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Autore: maryku    09/01/2008    1 recensioni
Ranma conoscerà dei nuovi amici, in particolare una ragazza che diventerà presto sua amica. Ma come la prenderà Akane??
ATTENZIONE: fanfic interrotta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un bellissima giornata di primavera. A Roma c’era grande spostamento di gente. La bellezza si sentiva nell’aria e Sara stava andando a scuola. Un giorno come tanti altri x lei. Almeno questo è quello che credeva…(sn mlt misteriosa ihihih nd maryku)
Sara era molto bella è,anche se era la più piccola della classe, visto che era andata un anno avanti, tutti i suoi compagni la ammiravano. Soprattutto i ragazzi che avrebbero fatto di tutto per avere un appuntamento con lei. Comunque ritornando a Sara, come già detto sopra, era molto carina aveva enormi occhi di un nocciola intrigante, capelli stupendentemente belli, lisci e scuri e un corpo da mozzare il fiato. Ma lei x quanto glielo dicessero che era veramente una bella ragazza non ci credeva. Non si sentiva brutta ma neanche così bella come dicevano tutti. Arrivata a scuola si sedette come suo solito al 2 banco nella fila centrale vicino alla sua migliore amica, che non era ancora arrivata, quando si avvicinò Gabriele, l’unico vero amico maschio che aveva. Era molto carino. Era stupendo, come sempre. Bellissimi occhi blu, capelli corti e scuri, labbra che veniva voglia di baciare e un fisico molto virile. Era il più carino della classe e molte sue compagne solo a scambiare 2 parole con lui morivano. Ogni settimana cambiava ragazza ma, anche se sotto tortura non l’avrebbe mai ammesso, ogni volta che vedeva Sara era fuori di se dalla gioia. Ma non lo dava a vedere.
Lui le parlava sempre di tutte le sue ragazze e si faceva dare consigli da Sara, ma non sempre li seguiva. Era innamorato pazzo di lei e il solo fatto di parlarle lo rendeva felice. Stavano giusto parlando.
Sara: Secondo me la dovresti lasciare.
Gabriele: Ma io le voglio bene.
Sara: Ma che stai dicendo se ogni volta che la vedi vuoi scappare! Mi sembra incredibile che sia resistita così tanto con te. Se fosse stata un’altra l’avresti già mollata.
Ma in quel momento arrivò Giulia, la migliore amica di Sara.
Giulia: Ciao Sara!
Sara: Ciao Giulia
Giulia: Ehi! Sai l’ultima?
Giulia sapeva tutto di tutti. Era un vulcano pronto a esplodere, per quanto riguardava di parlare di fatti altrui e ficcare il naso. Era molto carina, capelli medio-lunghi castani e due bellissimi occhi color nocciola, ma niente paragonato a Sara. Stava per cominciare a parlare quando entrò la professoressa.
prof.ssa: Ragazzi! A posto
2 parole che dicevano tutto. Almeno era di buon umore.
prof.ssa:avete fatto i compiti
ragazzi: Si
prof.ssa: allora prendete…
Voce di uomo(detto in giapponese):Papà torna qui che ti ammazzo. ( e chi sarà?? Nda maryku) ( dai diccelo nda voi) ( eheh ora lo scoprirete mda maryku) ( KATTIVA!!!! Nda voi) (lo so nda maryku)
Prof.ssa: Ma cosa…
Ma non fece in tempo a dire niente che qualcuno sfasciò la porta…
Era un ragazzo vestito alla cinese con capelli scuri raccolti in un codino, occhi celesti e un fisico scolpito in tutte le parti. Insomma un ragazzo niente male.
Fece una capriola all’indietro e cadde sul banco di Sara che intanto lo fissava con fare circospetto.
Senza alcun preavviso, il ragazzo cominciò a guardare Sara con i suoi bellissimi occhi. Ma non la guardava con malizia, come alcuni sui compagni di classe, piuttosto con stupore e curiosità.
Tutti infastiditi da quel comportamento, un po’ perché era piombato lì spaccando la porta un po’ perché guardava solo Sara, si misero a gridare che aveva interrotto la lezione. Però a un certo punto comparì dietro di lui una ragazza con i capelli corti e blu a caschetto che gli diede un calcio e lo fece volare fuori dalla finestra. Poi anche lei fissò Sara, ma lei aveva più uno sguardo quasi d’odio verso Sara.
Alla fine arrivò una guida che, stanca di quel trambusto creato dai due ragazzi che erano andati in gita con lui, cercò di calmare la professoressa ma senza molto successo. Intanto quel ragazzo era tornato, lo si vedeva da fuori a correre ad alta velocità e raggiungere la finestra e saltarla agilmente e rientrare in classe. Tutto normale se non fossero stati al 2 piano.
Poi inizio a litigare con la ragazza che lo aveva buttato fuori dalla finestra. I compagni di Sara li guardarono sorpresi. Erano stranieri. Ma Sara comprese ogni parola di quel discorso.
Ragazzo: la devi piantare di farmi volare in aria stavolta non ho fatto niente.
Ragazza: a nooooo!!! Per chi mi hai presa per una stupida?? Ragazzo: ma di cosa sta parlando??
Ragazza: le stavi facendo gli occhi dolci…
Ragazzo: cheeeee……… io ancora non ti capisco…
Ma fu costretto a lasciare il discorso a metà poiché Sara si era alzata e li aveva interrotti bruscamente.
Sara: ma cosa avete fatto dico io. Ci avete quasi sfasciato l’aula.
Non voleva intromettersi. Ma odiava quando qualcuno litigava e inoltre gli avevano davvero sfasciato quasi l’aula. I compagni la guardarono stupiti. Aveva parlato in giapponese.
Ragazza e Ragazzo:….
All’improvviso Sara capì di aver parlato in perfetto giapponese senza neanche accorgersene. Sì, era sempre stata attratta dalla cultura giapponese ma non l’aveva mai studiato in vita sua. Era sorpresa da se stessa. Stava lì. A fissarli. stupita di se stessa e di ciò che aveva fatto. Ragazzo: sai parlare il giapponese??
Ragazza: Ranma sei proprio stupido se ha parlato giapponese certo che lo conosce.
Il ragazzo si doveva chiamare Ranma. Un bel nome pensò Sara.
Ranma: Akane non sono stupido. Sono solo stupito che qualcuno parli il giapponese qui in Italia.
La ragazza per tutta risposta guardò Sara stavolta anche lei un pò stupita ma durò un attimo.
Poi Sara si guardò attorno. Tutti a fissarla. Lei non avrebbe voluto che la guardassero così. Ma sapeva che avevano ragione. Lentamente si rimise seduta. Fu allora che Giulia parlò.
Giulia: da quand'è che sai il giapponese?? io mica lo sapevo. Ma... che hanno detto quei due ragazzi??? Però... il ragazzo è proprio carino ma sicuramente avrà tante pretendenti. Ehi gli chiedi come si chiama???
Stava parlando più a se stessa che a Sara. Ma lei non se ne curò e andò si rialzò ma stavolta andò vicino alla guida che ancora cercava di calmare la professoressa, mentre lasciava Giulia con un sacco di domande e i due ragazzi a litigare.
Sara(in giapponese):mi scusi ma cosa ci fate qui?- Non si riusciva a vederla in volto.
Guida: bhe... siamo venuti qui con la scuola. Era una gita di qualche giorno ma a un certo punto, quando stavamo passando qui davanti, un panda ha preso quel ragazzo e l'ha tirato fuori dal pullman. Poi hanno cominciato a litigare e a lottare. Non so bene come, ma piano piano ci siamo avvicinati alla vostra scuola seguendo quei due. Poi sono entrati e io e la signorina li abbiamo seguiti, dopo il panda ha mandato il ragazzo verso quest’aula e ha sfondato la porta. Mi chiedo dove sia il panda.
La guida si era espressa in giapponese e nessuno oltre a Sara lo aveva capito. Sara stava per aprire bocca per dire qualcosa quando una ragazza le afferrò i capelli da dietro e le parlò in giapponese. Non era quella di prima, ma una comparsa dal nulla.
Ragazza: Ehi tu! Si dico a te. Perché guardavi così intensamente Ranma???
Sara: allora… si chiama Ranma. Non avevo sentito male. L’aveva detto con un tono così tetro che la ragazza per lo stupore la lasciò andare. Sara andò verso Giulia e le disse, stavolta in Italiano, una cosa che la lasciò stupita.
Sara: Prima volevi sapere il nome del ragazzo??? Si chiama Ranma.
L’aveva detto sorridente. Sembrava felice. Ma un occhio più attento avrebbe notato subito la difficoltà di quelle parole.
Giulia però la guardava male. Non aveva capito che l’amica stava vivendo un momento difficile, piuttosto aveva dei dubbi, ma Sara non lasciò il tempo a Giulia di chiarirli, visto che riguardavano tutti lei, poiché andò verso i due ragazzi che ora si davano le spalle e tutti e due mostravano il broncio.
Sara: Salve, non ci siamo presentati. Io mi chiamo Sara. Ranma: ehm…. Tutto ok??
Akane: certo lo chiedi a lei. Ma non lo vedi che sta in perfetta salute?? Io piuttosto mi sono slogata una caviglia per venire qui.
In quel momento entro un signore con uno scheletro in mano. Signore: ah siete qui. Ma Akane… cosa hai fatto alla caviglia??
Akane: dottor Tofu cosa ci fa lei qui??
Dottor Tofu: sono venuto qui per la gita. Avevano bisogno di una persona in più e quindi ho preso l’aereo e sono venuto qui.
Akane: ma sull’aereo non l’ho vista.
Dottor Tofu: naturale. Sono venuto con il volo dopo il vostro poiché mi hanno avvertito dopo. Su ora fammi vedere la caviglia.
Ranma: uff… sempre così… piuttosto… devi ancora rispondere alla domanda che ti ho fatto prima…
Il ragazzo era girato verso Sara all’improvviso.
Sara: perché me lo chiedi?? Va benissimo. Davvero…
All’ultima parola le era venuta a mancare la voce.
Ranma: vabbe’… se lo dici tu…
Akane: ahia!
Il ragazzo, appena aveva sentito la voce della ragazza lamentarsi, si era precipitato da lei.
Dottor Tofu: scusa. È colpa mia.
Akane: non si preoccupi dottore.
A Sara sembrò quasi che la ragazza lo avesse fatto apposta a lamentarsi quasi urlando. Ma, grazie a lei, ora il ragazzo non la guardava più. Non sapeva come avesse fatto. Il ragazzo, Ranma, era riuscito a capire che qualcosa non andava in lei dopo due minuti che l’aveva conosciuta, invece Giulia non aveva capito niente.
Ranma: per fortuna stai bene Akane… d’altronde un maschiaccio come te ha la pelle dura…
A quel punto spuntò un martello gigante e Akane colpì Ranma.
Akane: stupido, non sei altro che uno stupido…
Sara pensò che quella ragazza doveva essere molto forte e anche simpatica. E a quel punto sorrise. Non era un sorriso forzato come quello di prima. Era un sorriso divertito e affettuoso. Ora si sentiva meglio.
Sara: tutto bene??
Si era avvicinata ad Akane con quel sorriso stampato in faccia. Ad Akane sembrò una presa in giro, ma non lo era. Akane: si, ma a te che interessa??
Sara: semplice… ti eri fatta mele e volevo sapere come stavi…
Akane: ora sto meglio grazie…
L’aveva detto con tono di sfida e poco gentile. Ma a quel punto arrivò la ragazza che prima aveva afferrato Sara dai capelli.
Ragazza: vigliacca. Sei scappata. Vieni qui e fatti sotto. Sara: cosa cè???
Ragazza: non fare la finta tonta. Guardavi Ranma, il mio Ranma… E ora combatti.
Era partita. Con la sua pala per cucinare. La stava per colpire, e l’avrebbe anche fatto, se Sara, veloce come un fulmine, non l’avesse schivata.
Ragazza:*è veloce. Ma non mi farò sconfiggere*
Era una battaglia. Ma Sara non si muoveva minimamente. Ad un certo punto si vide Sara che cadeva… Per chi ha letto questa fanfic: non vi preoccupate se è poco chiaro. Nei prossimi capitoli si capirà di più. Aggiornerò prestissimo.
   
 
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