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Autore: Mercury_3_2_93_    27/06/2013    0 recensioni
Un amore che vive nel passato, due innamorati che sono costretti a scappare dalle loro famiglie che non vogliono avere a che fare con il loro amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sandro la mattina si sveglia sempre prima di me, era triste trovarsi da sola nel letto che la notte prima condividi con il tuo ragazzo, ma se lo faceva era perché ogni mattina usciva presto, per cercare lavoro.
<< Uffa però, mi piacerebbe svegliarmi con lui accanto >>.
Penso mentre mi avvicino al bagno, la casa era finalmente in ordine, la sera prima Sandro mi ha aiutata a mettere tutto al suo posto, anche se erano più le volte che ci siamo saltati addosso.
Mentre entro nel bagno, canticchio una canzoncina, poi mi preparo la vasca da bagno.
‘ Che bella la vasca, è l’ideale per fare il bagno assieme a lui ‘’.
Penso mentre il cuore mi batte all’impazzata.
Ho avuto Sandro accanto a me per tutta la vita, abbiamo dormito da bambini insieme molte volte, lui è stato il mio primo e unico vero amico, sono felice di aver capito l’amore che ci tiene uniti, ma al contempo stesso sono un po’ triste, per ricevere il suo amore, abbiamo dovuto lasciare la nostra vita passata, ho perso le mie amiche, i miei genitori, ma è tutta colpa loro che non accettano questo amore, anche se è un po’ sbagliato, noi ci amiamo e ci ameremo fino alla fine dei nostri giorni.
<< Sandro, torna subito da me >>.
Penso immergendomi nella vasca da bagno, spero che abbia trovato lavoro, così potremmo mandare avanti la casa, anche da soli.
‘’ Uffa ‘’.
Mi lascio accarezzare la pelle dall’acqua tiepida, poi faccio correre le mani su tutto il mio corpo pensando che quelle siano le mani di Sandro, mi vergogno solo a pensare una cosa del genere, ma per me era come se lui fosse davvero li con me ad accarezzarmi, chiudo gli occhi lasciandomi beare da quelle carezze proibite, proibite come il nostro amore.
Dopo essere uscita dal bagno, mi sento rilassata e felice, quindi decido di andare a fare un po’ di spesa.
‘’ Vediamo, è da poco che viviamo in questo quartiere, ma sono sicura di aver visto un market proprio da queste parti ‘’.
Penso iniziando a guadarmi attorno, mi sento un pesce fuor d’acqua, non mi trovo a mio agio senza amici e senza nessuno che mi possa dare una mano, per fortuna era come pensavo io, il minimarket si trovava nelle vicinanze di casa.
<< Vediamo, devo prendere… Carne e frutta, poi… >>.
Inizio a guardarmi attorno alla ricerca di ciò che mi serviva, quando sono sicura di aver preso tutto, mi avvicino alla cassa.
<< Attenta ! >>.
Sento all’improvviso una voce femminile alle mie spalle, mi volto di scatto e osservo alcuni barattoli di pomodori che prima erano posti a piramide iniziare a barcollare, mi allontano prima di prenderne uno in testa, questi cadono tutti a terra, mentre la ragazza che prima aveva urlato rimane sulla scala con in mano uno dei barattoli.
<< Cavolo, tutto bene ? >>
Mi domanda questa scendendo dalla scala, aveva i capelli corti ed erano rossi, due occhiali tenuti sul viso, annuisco in imbarazzo.
<< S-Si >>.
<< Devi stare più attenta, ora devo ricominciare da capo >>.
Era un rimprovero.
<< Quindi è colpa mia ? >>
Dico a voce alta, inizio a raccogliere i barattoli per aiutare quella ragazza.
<< Non ti preoccupare, lascia fare a me, dopo tutto è il mio lavoro >>.
Sussurra sorridendomi, osservo bene la targhetta sulla divisa, leggo quindi il nome.
<< No, voglio rimediare… Ti darò una mano Lisa >>.
Sussurro continuando a prendere ciò che era caduto, la ragazza dai capelli rossi allora si accovaccia accanto a me mi sorride.
<< Grazie… Ma non so il tuo nome >>.
<< Giusto, io mi chiamo Susanna, sono arrivati qui una settimana fa >>.
‘’ E non conosco nessuno ‘’
<< Capisco, come mai ti sei trasferita ? >>.
Mi domanda Lisa dopo aver messo alcuni barattoli nella posizione giusta, io la osservo e decido di metterne alcuni anch’io al posto loro.
<< Beh… Sono venuta qui con il mio… Il mio ragazzo, viviamo soli >>.
Rispondo arrossendo.
<< Ah, ma quanti anni hai ? Seri grande ? >>
Scuoto leggermente la testa.
<< Ho diciannove anni >>.
Rispondo, forse per lei non era normale che una ragazzina cambiasse città per andare a vivere così giovane con la persona che ama ?
<< Sei piccola, secondo te non è un po’ presto vivere sola con lui >>.
<< No, mi fido di Sandro, e poi… Ci conosciamo fin da bambini, siamo sempre stati insieme e sono sicura che non ci lasceremo mai >>.
Dico sicura di me, era vero.
<< Mi fa piacere, hai un lavoro >>
Chiede poi continuando a mettere in ordine i barattoli, osservo uno di questi che si era rotto e che quindi aveva macchiato a terra con la polpa.
<< No, senti… quando costa uno di questi barattoli ? >>.
<< 2,50… Perché ? >>.
Mi guardo i piedi rendendomi conto che avrei dovuto pagare ben quattro barattoli di pomodoro.
<< Ascolta, non fa niente. Non li pagare. Dirò che sono stata io a farli cadere.. Ok ? >>
<< perché sei così gentile con me ? >>
<< Mi hai aiutata, va bene così >>.
Mi sorride prima di tornare nel suo lavoro, le sarò grata.
Una volta essere tornata a casa, mi accorgo che Sandro era rincasato, allora lascio le buste della spesa a terra e corro da lui, lo trovo seduto al divano e gli salto addosso.
<< Ciao, sono contenta di vederti >>.
<< Ehi piccola, dove sei stata ? >>.
In breve gli racconto tutto, e quando gli parlo del piccolo incidente si mette a ridere.
<< Sei la solita imbranata, fin da piccola sei sempre stata così >>.
Metto il broncio voltando la testa di lato.
<< Cattivo… Ah, tu hai trovato lavoro ? >>.
Annuisce.
<< Sul serio ? >>
<< Si, come elettricista. Naturalmente all’inizio aiuterò solo a passare i fili e cose varie.. Poi potrò fare tutto da solo >>.
Sono contenta per lui, ma so che non sarà facile.
<< Ascolta, e se trovassi anche io un lavoro ? >>
<< Sei sicura ? A te non è mai piaciuto lavorare >>.
<< Si, ma… Voglio rendermi utile >>.
Sandro mi sorride appena prima di annuire, poi mi bacia il collo e le labbra, con la lingua inizia a leccarmi il collo e scendere fino ai seni, mi lascio sfuggire diversi sospiri, prima di sentire la sua mano accarezzarmi proprio nell’intimità, dove quella mattina mi sono sfiorata nella vasca da bagno.
 

  
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