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Autore: Cherry_Ampethamine    28/06/2013    1 recensioni
Una storia soprannaturale, una strana attrazione che unirà due persone molto diverse tra loro.
E' la mia prima storia e spero che vi piaccia.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai la mattina seguente con gli occhi rossissimi e gonfi.
Non scesi a fare colazione, non avevo fame. L'unica cosa che feci quel giorno, fu stare rannicchiata nel letto a piangere. 
Piansi, piansi tantissimo. Non volevo ne vedere, ne sentire nessuno. 
Mentre piangevo sentivo degli squilli insistenti provenire dal mio cellulare,ma non ci feci caso e continuai a stare sotto le coperte.
Dopo moltissimi squilli, andai a vedere chi rompeva così tanto le scatole, era Sam. 
C'erano 15 chiamate senza risposta e all'ennesima chiamata sua, risposi. 
< Pronto? > dissi io con una voce roca e debole.
< Ehi tesoro, ti andrebbe di fare un giretto per il centro? > disse innocentemente Sam. 
< Non posso, scusa...sto troppo male. > e riattaccai, senza darle manco il tempo di chiedere spiegazioni. 
 
Era solo un giorno che non lo vedevo e stavo malissimo. Quella sera,la casa era deserta perchè mia madre e Fred erano andati a una festa dei vicini.
Scesi giù in cucina e trovai dei residui di alcol della mia festa dei 18 anni:un po' di vodka alla menta, assenzio e birra. 
Scelsi di non esagerare troppo e bevvi della vodka. 
Quando finii ero ancora in preda allo sconforto, manco l'alcol riusciva a farmi togliere dalla mente Jay. 
Quando risalii in camera, trovai di nuovo il cellulare che suonava all'impazzata. Era sempre Sam. 
"Scusa Sam. Ma non posso risponderti..non ce la faccio." dissi tra me e me, e in quel momento mi balenò in mente una cosa drastica. 
Andai in bagno, e (per mia sfortuna) la prima cosa che mi capitò sott'occhio fu il rasoio di Fred. 
Non ci pensai due volte e iniziai a calpestarlo per poter prendere la parte interessata: la lama.
Quando riuscii a romperlo, mi accasciai a terra e presi in mano la lama affilatissima.
La guardai per un po'e mentre lo facevo, ogni tanto, mi procuravo dei piccoli taglietti indesiderati (ma ancora per poco) sulle mani e sulle dita, perché ci giocherellavo troppo. 
Alla fine, accecata da un velo di lacrime e col pensiero di Jay nella mente, iniziai a tagliarmi sul braccio.
Erano tagli netti, profondi e ricchi di odio e dolore. 
Il sangue scendeva lentamente, sgorgava da ogni ferita che mi procuravo. Più tagliavo e meno sentivo il pensiero di star male per Jay. 
 
Ad un tratto, tutto incominciò ad annebbiarsi e a diventare meno definito. Riuscivo solo a distinguere il rosso del mio sangue sul pavimento freddo e bianco. 
Poi niente, venne il nulla. Ricordo solo delle voci apparentemente lontane, ma ero come in una bolla. Non vedevo e non sentivo più niente. 
 
 
#SpazioAutrice- So che è un po' drammatica come cosa, ma dovevo dare "azione" a questa storia HAHA u.u 
Spero vi piaccia, xoxo.
-Cherry_Amphetamine
  
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