# Milk Chocolate
La cioccolata al latte è paragonabile al grigio. Quando si
dice che non esistono solo bianco e nero ma anche i colori in mezzo e tutte
quelle storie sulle sfumature, si sta parlando anche di quella cioccolata. Non è
pungente, non è stucchevole: banalmente dolce e un po’ scontata. Ma buona,
ovviamente.
L’appartamento di Matt ha qualcosa di strano. Fuori è caos, in ogni senso umanamente
percepibile della parola, mentre dentro quelle quattro mura male intonacate
regna un ordine a sé.
Il caos viene scandito placidamente da una tacita routine,
in cui la fatica e l’orrore di ciò che fanno e di ciò che imperversa nel mondo
vengono smussati fino a diventare quasi sensati, ad un certo punto.
Matt gioca con il suo videogame e getta ogni tanto
un’occhiata ai monitor che lo circondano; Mello mangia cioccolata sdraiato sul
divano e pensa ad alta voce. Mello si lamenta perché la cioccolata è finita,
Matt va in cucina a prendere l’ennesima barretta e gliela lancia
distrattamente: se l’altro la prende ricomincia col suo flusso di coscienza, se
manca la presa si esibisce in una mirabile serie di imprecazioni.
Routine - né più, né meno.
Mentre si trova con la testa dentro la credenza in cerca
di cacao in una qualsiasi forma, Mello riflette sulla sua situazione. Si scopre
insoddisfatto: perché Mello non è fatto per essere un uomo d’ordine, non è
diventato quello che è per ridursi a vaneggiare su un divano bitorzoluto. Sono il numero uno, dannazione, si dice
ignorando la vocina nella sua testa che ride dell’ultima affermazione.
«Non c’è più cioccolata!»
«Vattela a comprare!» grida Matt dall’altra stanza,
accompagnato da un allegro pigiare di tasti.
Mello gli marcia incontro, gli occhi ridotti a fessure, e
si ferma con aria autoritaria davanti alla sua poltrona. «Tu hai fatto la spesa
per ultimo. Tu hai comprato le tue fottute sigarette e ti sei scordato la mia cioccolata. Tu devi rimediare - ora.»
«Quando ho finito il livello, miss Prima Donna…»
Ordinaria amministrazione
Mello lo prende per il collo della maglia, facendogli
cadere la consolle sul pavimento. Matt protesta, Mello lo scuote ringhiandogli
in faccia il suo disappunto.
Tutto come al solito.
Matt alza gli occhi al cielo esasperato poi gli posa una
mano dietro la nuca e lo bacia senza batter ciglio. Che strane cose può far
fare la frustrazione alla gente…
Mello sgrana gli occhi e stringe spasmodicamente il
vestito di Matt, non sapendo se trattenerlo o spingerlo via; quando sente la
sua lingua nella propria la propria bocca e le sua mani infilarsi sotto la sua
maglietta, decide che è il caso sbattere quell’hacker petulante contro la
poltrona e finire il discorso come si
deve.
Massì, abbandoniamoci
alla gustosa routine.
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Il mio computer è morto! T_T Per una volta non è colpa mia
se aggiorno in ritardo - anche perché i 6/7 della raccolta sono stati scritti
:P Ma adesso il pc è perfettamente guarito, quindi urrà!
Comunque, grazie a Seiko,
AngelVirtues, DarkRose86, Azmary_K, spleen, lemnia, KuRoNeKoChAn, LittleBeaver91, NekoRika, Kyah ed Elly (uff, ma quante siete? XD) per le
vostre (troppo) gentili parole e tutti i complimenti. Cioè, siete adorabili.
*scodinzola* Abbraccio di gruppo! X3
Ehm. Forse dovrei assumere un contegno più appropriato…?
Sul serio, sapere che queste scenette piacciono e valgono
qualcosa mi rende davvero felice.
Will