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Autore: maryku    10/01/2008    1 recensioni
Ranma conoscerà dei nuovi amici, in particolare una ragazza che diventerà presto sua amica. Ma come la prenderà Akane??
ATTENZIONE: fanfic interrotta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad un certo punto si vide Sara che cadeva… Lo faceva pianissimo, senza alcuna naturalezza. La ragazza si fermò con la pala in mano, sconcertata. Non capiva se fosse un attacco oppure stava cadendo per davvero.
Prima che chiunque potesse capire cosa stava succedendo o fare qualsiasi cosa per fermare quella caduta, Ranma l’afferrò e non le permise di cadere e farsi male. La prese in braccio e la portò vicino al dottor Tofu. La adagiò sulla sedia di fianco a quella di Akane. Era svenuta.
Dottor Tofu: ottimo lavoro Ranma. Se non l’avessi afferrata poteva farsi davvero molto male…
Ranma guardava Akane. Sicuramente si sarebbe arrabbiata. D’altronde, a lui non importava niente di quella ragazza, l’aveva solo salvata… no! Non era vero! Non sapeva perché ma quella ragazza aveva attirato la sua attenzione.
Dottor Tofu: ahhh! Per fortuna è solamente svenuta. Akane, ora ti senti meglio??
Akane: certo dottore
Prof.ssa: mi scusi, ma cos’è successo alla mia alunna?? Qualcuno mi dia una spiegazione!!
Guida: signora, la vostra alunna è semplicemente svenuta, ma non si sa il perché…
Giulia: bisognerebbe portarla a casa… poverina chissà cos’ha…
La guida intanto si dava un gran daffare per tradurre dall’italiano al giapponese e viceversa.
Dottor Tofu: bene, allora portatemi a casa sua, le darò le prime cure, ho bisogno di visitarla con più attenzione e qui in aula non posso.
Giulia: ok, ma potrò accompagnarvi a casa sua solo se la professoressa mi dà il permesso.
Prof.ssa: Giulia andrai solo se questa gentile guida e qualcun altro ti accompagneranno… Gabriele vuoi essere tanto gentile??
A quel punto Gabriele si alzò e andò dalla professoressa. Gabriele: Certo professoressa, anche subito se vuole.
Prof.ssa: molto bene… allora noi ci diamo da fare per rimettere a posto l’aula… potete andare, tanto comunque non riusciremo più a far lezione oggi, ci vediamo lunedì, fate i compiti.
Dottor Tofu: allora andiamo. Ranma puoi essere tanto gentile da portare tu quella ragazza??
Ranma: ma certo dottore.
Giulia: Gabriele, tu ricordi dove sta la casa di Sara?? Io si ma on ne sono del tutto sicura…
Gabriele: ma certo! Allora seguitemi.
Così uscirono tutti dall’aula per andare a casa di Sara. Per tutto il tragitto Gabriele non parlò, solo per correggere le indicazioni di Giulia. Non ci misero tanto ad arrivare a casa di Sara. Era molto graziosa quella casa, era anche molto grande. Sulla soglia lì aspettava la madre di Sara.
Signora: la scuola mi ha avvisato che sareste arrivati, prego accomodatevi. Gabriele portali in camera di Sara, per favore. Tu, Giulia, aiutami a preparare una camomilla per questi giovani.
Giulia: ma certo signora, lei è sempre così gentile. Ma, dov’è Simone? Non lo vedo…
Simone: ciao Giulia! Ciao Gabriele! Ma, cos’è successo a mia sorella??
Giulia: sai è svenuta in classe…
Simone: si lo sentito, ma com’è successo??
Così, mentre Giulia spiegava alla famiglia cos’era successo, il Dottor Tofu, la guida, Akane, Gabriele e Ranma, con in braccio Sara, si avviarono verso la camera. Ci andarono in completo silenzio.
Appena arrivarono la prima cosa che notarono fu che la camera era piuttosto grande. C’era un armadio con almeno un milione di vestiti, un letto molto comodo con una coperta gialla, accanto un comodino con una luce sopra e, vicino all’armadio, una scrivania con sopra un computer. Sopra il letto c’era una cosa strana…
Ranma: ahhh!! Un gatto!!!
Ranma, sempre con in braccio Sara, si arrampicò sull’armadio.
Ranma: mandatelo viaaaaa!!!
Akane: che carinoooo!!!! Ma purtroppo, per colpa di Ranma, devi andare fuori, forza.
Akane lo prese e lo mise fuori dalla porta che poi richiuse alle sue spalle.
Akane: forza, adesso scendi. È andato via.
Dottor Tofu: Ranma, devo visitare quella ragazza…
Ranma: arrivo! Umpf… lo sapete che ho paura dei gatti, non ci posso fare niente. È tutta colpa di mio padre…
Dottor Tofu: forza!! Metti la ragazza sul letto e uscite per favore, tutti.
La comitiva uscì dalla stanza.
Akane: allora che si fa???
Gabriele: andiamo dalla madre di Sara. Ho bisogno di una camomilla…
La guida dovette tradurre a Ranma e Akane cosa aveva detto il ragazzo.
Gabriele si era comportato in maniera strana da quando Ranma era entrato in classe. Il motivo era che a lui piaceva Sara e non sopportava che qualcuno la guardasse così intensamente come aveva fatto Ranma.
Giulia: ecco, è andata proprio così.
Signora: povera piccola! Sarà stato uno shock per lei.
Gabriele: potrei avere un po’ di camomilla, per favore??
Signora: ma certo, la volete anche voi??
Si era girata verso i ragazzi. La guida allora dovette tradurre ciò che aveva detto la signora per far capire ai ragazzi.
Ranma e Akane allora si sedettero.
Akane: ma certo. Grazie mille signora!!
Ranma: si!! Ma ci sarebbe anche qualcosa da mangiare??? Muoio di fame…
Akane: ma ti sembra il caso???
Ranma: bheee… ma che ho detto?? Non c’è niente di male se chiedo qualcos…
Non riuscì a finire la frase poiché la signora aveva portato un vassoio di dolcetti.
Signora: ecco, forse volevi questi??
Ranma: ehm… si, grazie.
Per tutto il tempo la guida aveva tradotto ciò che si erano detti.
Dopo cinque minuti, nei quali Giulia rispiegò tutto quello che era successo visto che Simone era curiosissimo di sapere qualcosa in più, arrivò il dottor Tofu.
Dottor Tofu: è tutto ok, sta bene. È solo stanca, lasciamola ripos…
Il dottor Tofu non riuscì a finire la frase che dal corridoio arrivò Sara.
Sara: mamma, mi puoi portare un po’ di camomilla di là, per favore??
Signora: certo tesoro, ma ora và a riposare, ne hai bisogno.
Sara: ok. Ora vado. Ma… cosa ci fate tutti a casa mia??
Solo in quel momento si era accorta di tutte quelle persone che la fissavano curiosi e anche un po’ sbalorditi. Signora: Sono stati loro a portarti qui, e il dottore ti ha visitata.
Sara: capisco. Ma non è giusto che io stia di là da sola se ci sono ospiti a casa…
Gatto:miaoooo
Ranma: ga…ga…ga…gattoooo!!!
Ranma era letteralmente saltato sul tavolo e tremava come una foglia.
Sara:ohhh!! Andiamo Minou. Ti portò di là. A quanto pare questo ragazzo ha paura di te…
Mentre Sara andava di là, tutti guardavano Ranma, che era quasi svenuto in piedi.
Akane: uff… forza! Il gatto non c’è più, comportati da uomo Ranma!
Ranma: per fortuna è andato via. Ora sono più tranquillo.
Intanto Sara era tornata e si era seduta tra Ranma e sua madre, che la guardava. Parlavano senza che nessuno, oltre al dottor Tofu, si fosse accorto della presenza di Sara. Dopo pochi minuti, Sara si alzò e parlò in giapponese al dottor Tofu, alla Guida, a Ranma e Akane.
Sara: grazie a tutti. Vi devo un grosso favore, potete restare qui quanto volete e potete anche dormire qui stanotte. Ci sono abbastanza camere per tutti.
Poi in italiano si rivolse ai suoi due amici.
Sara: ovviamente, anche se voi due volete fermarvi qui per un po’ potrete farl…
A quel punto arrivò la ragazza con la spatola.
Ragazza: ehi tu! Prima sei fuggita, ma, adesso, dovrai combattere.
E, ancora una volta, si lanciò contro Sara.
Dal canto suo Sara, come l’ultima volta, si spostò solo all’ultimo momento. Ma, stavolta, non svenne. (per fortuna aggiungo io nd maryku)
Akane: Ukyo, adesso smetti di fare così. Ci penserai dopo alla tua vendetta, adesso siediti e stai con noi, senza lamentarti.
Sara: allora, ti chiami Ukyo. È un bel nome. Ciao, io sono Sara.
Tutti la guardarono allibiti. La ragazza che poco prima la stava sfidando e l’aveva attaccata, lei la trattava così?? Ranma: che ti prende Ukyo??
Ukyo, che più di tutti era rimasta stupita dal comportamento di quella ragazza, non sapeva che rispondere.
Sara: ovvio che anche tu potrai restare qui stanotte se vorrai.
Guida: mi dispiace, ma noi dobbiamo continuare il giro turistico.
Dottor Tofu: su via. Lasciamoli riposare un pò. Ne hanno bisogno. E anche lei.
Guida: va bene, allora avviserò l’albergo e la scuola dove stiamo. Domani, con calma, torneremo dagli altri.
Ranma: io ci sto. Ho bisogno di riposo e di un bel bagno caldo. Dov’è il bagno??
Sara: vieni, te lo mostro. Dopo Ranma, anche voi potrete darvi una rinfrescata. Mamma, dove sono gli asciugamani puliti??
Signora: nell’armadio, nel secondo cassetto, lì trovi a destra.
Sara: presi! Seguimi Ranma!
Ranma: arrivo, eccomi.
Si incamminarono verso il bagno. Sara teneva gli asciugamani in mano e gli faceva da guida. Stavano passando in un corridoio. Era lo stesso dove erano passati prima per andare in camera di Sara, ma Ranma era troppo impegnato per notare dove andava visto che doveva tenere in braccio Sara, così non aveva fatto caso ai quadri che c’erano appesi. Tutti con la stessa firma: Paola minodin. Erano tutti molto belli.
Ce n’erano alcuni astratti, altri erano ritratti. In uno si vedeva una bambina piccola molto graziosa che giocava con un cane.
Ranma: chi ha fatto questi quadri?
La domanda gli era venuta spontanea.
Sara: ti piacciono??
Ranma: bhe… si! Devo dire che sono molto belli.
Sara: li ha fatti tutti mia madre, ispirandosi alla sua famiglia, soprattutto a me. Così dice lei. Siamo arrivati. Mi dispiace ma dovrai accontentarti del bagno più piccolo. L’altro lo darò alle ragazze.
Ranma:*piccolo? Questo bagno è gigantesco*
Infatti il bagno era molto ma molto grande.
Sara: allora io vado. Ah… grazie ancora, mi hanno detto che mi hai preso tu in braccio. Credo che quella ragazza, Ukyo, sia molto simpatica. Fammi sapere quando hai finito, ti dirò qual è la camera dove puoi dormire.
E se ne andò lasciando Ranma da solo.
Intanto gli altri stavano ancora bevendo la loro camomilla.
Gabriele: non voglio ancora approfittare della vostra ospitalità. Ma ora dovrei andare a casa.
Giulia: uff… sei sempre il solito. Ogni volta scappi. Ma stavolta se Sara non ti trova si arrabbierà. E poi, ci hanno offerto di riposare qui, è maleducato da parte tua andartene proprio ora.
Signora: per una volta Giulia ha ragione. Siediti caro.
Simone: io so perché non vuole rimanere… non è vero Gabriele??
Gabriele a quelle parole era diventato tutto rosso fino alle orecchie.
Akane: ma di cosa parlano? Tu capisci l’italiano Ukyo??
Ukyo: no. Ora mi interessa solo che Ranma sia nelle grinfie di quella lì.
Akane: anch’io sono nervosa,anche se non per Ranma, ma non puoi farci niente. Questa è casa sua, solo lei poteva accompagnarlo.
In quel momento era arrivata Sara.
Sara: Ukyo, Akane, volete fare il bagno anche voi?
Akane:bhe… un buon bagno mi farebbe bene.
Sara: ok! Tu Ukyo?
Ukyo: no grazie, sono a posto.
Sara: ok, come vuoi. Allora, seguimi Akane.
Akane: ora?? Ma non c’è Ranma in bagno??
Sara: si, ma tu userai l’altro.
Akane: uff… per fortuna.
Akane aveva tirato un sospiro di sollievo
Sara si avvicinò a Gabriele.
Sara: allora? Che hai?
Gabriele: perché me lo chiedi?
Sara: si vede lontano un miglio che non stai bene. Sei malato?
Gabriele: no. Ho solo voglia di andare a casa.
Sara: fa come ti pare. Ma a quest’ora non ci sarà nessuno a casa tua.
Giulia: anche prima diceva di volersene andare. Sara: ora devo accompagnare Akane, ci penserò dopo a Gabriele. Akane, andiamo. Ho fatto.
Akane: ok!
Si incamminarono per lo stesso corridoio. Anche Akane notò i quadri ma, al contrario di Ranma, non fece nessuna domanda. Ad un certo punto ci fu una rampa di scale e salirono. Alla fine delle scale c’era 1 porta. Si entrava e c’era un altro corridoio. Invece dei quadri c’erano tante foto. Una in particolare attirò l’attenzione di Akane. C’erano Sara e Simone bambini che giocano insieme e dietro una donna, che doveva essere sua madre, altri bambini che giocavano insieme a Sara e Simone e un uomo.
C’erano in tutto 3 porte. Si fermarono alla prima. Sara: eccoci arrivate!
Questo bagno era più grande dell’altro, ma non di tantissimo.
Akane era sbalordita poiché quel bagno era almeno 3 volte quello di casa sua.
Akane: grazie!
Sara: ora vado a preparare le stanze per voi. Credo che tu dovrai dormire qui sopra con Ukyo, mia madre e me, mentre i ragazzi staranno tutti giù. Ti verrò a chiamare appena la camera sarà pronta. Per qualsiasi cosa, chiamami. E con questo uscì. Akane provava un po’ di sconforto. Aveva pensato tanto male di quella ragazza e invece si era rivelata molto gentile e carina.

Ecco fatto. Come mi ha fatto notare Apple 92, che ringrazio molto per il commento, ho ingigantito troppo il carattere scontroso di Akane. Anche in altre cose ho sbagliato, ma spero che nei prossimi capitoli di fare di meglio e di dare più dolcezza ad Akane.

Apple 92, Francesca, io non sono Sara, anche se ho cercato di immedesimarmi in lei visto che è la protagonista, non ho fatto la primina e ho scelto il secondo banco al centro perchè mi sembrava quello che si vede di più visto che è al centro della classe, ma su una cosa hai ragione, sono romana. Anch'io vorrei molte delle caratteristiche di Sara. Non ho visto dove ho usato il linguaggio SMS, anche a me non piace, dev'essermi sfuggito, la prossima volta starò più attenta.
Oltre a questo, grazie ancora per il commento e ti volevo dire che non sei stata troppo severa, mi sarei arrabbiata se tu non lo fossi stata.
   
 
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