Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Claudia123    28/06/2013    0 recensioni
'devi sapere, caro Turbo... Che i tuoi trofei, le tue vittorie... Sono tutto quello che hai, e sai cos'è tutto quello che hai?! MATERIA. semplice, tangibile, inutile materia. Nulla di indispensabile! E tu, volpone, sai essere solo questo: materia." la ragazza prese in braccio Vanellope e si allontanó, non degnando il pilota di uno sguardo.
Turbo stette zitto. Si rese conto solo in quel momento che la sua fama non gli sarebbe servita. Ne in momenti simili, ne contro una ragazza come quella, che se avesse voluto, l'avrebbe morso, masticato e risputato dopo averlo più volte investito col kart... Lo riconosceva, già, che era una ragazza forte e con fegato, ma ripetè più volte a se stesso che non era degna di sentirselo dire da uno come lui.
//attenzione questa storia non ha molti spazi e quindi letta in blocco potrebbe apparire un po' scomoda. Tuttavia vi invito a leggerla e se c'è qualche anima pia disposta a darmi una mano con questo piccolo problema, sappiate che accetto volentieri l'aiuto ... ^^' //
Genere: Comico, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Re Candito/Turbo, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non mi piace questa situazione, Ralph! Non mi piace affatto!" sbuffó Vanellope, seduta su un mashmallow nel bel mezzo della foresta di alberi di zucchero, col suo amico Ralph Spaccatutto. "perchè secondo te agli altri piace, giusto?!" rispose l'uomo, polemico ed innervosito. "m-ma io non so cosa devo fare! Se devo dare l'allarme... O, o devo convocare un'assemblea... Assoldare un'antivirus dalla rete! Mi spieghi cosa potrei fare?! Sarei una delle prime persone che Turbo tenterebbe volentieri di uccidere!" ribbattè la ragazzina. Un giorno era passato, e la presenza del pilota egocentrico e quasi folle alla game central station, non fu' per nulla gradita dagli abitanti dell'arcade. Tant'è che alcuni pensarono addirittura di bloccare la connessione di Turbo-Time alla game central station, ma tuttavia andava contro la regola numero uno della scheda madre: ogni programma aveva uguali diritti, essendo di natura maschile, femminile, neutra, cattiva, buona, proveniente da altre arcade. Quindi l'idea morì sul nascere. "allora io dovrei essere il primo a morire, per 'restituirgli il favore'! Andiamo, Vanellope, ma ti rendi conto?! Per quanto cattivo possa essere , se ci uniamo puó essere neutralizzato: non ha più una copertura, una scusa, non ha niente! Neppure gli occhiali!" spiegó Ralph. "gli occhiali!?!" domandó Vanellope. "Ralph, cosa c'entrano gli..." "ehm... Una vecchia storia, piccola... Non ci pensare! Non la capiresti. Posso dirti solo che saremo pronti: il gruppo aiuto dei cattivi non gli ha staccato gli occhi di dosso da quando hanno connesso la sua spina! Se Turbo prova a starnutire arriviamo noi con un fazzoletto ed un decodificatore!". Passarono dei minuti in totale silenzio, finche a Ralph non venne un'idea: "piccola, ora che ci penso... C'è una nuova console oltre alle vecchie che hanno ricollegato, ti andrebbe di andarla ad esplorare?" "mmmhh... Ed inquietare gli avatar che la popolano dici tu? Mi sembra un'idea fattibile e divertente!" Lo Spaccatutto si trovó tuttavia a precisare "ehm, inquietare mi sembra un po' esagerato... Sono tutti mutanti, zombie, mummie e chi più ne ha più ne metta..." "e allora?!" domandó Vanellope, con aria di sfida. "potremmo cacciarci nei guai!" "lo so. Fico, no?! Ho sempre desiderato visitare un film dell'orrore!" "da sempre?!" la riprese Ralph, ironico. "si, beh, insomma... Di recente!" Ralph si alzó dal mashmallow e si incamminó verso la game central station "andiamo allora!". La ragazzina si alzó in piedi sul mashmallow e glitchó al fianco dell'amico, mettendosi a camminare.... "l'idea dell'assemblea peró era buona" ammise Ralph, nel loro cammino. Quando Vanellope oltrepassó l'uscita da suga rush , si impressionó parecchio. Da quando non era più un file bloccato da Re Candito, poteva fare avanti e indietro da altri videogiochi, e siccome erano solo 6 mesi che poteva permetterselo, non si era ancora abituata a non essere bloccata dalla muraglia. Come non si era ancora abituata ne alla velocità a cui andavano i vagoni dalla connessione alla stazione di arrivo, ne alla grandezza della Game Central Station. Fu proprio quando furono nello spazio aperto della stazione centrale dei videogame ,ed i suoi stivaletti neri lucidi toccarono il marmo splendente che formava il suolo, percorso da migliaia e migliaia di gente che la piccola si scoraggió, e rimase indietro. "uhh... Ralph!" una volta che lo spaccatutto si voltó verso la ragazzina rimasta qualche metro indietro, la spiegazione gli arrivó chiara e tonda. "senti, non farne una commedia in comune, ma ... Non mi sento a mio agio in un posto tanto ... Ehm... Frequentato." "d'aww, van, non dire sciocchezze... Nessuno ti farebbe del male, basta solo che cammini dritt..." proprio in quel momento, da un videogioco chiamato "ghost" uscì un basilisco a dir poco mostruoso, che attraversó strisciando, lo spazio che c'era fra Ralph e Vanellope. Lo sguardo tagliente ed eloquente di vanellope, fu la prima cosa che Ralph vide dopo il passaggio del lunghissimo e mastodontico serpente corazzato. "ma si, su, dai... Vieni qui!" la invitó a salirgli sulla spalla e Vanellope, senza dire una parola, seguì il 'consiglio'. "anche io le prime volte alla game central station mi sentivo così piccolo..." ridacchió Ralph. "sapessi io, maciste!" ribattè Vanellope, lievemente seccata. Quando finalmente arrivarono all'entrata della Haunted Maison Rush, i due amici non si fecero scrupoli ad entrare e a prendere il vagone che partiva dal punto di connessione con la centrale, e finiva alla 'stazione di servizio' del videogioco. E se fu' entusiasmo e curiosità quello che gli fece prendere quel vagone, l'immagine di un videogioco spettrale, cupo e tetro, dominato da una notte di luna piena in un bosco fitto e vegeto di pini, abeti, vecchie querce rinsecchite, rovi, salici piangenti ed alberi neri e morti, incorniciato dalla classica nebbia spettrale, non fece che affievolire il loro entusiasmo , ma nel frattempo catturare ed attanagliare forte la loro curiosità. "mi sembra di aver visto il nipote di Litwark vedere un filmato musicale simile, dal computer dell'ufficio..." ammise Vanellope, cercando di esorcizzare quei brividi di brutti presentimenti che, grazie a quella atmosfera, si insinuavano con facilità nelle spine dorsali di entrambi. "davvero?" chiese Ralph, mettendosi a camminare, solo dopo aver trovato una strada asfaltata da seguire. 'deve essere la pista!' pensó nel frattempo. Vanellope lo seguì a ruota. "eh già... Era l'ora di chiusura, per cui ho sentito meglio la canzone ... E devo ammettere che nonostante il video sembrasse vecchio di una trentina d'anni, il cantante aveva fiato!" "come si chiamava?" "il cantante? Non lo so... So solo che la canzone... Beh... Si chiamava Thriller!" Lo spaccatutto si fermò, spalancando le braccia come per indicare tutto ciò che li circondava. "mi pare giusto!" aggiunse infine, mettendosi a seguire la strada asfaltata. La piccola Vanellope avanzó canticchiando "You hear a door slam and realize there's nowhere left to run. You feel the cold hand and wonder if you'll ever see the sun. You close your eyes and hope that this is just imagination But all the while you hear the creature creepin' up behind, You're out of time..."(*) "VANELLOPE!" la rimproveró il teso ed irritato lo spaccatutto che stava cercando un qualcosa che si avvicinasse ad una casa, o una forma di vita non pericolosa. La picchietta rise divertita per poi domandare: "cosa c'è? Hai paura poppante lagnoso?!" "NON È DIVERTENTE!" "ah no?! Sta a vedere: ... Pfffahahahahahahahahahh!!" a Ralph non piacque affatto il modo in cui Vanellope lo stava prendendo in giro, ma d'altro canto non disse nulla. Sapeva che era nel codice di vanellope , comportarsi in tal modo, persino in situazioni tragiche come quelle. ... Poco dopo, sentirono un forte ululato, schernire il silenzio, ed il rumore di qualcosa che sibilava fra la nebbia riportó la tensione nel codice della bambina, che si andó a nascondere, infatti, proprio dietro a Ralph, affondando il viso sul suo ginocchio, come se non avesse avuto il coraggio di guardare. A quel suo gesto, Ralph raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo, alzó le spalle e le braccia, gonfió il petto ed urló "CHI VA LA?! FATTI AVANTI, VIGLIACCO E DICCI CHI SEI!" una voce acuta, sibilante e quasi tagliente, si fece eco attorno ai due amici: "sssalve a voi, stranieri! È un piacere ricevere visite... Tuttavia... La domanda che sssuggerirei io ssarebbe : 'chi siete voi e cosa ci fate in questo gioco?' visto che i visitatori siete voi!" "non ti sei ancora fatto vedere! E per ció non risponderó ad alcuna delle tue insulse domande!" ribattè Ralph, proteggendo con una mano la sua amica, impaurita e scoraggiata. "non mi faccio vedere ond'evitare ssspiacevoli eventi... Detesto terrorizzare le persone, nonostante il mio codice imponga questo!" "il tuo codice ti impone anche ad essere un vigliacco?!" La nebbia dietro allo Spaccatutto si aprì lievemente. Uno spostamento d'aria attiró l'attenzione e l'angoscia di Ralph, che si voltó di scatto notando una lunga coda penzolare giù da un ramo. Due gambe vestite con un jeans blu scuro, accentuando il nero delle sue scaglie, che oltre a ricoprirne la coda, ricoprivano anche i suoi piedi nudi, dotati di artigli affilatissimi. Una maglietta nera con un teschio bianco, a mezze maniche, che lasciavano uscire due braccia umanoidi, tuttavia anche esse squamate di nero. Un collo sottile e un po' lungo, ma non troppo, ed un volto quasi umano, solo per i tratti, delle orecchie con forma umana, bucate più volte da diversi orecchini e due occhi rossi, che accentuavano la cresta di capelli tinta sulle punte di un verde fluorescente. La sua voce serpentina consiglió caldamente "voi, signore, sapete cosa sia l'educazione? Un normale ed umile naga, al posto mio, vi avrebbe già fatto fuori, contando che la definizione 'vigliacco' ferisce gravemente l'orgoglio della mia razza, ma per dimostrarle quanto il suo comportamento sia insensato daró il buon esempio e vi rispetteró come ospiti del mio gioco!" spiegó con nonchalance l'uomo metà serpente. "t-tu... Chi sei?!" domandó Vanellope, ancora nascosta dietro a Ralph. Il bizzarro e strampalato mutante saltó giù dall' albero e si avvicinó lentamente. Rise, nel notare che la ragazzina si nascose ancora di più "non temete... Vi ho già detto che non vi faró alcun male! Io mi chiamo Soren. Soren Saborsnake e sono un pilota di questa console!" "un... Pilota?!" domandó piano Vanellope. Quando vide il ragazzo serpente annuire, uscì allo scoperto ribattendo quasi furibonda "BEH, NON È STATO CARINO PIOMBARCI COSÌ ALLE SPALLE E RIMANERE NASCOSTO NELLA NEBBIA PER TUTTO QUESTO TEMPO! Mi hai spaventata a morte!" Soren alzó il capo, cercando di non compiere atti di maleducazione, tuttavia guardando la ragazzina con sufficienza. "perdonate la mia domanda, ma ... Voi sareste?" E li, sia Ralph che Vanellope, si accorsero di non essersi ancora presentati, notando che la 'mostruosa creatura che avevano di fronte era anche poco più educato di loro due messi assieme. "oh. Oohh! Si, certo... Io mi chiamo Ralph, e sono uno Spaccatutto... Vengo dal gioco 'felix aggiustatutto felix' e questa è Vanellope ... Una pilota di suga rush ed anche presidentessa del suo videogame!" Vanellope gli fece una linguaccia, che Soren controbattè tendendo la mano in avanti e osservando "noi in questo videogame ci salutiamo stringendoci la mano, di solito... Ma se il tuo modo di salutare è quello di fare una smorfia, ti faccio una linguaccia pure io, se preferisci!" Vanellope, cominciando a trovate simpatia in quell'individuo, con un sogghigno lo sfidó "fa pure! Sono proprio curiosa!" Il pilota serpente allora si abbassó e fece una linguaccia mostrando la sua lunga lingua biforcuta, rosso acceso. Vanellope abbassó le braccia strettamente conserte per osservare quella lingua dalla strana forma mai vista prima. Molló entrambe le braccia e dopo pochi secondi non resistette: con una mano per poco non glie la staccó al povero Soren, che nel frattempo che la piccola Glitch osservava ed esclamava "questa è la lingua più strana ch'io abbia mai visto! Guarda Ralph!", lui cadde in ginocchio, trascinato per la lingua dalla piccoletta, dolente e con le lacrime agli occhi. "Van, io dico che invece è meglio se lo lasci andare..." osservó Ralph. Vanellope ubbidì con un sorriso compiaciuto e Soren, una volta riconciliata la lingua col resto del corpo, fissó prima la ragazzina, poi l'uomo , poi le sue enormi mani, e chiese a Vanellope : "ma ti ha insegnato lui ad avere una presa così forte?!!" "nahh... Sono anche io una pilota e tengo il volante con mano ferma!" "l'ho capito da come hai stretto la mia lingua quasi fosse un'asciugamano bagnato!" ribattè Soren, scatenando nella bimba, una risata ancora più divertita. Le risa furono interrotte una seconda volta. Stavolta un'ululato aggressivo, veloce ed improvviso, ancora più vicino del primo, fece calare un velo nero su Ralph e Vanellope. Tuttavia Soren li tranquillizzó "è solo mia sorella Nemesis... Ora vi accompagno alla Game central station. Non è bene che stiate soli in questo gioco: ci sono individui parecchio fastidiosi...!" "tipo?!" domandó Ralph in tono ironico, mentre si torceva e scroccava le dita, in segno di potenza. "tipo vampiri in grado di sottratti tutto il tuo sangue in un record di 3 minuti e mezzo! Oppure zombie che ammazzano il tempo cercando qualcosa da inseguire all'infinito... O ancora fantasmi che nel tempo libero si divertono a possederti e a farti fare cose improponibili... Ho una lista piena! Vuoi che continui?" Mentre Vanellope non fu' del tutto entusiasta all'idea di dover abbandonare così la sua esplorazione, a Ralph tutto sommato non dispiacque affatto. "niente ci ha mai fermato." ribattè la piccola, seccata." "non ne dubito, anche se dopotutto sono comunque esperienze sconsigliabili." // (*) citazione di thriller di Micheal Jackson: "senti una porta sbattere e ti rendi conto di non avere vie di scampo. Senti una mano fredda e ti chiedi se rivedrai più la luce del giorno. Chiudi gli occhi e speri che sia soltanto immaginazione, ma Allo stesso tempo senti la creatura avvicinarsi. Il tuo tempo è finito..."//
  
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