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Autore: Lirah    28/06/2013    4 recensioni
Storia momentaneamente sospesa
Salvare la vita di una bambina per Jack fu una cosa naturale in quella notte di Natale. Quello che non sa però è che Il suo gesto, il salvataggio di Quella Piccola, cambierà per sempre un destino che era già stato scritto.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

La notte di Natale tutto si tinge di bianco, le famiglie si riuniscono per stare insieme sotto l’albero, per mangiare il pranzo preparato con tanta cura dalle mamme, nonne, figlie. Quel sentimento di pace, amore e meraviglia che nasce in questo giorno così speciale e nella sua Vigilia, coglie sempre tutti un po’ impreparati.  Nel freddo ghiacciato della stagione si può avvertire un calore accogliente e sicuro.
Poi arriva la notte ed è il momento in cui tutti corrono a dormire per aspettare quel simpatico omone vestito di rosso che porta tanti doni e gioia. Ed è proprio quando cala il sole e la luna si fa alta in cielo, che Babbo Natale arriva nelle case.
Una luce improvvisa si materializzò in mezzo alle nuvole, un buco dimensionale distorse il cielo invernale, e in un attimo North comparve con tanto di slitta e renne.
-Grazie per il passaggio North!-
-Non c’è di che ragazzo-
-Buon giro-
Con un balzo Jack Frost scese dalla slitta, rimanendo a mezz’aria mentre vedeva l’amico sfrecciare sulle case della sua vecchia cittadina. Con il lavoro di Guardiano a tempo pieno, difficilmente riusciva a tornarvi per lunghi periodi. Gli anni erano passati in fretta da quando Pitch aveva minacciato i bambini, e persino Jamie si era fatto grande. Crescendo però non aveva mai smesso di credere in lui e, una volta costruita una famiglia tutta sua, aveva sempre cercato di tenere vivo il ricordo delle 5 Leggende.
Durante il Natale, Jack lo sapeva, Jamie tornava nella sua vecchia casa con i figli e i nipoti, per passare la festa tutti insieme.
Jack si avvicinò a quella che era la vecchia stanza dell’amico, iniziando a far cadere, lenta, la neve.  Come previsto tutte le luci erano spente e nella casa si potevano udire solamente i respiri pesanti portati dal sonno.  Qualche piccola traccia della polvere di Sandman si poteva ancora percepire nell’aria.
Jack sbirciò dalla finestra e , dove prima c’era solo il lettino di Jamie, ora ce n’erano due. Su di uno dormiva un ragazzino di 10 anni circa, con i capelli marroni come quelli del padre , mentre sull’altro, completamente avvolta nelle coperte rosa, c’era una bambina di sei, con i capelli color castano caramello. I due piccoli Jack li conosceva bene, erano rispettivamente il figlio di Jamie e la nipotina, la figlia della piccola Succhia Pollice.
A differenza del padre però il ragazzino non era molto propenso a credere nei Guardiani, e spesso Jack si era ritrovato a sedersi al suo fianco, senza che questi riuscisse a vederlo. La bambina invece ci credeva eccome; anzi fin dalla prima volta che l’aveva vista, avvolta in fasce, la piccola l’aveva fissato con due grandi occhini verdi. Jack, scoperta quella cosa, non si era mai più fatto vedere così da vicino, tentando di rimanere sempre in posti appartati.
Ad un tratto, mentre dei rivoli di ghiaccio creavano immagini sulla finestra, la piccola cadde dal letto, finendo con il sedere all’insù e svegliandosi. Jack trattenne una risata, appoggiandosi al muro esterno e dando una sbirciatina.
-Tale e quale alla madre-
La bambina si stiracchiò , stropicciandosi gli occhi e guardandosi intorno un po’ assonnata. Jack toccò piano il vetro della finestra con il bastone, creando la sagoma di un unicorno. La piccola appena lo vide si avvicinò, rimanendo a bocca aperta, e con gli occhi che le brillavano. Improvvisamente iniziò a saltellare dalla felicità, andando a tirare le coperte del cugino, e facendolo cadere inevitabilmente a terra.
-Derek guarda, guarda! Jack Frost! E’ qua!-
-Mmh .. che vuoi?-
Disse il ragazzino assonnato, tirandosi su e grattandosi la testa.  Guardò svogliato la finestra e per un attimo Jack si aspettò che il ragazzino si lasciasse andare alla fantasia. Gli sembrò quasi che i suoi occhi l’avessero fissato, messo a fuoco. Il ragazzino però distolse lo sguardo non appena la cugina lo tirò nuovamente per la manica.
-Guarda! E’ un unicorno, l’ha fatto Jack Frost!-
-Ma quale Jack Frost. E’ solo il ghiaccio. Torna a dormire, altrimenti mamma e papà non metteranno i regali sotto l’albero-
-Ma i regali li porta Babbo Natale-
-Si, si … Volerà qui sulla sua slitta trainata da renne e porterà i doni sotto il nostro albero entrando dal camino!-
-SI!-
-Ma fammi il piacere! Sonno la tua mamma e il tuo papà-
-Non è vero-
-Si invece-
-No!-
-Ma smettila! Mettitelo in testa, non esiste nessun Babbo Natale, benchè meno nessun Jack Frost!-
Mantenendo la voce bassa per non svegliare gli altri, ma utilizzando comunque un tono infastidito il ragazzino aggredì la piccola, per poi tornare a letto.
Jack rimase per un attimo spossato dalla frase. Certo, era vissuto a lungo senza essere visto dai bambini, ma nessuno aveva mai messo in dubbio la sua esistenza con così tanta decisione.
Quando il Guardiano tornò a guardare dentro la stanza però non vide più la bambina. Diede una rapida occhiata al letto, ma di lei nessuna traccia.
Fu un pianto e dei passi veloci ad attirare la sua attenzione verso il basso. Si sorprese nel vederla uscire in lacrime dalla casa e iniziare a correre a più non posso verso la foresta che costeggiava la città.
-Cosa!? Ehi , ehi … così non va bene …. Jamie! Devo svegliarlo-
Corse alla finestra in cui doveva dormire l’amico, lo trovò a pancia in su, addormentato con ancora la televisione accesa. Senza fatica Jack aprì la finestra ed entrò nella stanza iniziando a scuoterlo, mentre con la coda dell’occhio continuava ad osservare i passi della piccola. Stava diventando sempre più un piccolo puntino.
-Avanti Jamie ! -
Non ci fu nessun miglioramento, per quante volte lo chiamasse, era tutto inutile. Quando Jack si rigirò a guardare per l’ennesima volta verso la foresta, lei era sparita.
-Accidenti!-
Uscì in volo, dirigendosi ad una velocità incredibile verso la foresta. Iniziò a cercare la piccola in lungo e in largo, ma sembrava sparita nel nulla. Com’era possibile che una bambina potesse correre così velocemente.
Ad un tratto un urlo attirò l’attenzione del Guardiano, portandolo direttamente al suo lago. Rimase a mezz’aria , mentre la luna piena illuminava il lago ghiacciato. Era sicuro che l’urlo provenisse da li, ma allora perché non c’era traccia della bambina?
Un senso di panico iniziò a pervadere il cuore di Jack, mentre i suoi occhi perlustravano nervosi la zona. Poi, un luccichio diverso, e vide un buco sul ghiaccio, nascosto dalle ombre create da un albero.
Senza pensarci due volte si gettò dentro quel buco, iniziando a cercare nel buio delle acque. Continuava a girarsi e rigirarsi, ma non riusciva a vedere nulla.
Quando ormai stava per perdere le speranze e per esaurire l’aria nei polmoni, il bagliore della Luna si fece più forte e finalmente vide la bambina. Si affrettò ad afferrarla e , in un secondo uscì dall’acqua.
-Ehi piccola. Svegliati, avanti!-
Le diede due leggeri pizzicotti sulle guance, ma la pelle era fin troppo bianca anche per il chiarore della Luna. Inoltre era congelata.
Scostandole i ciuffi di capelli che le cadevano sul volto, prese fra le dita una ciocca, rimanendo a fissarla per qualche istante. I suoi occhi corsero poi rapidamente alla Luna. Riconobbe subito quel chiarore così forte, Manny stava tentando di trasformare la bambina? Non era possibile, era troppo piccola.
Osservando attentamente però Jack si accorse di un particolare:Il ciuffo di capelli che prima era color del caramello, ora aveva assunto delle sfumature nere e , solo verso le punte, argentee.
-Ma che cosa …-
Sentii la bambina muoversi, il piccolo corpo percorso da brividi, e un attimo dopo sentii una manina afferrargli la felpa. Abbassò nuovamente lo sguardo su di lei e vide quegli occhi verdi semichiusi, quasi spenti. Delle lacrime iniziarono a rigarle le guance, la voce troppo flebile per sfociare in pianti e singhiozzi.
-Va tutto bene. Tranquilla-
La abbraccio, stringendola a se, conscio di non poterle dare il calore necessario per riscaldarsi. L’unica cosa da fare era portarla a casa il più presto possibile, e sperare che Jamie si fosse svegliato.
Allontanandosi il Guardino però non si rese conto dell’oscura figura nascosta fra gli alberi e che, furiosa, lo malediva per aver mandato a monte il suo piano.

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ANGOLO AUTRICE

Allora, se siete arrivati qui vuol dire che avete avuto la santa pazienza di leggere tutti! Vi ringrazio davvero tanto. Questa è la stesura definitiva di un idea che mi era balzata in testa da una precedente storia. Spero vi piaccia e che mi diate un vostro parare. Non fatevi scrupolo nel criticare e i consigli sono sempre super-ben accetti ^^.
Non ho molto da dire riguardo il prologo, ma sicuramente posso dirvi che ce ne saranno davvero delle belle.
Un salutone. Lirah

  
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