L’altro lato della città
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’aria brillava di un rosso
acceso, e la gente in mezzo alla strada brindava e festeggiava. Molti erano i
visi degli uomini ubriachi, mentre le donne sembravano non avere pudore nello
svendersi al primo che portava loro qualche soldo. Stavolta il rumore si
sentiva chiaramente, e tutto quel chiasso bombardava la testa di un’Alice del
tutto spaesata. Prese subito le ricerche del fedele animale, bisognosa di avere
accanto l’unico essere conosciuto. In tutto quel trambusto non sarebbe però
stata una facile impresa…
“Ti sei persa, ragazzina?”
domandò un uomo barbuto e rozzo, dal volto paonazzo e dall’alito che odorava di
alcol, anche se Alice non sapesse neanche cosa fosse. La ragazza ignorò l’uomo
e prese a camminare aumentando leggermente la velocità. Fu fermata
successivamente da altre due persone, prima da un vecchia acida, e
successivamente da un mendicante.
“Mi dispiace” sibilò la
ragazza, per evadere velocemente alla richiesta di denaro del pezzente. Ma sarà
stato anche povero, eppure i soldi per un drink li aveva trovati. Già, ancora
Alice non aveva trovato un solo uomo che non fosse brillo. Almeno, in questo
modo, la gente non faceva troppo caso agli occhiali scuri della giovane
indossati in piena notte.
“Blu!” iniziò a chiamare, ma
non ci fu un secondo richiamo. Troppi occhi indiscreti finivano su di lei. Poi le
parve di sentire uno strano sibilo e cercò l’origine di quell’ennesimo suono
che si aggiungeva ai già numerosi rumori.
“Pss!” fece una strana figura
nascosta in un vicolo buio. Alice si fece largo tra la folle e raggiunse quell’individuo
che scoprì presto essere una bambina dall’aspetto molto povero.
“Ciao” salutò Alice
inginocchiandosi per essere più vicina a lei.
“Ciao” ricambiò l’altra. Dopo un
po’ riprese a parlare.
“È la prima volta che vedo una
ragazza nel lato est della città”
“Lato est? Devi sapere che io
non sono di queste parti, mi piacerebbe che tu mi spiegassi meglio”
“La città è divisa in due, lato
ovest e lato est. Nel primo vi è molto movimento durante il giorno, nel secondo
invece durante la notte”
“Capisco” fece Alice
riflettendo.
“Senti, sei anche a conoscenza
di come sia sparito il blu?” domandò la ragazza, sperando di ampliare le
proprie conoscenze. Ma la bambina le rispose semplicemente guardandola
pietrificata, come se avesse detto una parolaccia.
“La mamma mi dice che non si
deve parlare del blu” tagliò corto lei.
“Oh… Scusami tanto”
“Però…” iniziò la povera
bambina.
“Però so chi ne sa molto più di
me” concluse, poiché voleva aiutare quella ragazza che le aveva donato un po’ della
sua compagnia.
“Davvero?”
“Sì… seguimi”
E le due uscirono dall’antro
buio nel quale erano nascoste.