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Autore: slyfox18    28/06/2013    1 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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FIAMMA
Samhain, parte 3

Where there is a flame,
someone’s bound to get burned.
But just because it burns,
doesn’t mean you’re gonna die.
Gotta get up and try,
Try, try!
(P!nk - Try )
[Dove c’è una fiamma, qualcuno è destinato a bruciarsi
Ma proprio perché brucia, non vuol dire che morirai
Devi alzarti e provare,provare, provare!]

 
Tutto quel silenzio però, non era per nulla normale.
C’era qualcosa di strano e Hanalis aveva ragione, dovevano rientrare.
 
 
Lis si sarebbe aspettata di trovarsi davanti la Sala Grande completamente vuota, visto il silenzio irreale che aveva percepito da fuori, ma si sbagliava.
La Sala Grande era esattamente come l’aveva lasciata, le zucche galleggianti sul soffitto, i tavoli imbanditi e la piccola orchestra magica in un angolo. Solo una cosa non andava, gli invitati, se ne stavano tutti ammassati sul palchetto degli insegnanti. I ragazzini più piccoli appiccicati al muro, protetti dai compagni più grandi che stringevano la bacchetta con mani tremanti. Davanti a tutti  stavano la McGranit, Lumacorno, Vitiuos e gli altri insegnanti con le bacchetti sguainate e puntate al centro della sala.
Lo sguardo di Hanalis si spostò proprio in quel punto.
Al centro della pista da ballo c’erano una decina di figure incappucciate, ferme alle spalle dell’unico senza cappuccio, un uomo calvo e pallido, con gli occhi incavati che gli davano un’aria davvero inquietante.
«Chi è quell’uomo? Perché mi sembra di conoscerlo? Eppure sono sicura di non averlo mai visto…» si chiese la ragazza, voltandosi verso Draco che invece sembrava conoscerlo bene.
Stava per chiedergli chi fosse, ma il ragazzo,con un’occhiata, le intimò di stare zitta e, fermandola con un braccio, la costrinse a fare un passo indietro e a nascondersi alle sue spalle.
«Rimani qui! Non ti azzardare ad uscire…» sussurrò il ragazzo.
Lis annuì, arretrando di un altro passo.
In quei giorni, soprattutto dopo quel primo attacco improvviso, aveva capito che quando Draco aveva quello sguardo e usava quel tono, era meglio fare quello che diceva.
«Stai attento…» sussurrò Hanalis prima di nascondersi in un angolo, gli occhi puntati sulla Sala Grande.
Draco non parlò, accennò ad un sorriso e si diresse con incedere sicuro verso l’uomo al centro della pista.
 
«Ma guarda un po’ chi abbiamo qui! Sei passato dalla parte del bene, giovane Malfoy?» disse l’uomo, vedendolo.
Draco si esibì in un sorrisetto sghembo che non prometteva nulla di buono.
«I babbani hanno proprio ragione, Sulfus, l’erba cattiva non muore mai…»
«Conosci anche i detti babbani ora?! Cosa ne pensa tuo padre?»
«Ti conviene lasciare fuori mio padre da questa storia! Cosa sei venuto a fare qui, maledetto?» esclamò Draco, avvicinandosi all’uomo, pronto ad estrarre la bacchetta dalla tasca della giacca. Se fino ad un attimo prima il tono del ragazzo era stato in apparenza calmo e rilassato, ora trasudava rabbia.
«Non ti conviene minacciarmi, ragazzino…» lo schernì Sulfus facendosi avanti a sua volta.
Draco sogghignò. Quel dannato leccapiedi aveva davvero una gran faccia tosta a ripresentarsi dopo l’umiliazione subita anni prima permettendosi anche di sfotterlo a quel modo.
«Ti ho battuto quando avevo solo quindici anni, Sulfus! Cosa ti fa credere che le cose siano cambiate?»
«Sono molto migliorato, giovane Malfoy. Non minacciarmi!» rispose con un ringhio sommesso l’uomo. Non aveva mai sopportato quel ragazzino altezzoso che l’aveva battuto e tanto meno suo padre: un maledetto traditore del suo sangue, un Mangiamorte rinnegato, un vile e un codardo.
«Migliorato?! – Draco per poco non scoppiò a ridere – ti prego Sulfus, non farmi ridere! Non capisco perché se ne stiano tutti lì, in un angolino, quando anche un ragazzino del primo anno potrebbe batterti!»
 
In fondo alla sala, Harry si stava chiedendo a quale gioco stesse giocando Malfoy. Sapeva per esperienza quanto fosse bravo a provocare e quanto gli piacesse, ma quella proprio non gli sembrava la situazione adatta per il suo sarcasmo da Serpeverde.
Sembrava che il biondo conoscesse bene l’uomo vestito di nero e questo, ad Harry, non piaceva per niente.  Non gli piaceva neppure il fatto che Hanalis, era praticamente sparita.
Da bravo Auror, Potter elaborò alla svelta un piano che consentisse, a lui e al resto del gruppo, di mettere al riparo gli studenti, di tenere d’occhio Malfoy  in vena di provocazioni pericolose e di trovare Hanalis prima che scoppiasse un finimondo. Fu voltandosi verso Hermione, per comunicarle le sue intenzioni, che scorse un movimento. Si sporse leggermente, cercando di non attirare l’attenzione, e la vide. Hanalis se ne stava nascosta in un angolo, quasi completamente invisibile. Ne era sicuro, quella era la porta da cui era entrato Malfoy e così capì che il serpeverde stava cercando di sviare l’attenzione dal punto in cui Lis era nascosta.
«Bisogna dire che anche Malfoy ogni tanto ne fa una giusta…» pensò.
La discussione al centro della sala era solo all’inizio e quella storia, riguardante un duello avvenuto anni prima, aveva qualcosa che non gli tornava.
Rinunciando a parlare con la Granger, il Grifondoro preferì  rivolgere la sua attenzione allo scambio di battute tra il suo nemico di sempre e quello che aveva capito chiamarsi Sulfus.
Era necessario saperne di più per poter agire al meglio.
 
«Sei sempre stato bravo a pavoneggiarti Malfoy, anche quando eri un ragazzino! Ma non sarai più così sbruffone quando vedrai di cosa sono capace, grazie all’aiuto del mio signore!» disse Sulfus con un sorrisetto maligno stampato in faccia.
Nel sentire le ultime parole Draco si irrigidì.
«Il suo signore…» pensò scioccato, non poteva crederci. Era impossibile.
«Il tuo signore è morto, Sulfus! Mi stupisce che dopo tutto questo tempo tu non abbia ancora elaborato il lutto» rispose cercando di nascondere la sorpresa con una bella dose di sarcasmo e strafottenza.
Sulfus scoppiò in una risata malvagia così come gli uomini alle sue spalle.
Se possibile, Malfoy si innervosì ancora di più.
Quella reazione, non portava a nulla di buono, ne era certo, come era certo del fatto che presto si sarebbero trovati immersi nei guai fino al collo.
«Il mio padrone non è affatto morto, stupido ragazzino borioso! È tornato, più forte e più potente di prima e vi schiaccerà tutti!» esclamò con tono esaltato l’uomo.
«Non può essere…» sussurrò Malfoy questa volta senza riuscire a nascondere la sorpresa.
«E invece è così! Nessuno avrebbe mai potuto sconfiggere il grande e potente Shiryu, il Drago della Morte! Nessuno! Tanto meno una ragazzina come quell’insolente della tua amica! A proposito della piccola Holmes – proseguì Sulfus, avvicinandosi al giovane – ho come la sensazione che si trovi proprio qui…dimmelo Draco…dimmelo e forse il mio signore deciderà di risparmiarti»
«Non è qui!» rispose con decisione Draco, alzando il capo e sfidandolo con lo sguardo.
Sulfus ghignò, poi successe tutto in un attimo.
Urlando con tutto il fiato che aveva in gola, Draco si accasciò al suolo, il corpo scosso da forti spasmi. Pronti a soccorrerlo, gli insegnati e tutti gli altri erano stati bloccati dagli uomini incappucciati, che si erano parati davanti a loro ad una velocità sovrumana, muovendosi come un solo corpo.
Il cuore di Hanalis, ancora ben nascosta allo sguardo del nemico, per un attimo sembrò fermarsi: conosceva quel dolore. Oltre ad averlo provato sulla sua pelle solo poche sere prima, l’aveva studiato in maniera approfondita assieme ad Hermione, non poteva essere altro che la maledizione Cruciatus.
La ragazza sarebbe voluta uscire allo scoperto, fermare tutto quel dolore e quelle urla, ma qualcosa la fermò. Harry la stava guardando e quello sguardo poteva voler dire solo una cosa: “stai dove sei”.
Si disse che Potter sicuramente aveva un piano.
Cercò di convincersi che il ragazzo con gli occhiali era un Auror, un poliziotto del mondo magico, uno che con quelle cose ci conviveva.
Si ripeté più volte che quello che sembrava solo un ragazzo spettinato era un eroe di guerra.
Cercò in tutti i modi di convincersi, ma vedere Draco piegato in due dalla sofferenza, accasciato al suolo senza possibilità di difendersi le annebbiò completamente il cervello.
«Devo fare qualcosa! Devo fare qualcosa!» continuava a ripetersi mentalmente, cercando di trovare una soluzione.
Doveva uscire allo scoperto. Non avrebbe permesso a Draco di soffrire ancora, non avrebbe permesso a nessuno dei suoi amici di sacrificarsi per lei.
Si preparò ad andare incontro al suo destino, con la stessa espressione fiera di una regina, ma non riuscì a mettere in atto il suo piano.
Stava per scostare la tenda, unico ostacolo tra lei e la sala, quando incontrò la sguardo di Draco e vi lesse quello che aveva letto prima in quello di Harry: “non ti muovere”.
Un secondo dopo, con un movimento talmente veloce che Lis quasi non lo vide, Draco approfittò di una leggera distrazione di Sulfus ed estrasse la bacchetta dalla giacca.
Un incantesimo molto potente scaraventò l’uomo dall’altra parte della Sala, mentre Draco si rialzava.
Quello sembrò essere un segnale.
La battaglia ebbe inizio.
Insegnanti ed ex allievi combattevano uno accanto all’altro cercando di contrastare la magia oscura usata dagli uomini di Sulfus.
Neville, Luna, Hannah e Theo, stavano schivando schiantesimi e maledizioni, cercando di attraversare l’intera stanza per portare al sicuro nei propri dormitori tutti gli studenti.
Nella speranza di salvare più gente possibile, la McGranit aveva costretto a mettersi al riparo anche tutti gli altri insegnanti, tenendo al suo fianco nel duello solo Vitiuos e Lumacorno.
 
All’inizio le cose sembravano mettersi bene per Harry e gli insegnati, che con un colpo di mano erano riusciti a liberarsi di metà degli uomini incappucciati e la stessa cosa valeva per Draco che era riuscito a guadagnare un discreto vantaggio nei confronti di Sulfus, colpendolo più volte con i suoi incantesimi.
Ma la battaglia durava ormai da molti minuti e la situazione era andata via via capovolgendosi.
Sulfus infatti, aveva deciso ben presto di passare al contrattacco, contrastando e deviando tutti gli incantesimi del serpeverde che, già provato dalle Cruciatus subite, ora faticava a sostenere il ritmo del duello.
«Allora Malfoy, sei ancora sicuro di potermi sconfiggere?!» esclamò Sulfus schernendolo, mentre Draco si rialzava dopo l’ennesimo attacco, tenendosi un braccio.
«L’ha ferito…» pensò preoccupata Lis, ancora nascosta sul terrazzino.
«Dimmi dov’è la ragazzina!» urlò Sulfus all’improvviso, scagliando un incantesimo a Draco che, prontamente, riuscì a schivarlo.
«Mai!» rispose il serpeverde, contrattaccando con un potente schiantesimo che avrebbe potuto atterrare l’avversario, se solo fosse andato a segno.
«Mi fai pena, Malfoy! Non sai nemmeno più lanciare un incantesimo come si deve, stare dalla parte dei buoni ti ha rammollito!»
«Stai zitto!» sibilò Malfoy, stringendo con forza la bacchetta.
«Sarà fin troppo facile sconfiggere sia te che i tuoi nuovi amichetti! E dopo penserò alla piccola Holmes, il mio signore sarà molto felice di rivederla! Ha in mente grandi cose per lei…»
«Ti ho detto di stare zitto!» sibilò nuovamente il giovane.
«Cosa c’è, Malfoy?! Non riesci ad accettare la realtà? Ma guardati! Non ti reggi in piedi! Come farai a proteggerla? Come farai ora che non sei nemmeno in grado di contrastare i poteri che il mio signore mi ha donato?» lo schernì Sulfus, facendosi sempre più vicino.
«Non mi interessa quanti poteri ti ha donato il tuo signore – ringhiò il giovane, pronunciando con astio le ultime parole – non avrai mai Hanalis, fosse anche l’ultima cosa che faccio, la proteggerò!»
Con rabbia Draco scagliò l’ennesima maledizione, ma Sulfus riuscì a scansarsi in tempo e
La sua bacchetta si mosse così velocemente che il ragazzo non riuscì ad accorgersene.
Hanalis conosceva bene quel movimento.
Draco gliel’aveva spiegato più volte andando contro il volere di Hermione che non le avrebbe mai voluto insegnare una maledizione come quella.
Era senza dubbio la Maledizione di Dolohov.
Il ragazzo crollò a terra.
Era un dolore che sarebbe riuscito a sopportare in un’altra occasione, ma dopo le Cruciatus subite,  era troppo debilitato per riuscire a contrastare la maledizione. Esternamente nulla era cambiato, ma dentro il suo corpo si stava lacerando.
Quando Sulfus lo colpì per la seconda volta, Hanalis non riuscì a trattenere l’urlo che le era salito in gola.
«Draco! No!» urlò con tutto il fiato che aveva in gola e, incurante del pericolo che stava correndo, corse fuori dal suo nascondiglio brandendo la sua bacchetta.
Sapeva che la sua conoscenza in fatto di duelli era solo teorica, e avendo recuperato i poteri da poche ore, avrebbe avuto serie difficoltà a controllarli nuovamente, ma non le importava nulla.
«Stupeficium!» esclamò con rabbia, sperando con tutta se stessa che funzionasse. Colto alla sprovvista, Sulfus fu colpito dall’incantesimo in pieno petto. L’uomo accusò il colpo e fu scagliato lontano, mezzo tramortito, mentre Hanalis si inginocchiava accanto al biondo serpeverde, preoccupata come non mai.
Draco aprì gli occhi. Il dolore era scomparso, come se la maledizione fosse stata spezzata improvvisamente e convinto di trovarsi accanto Blaise o un altro del gruppo, alzò lo sguardo e si perse in due grandi ed inconfondibili occhi dorati.
«Cosa…?» i suoi occhi grigi si spalancarono per la sorpresa, assumendo subito dopo un’espressione piuttosto contrariata.
«Scusami, Draco… io…» farfugliò Lis, vicina alle lacrime.
«Si può sapere cosa diamine ti è saltato in mente!» la aggredì il ragazzo, cercando di alzarsi nonostante il dolore, rifiutando l’aiuto dell’amica.
«Torna a nasconderti prima che quell’imbecille si accorga di te! Non sei in grado di sostenere un duello!» continuò con tono di rimprovero.
«Nemmeno tu, se è per quello!» rispose Lis piccata.
«Questo non è un problema tuo! Torna a nasconderti!» disse Draco dandole un leggero spintone e facendola arretrare di un passo.
Quel gesto la fece letteralmente infuriare, tanto da dimenticarsi che presto Sulfus avrebbe ripreso conoscenza.
«No! – urlò con rabbia – no che non mi vado a nascondere, Malfoy! Se non fossi uscita allo scoperto saresti ancora per terra a contorcerti. Potresti almeno ringraziarmi!»
«Ti ringrazierò quando ti sarai nascosta, Lis, per favore…» le disse preoccupato.
«Mi dispiace, Draco, ma devo disubbidire questa volta! Sono molto più utile qui che dietro a quelle stupide tende! Non lascerò che quell’uomo ti faccia ancora del male!»
«Lis, ti prego…» disse il biondo, mettendole una mano sulla spalla.
«No, Draco! Questa volta no!» rispose lei sfiorandogli il braccio e fissandolo profondamente.
«Ma bene!»
Sulfus si era ripreso e si stava avvicinando a loro massaggiandosi il petto con una mano e puntando la bacchetta verso Hanalis.
Draco si parò subito davanti alla ragazza. Entrambi, stringendo forte la bacchetta, erano pronti ad attaccare al minimo movimento dell’uomo.
«Che bel quadretto…mi sembra di essere tornato indietro nel tempo…» quel tono mellifluo, fece innervosire Hanalis che si fece avanti evitando la protezione di Draco.
«È me che vuoi, Sulfus! – esclamò ostentando sicurezza, cercando di dissimulare la perdita di memoria – richiama i tuoi uomini e lascia in pace Draco! Sono io il tuo avversario!»
Sulfus scoppiò a ridere e Hanalis gli puntò la bacchetta alla gola, cogliendolo nuovamente di sorpresa.
«Cosa credi di fare, ragazzina?!»
«Pensavo di farti male, magari con la stessa maledizione che hai lanciato a Draco…» rispose Lis, con un ghigno stampato in volto e con una strafottenza che a Draco ricordarono i vecchi tempi.
«Non sei in grado di scagliare una maledizione come quella» disse Sulfus, con una punta di preoccupazione nella voce. Quella ragazza minuta, alta quando un soldo di cacio, l’aveva ridotto parecchio male quando aveva solo quindici anni, lanciandogli contro un Ardemonio che avrebbe fatto invidia al migliore dei maghi oscuri. Aveva sentito alcune voci riguardo alla sua momentanea perdita dei poteri, ma a giudicare dallo schiantesimo che l’aveva colpito, doveva sicuramente esserne tornata in possesso.
«Ne sei così sicuro, Sulfus! Devo ricordarti cosa è successo qualche anno fa?» gli chiese con tono di sfida.
Hanalis non ricordava nulla di quello che era successo, ma aveva immaginato che se Draco aveva combattuto con lui, forse poteva averlo fatto anche lei. Aveva deciso di sfruttare quella scintilla di dubbio che gli aveva scorto negli occhi e sperava che Draco capisse il suo piano e la sostenesse.
Fu questione di un attimo. Con un movimento fulmineo Sulfus le colpì la mano  e le portò il braccio dietro la schiena, stringendolo con forza. La bacchetta cadde a terra, finendo a qualche metro di distanza.
«Io non lo farei se fossi in te, Malfoy!» disse l’uomo rivolgendosi a Draco. Il serpeverde, già pronto a colpirlo, abbassò la bacchetta, maledicendosi per non aver legato Hanalis da qualche parte.
«Non fai più tanto la sbruffona, eh ragazzina!?!» disse cercando di tenere ferma Lis, che con studiata lentezza, alzò una gamba e con tutta la forza possibile, conficcò il tacco dello stivaletto sul piede di Sulfus.
L’uomo urlò e la lasciò andare scaraventandola a terra.
Approfittando della situazione, Draco schiantò Sulfus, permettendo così ad Hanalis di recuperare la sua bacchetta.
Harry, la McGranit e gli altri erano ancora alle prese con gli uomini incappucciati.
Draco aveva ripreso il suo duello con Sulfus.
«Devo trovare un incantesimo, me ne basterebbe uno… Se Hermione non mi avesse riempito la testa con tutta quella teoria, adesso il mio compito sarebbe più facile…» pensò, mentre nella sua mente passavano le immagini dei libri che la Grifondoro le aveva fatto studiare.
Poi, all’improvviso, l’immagine di una pagina le si fissò in mente, nitida, come se l’avesse davanti agli occhi.
«Ma certo!» esclamò impugnando con forza la bacchetta.
Non era un incantesimo facile, anzi era persino una magia oscura, ma non c’erano soluzioni. Era la maledizione più potente che conosceva, l’unica che avrebbe potuto fermare sia Sulfus che i suoi scagnozzi.
«Tutti giù!» urlò alzando la bacchetta in aria.
Harry e tutti gli altri si fermarono sorpresi, Draco la guardava con gli occhi sbarrati. Nessuno capiva bene il motivo di quel comportamento, ma decisero di ascoltarla.
Hanalis prese un respiro profondo, poi si concentrò per riuscire a controllare l’incantesimo.
«Ardemonio Ignis!» urlò con tutto il fiato che aveva.
Una potente fiammata scaturì dalla punta della sua bacchetta, trasformandosi improvvisamente in una pioggia di fiori di fuoco, che colpì Sulfus e i suoi uomini.
Fiera del risultato ottenuto, Hanalis, si accorse troppo tardi dell’insolito tremore della bacchetta. La afferrò con entrambe le mani, ma non servì. Ormai aveva perso il controllo e le sue mani bruciavano così tanto che non sapeva quanto avrebbe resistito ancora.
«Almeno stanno scappando…» pensò, scorgendo Sulfus fuggire seguito dai suoi uomini, poco prima di urlare dal dolore e di accasciarsi a terra priva di conoscenza.




NOTE:
 
Beh, non ho molto da dire su questo capitolo, se non che ammetto che la descrizione delle battaglie non è il mio forte.
Spero che per lo meno mi sia venuta in maniera decente e comprensibile :)
Faccio una piccola precisazione sull’Ardemonio di Lis. Guardando i film ho notato che la fiamma dell’Ardemonio prende una forma diversa a seconda di chi lo scaglia (quello di Silente ad esempio è una fenice) così ho immaginato che quello di Lis potesse assumere quella particolare forma. Nei prossimi capitoli ne spiegherò il significato.


Visto che questo è il 10° capitolo e che siamo giunti praticamente a metà storia…ci tenevo a fare dei ringraziamenti un po' più specifici del solito:P
Ringrazio
Karolina e thea23 che hanno messo la storia tra le preferite; Valepassion95 che l'ha messa tra le ricordate; C h i a, Ginny_98, Lyls, PaulNon, RomanticaLuna, thea23, Valepassion95 e Yuuki_love che l'hanno inserita tra le seguite; Ginny_98, SaraWeasley_30, Fleur Dolohov, Mikilily e Moonyy_98 che hanno recensito il prologo; thea23 che ha recensito tutti i capitoli e  tutti quelli che hanno letto i vari capitoli:)
Spero di aver citato tutti e di non aver fatto errori con i nik:)
Ricordo i giorni di pubblicazione: 8, 18 e 28 di ogni mese
A presto:)

   
 
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