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Solo la mattina seguente realizzai che questo sarebbe stato il mio primo giorno di scuola. Inziai subito ad andare nel panico. Era anche tardi. Molto intelligente a non aver messo la sveglia. Mi infilai i vestiti, allacciai le mie blazer e staccai il telefono dalla presa. Ah, e afferrai anche il mio zaino. Era troppo pesante per i miei gusti. Mi precipitai in cucina, dove c'era mamma che mi aspettava.
<< Mamma, tu metti in moto la macchina, io arrivo subito. >>
Mia madre uscì di casa, io bevetti tutto il latte in un sorso bruciandomi la lingua e addentai un biscotto per poi correre verso l'auto.
<< Da domani però, vai a piedi a scuola, tanto è vicino. >>
<< Ok, mamma. >>
Arrivammo davanti la scuola. Sembrava una struttura ospedaliera.
<< Divertiti! >> urlò mia madre rassicurandomi.
<< Certo, dentro un ospedale. >> sbottai.
Mi avviai dentro quell'edificio con un'ansia tremenda. Sentii la campanella suonare e corsi velocemente in giro per la scuola alla ricerca della segreteria.Quell'ospedale era pure un labirinto! Finalmente la trovai.
<< Senta, sono nuova... sono Amy... >>
<< Si, Amy Casali... ecco il foglio con le lezioni, la tua classe è al secondo piano >>
Ma si, un'altra bella corsa su per le scale, visto che ero in ritardo.
<< La ringrazio >>
Mi precipitai fuori dalla segreteria e al terzo piano iniziai a cercare la mia classe.
<< Eccola! >> sussurai.
Bussai forte e una persona molto alta aprì la porta. Doveva essere il professore, anche se era giovane e sembrava più uno appena laureato.
<< Sei, quella nuova, giusto? >>
Quella nuova ha un nome, pensai.
<< Si, sono io >> dissi un po' imbarazzata.
<< Ti va di presentarti alla classe? >> disse il prof. sfoderando un gran sorriso.
<< Devo proprio? >>
<< Non essere timida! >>
Volevo vedere lui, al posto mio a parlare davanti a tutti quegli occhi che ti fissavano curiosamente. Iniziai a presentarmi e a parlare un po' di me, in quel lasso di tempo sentivo anche le mie guancie infuocarsi.
<< Ah, quindi sei italiana... di inglese, a che punto sei? >>
<< Ehm, quest'anno avrei dovuto iniziare la letteratura. >>
Il prof. mi guardò con aria stupita, come per dire 'ancora lì?'
<< ti puoi sedere là infondo, nel banco vicino a Lilian. Comunque io non mi sono presentato... >>
Si chiamava Robert Green, aveva 28 anni ed era il professore di inglese. Appoggiai lo zaino a terra e tirai fuori l'unica cosa che avevo lì dentro: il mio astuccio.
<< Piacere, sono Lilian, ma puoi chiamarmi Lily >> sussurrò la mia vicina di banco.
<< Molto piacere. >>
Le tre ore di inglese non furono così tanto pesanti. Suono la campanella e visto che non sapevo cosa dovevo fare, tirai fuori il foglio dell'orario dalle tasche. C'era una pausa di 10 minuti.
<< Allora Amy, vuoi venire con me? Dobbiamo cambiare classe, quindi ti aiuto a trovarla. >>
<< Grazie mille Lily >>
Fece cenno di seguirla ed io obbedì. Era difficile farsi strada in quel momento, visto che tutti stavano lì fuori a chiacchierare o mangiare.
<< Lily, aspetta! >>
<< Oh, si scusa! >>
Lily rallentò un po' il passo in modo che potessi starle dietro. Finalmente entrammo nella palestra. La professoressa era lì, quindi le spiegai tutto e quindi non avevo il materiale. Ero scusata e mi fece cenno di sedermi sulla panca. Lily mi fece compagnia fino a quando suonò la campanella ed andò a cambiarsi. Assistii alla lezione di educazione fisica, e fu molto noioso stare li a guardarli. L'ora passò velocemente, Lily non si cambiò, anzi mi prese per un braccio e mi tirò correndo verso un'altra stanza.
<< Dove stiamo andando? >>
<< A pranzo! >> disse Lily ansimando.
<< Eccoci, siamo arrivate! >>
<< C'era bisogno di correre? >> sbottai.
<< Si, perchè la palestra è dalla parte opposta della scuola >>
Lily mi trascinò ancora, stavolta verso il self service.
<< Posso scegliere quello che voglio? >> dissi entusiasta.
<< Certo che pensavi? >> rispose Lily con aria interrogativa.
<< Quando ci sediamo ti spiego >>
Dopo aver scelto il nostro tavolo, iniziai a spiegarle che io solo alle elementari mangiavo a scuola e il cibo non lo sceglievamo. Lei rimase stupita, sin da piccola sceglieva il suo cibo.
<< Ah, ma brava, io sono stata obbligata a mangiare schifezze! >> esclamai.
<< Dai, cosa ti avranno mai dato? >>
<< Pasta tutta incollata... ora so solo che ti odio >> dissi fingendomi offesa.
<< Ahahahah, mai dai! >>
Scoppiammo a ridere divertite. Dopo aver finito il mio pranzo, alzai gli occhi e il mio sguardo si incrociò con quello di un ragazzo di un gruppetto. Decisi di chiedere a Lily.
<< Ehi Lily, chi sono quei ragazzi laggiù? >>
<< Quelli? Dove c'è il biondo? >>
<< Si, quelli e il nome di quello col cappello? >> domandai incuriosita.
<< Pff, quelli sono i fighetti della scuola e quello col cappello rap è Sean. Perchè me lo chiedi? >>
<< Niente, mi stava fissando... >>
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Dopo questa conversazione, erano quasi le due e Lily mi incitò ad alzarmi. La seconda e ultima ora di ginnastica, passò ancora più velocemente della prima. Suono la campanella e uscimmo. Lily mi fermò per scambiarci i numeri. Per un secondo aspettai lì in piedi mia madre, poi però mi ricordai di dover tornare a casa da sola. Mentre tornavo a casa avevo la strana sensazione di essere seguita. Arivvata, mio padre mi chiese come era andata e risposi bene.
<< Babbo, mamma? >>
<< E' andata al colloquio di lavoro >>
Sfoderai un gran sorriso e corsi di sopra. Restai tutto il pomeriggio al computer.
Saaalve a tutte!
Ecco il secondo capitolo! Mi sono fatta attendere, ma devo gestire due storie lol
Che devo dire, spero vi piaccia e spero anche che la leggerete in tanti c:
Ciaooooooo :3