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Autore: foreverwithyou    27/06/2013    2 recensioni
[http://wiki.d-addicts.com/Lee_Seung_Ki]
Tratto dal cap.15:
« Bisogna dare e ricevere amore per vivere.
L'amore è un istinto che si trasforma in un legame indistruttibile.
E' opportuno cercare l'amore o, semplicemente, aspettare che l'amore bussi alla tua porta ... »
 
La FF di un amore dato, ricevuto e ignorato raccontata da due "mondi opposti" .
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9

Her.
Che fiacca ! Non ho proprio voglia di andare all’università oggi, ma purtroppo devo andarci. Devo assolutamente recuperare l’esame che ho perso con delle lezioni extra.
Entro in cucina. Sul tavolo c’è un biglietto:

« Mettiti in ghingheri stasera.
   Appena torno dal lavoro ti porto in un posto.
                                                         Con amore il tuo meraviglioso coinquilino. »
.

Brutto insolente, egocentrico delle mie scarpe ! Come osa farmi una proposta tanto allettante ?!? Bradipo !
Che metterò stasera ?!? Ora non ho tempo per pensarci devo andare all’università.
Le lezioni sono finite. Non mi va di andare a casa e pranzare da sola.
Idea: chiamerò Jenny, la mia amata sorellona.
« Pronto ?!? » risponde Jenny dall’altro capo del telefono.
« Jen-Ji ! » le urlo entusiasta.
« Quante volte ti ho detto di non chiamarmi col mio nome di battesimo, scema ?!? Cosa vuoi ? » mi domanda più acida del solito.
« Il tuo turno lavorativo sta per finire, giusto ?!? Quindi mi passi a prendere all’università ? » le dico.
« Perché mai dovrei venirti a prendere ? Il tuo amico gay è troppo impegnato a farsi vedere mezzo nudo in giro ad elemosinare bagnoschiuma ?!? » mi dice per poi ridere.
Lo sa anche lei. Quella mamma spiffera ogni cosa. Che figuraccia !
« Sì, è impegnato e poi volevo venire a pranzo da voi quindi non fare storie. Ti aspetto tra 10 minuti fuori alla gelateria di fronte all’università. » le dico per poi staccare.
Non potrei mai digerire un rifiuto.
Mentre aspetto l’arrivo imminente di Jenny  provo a chiamare Jung-Hwan per parlare di stasera ma, niente da fare. Telefono spento. Che rabbia !
Era da tempo che non mi sentivo così protetta, in famiglia.
Papà e zio che discutono di politica.
Mamma e nonna che rassettano casa.
I miei fratelli che corrono sempre mezzi nudi.
Le mie sorelle e le mie cugine, stavolta, parlano con me.
Mi fanno domande riguardanti il mio “coinquilino gay” .
Non hanno capito che io e il coinquilino gay siamo stati insieme, in quel senso !
Provo ribrezzo solo a pensarci …
« Da come ne parli sembra essere il tuo schiavo. Sicura di non essere toppo dura con lui ?!? » mi domanda mia cugina Lin-So raccogliendosi i lunghi capelli neri in uno chignon.
« Certo che no ! Anche lui sa essere prepotente a volte. » le rispondo con un’espressione superficiale.
« Ok. Ci fidiamo delle tue parole. » mi risponde Lin-So.
« Quindi lavora nell’azienda della sua famiglia ?!? Deve avere tanti soldi. » mi domanda la 13enne Amber, un’altra cugina.
« Sì, credo. » rispondo incerta.
« Ma come non lo sai, scema ?!? » mi domanda acida Jenny.
« Basta con queste espressioni volgari. Siete delle signorine. » ci ammonisce entrando in salotto nonna Fin.
« La donna più bella del mondo, nonnina ! » le dico correndole incontro per poi abbracciarla forte.
« Abbassa la voce, bambolina. Potrebbe sentirti tua madre ! » mi dice sorridendo.
« Cocca della nonna, vieni qui che ci devi raccontare altro … » mi dice l’altra acidona della famiglia, mia cugina Sue.
« No. Ora dovete raccontarmi voi ! Cosa è successo in queste settimane in cui non ci sono stata ? » domando curiosa riprendendo il mio posto sul divano in mezzo a loro.
« A noi nulla in particolare. Scuola, chiesa e casa. Forse Min-Ji ha qualcosa di nuovo da dirti. » mi dice Amber andando in cucina a prendere Min-Ji, mia sorella maggiore.
« Qual è questa novità, Min ? » le domando curiosa.
Si siede sulla poltrona di fronte a me.
E’ più bella che mai.
Ha cambiato taglio di capelli. E’ bellissima.
L’ho sempre emulata, è stata sempre il mio modello di donna ideale.
I suoi grandi occhi scuri emanano una grande energia positiva.
Cosa dovrà dirmi di così importante ?!?

« Mi sono fidanzata. » mi dice tutto d’un fiato.
Era ora ! 29 anni di pura bellezza senza un fidanzato, suonava un po’ incredulo.
« Sono contentissima ! » dico abbracciandola.
« Lui chi è ? » domando.
Questo quesito scatena la frenesia delle mie cugine.
Tenete a posto gli ormoni, gioie !
« E’ americano. » mi dice Amber.
« E’ una nuova particella dello  “Sky Blue“ , il giornale dove lavora Min-Ji.  » mi dice Lin-So.
« Si chiama Steve. » mi dice, infine, Sue guardandomi negli occhi.
« Steeeve ?!? » dico guardando il cielo con occhi confusi.
« Non ti piace il nome ?!? Che ti prende ?!? » dice Amber scuotendomi.
Ritorno alla realtà.
« Niente. E’ americano. Come l’hanno presa mamma e papà ? » domando rivolgendomi a Min-Ji.
Silenzio tombale.
« Hanno acconsentito. » mi dice Min-Ji con la felicità dipinta in faccia.
« Che bello ! Menomale, con il caratteraccio che si ritrova mamma pensavo peggio … » dico tirando un respiro di sollievo.
Tutte ridono. Le adoro !
Anche se a volte confondo i loro nomi, le adoro lo stesso.
« Tra 3 settimane daremo una festa di fidanzamento in giardino, per ufficializzare la cosa. » mi dice Min-Ji.
« Festa di fidanzamento in giardino ?!? » domando confusa.
« Sì. Ho detto a mamma e a papà che spendere troppo danneggerà i loro progetti futuri. Ci sono altri 4 figli dopo di me. Quindi niente ristorante. Festeggeremo in casa, abbiamo un giardino enorme. Oh, puoi portare anche il tuo amico Choi Jung-Hwan, si chiama così ?!? » mi dice Min-Ji.
Min-Ji, come sei buona ! Pensi sempre agli altri. Hai un cuore enorme !
« La nostra Min-Ji ha la testa sulle spalle. Steve è un uomo fortunato. » dice la nonna poggiandole una mano sulla spalla.
« Faccio solo il mio dovere, nonna. » le risponde sorridendole Min-Ji.
Mi suona il telefono.
« Pronto ? »
« Principessa, mi cercavi ? » dice dall’altro capo del telefono l’inopportuno Jung-Hwan.
« Sì, ti chiamo dopo, però. Ora ho da fare. » gli rispondo seccata.
« Con chi ? » domanda impertinente lui.
« Fatti gli affari tuoi. A dopo. » concludo chiudendo la chiamata.
« Ora devo proprio andare ragazze. Ho una cena e non vorrei tardare. Devo ancora scegliere cosa indosserò. » dico sincera alzandomi dal divano.
Neanche il tempo di fare un passo che mi ritrovo sommersa di domande da parte delle pettegole.
Non replico nemmeno che mi ritrovo in camera di Lin-So tra trucchi, creme depilatorie, spazzole e vestiti. Una marea di vestiti.
« Ma cosa fate ?! Lasciatemi, assatanate ! » urlo più di una volta, ma nessuna mi da ascolto.
Intravedo la nonna, la mamma e le zie sotto la porta che ghignano come oche.
« Giuro che vi ammazzo, vi ammazzo. » urlo dimenandomi.
Finalmente mi lasciano. Mi volto e non riconosco nemmeno la persona che si riflette nello specchio.
« Sono io ?!? » domando incredula.
Sono avvolta in un meraviglioso e cortissimo vestitino verde con un’allettante scollatura sul seno.
Ho i boccoli, la frangia ben pettinata, le unghie perfettamente allineate e delle scarpe con dei tacchi vertiginosi.
« Sembro una poco di buono ! » affermo quasi schifata continuandomi a guardare.
A questo piccolo “inconveniente” ci pensa Jenny che mi porge un suo cappottino casual che fa contrasto con tutto il resto.
Lo indosso.
Ora va meglio. Non mi andava di uscire di casa conciata in quel modo.
Papà mi accompagna a casa.
Entro. Non c’è nessuno.
Sono le 20:00 . Jung-Hwan starà per arrivare.
« Wow ! Lasci senza fiato, Gem ! » mi dice Jung-Hwan entrando in casa.
Mi alzo dal sofà e gli vado in contro.
Sorrido imbarazzata.
« Grazie. » rispondo.
« Andiamo ? » mi domanda porgendomi il braccio.
Annuisco e usciamo.
Nell’ auto non riesco a tenere a bada la mia curiosità e inizio a fare la bambina pregando Jung-Hwan di dirmi in che posto mi sta portando.
Questo ragazzo è più censurato di un film per minori.
Ferma la macchina accanto ad un maestoso palazzo pieno di vetrate. E’ un ristorante.
Mamma mia ! E’ enorme.
Socchiudo gli occhi per le molteplici luci abbaglianti che emana quel luogo incantevole.
Jung-Hwan mi apre la portiera della macchina.
Ci addentriamo in questo immenso palazzo.
Una volta accomodati al tavolo inizio a fare domande sul perché Jung-Hwan mi avesse portato lì.
« Ci tenevo a farmi perdonare del tutto. Ma non torniamo sull’argomento ti prego. Ci tengo davvero a trascorrere una bella serata con la mia coinquilina ! » mi dice sorridendo per poi guardare il menù.
« Ok. Anche se il cameriere non ci poteva credere che non stavamo insieme. Che insolente ! » gli dico stizzita.
« Cosa ti ha dato più fastidio ? La sua insolenza o essere scambiata per  la mia ragazza ? » mi dice di getto.
Mi faccio rossa come un pomodoro e camuffo questa situazione ficcando la testa nel menù.
Sento ghignare.
« Allora, che prendi ? » dico sviandolo.
La cena trascorre in modo piacevole.
Jung-Hwan è un vero gentiluomo.
Parliamo tanto in quelle ore.
Mi dice che ha finalmente riacquistato la fiducia di suo padre e che tutto sta andando per il meglio in azienda.
Sono felice per lui ! Era distrutto senza suo padre al suo fianco.
Usciamo dal ristorante. E’ tardi. Propongo a Jung-Hwan di tornare a casa ma lui si oppone.
Dice che c’è ancora una cosa da fare stasera. Che vuole fare questo pervertito ?
Mi porta in un posto un po’ più appartato. Camminiamo ma all’improvviso Jung-Hwan si ferma. Mi volto e lo guardo interrogativa.
« Che succede ?!? » domando.
Mi prende le mani.
Cosa fa ?!?
« Mi piaci, Gem. » mi dice.
« Oh, davvero ? » dico superficiale per poi rendermi conto delle parole di Jung-Hwan.
« Aspetta … cosa ? » gli domando confusa.
« Dammi amore. Stai con me. Gem, in tutto questo tempo non ho fatto che reprimere questo sentimento dentro di me. Quella sera, quando eri ubriaca, io non ti ho opposto nessuna resistenza … approfittarmi di te era l’ultima cosa che volevo. Ma tu eri così bella, incosciente … » mi dice.
Sono allibita !
« Allora è vero che mi hai stuprata ! » dico di getto.
« Ma tu hai detto di amarmi. » mi dice.
« Cosa ? Impossibile. Non l’ho mai detto in vita mia. » dico sbraitando come una mucca.
« Ti dico che l’hai detto. Fidati di me. » mi dice con le mani ancora nelle mie.
« Non credo che ne ho la forza. » dico fingendomi disperata.
« Comunque non ci dilunghiamo su questo, adesso. Voglio solo sapere  quello che provi per me. Anche se lo so già, voglio sentirtelo dire da sobria. » mi dice avvicinandosi a me.
Non sono mai stata brava con le parole, solo da ubriaca lo sono.
Tiro a me Jung-Hwan e lo bacio.
Questo è l’unico modo per fargli sapere quanto mi piaccia.


Gem


Jung-Hwan


Nota Autrice:
Grazie per aver letto il 9° capitolo
di Give me love.
Scusate se è un po' più lungo
degli altri.

Link del video di
Gem & Jung-Hwan:

Cliccate qui ♥
♥♥♥
Komawoyo

foreverwithyou

   
 
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