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Autore: Harryette    27/06/2013    13 recensioni
‘’E non cambierei assolutamente nulla, e voglio che tu lo sappia e lo senta da me. Voglio che tu sappia che non ho rimpianti, e che se potessi tornare indietro farei esattamente tutto quello che ho fatto fino ad ora. Sei la mia malattia. Il tuo amore è la mia malattia e…mi stai uccidendo. Ma la sai una cosa?’’.
‘’Cosa?’’ singhiozzai.
‘’Non voglio guarire. Io non voglio guarire da te’’.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Niente muore.'
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Come on skinny love just last the year
Pour a little salt we were never here
My, my, my, my, my, my, my, my
Staring at the sink of blood and crushed veneer.
-Birdy; skinny love

CAPITOLO 4

*FUTURE*

Sentivo solo il rumore fastidioso delle rotelle di una barella che stridevano sul ruvido pavimento dell’ospedale.

Riconoscevo la puzza di cibo molle e pastoso, e l’odore del disinfettante.

Se aprivo gli occhi riuscivo a riconoscere i due medici, uno sul lato sinistro e l’altro sul destro, che mi avevano seguita e ‘curata’ per tutto l’anno. Riuscivo a leggere la disperazione nei loro occhi, l’agitazione negli occhi delle infermiere e riuscivo a sentire le urla dei miei genitori, che mi sembravano davvero lontane.

Forse troppo lontane.

Eppure, non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata. Riuscivo anche a sentire il battito flebile e leggero del mio cuore. Andava sempre più piano, come se la sabbia nella clessidra che era la mia vita stesse lentamente finendo. Nonostante ciò, non riuscivo a ricollegare nulla, non ricordavo come e perché fossi finita lì.

Mi ero sentita male altre volte,ma non ero mai arrivata a leggere disperazione e pianto negli occhi di tutte le persone che mi circondavano.

Sentivo solo un forte vento in volto, la barella che correva veloce lungo il corridoio dell’ospedale. Non l’avevo letto ,ma sapevo benissimo in che reparto mi trovassi. E infondo sapevo anche perché.

Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, me ne ero fatta una ragione. Mi ero preparata psicologicamente,eppure ero impreparata. Eppure non ero pronta ad andarmene.

Poco dopo, mentre la barella proseguiva la sua corsa disperava verso la ‘’rianimazione’’, da come sentivo urlare dai medici, qualcuno si avvicinò al lato destro, accanto al dottor Rosewood. Lo riconobbi subito,dal profumo, il mio angelo. Era lì, sentivo i suoi singhiozzi , immaginavo le sue lacrime –non riuscendo più ad aprire gli occhi-  e sentii la sua voce dolce sussurrarmi qualcosa nell’orecchio in tutta fretta, mentre continuava a correre per stare al passo delle infermiere che mi trasportavano.

Non capii cosa mi disse. Ci provai, ma davvero non connettevo più. Sentivo solo i battiti ovattati e lontani del mio cuore.

Del monologo che mi soffiò nell’orecchio capii solo l’ultima frase: ‘Ria, ti prego, resta. Aiutami, mi stai scivolando dalle mani. Aspetta’.




*PRESENT*

NIALL’S POV

''Come sarebbe a dire, che andate in un liceo?'' mi chiese Louis abbastanza sconvolto.

''Louis non fare il melodrammatico, vogliamo solo andare a trovare i  vecchi professori di Harry'' sentenziai.

Perchè doveva sempre rendere tutto maledettamente difficile?


''Siete dei ragazzi di fama mondiale, non potete andare a trovare dei professori'' esclamò, gettandosi a peso morto sul divano.

''E invece possiamo. La nostra vita non si può fermare solo perchè facciamo parte dei one direction'' esclamò Harry.

''Sei un coglione'' concluse Louis.

''Ci vediamo stasera Lou'' sussurai, prima di prendere la giacca bordò e recarmi alla LINCOLN HIGHT SCHOOL con Styles.

°°°



I gridolini che lanciavano le ragazze non appena ci vedevano passare erano a dir poco squillanti, e mi perforavano i timpani. Persi anche il conto di quanti autografi e foto feci quel giorno. Harry ne fece il doppio dei miei, essendo il ''figo'' della situazione. Il bello era che aveva anche la faccia tosta di fare il cascamorto!

Quando ,finalmente, arrivammo fuori la classe dell' ex professoressa di inglese di Hazza, vi entrammo come se fosse la nostra salvezza. Ed effettivamente lo era, perchè feci solo dodici autografi lì dentro, mentre i ragazzi mi ammazzavano con lo sguardo.


Perchè erano sempre così? invidiosi?

Quando notai una ragazza rossa ,sia di capelli che di viso, seduta all'ultimo banco ,la riconobbi immediatamente.

Non era possibile, la incontravo ovunque!

Dopo aver parlato un pò con la prof, e con qualche alunna particolarmente sfacciata, mi incamminai verso di lei. Persino Hazza mi perforava con lo sguardo. Il silenzio era tombale, come se stessi facendo una cosa stranissima. lei arrossì ancora di più.

Soprattutto quando mi chinai davanti a lei e le scoccai un bacio sulla guancia, sussurrandole un 'ciao'.

Le ragazze in classe erano sconvolte e mi stavo divertendo troppo.

'Ciao' rispose flebile lei.

Prima di voltarmi e ritornarmene fuori la classe mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai 'ci credi nel destino?'.

Ma non le diedi il tempo di rispondere, perchè ero già diretto verso la range rover di Harry.
 

MIRIAM’S POV

Per tutto il giorno le ragazze della mia classe, e Leila e Mia, non fecero altro che tormentarmi. La voce che conoscevo Niall Horan si estese presto in tutta la scuola e diventai la ‘migliore amica’ di tutte.

Quanto tornai a casa tirai un sospiro di sollievo e ,tuffandomi a peso morto sul letto, pensai a quello che mi era successo.

Solo un mese prima una semplice directioner come me non ci avrebbe mai neanche pensato a  Nialler che mi dava un bacio leggero sulla guancia. Era tutto troppo meraviglioso per appartenere alla realtà, ma sapevo che era così. E mi crogiolavo in quel romantico pensiero che Niall fosse innamorato di me. Stavo degenerando e lo sapevo, ma non potevo fare a meno di crearmi mille film mentali. Ero troppo felice.

Così tanto felice che forse potevo permettermi di andare a fare un giro per la città, dicendo a mia madre che andavo a studiare da Mia. Infondo era solo una piccola bugia, no?

°°°

Non respiravo aria pura in pace con me stessa da tanto, troppo, tempo. E mi sentivo davvero bene, come se non fossi malata. Io ci credevo nei miracoli, comunque.

Magari sarei stata miracolata, e quell’anno di vita che mi restava si sarebbe moltiplicato per cento volte.

Forse.

La speranza è sempre l’ultima a morire.

Fu mentre pensavo a tutto questo, che non vidi una macchina dinanzi a me, che per poco non mi investì. Non appena mi puntò i suoi fari davanti agli occhi coprii il volto con le braccia e cacciai un urlo.

Ma la macchina frenò in tempo, e per poco non squagliai. Maledetta la mia distrazione!

Sarebbe stato davvero stupido e banale morire per un incidente, quando si hanno motivi migliori e molto più validi per farlo.

Non riuscivo neanche a guardare quell’autovettura, tanto che ero terrorizzata. Sentii lo sportello aprirsi e richiudersi subito dopo, segno che il guidatore era sceso per vedere se stessi bene.

 ‘Stai bene?’ domandò premuroso, portando le mie braccia- ancora sulla faccia- lungo i miei fianchi con le sue calde mani.

Rischiai di nuovo un collasso non appena lo vidi, o meglio, lo riconobbi.

‘S-si’ balbettai. Ci mise poco a riconoscermi, e scoppiò in una fragorosa risata.

‘Non ci credo’ esclamò, divertito.

‘Niall non c’è nulla da ridere, stavo per morire. Muoio sempre ogni volta che ci sei tu di mezzo’ scherzai.

Lui mi abbracciò. MI ABBRACCIO’.

Se prima ero squagliata ora ero letteralmente disintegrata. Crepata nel vero senso della parola.

E il profumo speziato di Niall era così maledettamente dolce che l’avrei sentito per tutta la vita, mi sarei nutrita di lui.

Quell’abbraccio accennato durò troppo poco per i miei gusti. ‘Visto che ci siamo già incontrati mille volte, stavolta ti invito a prendere un gelato. Che ne dici?’.

Arrossii di colpo, ero un bersaglio troppo facile! E poi la risposta la conosceva già. ‘Non dovresti neanche chiedermelo’ sussurrai, imbarazzata.

Quando mi prese per mano e mi disse ‘Andiamo’ giurai di aver scoperto il sapore del paradiso.

 

°°°

‘Comunque… non credo nel destino’soffiai, mentre mangiavamo il nostro gelato,seduti su una panchina. Lui con il cappuccio della felpa grigia che gli copriva la testa e gli  occhiali da sole, per non farsi riconoscere, e io con una semplicissima canotta rosa e i jeans leggermente sbiaditi che indossavo quasi sempre.

Mi maledii mentalmente per non aver messo qualcosa di più carino.

‘Perché?’ mi chiese.

‘Non credo ci sia una risposta coerente’ ironizzai, sorridendo ‘ma… il destino fa paura’.

‘Perché dovrebbe spaventare? Io la vedo una cosa estremamente romantica’.

‘Sei troppo positivo Niall. Il destino non è romantico, è…’ mi sforzai di trovare le parole adatte. ‘terrificante’.

Lui mi guardò a lungo, analizzando ogni tratto del mio piccolo volto, fino a che non parlò. ‘Ti spaventa?’ sussurrò.

‘Cosa?’.

‘Il destino…’.

‘'Un po’…'’ risposi, poi pensai che valeva la pena di essere sincera, come sempre ‘'tantissimo’' mi corressi.

Mi bloccai, non mangiavo neanche più il gelato, ero lì imbambolata a guardarlo. Lui sorrise.

‘'Non dovrebbe spaventarti. Il destino non è cattivo'’.

‘'Ne sei sicuro?'’.

‘'Certo'’.

Aveva smesso di mangiare anche lui, e mi stava osservando assorto come se fossi la ‘’cosa’’ più interessante del mondo.

‘Niall…’ azzardai, interrompendo il silenzio e guardando a terra, non riuscendo più a reggere il contatto con i suoi occhi di ghiaccio. ‘Lo penseresti anche se TU dipendessi dal destino?’.

Lui capì subito  a cosa mi riferissi. Arrossì e mi chiese scusa.

‘Miriam mi dispiace davvero tanto ,io non volevo farti venire a mente… mi dispiace e…’.

‘Niall…’ cercai di interromperlo ,ma non si fermava.

‘Seriamente, scusami un milione di volte, me ne ero dimenticato e…’.

‘Niall’ urlai, e si fermò. Ebbi un coraggio sfacciato ad avvicinarmi di più a lui. ‘Non devi dispiacerti okay? Non hai fatto nulla, davvero. E ora mangiamo il gelato, altrimenti si scioglie’ scherzai, per sdrammatizzare.

Lui sorrise e seguì il mio consiglio.

Eravamo vicinissimi e le nostre cosce si toccavano. Quel contatto mi stava veramente ustionando la pelle.

‘Sei incredibile’ sussurrò, tra un sorriso e un altro. Sorrisi che ricambiai.

Bastava che mi sorridesse, ed improvvisamente il mondo non contava più nulla. Le persone non contavano più nulla. La mia malattia non contava più nulla. Tutto si azzerava davanti al suo sorriso pulito e sincero. Anche il dolore e la sofferenza. Anche quella sensazione orribile di essere esattamente sul confine che separa la vita dalla morte.

Quando ero con lui, in qualsiasi modo o situazione, mi sentivo normale. Mi sentivo…sana. E nessuna medicina avrebbe mai potuto farmi lo stesso effetto.

Allora, non potevo sapere che Niall Horan, il mio goloso e bellissimo idolo, sarebbe diventato la persona che mi avrebbe salvato la vita.

 


HELLO GIRLS (?)

ALLORS: INNANZITUTTO SCUSATE PER IL RITARDO, MA SONO SORTI DEI PROBLEMINI.
CERCHERO’ DI ESSERE BREVE E COINCISA: PLAGIATEMI DI NUOVO ‘ANGELS AMONG US’ E GIURO CHE VI UCCIDO, CON AMORE.
SCUSATE LO SFOGO ,MA QUANDO L’HO SCOPERTO SONO IMPAZZITA, E ANCHE SE HO CHIARITO CON L’AUTRICE CERTE COSE DANNO FASTIDIO E BASTA. ERA PER QUESTO CHE AVEVO DECISO DI ELIMINARE IL MIO ACCOUT EFP, MA AMO TROPPO LE MIE FF PER FARLO, PERCHE’ CI METTO IL CUORE. QUINDI NON LO FARO’.

DETTO CIO’, SCUSATE, TORNIAMO AL CHAPTER (?): LO SO, INIZIA UNA MERDA,MA NON E’ UN SOGNO, E’ UNA SCENA CHE ACCADRA’ IN FUTURO. NON SO SE VI E’ PIACIUTA QUESTA IDEA, SPERO DI SI LOL COMUNQUE NON MUORE MIRIAM IN QUELLA SCENA HAHAHAHAHA <3

HO FATTO IL TRAILER CON MIA CUGINA, LO CAGHERESTE? LOVE <3
http://www.youtube.com/watch?v=5i50ZIQSg4w&feature=share
ORA MI DILEGUO, RECENSITE VI  PREGO, HO BISOGNO DI SAPERE CHE NE PENSATE.

BACI
H.

PS: HO SCRITTO UNA SONG-FIC  (ONE SHOT SU UNA CANZONE) SU DEMI E IL PADRE E MI FAREBBE PIACERE SE PASSASTE <3
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1938410&i=1
 
  
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