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Autore: percabeth2000    28/06/2013    3 recensioni
Questa storia è un mix di romanticismo e d'avventura che vede come protagonisti Nico e una nuova ragazza.
Affronteranno mille pericoli e incomprensioni, spero vi piaccia e vi emozioni. Leggere per credere.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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LA GUERRA
POV. NICO

 
Ci svegliammo all’alba, si prospettava un brutto giorno e non solo perché stavamo per andare a combattere contro Eris e il suo esercito di mostri, ma anche perché delle brutte nuvole grigie aleggiavano sopra le nostre teste dandoci un senso di inquietudine ma anche di calma irreale.
Per la battaglia eravamo stati chiamati solo noi quattro: io, Ginevra, Chiara e Mattia. Solo noi quattro per non attirare maggiormente mostri e perché gli dei avevano ritenuto che essendo presenti anche loro non ci fosse bisogno di un grande aiuto ma solo di una piccola squadra per dare un po’ di scompiglio.
Ci svegliammo e ci preparammo prima di partire per l’Empire State Building dove ci attendevano gli dei con le loro armi e i loro poteri, quando vidi arrivare i miei compagni rimasi per un attimo perplesso: sono davvero loro? Mi sembravano troppo tristi e cupi per esserlo anche se appena arrivarono mi rivolsero tutti quanti un sorriso, con loro c’era anche Percy.

“Attenzione, mi raccomando ragazzi. Anche tu, sorellina!” disse.

“Staremo attenti”rispondemmo in coro, poi ci incamminammo.

Per fortuna non incontrammo mostri e quando fummo arrivati, prendendo l’ascensore, salimmo sull’Olimpo più in fretta possibile.
Era bello come lo ricordavamo ma nell’aria si sentiva la tensione e l’emozione per la guerra che stava per avvenire.

“Venite ragazzi, schieratevi con noi” disse Apollo sorridente mentre guardava Chiara con aria rassicurante come a dirgli che andrà tutto bene.

Io mi misi tra mio padre e Zeus, che stava in centro allo schieramento mentre Ginevra si mise tra Poseidone e Zeus. Mattia si mise vicino a Chiara e Hermes e Chiara vicino ad Apollo.

“Ragazzi Eris sta per arrivare, riesco a sentire il puzzo di mostri da qui …”disse Zeus evidentemente arrabbiato “Cercate di uccidere più mostri possibili a Eris ci pensiamo noi, nel caso vi imbattiate in lei dovete portare molta attenzione, è subdola e meschina”ma non fece in tempo a finire che una voce riecheggiò davanti a noi.

“Quanti complimenti Zeus! Ma ora bando alle ciance, avete distrutto il mio piano piccoli semidei e perciò sono stata costretta a fare questa guerra e tutti ne pagheranno il prezzo. Mostri attaccate!” ordinò Eris.

Zeus non se lo fece ripetere due volte :“All’attacco!” urlò.

I mostri erano parecchi ma per fortune oltre a noi semidei e dei c’erano anche alcuni abitanti dell’Olimpo, alcuni dei minori e alcune ninfee e satiri che aiutavano parecchio nel distruggere dracene e segugi infernali.
Continuavo ad avanzare tra le schiere nemiche e ad attaccare e schivare mollando fendenti a destra e a sinistra ma stando attento a chi avevo intorno, a volte tra un mostro e l’altro mi concedevo di guardare i miei compagni per assicurarmi che andasse tutto bene e fini ad allora tutto scorreva liscio pochi feriti e solo qualche perdita composta da povere ninfee e poveri satiri inesperti che si erano uniti all’esercito, se così si può definire, solo per dare una mano ma che erano stati coinvolti in qualcosa più grande di loro.
Ad un certo punto, dopo aver estratto la lama dal petto di una dracena vidi Eris davanti a me, completamente disarmata ma con i suoi intesi occhi che mi scrutavano canzonatori mentre la sua truce risata riecheggiava.

“Piccolo figlio delle ombre, sei bravo a combattere ma io sono altrettanto brava nel mio lavoro:gettare il caos. Vedi come l’ho fatto bene? Neanche gli dei si preoccupano tanto di me credono di aver la vittoria in tasca e ce l’avrebbero se non fosse che io posso cambiare le cose. Hanno arruolato anche i loro figli, incurante del male che gli avrei potuto fare”disse minacciosa.

“Tu non toccherai i miei amici”gli dissi puntandogli contro la lama.

“Hai ragione, non posso pensare a tutti, perciò ne ho scelto uno solo che morirà per mano mia” rispose.

“Fatti avanti” dissi sfidandola.

“Ma non sei tu mio caro, a te ci penseranno i mostri e il dolore a lacerarti come anche alla tua compagna Chiara e al tuo compagno Mattia, io ho scelto Ginevra”proclamò e poi fu un attimo.

Vidi Eris scomparire e riapparire davanti a Ginevra, questa volta con un pugnale in mano ed iniziare a combattere, Ginevra se la cavava bene ma Eris era una dea, mi rassicurai un poco quando vidi due dei minori andare in suo soccorso e perciò pensai che il peggio fosse passato.
Ormai quasi tutti i mostri erano morti quando si sentirono due urla a dir poco disumane, ebbi il tempo per girarmi e accorgermi che i due dei minori che erano andati in soccorso a Ginevra giacevano a terra mezzi morti poco più distanti da Ginevra stessa che grondava sangue da un fianco mentre teneva in mano il pugnale di Eris e Eris giaceva a terra con la spada infilzata nel petto.
Poi fu un attimo: Eris scomparve come facevano i mostri una volta uccisi, i pochi mostri rimasti colti dal terrore scapparono e Ginevra si accasciò a terra con una mano sul fianco mentre io, Chiara, Mattia, Poseidone e Apollo correvamo verso di lei.
Poseidone la prese tra le braccia e poi scomparve in una luce dorata con Apollo, io , Chiara e Mattia ci guardammo e capimmo subito: dovevamo andare al campo, era lì che i due dei avevano portato Ginevra.

Salutammo i nostri genitori e poi ci precipitammo giù dall’Olimpo per correre al campo, gli dei erano troppo stanchi e i loro poteri non potevano offrirci al momento un teletrasporto come quello di Dioniso che sprecava troppe energie, mentre correvamo verso il campo mi sembrò di stare facendo un incubo: io lo sapevo perché non ero corso ad aiutarla? Perché non avevo avvertito tutti? Perché non ero io quello ferito ma lei? Perché lei? Perché mi dovevano togliere le persone che più amavo? Prima mia madre, poi mia sorella ed ora anche lei? Eris aveva ragione, se non fosse sopravvissuta sarei stato consumato dal dolore perché se con la perdita di mia madre e mia sorella un po’ mi ero ripreso con la sua no, mi sarebbe mancata l’aria.
Quando fummo arrivati Poseidone era fuori dall’infermeria che abbracciava Percy al quale scendeva qualche lacrima, così mi avvicinai con il cuore che mi scoppiava nel petto.

“Come sta?”chiesi incerto e forse anche balbettando un poco.

“Non bene ma Apollo dice che se supera la notte ce la può fare, ora è abbastanza sveglia ma non si può entrare, Apollo la sta curando.”disse serio.

Si sentì un forte urlo di dolore, sicuramente Ginevra, poi più niente finché Apollo non uscì visibilmente stanco.
“Ora riposa,ma è sveglia, se volete visitarla vi consiglio non più di due alla volta poi per stanotte serve qualcuno che le faccia la guardia …” non lo lasciai finire che mi proposi come guardia e con mia grande sorpresa nessuno controbatté.
Mentre gli altri entravano a salutarla io andai a casa a prendere qualcosa per  la notte, un ricambio e un po’ d’acqua e poi non sarei riuscito a vederla in quello stato, sveglia e con i suoi bellissimi occhi azzurri guardarmi perché ancora mi davo la colpa. Poteva fare qualcosa.

Quando Chiara uscì mi chiamò.
“Nico, Ginevra sta bene ora è sola, quando sono entrata chiedeva di te: vuole vederti. Ha detto che non dormirà finché tu non andrai da lei.” Disse.

Mi diressi all’infermeria e dopo un attimo di esitazione entrai.
“Chi è?” chiese una voce che conoscevo fin troppo bene.

“Nico“ risposi.

“Vieni, non ti mangio” disse.

Quando mi avvicinai mi rattristai un poco, sudava ed era scossa da brividi di dolore e per di più aveva una grossa fasciatura sul fianco.
“Tutto questo è colpa mia, Eris mi aveva detto che voleva ucciderti ma ho visto i due dei minori venire in tuo soccorso e ho ritenuto di continuare a combattere, pensavo ti avrebbero protetta … sono stato uno sciocco …” dissi lasciandomi scappare una lacrima e sedendomi sulla sedia di legno chiaro vicino al suo letto.

“E lo hanno fatto, mi hanno protetto fino a quando Eris non li ha scaraventati via, per quanto riguarda che sei uno sciocco: questo è vero …” disse asciugandomi con il dorso della mano una seconda lacrima “Come puoi anche solo pensare che sia colpa tua?” mi disse sorridente.

“Ma lo è ..” risposi.

“Piantala Nico, non è vero, chiunque avrebbe pensato e agito come hai fatto tu. Anche io se fossi stata nella tua condizione, l’importante è che siamo tutti vivi no? Ho visto Chiara e Mattia, stanno proprio bene insieme.” Mi disse ed anch’io mi lasciai scappare un sorriso mentre un’altra lacrima scendeva.

“Basta lacrimare Nico! Se no piango anch’io qui!” disse ridendo ma soffocando un verso di dolore.

“Ora riposa”

“Tu dove vai?” mi chiese sbadigliando.

“Resto qui con te, mi sembra ovvio” gli risposi elargendo un grande sorriso.

“Oh, bene ..” sussurrò prima di cadere tra le braccia di Morfeo.



ANGOLO DELL'AUTRICE.
Questo è il mio capitolo preferito, in assoluto. Spero piaccia anche a voi, forse il carattere di Nico non è proprio come nel libro ma come avrete capito è innamorato e possiamo dire che quando si è innamorati anche il nostro carattere diventa più dolce. Comunque anche se il carattere di Nico cambia un pò,un pò tanto forse, io lo adoro comunque. Voi che ne pensate? Vi saluto.
percabeth2000
  
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