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Autore: lousv0dka    27/06/2013    1 recensioni
dal testo: "Harry era arrabbiato con se stesso quella sera. Aveva sbagliato il suo assolo rovinando la performance di tutta la band e deludendo tutti. Aveva sempre saputo di non essere abbastanza per stare nella band e la performance di quella sera non aveva fatto altro che confermare le sue idee. il viaggio di ritorno dagli studi fu strano, non aveva parlato con nessuno, neanche con Louis, che aveva provato in tutti i modi a fargli dire almeno una parola, senza risultati, ovviamente. Harry fu il primo ad uscire dalla macchina una volta arrivati a casa, e aveva aspettato con impazienza Louis sulla porta così che il maggiore potesse sbloccare la serratura per poi entrare in casa a testa bassa e dirigersi velocemente verso le scale che portavano al piano di sopra.
"Harry, ti prego, aspetta." Louis era fermo ai piedi delle scale con un espressione speranzosa e preoccupata allo stesso tempo sul volto, Harry si voltò e inarcò un sopracciglio, in attesa che continuasse."
slash || larry || fluff || tematiche delicate ||
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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non sono abbastanza.

ATTENZIONE: Autolesionismo, insicurezza, fluff, slash.

Con questo scritto non intendo rappresentare il carattere di nessuno dei personaggi o trarne profitto, in quanto non è a scopo di lucro. Se siete omofobi, avete qualcosa contro gli omosessuali o questa coppia in particolare, siete liberi di chiudere la pagina. lettore avvisato mezzo salvato.

conteggio parole: 1.555

Harry era arrabbiato con se stesso quella sera. Aveva sbagliato il suo assolo rovinando la performance di tutta la band e deludendo tutti. Aveva sempre saputo di non essere abbastanza per stare nella band e la performance di quella sera non aveva fatto altro che confermare le sue idee. il viaggio di ritorno dagli studi fu strano, non aveva parlato con nessuno, neanche con Louis, che aveva provato in tutti i modi a fargli dire almeno una parola, senza risultati, ovviamente. Harry fu il primo ad uscire dalla macchina una volta arrivati a casa, e aveva aspettato con impazienza Louis sulla porta così che il maggiore potesse sbloccare la serratura per poi entrare in casa a testa bassa e dirigersi velocemente verso le scale che portavano al piano di sopra.

"Harry, ti prego, aspetta." Louis era fermo ai piedi delle scale con un espressione speranzosa e preoccupata allo stesso tempo sul volto, Harry si voltò e inarcò un sopracciglio, in attesa che continuasse.

"Guardiamo un po' di tv, o parliamo, insomma.. qualcosa."  Continuò Louis, Harry scosse la testa.

"No" Sussurrò. "Voglio stare un po' da solo" Aggiunse in fine. L'espressione speranzosa che fino a qualche secondo prima caratterizzava il volto di Louis scomparve, annui sospirando e osservò Harry allontanarsi a passo svelto su per le scale. Andò in cucina a prepararsi del tea, e gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non scaraventare la tazza contro le piastrelle laccate della cucina. 

Una volta salite le scale Harry entrò nella sua camera, per poi lasciarsi scivolare a terra e piangere. Non voleva parlare con Louis perché sapeva che gli avrebbe mentito dicendo cose come "ma cosa dici? hai cantato benissimo, sei stato fantastico, la performance è andata benissimo" e lui sapeva perfettamente che non era vero. Aveva ascoltato la performance e poteva essere definita in ogni modo ma non fantastica.

Si alzò da terra e si diresse verso il bagno, fece una smorfia guardandosi allo specchio, aveva i capelli spettinati, lo sguardo stanco, gli occhi iniettati di sangue e lacrime e le guance arrossate. Prese un asciugamano dal mobiletto sotto il lavandino e aprì lo sportello a muro accanto allo specchio per cercare il contenitore del sapone, nel tirarlo fuori fece cadere il rasoio, che durante l'impatto con il pavimento si ruppe, facendo uscire una delle lamette.  Osservando il rasoio distrutto a terra si ricordò di qualcuno che gli aveva parlato di come le lamette alleviassero lo stress e il dolore, allora, come guidato da un pilota automatico, raccolse una delle lamette del rasoio e prese ad osservarla con attenzione, in un attimo si era già dimenticato del sapone. Appoggiò la lametta sul suo polso, davvero intenzionato a premerla, prima che potesse far scorrere la lametta sulla pelle del suo polso il suo telefono squillò, facendolo sussultare e facendo cadere la lametta dalle sue mani. Tremante, raccolse la lametta, e con un sospiro la fece scorrere velocemente da parte a parte guardando con estremo interesse il modo in cui il sangue aveva cominciato fin da subito a scorrere sulle sue dita e in seguito nel lavandino bianco di porcellana.

Al piano di sotto Louis era ignaro di tutto, aveva appena finito di bere il suo tea quando il suo telefono squillò, rispose al secondo squillo, grato a chiunque fosse per averlo distratto dai suoi pensieri.

"pronto?.. ehi Liam.. no, ho evitato.. voleva stare da solo.. non ho intenzione di costringerlo a parlare!.. è di sopra, è li da quando siamo arrivati.. si, lo farò.. ok.. va bene, ciao."  Louis voleva disperatamente parlare con Harry, sapendo che era da solo al piano di sopra e che sicuramente stava male per quello che era successo durante l'esibizione.

"Fanculo" mormorò tra sé e rapidamente salì le scale in cerca del suo fidanzato. Aprì lentamente la porta della loro camera da letto, preparandosi a trovare un Harry rannicchiato sotto le coperte a piangere, come ormai aveva trovato molte volte. Si guardò intorno confuso, cercandolo ovunque per la grande camera da letto senza trovarlo. Non seppe se sentirsi meglio o peggio quando sentì un rumore proveniente dal bagno. Si diresse verso la porta e nervosamente girò la maniglia. Il suo cuore perse un battito quando vide Harry li dentro. Osservò il suo corpo, intorpidito, guardando sconvolto il modo in cui Harry fece scivolare la lametta sul suo polso, ignaro della presenza di Louis. Louis deglutì a fatica, cercando di trattenere le lacrime.

"Harry. Harry, ti prego, fermo." Lo supplicò Louis, avvicinandosi e prendendo la lametta dalle sue mani e lasciandola sul mobile, prima di stringere la mano di Harry. Harry lo guardò e Louis alzò la testa da quell'orrore di sangue, per guardare negli occhi il fidanzato, e Harry poteva vedere il dolore, la delusione e la rabbia che era sicuramente rivolta più a se stesso che a Harry, non disse niente, ma Louis vide il suo labbro inferiore tremare.

"Shh. Ehi, va tutto bene. adesso ti diamo una ripulita, ok?" gli disse Louis dolcemente. Harry annuì lentamente. Louis aprì il rubinetto dell'acqua e regolò la temperatura prima di guidare delicatamente il braccio di Harry sotto il rubinetto. Premette una garza contro i tagli di Harry, sussultando in solidarietà quando Harry inspirò profondamente per il dolore.

"Mi dispiace piccolo" Disse, ma Harry non lo ascoltava.

"Va bene, è tutto finito. Perché non andiamo di la, chi sdraiamo e parliamo?" Suggerì Louis, dopo aver fasciato il braccio di Harry.

"Va bene" Harry andò nella loro camera da letto e si sdraiò sul letto. Louis lo seguì e lo strinse tra le sue braccia.

"Va bene, so che sei arrabbiato per l'esibizione di stasera, Ne parleremo tra un minuto. Prima ti vog chiedere una cosa e voglio che tu sia completamente sincero, va bene piccolo? E' quello che è successo questa sera l'unica ragione per cui l'hai fatto?" Harry aprì la bocca per rispondere ma rapidamente la richiuse e si lasciò sfuggire un sospiro sconfitto.

"No" Lui scosse la testa, Louis annuì.

"Ti va voglia di parlarne?"

"E 'solo… Io non sono abbastanza bravo. Lo sono mai stato"

"Abbastanza bravo per che cosa?" Chiese Louis con la voce rotta sull'ultima parola.

"Per la band, la fama, i fans. Per te" sussurrò l'ultima parte guardando in basso, per non incontrare gli occhi di Louis. Louis si sentiva come il suo cuore fosse stato fatto a pezzi, non aveva idea che Harry si sentisse così, e si sentiva in colpa per non averlo capito.

"Oh, Haz, non è assolutamente vero", lo rassicurò gentilmente, tirando su la testa di Harry con due dita da sotto il mento. Harry chiuse gli occhi e Louis dolcemente asciugò le lacrime che cadevano dai suoi occhi.

"Sì, è così Louis. So che lo è, non c'è bisogno che tu menta."

"Non sto mentendo piccolo. Sei così perfetto e stupefacente. Ti amo così tanto."

"Ti amo anch'io" lo interruppe Harry. Louis gli fece un piccolo sorriso e poggiò delicatamente le labbra sulle sue prima di continuare.

"Sei così talentuoso. potrei ascoltare la tua voce per il resto della mia vita. E sei così bello e fai innamorare chiunque ti incontri, la fama non ti ha cambiato affatto e non ha cambiato niente di quello che provo per te; sei semplicemente il miglior fidanzato che chiunque potrebbe desiderare, onestamente sono io a non meritare te." Harry aprì la bocca per protestare, ma Louis lo fermò con un dito sulle labbra.

"Shh. Non ti sto mentendo, sto dicendo la verità. Sai stupirmi ogni giorno e mi uccide di sentirti dire queste cose su di te, perché non è vero. Niente di tutto questo lo è."

"Ma stasera-"

"Stasera è andata bene. Sei stato grande. Promesso"

"Questo non è vero. Nessuno la pensa così. Hai letto i commenti su Twitter? Tutti mi odiano."

"No, non l'ho fatto e mi auguro non l'abbia fatto, perché non valgono niente. Sono tutti gelosi di te."

"No, non lo sono. Non c'è niente da invidiare in me."

"Sì, che c'è amore. C'è così tanto da essere gelosi di te. Hai talento e si divertente, generoso e premuroso e la lista va solo avanti e avanti"

"Lo pensi davvero?" Chiese Harry a voce bassa.

"Certo che lo faccio, ogni singola parola."

"Grazie." sussurrò Harry seppellendo il viso nel collo di Louis che premette un bacio tra i suoi capelli.

"Mi dispiace."  Gemette Harry pochi istanti più tardi.

"per cosa?"

"Stasera. Come mi sono comportato." Louis era confuso da quelle parole finché non seguì gli occhi di Harry fino ai tagli sui polsi. Louis fece un lieve sospiro e portò il braccio di Harry alle sue labbra, vi premette un bacio delicato per ogni fetta e Harry versò qualche altra lacrima.

"Va tutto bene, va tutto bene. Solo ora basta, per favore, non farlo mai più, ok? Vieni a parlare con me, se ti senti giù."

"Io farò." promise Harry. Louis annuì e si girò in modo da trovarsi faccia a faccia con Harry. Gli avvolse un braccio intorno alla vita e strinse la mano di Harry che fece lo stesso e seppellì il viso nel collo di Louis di nuovo.

"Ti amo" sussurrò Louis quando sentì Harry rilassarsi sulla sua spalla. Harry strinse la su mano in risposta prima di cadere nel sonno. Louis premette un altro bacio sui suoi i capelli prima di addormentarsi.

angolo autrice.

erano le quattro e mezza di notte quando ho iniziato a scrivere questa one shot, e devo dire che, a parte il finale super fluff, non mi dispiace neanche tanto.
Come avrete ben capito questa one shot è ambientata nell'ormai lontano (fatemi tornare indietro nel tempo, pls.) 2011 e prende ispirazione dall'esibizione dei ragazzi a Red or Black. (http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=igMf_nbglRQ ) grazie a hjsdjmples, per i suoi splendidi banner e beh, che altro aggiungere, sto facendo un poema più lungo della one shot, fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo, e se volte dirmi qualcosa al di fuori delle (speriamo ce ne siano) recensioni, cercatemi o nei messaggi o su  twitter @lousv0dka.

 

 

 

 

 

 

  
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