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Autore: s483    28/06/2013    2 recensioni
"Abbiamo passato tante avventure assieme io e lui, si può dire che siamo cresciuti assieme, nuove esperienze e nuove conoscenze hanno caratterizzato la nostra storia, la nostra vita. Ridevamo, che era la cosa più bella, facevamo l’amore come se fosse sempre la prima volta, ci baciavamo come se non esistesse nient’altro che noi.
Nient’altro che noi.
Che io.
Che lui.
Che nessuno.
Ora nessuno. "
Jane ed Harry stanno assieme da ormai due anni, si sono amati al primo tocco, al primo sguardo. Tuttavia qualcosa va storto nelle loro vite, una parola non detta, la troppa distanza o le bugie di un'altro. Troppo giovani e troppo immaturi, riservava questo il destino? Se era amore vero....perchè non è durato? Finta illusione o gioco di luci d'amore, Harry Styles, in un modo o nell'altro, era ancora totalmente innamorato di lei. Nonostante tutto, lo era anche lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jane

 

Zanzibar era magnifica, un paradiso terrestre. Non avevo mai visto niente di simile, di così calmo e tranquillo, di così naturale e rilassante. Rispecchiava sicuramente il carattere di Liam, sempre pacato e gentile, non rispecchiava di certo quello che avevo passato io le ultime settimane. O gli ultimi mesi.
Sorrisi. Eravamo tutti molto belli, l’aria di mare ci faceva bene e il sole contornava i nostri visi, tutti sorridenti.
Presi il mio bicchiere e mi avvicinai alla spiaggia, dove Louis stava leggendo un giornale e Eleonor prendeva tranquillamente il sole.
L: eeehi! Dove scappi? –
J: veramente vi stavo raggiungendo scemo! –
L: facciamo il bagno?-
J: direi proprio di si!- affermai appoggiando il bicchiere di succo d’arancia sul tavolino e sorridendo.
Non avevo mai smesso di farlo, da quando eravamo atterrati.
L: Louis! Ele! Venite?? –
Louis: altrochè! – urlò spingendo Eleonor e ridacchiando.
Ele: sei sempre il solito! – sbuffò.
Entrammo in acqua, non era molto fredda, e il contatto con la mia pelle  fece solamente un bell’effetto. Avevo voglia, finalmente, di un altro bel bagno in quel mare cristallino. Vedevo tutti i nostri piedi, bianchi e deformati, e la cosa mi risultò alquanto buffa.
Buffa fino a quando mi arrivò una secchiata di acqua da Liam, che mi bagnò completamente la faccia.
J: LIAM PAYNE! Ti ammazzo! – urlai mentre lui se la rideva a non finire.
Mi avvicinai sempre di più, con aria minacciosa, e gli diedi due pizzicotti sulle guancie, le quali rimasero rosse per un paio di secondi. Senza ne come, ne perché, lo abbracciai. Eravamo là da solamente due giorni e mi erano bastati per capire quanto una persona come Liam fosse dolce e comprensiva, scherzosa e giocherellona. Lo avevo sempre catalogato come il ragazzo dolce e buono, ma non avevo mai avuto contatti ravvicinati con lui. Mai fino ad ora.  Il suo abbraccio era caldo, dovuto alla sua pelle dopo ore di sole, mi accoccolai interamente a lui, lasciandomi andare. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla forte e percorsi i suoi muscoli con le dita. Lo sentì tirare un respiro profondo.
L: e questo? – chiese riferendosi all’abbraccio improvviso.
J: non chiedermelo – risposi con voce fioca.
Mi massaggiò i capelli piano, ma potei giurare di aver percepito il suo sorriso, anche se non lo vedevo. Guardai l’orizzonte e non riuscì a pensare a niente. A nessuno, se non a quello a cui stavo regalando un abbraccio.
Era un mese e due giorni che non vedevo e non sentivo Harry.
Ma mi bastava, mi bastavano.
Ne ero sicura.
L: a che pensi? Oppure ti sei addormentata sulle mie spalle? – scherzò.
J: tutti e due….sei comodo – bofonchiai.
L: ahaha ah si? –
J: si! – affermai con un tono dolce per poi staccarmi e guardarlo negli occhi. Quanto mai, quanto mai l’avessi fatto! I suoi occhioni nocciola da cerbiatto mi fissavano insistentemente, ma senza mettermi in soggezione, senza farmi sentire a disagio. Mi guardavano come da tanto tempo non facevano più quelli di Harry, con desiderio, brama. E lo stavo capendo solo ora. Che Liam provasse qualcosa? Gli sfiorai la guancia con l’indice, senza però spezzare quel contatto che si era creato tra noi. Senza.
Louis: AAAAA AIUTOOO! – urlò mentre Eleonor lo stava letteralmente affogando.
Ele: così impaaari! Bruttooooo! Ahaha –
Dovetti staccarmi per le urla di quei due bambini innamorati che stavano lottando l’uno con l’altro. Ridemmo.
L: solo loro possono fare cose del genere! – commentò.
J: ah si? – chiesi con tono di sfida.
Portai le sue mani sul suo petto e confesso che la tentazione di mantenerle lì fu molta, ma lo gettai in acqua con tutta la mia forza. Non se lo aspettava, tanto che si fece buttar in acqua con molta facilità, ma appena riaffiorò, un sorrisetto bastardo prese possesso della sua faccia.
L: ah, la metti così??!?!-  mi prese per i fianchi
J: nooo scherzavo scherzavoooo –
Sentì un tonfo, ed io ero sommersa in acqua. Completamente. Osservavo i pesciolini passarmi attorno, e le gambe di Louis che continuavano a muoversi. Quanto è bello star sott’acqua…non sentire niente.
Poi riaffiorai e vidi i miei tre amici completamente davanti a me.
Lou: ma dico…cercavi di annegarti?? –
J: no! Mi piace star sott’acqua… -  lo ammonì.
Lou: ah beh…se lo dici tu! –
Ele: facciamo una nuotata tranquilla? È possibile? –
Liam e Louis si guardarono maliziosamente.
L&L: chi arriva per ultimo al pontile è uno sfigatooo! – urlarono per poi immerersi.
J: eh no! Non vale! – ci lamentammo per poi riprendere a nuotare.

 

Harry
 

Rag: la vuoi provare si o no? È buona credimi –
H: io…io non lo so…boh… -
Rag: va beh, io non posso star qua tutto il tempo però ragazzino… -
Harry: cos’è? –
Rag: cazzo ragazzo è ecstasy! Cosa vuoi che sia? Questo tipo di ecstasy  la prendono molto cantanti, anche non della tua età…io sono lo spacciatore delle star, e se mi fai ancora perdere cinque minuti me ne vado. Devo ancora passare da Madonna e dal suo manager –
Harry: spacci a Madonna? –
Rag: senti, io me ne vado – si alzò.
Harry: no no no! Dai, ne prendo tre. Quanto vuoi? –
Rag: sono 450 euro. –
Harry: il segreto professionale? –
Rag: sono 950 euro in tutto. Ti faccio uno sconto solo perché sei nuovo –
Presi i soldi dal portafoglio e guardai le pasticche. Sbuffai e me ne tornai in albergo.
 
Mi stesi sul letto e mi venne una gran voglia di piangere, di andarmene, di non far più niente. La mia vita non aveva più senso senza quella ragazza che illuminava le mie giornate. Ero stato solamente un coglione, un grande e grosso coglione. Non apprezzavo le cose, e questo era tutto ciò che mi era rimasto. I miei amici, il mio successo e una stanza d’hotel. Un’altra. Cazzo, diamine, io sono forte, ho degli ideali, dei modi e stili di vivere, che cazzo stavo facendo?! Mi ero ridotto al cliché di star che compra droga? Mi facevo schifo da solo, per tutto. E manco l’avevo mai provato quello schifo.
Presi l’Iphone e decisi di chiamare Louis, almeno lui si godeva la sua ragazza. Almeno lui l’aveva ancora.

Lou: ehi Harry! Come stai? –
Sentì un brusio ed una porta che sbattè.
Non capì.
H: em…tutto bene? Cos’era quel rumore? –
Lou: ah…eh no niente, è sbattuta la porta… comunque sto bene grazie..e tu? –
H: si….potrebbe andare meglio –
Lou: ma puoi cambiare questo disco? Dici sempre la stessa cosa –
H: che cosa dovrei dire Louis?! – mi alterai.
Lou: dico solo che te la sei cercata! Basta, volta pagina! –
Non mi aveva mai risposto in quel modo, non mi aveva mai detto di cambiare aria, di dimenticarla. Cosa stava succedendo?
H: perché mi dici ciò amico? – chiesi con aria sospettosa.
Lou: no niente…. Che fate tu, Zayn e l’irlandese? –
H: gli altri sono scesi a cena…io mi sono fatto un giro qui a Los Angeles…. Ora sono in camera –
Lou: tante fan? –
H: abbastanza..si . tu invece? E Payne? –
Lou: beh che dire…qua è bellissimo, il mare, il clima! –
H: beh, immagino….vorrei tanto essere lì anche io – sognai ad occhi aperti la spiaggia, per poi posare lo sguardo su quelle maledette pareti colorate.
Lou: eh dai, farà caldo anche a L.A. immagino! –
H: abbastanza…si.. – affermai completamente perso.
Lou: ti passo Liam? –
Sentì un  brusio, ma non ci feci molto caso.
H: si – annuì.
L: ciao Harry…. –
H: Liam! Allora, chi è la fortunata lì con te? Danielle? – ammiccai, ma morivo dalla voglia di sapere quel nome.
L: e….no….no, è un’amica – rispose vago mentre sotto sentivo ancora strani brusii.
H: ma va tutto bene? Per dio, chi è, Taylor Swift? –
L: ahaha no… scusa amico ma ti sento male…ci sentiamo, anzi vediamo! Ciaoo! –
H: ma… - non riuscì a finire la frase che mi ripassò Louis.
Lou: ciao Harry, torniam…d….mani! –

Chiusi la chiamata. Cercai in rubrica. Si, il suo numero. Adesso sarà a Dublino, o magari sarà ancora nel cottage dai suoi genitori, oppure nell’appartamento di Eleonor a Londra. Dove sei? Dove sei? Ho bisogno di te. Lo ho sempre avuto. Ma ora che non ci sei più, solo ora capisco quanto veramente sei importante per me. E lo sei tanto, credimi.
La voglia di premere il tasto verde era tanta, ma la cacciai. Fu difficile, ma riposi il cellulare e come un bambino, mi addormentai.

  
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