben stava per continuare la frase quando Anna impallidì guardando avanti “Ben.. non riesco…”
Quel che successe dopo fu il frutto di varie coincidenze, di una serie di “se” ed “invece” che orientano la vita di ognuno in un senso o nell’altro da quando si nasce a quando si muore.
Se quella mattina avesse guidato Ben al posto di Anna; se Ben avesse finito la sera prima per tempo i suoi rapporti; se in quel momento non avesse piovuto a dirotto; se la discussione fra Ben ed Anna non fosse mai iniziata; se il signore che stava recandosi al lavoro con l‘autovettura che precedeva la Mercedes si fosse accorto per tempo che l’auto davanti a lui aveva frenato; e soprattutto se qualcuno la sera prima, magari la signora che passava sempre a quell’ora davanti la casa di Ben con il cagnolino al guinzaglio, si fosse accorta dell’uomo vestito di nero che armeggiava sotto l’auto di Ben….
Semir quella mattina era particolarmente nervoso. Eppure aveva passato un week end tranquillo “ Questo-aveva pensato soddisfatto- perché io i miei rapporti li scrivo quasi tutti subito. Chissà se Ben ha finito i suoi. Quasi certamente si è fatto aiutare da Anna… il fortunato” Semir sorrise fra sé e sé.
Fuori pioveva a dirotto e Ben come al solito era in ritardo. Fra un po’ la Kruger avrebbe iniziato ad urlare perché i rapporti di Ben non erano completi e se la sarebbe presa con lui come al solito, visto che non trovava il diretto responsabile. “Se non arriva fra dieci minuti gli combino lo scherzo di arrivare io tardi al matrimonio, voglio vedere come fa senza testimone”
“Semir c’è un grave incidente sulla superstrada a pochi chilometri da qui, all’altezza del km 22. Ci vai tu? Ho tutte le pattuglie già impegnate con questo tempaccio” gli chiese Susanne “ Ok- rispose Semir- ma Ben ancora non è arrivato. Quando il signorino si degna di arrivare al lavoro, digli di raggiungermi lì” Semir si avviò correndo sotto la pioggia alla sua BMW
Dopo pochi minuti era arrivato sul luogo dell’incidente. Individuò subito il punto preciso perché già vedeva avvicinarsi le luci lampeggianti delle ambulanze e dei vigili del fuoco. Quando scorse l’auto coinvolta il cuore mancò diversi battiti “ No Signore Iddio no ti prego… no… fa che non sia vero”
Nello strapiombo laterale alla strada, capovolta sul fianco destro e quasi completamente distrutta e accartocciata Semir vide la Mercedes di Ben.
PS questa al contrario della precedente è una storia work in progress. Sono graditissime recensioni, positive, negative o anche negativissime, mi fa pacere sapere cosa ne pensate. Sempre che qualcuno la legga sta storia.