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Autore: MomoHope    28/06/2013    3 recensioni
Lei è una ragazza come tante, odia essere al centro dell'attenzione.
Lei ama osservare la gente intorno a se e immaginare come potrebbe essere la loro vita fuori da quella stazione che ogni giorno li vede arrivare e partire tutti insieme.
Quella stazione che è testimone di amori nati e di amori finiti.
Lui è un ragazzo come tanti.
Beh, di lui si sa veramente poco o quasi nulla.
Lei sa solo che prende la sua stessa corriera al ritorno.
Che quella corriera sia la testimone di un nuovo amore?
Dal primo capitolo:
‘Sono una ragazza semplice, sono me stessa, ma posso essere anche te, quella vicina di casa che conosci da una vita, la ragazza che prende sempre il tuo stesso autobus, potrei essere chiunque.'[...]
‘E’ un ragazzo semplice, è semplicemente se stesso, potrebbe essere il tuo compagno di banco, il tuo migliore amico, il ragazzo per cui hai una cotta, anche lui come me potrebbe essere chiunque.'
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4


Sono in stazione, mentre mi guardo attorno, cercando chissà chi, vedo un mucchio di coppiette intente o a baciarsi, meglio dire divorarsi, o ad abbracciarsi teneramente, poi oltre a loro riconosco il solito gruppetto di idioti, che purtroppo vengono nella mia stessa scuola, che si divertono a giocare con un palo.
Wow viva il divertimento.
Guardandomi ancora attorno vedo anche altri gruppetti di ragazzi che come me sono normali e si limitano a scherzare e a smorzare l’attesa della corriera con i loro amici.
Aspetta ti sei appena definita normale?
Ehi ma che vuoi tu?
Niente…volevo solo farti notare che nel gruppetto alla tua destra c’è il tuo amore, quindi ti consiglio di non perderti in chiacchere con me, ma di fare più attenzione a ciò che ti circonda.
Se tu non mi parlassi sarebbe meglio, comunque dove alla mia destra?
Girati e guardo no?
Molto cautamente mi giro alla mia destra e ti vedo, sei vicino a una ragazza che ho conosciuto al compleanno di una mia amica, sembra vi conosciate.
No ma dai?
Tu vedi di star zitta ok?
Ok…ok.
Mi rigiro, perché penso che lei si sia accorta che ti stavo guardando, quindi facendo finta di niente mi interesso a quello che le altre stanno dicendo.
“Dobbiamo trovargli un soprannome…” Sento dire da Emma.
“A chi dovete trovare un soprannome?” Mi intrometto curiosa.
“Al tuo amore a chi se no?” Risponde Michy.
“Ma certo! ADA! Amore Di Althea!” Urla tutta contenta Emma.
“Potresti non urlare? E poi ADA? È terribile!” Mi lamento.
“Ma che terribile è perfetto! O preferisci ADT? Amore Di Tea?” dice ghignando Michy.
“No, per l’amor del cielo ADA va benissimo!”
“A proposito di ADA! Girati alla tua destra!” Urla Michela. Che simpatica davvero.
Le lancio un’occhiataccia. “Michela potresti non urlare? Grazie!” le dico sussurrando.
Mi giro alla mia destra, mentre loro riprendono a parlare tranquillamente, per vedere se Michela ha combinato qualche danno, e ti vedo ti sei avvicinato rispetto a prima e stai parlando sempre con quella ragazza, ma adesso non siete solo voi due, si sono aggiunti altri due ragazzi.
“Ricky!” Sento urlare da qualcuno dietro di me, non faccio in tempo a girarmi per vedere chi è che lo vedo correre da te per darti una pacca sulla spalla.
“Ricky fratello come stai?” Ti domanda e solo allora capisco che Ricky è il tuo nome, dopo tutto quel tempo che è passato sono riuscita a capire finalmente come ti chiami.
Non riesco ancora a crederci.
Mi giro per comunicare la notizia, ma vedo la 22 arrivare e quindi mi zittisco cercando di trattenere quel solito stupido sorriso, ma appena salgo in corriera non riesco a trattenerlo e spunta come sempre sulle mie labbra.
L’autista mi guarda un po’ stranito ma poi sorride. “Contenta di andare a casa?”
“Eh? Ah sìsì.” Gli rispondo sorridendo.


È sera e sono in auto con Emma e Mad.
“Ragazze, vi devo dire una cosa!” dico ad un tratto, devo dirgli che finalmente ho scoperto il suo nome.
Le vedo sobbalzare, Emma mi lancia uno sguardo ammonitore dallo specchietto retrovisore mentre Mad si gira verso di me cercando di capire se io sia del tutto andata.
“Tea vedi non fare altri scherzi del genere se vuoi arrivare a Groza sana e salva!”
“Emma, ma è davvero una cosa importante e dio sono così contenta!” Le dico sorridendo.
“Hai trovato un ragazzo?” Dice Mad.
“Mad no! Cielo so come si chiama ADA!” Dico tutta sorridente.
Mad e Emma però non sembrano molto interessate, anzi sembra che non mi abbiano proprio sentito.
Mad gioca con la radio cambiando canzone ogni tre secondi decidendo poi di lasciare Nightingale, Emma invece è concentrata nella guida e non mi calcola di striscio.
Intristita dal loro comportamento sbuffo.
“Dai ragazze! Non siete un po’ contente per me? Ho scoperto come si chiama ADA!” Ripeto enfatizzando ‘ADA’.
“Scusa ma chi è sto ADA?”
“Mad ma come chi è ADA! È il tipo che mi piace! ADA sta per ‘Amore Di Althea’!”
“Aahn ora ho capito, beh allora ci vuoi dire come si chiama si o no?” Dice probabilmente per farmi contenta e non per reale interesse, ma in quel momento non è che me ne freghi tanto.
“Ricky.” Dico sorridendo.
“Ma certo! Come potevo non ricordarmelo!” Dice Mad sbattendosi una mano sulla fronte.
La guardo e alzando gli occhi al cielo sorrido.
“Tea posso farti una domandina?” Dice Emma guardandomi dallo specchietto.
“Si certo!”
“Ma come cavolo hai fatto a scoprire come si chiama?”
“Beh… quando eravamo in stazione… un suo amico gli è corso incontro chiamandolo così e lui si è girato, quindi si, insomma io… ho dedotto che si chiamasse Ricky.” Dico arrossendo sicuramente.
“Ma io dov’ero?” Dice Mad accigliandosi.
“Tu eri in macchina con Ale, anzi forse eri anche già a casa.” Le risponde Emma.
“Comunque su scendete che siamo arrivate.”
“Ma siamo in stazione Em. Mica vorrai farci camminare vero?” Domanda Mad facendo la faccia da cucciolo.
“Ma certo che vi voglio far camminare, poi su devi buttar giù quel culone che ti ritrovi!” Io e Emma scoppiamo a ridere mentre Mad si imbroncia e scende dall’auto sbattendo la portiera, poco dopo ancora ridendo scendiamo anche noi.
“Dai Mad che stavo scherzando! Vieni qui che ti abbraccio.”
“No. Stronza.”
“Dai Mad ti vogliamo bene lo sai.” Le dico sorridendo.
“Tu, Tea sei ancora più cattiva. Non dovevi ridere.” Dice imbronciando le labbra.
Emma dopo aver chiuso la macchina mi guarda e insieme ci avviciniamo a Mad stritolandola in un abbraccio.
“Dai che ti vogliamo bene.”
“Non è vero. Stronze.”
“Non si dicono quelle parole Mad.” La rimprovero ridendo.
“Uff… cattive, non riesco neanche a trattenervi il muso.” Dice prima di scoppiare a ridere anche lei.
Dopo che ci siamo calmate tutte e tre decidiamo di incamminarci, il bar dove dobbiamo andare è abbastanza lontano dalla stazione quindi è meglio se ci muoviamo.
Durante il tragitto però, ormai troppo stanche decidiamo di fermarci e sederci su una panchina.
“Hey beautiful!” Sentiamo dire da un uomo, ci giriamo e vediamo che si sta avvicinando a noi.
“Fate finta di niente e continuiamo a parlare come se niente fosse.” Sussurra Emma.
“Do you speak English?” Dice sempre lui, ora è davanti a noi.
Continuiamo a fare finta di niente, ma lui è li e non si vuole spostare.
“Don’t be shy!”
Don’t be shy ‘sto cazzo.
Calmati non servirà a nulla fare così.
“Do you speak English? Parlate Italiano?”
Oh, ma te ne vuoi andare. E poi siamo italiane che cazzo di domanda è ‘Parlate Italiano’? La risposta è ovvia, idiota.
Ma ti vuoi calmare?
In un moto di disperazione alzo gli occhi da terra e guardo sia Emma che Mad, cosa cavolo facciamo?
“No, non parliamo inglese.” Risponde poi Emma.
“Nothing?” Continua a insistere.
“Nein.” Gli rispondo, no aspetta ‘nein’? Perché ora gli ho risposto in tedesco? Cerco di trattenere un sorriso, rimanendo il più possibile impassibile. Emma mi guarda confusa e alzo le spalle facendo finta di niente.
“Avete accendino?” Continua sempre lui, ma perché non te ne vai?
Maledetto il momento che abbiamo deciso di volerci riposare un po’.
“No.” Rispondiamo in coro.
“Oh Madonna.” Dice. “No fumate?” Continua a parlare.
“No.” Gli rispondiamo di nuovo.
“Oh Madonna.”
Dopo un po’ vede passare un gruppetto di tre persone e si allontana per chiedere anche a loro un accendino, noi intanto prendiamo le nostre cose in fretta e ce ne andiamo, facendo finta di niente.
“Non correte, ma correte.” Questo è il consiglio di Emma, utile sul serio.
“Oh Madonna, ma dove voi andate?” Sentiamo dire dal tipo dietro di noi.
Facendo finta di niente acceleriamo il passo e solo quando siamo sicure che non ci sta più seguendo ci fermiamo un secondo per respirare e rilassarci un minuto.
“Dio, credo che ora mi ricorderò per sempre ‘Oh Madonna’!” Dice Emma dopo aver riacquistato fiato, io annuisco semplicemente e inizio a ridere.
“Doveva capitare proprio a noi?” Dico tra le risate. “Dio.”
“Madlen!” Sentiamo urlare da qualcuno. Tutte e tre ci irrigidiamo all’istante.
Oddio e adesso chi è? Ci giriamo verso la voce e vediamo un ragazzo seguito da altri tre ragazzi avvicinarsi.
E questi ora chi sono?
Quando si fanno più vicini vedo Madlen sorridere e correre incontro a quel ragazzo.
“Alex! Da quanto tempo! Come stai?”
E seguendola mi giro a guardare Emma per cercare qualche spiegazione, ma lei mi risponde con una semplice alzata di spalle.
“Io sto bene e tu? Ti vedo in ottima forma.” Le dice. “E Ale dov’è? L’hai lasciato a casa?”
“Che simpatico. No Ale deve studiare sai quest’anno ha la maturità.” Gli risponde.
“Ma perché non mi presenti le tue amiche?” Le dice ammiccando.
“Non ci provare Alex, non fanno per te.” Lo ammonisce bonariamente Mad.
“Va bene terrò le mani apposto.” Dice ridendo il ragazzo.
“Faccio finta di crederti comunque loro sono Althea e Emma.” Dice indicandoci.
“Piacere.” Dico stringendogli la mano, ora che gli sono più vicino posso notare che è davvero un bel ragazzo, dopo mi giro verso Emma e la vedo arrossire quando si stringono la mano.
Sorrido mentre li guardo, starebbero bene insieme.
“Ragazze loro invece sono Giorgio, Andrea e Ricky.” Dice Alex presentandoci i suoi amici, appena sento Ricky punto i miei occhi sul ragazzo che porta quel nome e non ci posso credere che sia davvero lui.
Non so per quanto rimango imbambolata a guardarlo, so solo che Emma accanto a me se la ride mentre mi tira un pizzicotto.
“Vedi di non consumarlo.” Mi dice sottovoce.
Non le rispondo mi limito a guardarla male aumentando le risate da parte sua.
“Vedi di stare buona tu che con Alex sei peggio.” Le dico sorridendo.
“No-non è vero.” Balbetta smettendo di ridere.
“Ah no? Allora perché balbetti?”
“I-Io no-non…oh vai al diavolo Tea!”
“Gentile come sempre Em, mi raccomando.” La prendo in giro.
Ci rigiriamo verso i ragazzi e vedo Mad che ci guarda in modo strano, scrollo le spalle e le sorrido.
“Dopo mi dite.” Ci dice guardandoci male.
“Se starai ancora in piedi.” Le rispondo sussurrando.
“Simpatica Tea, davvero.” Storgo il naso e la guardo male.
“Comunque come mai qui ragazze?” Domanda Giorgio.
“Volevamo passare una serata solo donne in pace, ma siamo state attaccate da un tipo.” Risponde Mad.
“Attaccate, esagerata.” Dico ridendo.
“Vi ha fatto del male?” Scatta subito Alex.
“No, no tranquillo, siamo riuscite a scappare. Anzi menomale che abbiamo incontrato voi, almeno se ci dovesse rivedere non ci darà fastidio.”
“Ma sentila! Quindi volete stare con noi solo per convenienza!” Dice Alex ridendo.
“No, cioè sì… no.. buh vedila come vuoi.”
“Stavo scherzando Mad, vi faremo compagnia volentieri, vero ragazzi?”
Guardo gli altri ragazzi, ammettilo che guardi lui, ok ti guardo e ti vedo guardarmi mentre annuisci e sorridi.
Ok, credo che ora potrò morire.








Momo's Space
Eccomi qui con il capitolo numero quattro! :3
Spero vi sia piaciuto!
Ringrazio chiunque la legga, chi l'ha recensita e chi l'ha messa tra le seguite! 
In questi giorni vorrei anche io poter incontrare il 'mio' Ricky, come è successo a lei! 
Vabbeh ci vediamo al prossimo capitolo!
Baci
Momo :3
  
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