Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Claudia123    27/06/2013    1 recensioni
'devi sapere, caro Turbo... Che i tuoi trofei, le tue vittorie... Sono tutto quello che hai, e sai cos'è tutto quello che hai?! MATERIA. semplice, tangibile, inutile materia. Nulla di indispensabile! E tu, volpone, sai essere solo questo: materia." la ragazza prese in braccio Vanellope e si allontanó, non degnando il pilota di uno sguardo.
Turbo stette zitto. Si rese conto solo in quel momento che la sua fama non gli sarebbe servita. Ne in momenti simili, ne contro una ragazza come quella, che se avesse voluto, l'avrebbe morso, masticato e risputato dopo averlo più volte investito col kart... Lo riconosceva, già, che era una ragazza forte e con fegato, ma ripetè più volte a se stesso che non era degna di sentirselo dire da uno come lui.
//attenzione questa storia non ha molti spazi e quindi letta in blocco potrebbe apparire un po' scomoda. Tuttavia vi invito a leggerla e se c'è qualche anima pia disposta a darmi una mano con questo piccolo problema, sappiate che accetto volentieri l'aiuto ... ^^' //
Genere: Comico, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Re Candito/Turbo, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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// questa è la mia prima FF... Sono un po' emozionata e sento il dovere di documentare tutto... Senza un motivo ben preciso sono qui a scrivere sulla tastiera del mio misero cellulare. Sono circa le 23:35 e sto iniziando adesso. Spero molto che vi piaccia questa storia, perchè ci sto mettendo il cuore. Non siate cattivi con le critiche, perfavore ... Abbiate pietà delle mie povere membra e... Divertitevi! // -Un Leggero Anticipo- L'Arcade quel giorno era vuota. Il signor Litwark sfruttó quella giornata calda ed estiva per ricevere nuove console. La porta era spalancata e fuori dall'edificio vi era parcheggiato un camion immenso. Tutti i programmi sbirciavano immobili dai loro cabinati cosa stesse succedendo. Continuarono a vedere in signor Litwark entrare ed uscire, entrare ed uscire, accompagnato da due uomini robusti e poco curati, che lo aiutavano a portare dentro sempre nuovi cabinati. Vanellope, dal suo schermo impostato sul finto replay di una corsa già effettuata, continuava a guardare lo schermo di Ralph, cercando nel suo sguardo pixellato una risposta che tuttavia non trovó. Osservarono tutti gli otto nuovi cabinati , alcuni provenienti dal tecnico, freschi di riparazione, ed altri ancora venivano da chissà dove; luoghi dimenticati, case di produzione nuove o vecchi giochi resettati. Quell'andare e venire di uomini dal camion , per portare dentro gli otto pesantissimi cabinati, alcuni più complessi e pesanti degli altri, duró qualche ora... E dalle nove e mezza del mattino, alle quattro del pomeriggio, il camion restó parcheggiato all'esterno dell'edificio, fino alle 4 e 10 minuti, quando i 'fattorini di console' non lasciarono il signor Litwark finalmente solo con i suoi documenti da firmare e da consegnare entro l'indomani alle vecchie amministrazioni delle console. Quando ebbe finito anche quelli erano già le cinque e mezzo. L'anziano proprietario avrebbe voluto aprire al pubblico la sala giochi quanto prima, ma si rese conto che era ormai troppo tardi, ed aprire ai ragazzi per poi mandarli via dopo solo due ore e mezza sarebbe stata una tortura per quei giovani, così decise di collegare le console alla vecchia e fedele multipresa, prima di chiudere e dirigerai verso l'ospizio della madre. Tutte le console assistettero al 'magico spettacolo del collegamento, vedendo le console illuminarsi una per una. La prima fu 'sonic racing' ... La seconda fu' 'donkey kong' , la terza 'dreamworks racing' , la quarta un'esclusiva di 'tomb rider' , la quinta fu 'pacman' appena tornata dal tecnico per un'aggiornamento, la sesta fu' uno dei giochi più bizzarri che la litwark's arcade avesse mai visto; la presa, una volta connessa, dopo pochi millesimi di secondo serbó al cabinato l'energia necessaria per illuminarsi. Comparve una scritta , il nome del gioco 'The Haunted Maison Race'. Era un gioco dal doppio cabinato, che prevedeva come massimo due giocatori, che non potevano peró scegliere lo stesso avatar, data la console unica. Fra gli avatar strampalati, come un fantasma chiamato Farry, un vichingo chiamato Roù , uno scheletro in giacca e cravatta chiamato Skull, un uomo serpente chiamato Soren, uno spaventapasseri con la testa di zucca chiamato Jack, un vampiro chiamato Rudy con le loro rispettive macchine da corsa, suadenti , mostruose o quasi comiche a seconda dei loro conducenti , c'era una protagonista strampalata quanto gli altri. Una ragazza apparentemente innocua, vestita tetramente, con una maglietta nera con ricamato un pipistrello cucito con un bottone al posto di un'occhio, dei jeans strappati in più punti , dei fantastici anfibi neri e rossi (stivali pesanti con placche di metallo ai lati e alle estremità delle suole) un cappotto leggero ma lungo, che le arrivava qualche centimetro sotto alle ginocchia , con una striscia rossa lungo la parte schienale del cappotto, ed un casco decorato da lei stessa, che non metteva quasi mai per lasciare i capelli mossi e ricci color cioccolato, liberi al vento. Si chiamava Nemesis. In oltre aveva due occhi giallo oro, l'orgoglio del suo programmatore e da quello si poteva minimamente supporre come una ragazza come lei fosse in un gioco come quello: come tutti i suoi compagni avatar, anche lei aveva qualcosa di mostruoso. Fra le sue capacità vi era infatti, anche quella di trasformarsi in una lupa enorme e riuscire ad aggredire i suoi avversari durante una corsa; ogni avatar aveva una dote simile che arrivava solo dopo aver preso un apposito 'cubo abilità'. Nemesis era la protagonista della Haunted Maison Race, ed era stata progettata per essere una vincitrice provetta e spietata. Quando tutti gli NPC delle console videro quel gioco ne rimasero colpiti e allo stesso tempo spaventati, ma mai quanto lo furono non appena notarono quale fosse la settima console collegata. Felix si fermó addirittura dal suo solito riparare vetri per fermarsi stupito ed esclamare il suo solito "per tutte le land!". Quando l'energia fu abbastanza da riuscire ad accendere il cabinato, notarono una vecchia grafica 3-dimensionizzata, non male per essere un gioco datato 88'! Le bocche di tutti si spalancarono quando lessero per iscritto 'Road Blasters'. Con un ritardo di 30 anni, quel gioco era tornato in sede! Apparte al lieve sollievo di tutti quanti, nel notare che finalmente quei ragazzi erano tornati 'a casa', si creó subito dopo un panico secco e tagliente, che fece intuire a tutti quale potesse essere l'ottavo gioco che il signor Litwark stava per connettere... Gli NPC cominciarono a mangiassi le unghie per la tensione, alcuni quasi non svennero, altri ancora avrebbero voluto urlare di orrore, solo che il povero Litwark avrebbe potuto avere un'attacco. Tuttavia il vecchio proprietario, fissato per bene Road Blasters, infiló senza pensarci, anche la spina dell'ottavo gioco, si alzó e se ne andó prima che questi smettesse di caricare tutta l'energia che gli occorreva: andó nel suo ufficio, prese le chiavi con cui chiuse tutto e poi prese la macchina dirigendosi all'ospizio di sua madre, ignorando e sconoscendo completamente il caos che stava per avvenire nella sua stessa sala giochi. Infatti, mentre udirono tutti, sempre assorti nella tensione, i cerchioni ed il motore della macchina del cinquantacinquenne allontanarsi sull'asfalto, una prima luce del cabinato si accese. Una luce biancastra a neon su entrambi i lati della console. Qualche secondo dopo due strisce rosse che affiancavano quelle bianche, si accesero rispettivamente l'una su un lato dello console. La tensione e la paura erano talmente tangibili che se qualcuno avesse agitato un coltello avrebbe potuto tagliare l'atmosfera a fette. Subito dopo avvenne quello che tutti temevano: il tettuccio della console si illuminó concretizzando la paura di tutti nel formare il titolo 'Turbo-Time'. A quel punto, senza Litwark dentro alla sala giochi, tutti poterono dare libero arbitrio a loro stessi, inspirando stravolti o, in questo caso furono molti più assai quelli che urlarono dando eco a tutti i cabinati dell'arcade. Si accese anche lo schermo, e non appena l'immagine pixellata di un pilota in tuta rossa e bianca, dagli occhi gialli accesissimi , occhiaie marcate nere e sorriso ampio e terrificante apparterò sulla schermo su un kart rosso fuoco con una striscia bianca, mentre superava due gemelli piloti in tuta blu, con delle simili fattezze fisiche, le grida di terrore si fecero notevolmente più impaurite, accompagnate da una voce sadica e sicura di se : "salve compari. Sono tornato!" Il suo ghigno si fece notevolmente più ampio e affilato, e quando Turbo fissó eloquentemente i nuovi cabinati, Ralph si morse il labbro fissando sconcertato ció che stava accadendo, mentre Vanellope si preparava ad odiare quell'individuo con tutte le sue forze, soprattutto quando il pilota esordì "TURBASTICO!" prima di una sadica risata.
  
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