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Autore: Mr_Pink    29/06/2013    0 recensioni
Le vicende del malinconico Eleazar, in viaggio per recuperare la propria anima e per scoprire cosa si cela dietro misteri antichi quanto il mondo stesso.
è il primo racconto che pubblico su EFP, e che ho deciso di scrivere dopo un lunghissimo periodo di pausa. La vicenda inizia nel pieno della storia già dai primi capitoli, ma alcuni punti più oscuri saranno integrati con alcuni falshback o con racconti dei personaggi principali, spero di riuscire ad appassionare chiunque decida di seguire le avventure, e le disavventure, di una male assortita accozzaglia di improbabili individui.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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« Laz, per le fottute corna del grande Shor, fermati! non ce le faccio più... » 
Reus si lasciò cadere pesantemente sul suolo coperto di foglie, inspirando rumorosamente la fredda aria notturna.
Anche il giovane dovette ammettere di essere stremato, sembrava che i polmoni volessero schizzargli fuori dal petto,era ormai quasi mezz'ora che correvano a perdifiato nella boscaglia, Le luci di Silvanere erano scomparse da un pezzo oltre l'orizzonte.
Sedendosi accanto al suo compagno si guardò attorno, si erano fermati in una piccola radura circondata da abeti, tutto intorno a loro l'unico suono che poteva sentire era l'incessante ronzio delle cicale e, in lontananza,il grido di qualche uccello notturno.
La luce della mezza luna dava un tocco pallido e spettrale al tutto, ma almeno rendeva possibile scorgere qualcosa, per tutta la loro fuga nella foresta i due avevano rischiato di rompersi l'oso del collo inciampando in qualche radice sporgente o roba simile,  o meglio Reus aveva corso quel pericolo, Laz al buio ci vedeva benissimo.
Il nano sembrava essersi ripreso.
...almeno abbastanza da ostentare tutta la sua rabbia accanendosi su un povero tronco lì a fianco.
« Quel vecchiaccio bastardo! che possa andare a schiattare in un fosso pieno di vermi! Ma dico come si fa ad essere così scemi da credere al primo tizio che passa in città! »
Laz aspettò pazientemente che l'altro riversasse la sua indignazione sul vecchio albero a suon di martellate, prima di intervenire 
« c'è da dire però, che ha fatto centro comunque. »
Reus gli lanciò un'occhiataccia che avrebbe fatto impallidire il signore degli inferi in persona, in effetti quando perdeva le staffe aveva un'aria ancora più minacciosa.
 « Beh è stato solo un caso, e poi in fondo non abbiamo fatto niente di male! Stupidi, bigotti cialtroni umani! »
Il giovane Strigo non poteva fare a meno di sentirsi in colpa per quello che era successo... in fondo, se non ci fosse stato lui il suo amico non avrebbe passato alcun guaio, ma evitò comunque di esprimere i suoi pensieri ad alta voce.
Di certo ora, era chiaro ad entrambi che avevano sottovalutato il loro avversario, chiunque fosse e qualunque cosa volesse in realtà. Aizzargli contro la popolazione cittadina era stata una mossa molto astuta, il tutto inoltre senza lasciar scoprire neppure il suo aspetto.
In ogni caso ora avrebbero dovuto trovare un'altro modo per passare il confine, anche se il solstizio d'inverno era ancora ben lontano. 
 « Reus, credi che potremmo tentare il valico di Stonemarten? So che la legione ha chiuso l'accesso per via dei dissapori con le tribù delle montagne. » 
Il nano si diede una grattata alla folta barba rossiccia con aria pensierosa, valutando le parole dell'amico
« Beh... possiamo provare,» disse « l'ultima volta che ci sono stato la situazione non era così critica,ma è da questo inverno che non passo per le regioni a Nordovest, anche se non ho saputo di novità durante questi ultimi mesi. » 
Laz fissò il cielo stellato cercando di decidere sul da farsi, la loro priorità era riuscire ad oltrepassare la barriera montuosa, il modo  migliore era senza dubbio quello di passare per Silvanere, ma era improponibile per loro fare ritorno al villaggio.
La loro unica speranza era il valico di Stonemarten, altrimenti avrebbero dovuto scegliere una lunga e fredda scalata su per i monti più bassi ad Est.
Il ragazzo stava rimuginando su questi pensieri, quando un'impercettibile sibilo catturò la sua attenzione.
Con un'agilità e dei riflessi preclusi a qualsiasi normale umano, il giovane si lanciò in avanti appena una frazione di secondo prima che una freccia passasse fulminea sopra la sua testa, perdendosi tra le fronde degli alberi più avanti.
Non fece in temo a rialzarsi, che una figura sbucò dal fitto della boscaglia avventandosi su Reus ad una velocità impressionante.
Ma in ogni caso non abbastanza veloce, il nano, forgiato da anni di vagabondaggi, imboscate e  battaglie, non si lasciò cogliere impreparato, già quando il suo amico si era lanciato a terra aveva recuperato il suo martello, pronto a fare a pezzi chiunque avesse osato pararglisi davanti.
Per un'attimo Laz credette che lo scontro fosse già finito, ma sorprendentemente la fiugura schivò agilmente il colpo del nano, rotolando a terra e portandosi al suo fianco, pronta a pugnalarlo alle costole.
Per fortuna del suo amico, lo strigo fu ancora più veloce, avventandosi con una spallata sull'avversario appena in tempo per salvargi la vita.
Tutta l'azione non era durata che un paio di secondi, ma ormai l'effetto sorpresa del loro misterioso assalitore era svanito, e si ritrovava a dover fronteggiare due avversari in uno scontro diretto.
Laz osservò attentamente l'avversario, vestito di cuoio scuro: indossava un cappuccio e una benda nera gli copriva il volto, ma non c'erano dubbi che fosse proprio la persona che li aveva seguiti per tutti quei giorni e che aveva spinto la gente di Silvanere a rivoltarsi contro di loro.
Il suo portamento, la sua costituzione,ed il fatto che impugnasse solo una corta e leggera daga rendevano ben chiaro che puntava tutto sulla propria agilità e sulla rapidità dei movimenti, in effetti pochi attimi prima, quando aveva attaccato, era sembrato di veder scattare un serpente
Ma per quanto potesse essere un'abile assassino, non aveva assolutamente alcuna possibilità contro lo Strigo ed il colossale nano, la sua unica opzione era scappare a gambe levate.
Ed infatti fu proprio quello che fece, lanciandosi in una disperata corsa nel bosco, da dove era saltato fuori.
Laz si lanciò fulmineo all'inseguimento, la lama sguainata che mandava bagliori pallidi alla luce della luna, mentre, dietro di lui il Reus seguiva sbuffando il suo esempio partendo come un toro alla carica.
Se qualcuno avesse potuto vedere l'espressione dello Strigo in quel momento, avrebbe senza ombra di dubbio dato ragione agli abitanti del villaggio: l'adrenalina dello scontro, o forse l'emozione dell'inseguimento, avevano disegnato sul suo volto un ghigno a dir poco inquietante, mentre a velocità disumana saettava tra le cime degli alberi, aveva davvero l'aspetto di un demone uscito dall'abisso.
E quindi, per quanto il misterioso individuo potesse essere veloce, non poteva avere speranza di sfuggirgli, ma nonostante questo riuscì comunque a dar luogo ad un bellissimo inseguimento: per quasi dieci minuti continuarono a sfrecciare nella foresta, l'uomo correndo sul terreno e il senz'anima saltando di ramo in ramo come una terrificante ombra famelica, per un paio di volte il ragazzo rischiò perfino di perdere le tracce, ma in ogni caso, alla fine riuscì a raggiungerlo, ai pedi di una bassa parete rocciosa che spuntava dalle falde del sottobosco..
Nel piccolo riquadro di volto visibile tra la maschera ed il cappuccio Laz poté intravedere un misto di stupore e immensa paura sul volto del misterioso assalitore, ormai trasformato in preda, quando gli piombò addosso da un'albero e lo atterrò.
Per un'istante gli passò per la mente il pensiero di trafiggerlo lì, mentre ancora si dibatteva a terra per liberarsi dalla sua stretta, ma fu solo un momento, subito la ragione gli impose di posare la spada e concentrarsi sull'immobilizzare l'avversario.
Nel frattempo, Reus era sopraggiunto con passo pesante dal fitto della foresta, il respiro affannato per la sfrenata corsa
« Ma porca puttana,» articolò tra una rantolo e l'altro, mentre si chinava per  riprendere fiato « Possibile che oggi non riesca a fare nemmeno un passo camminando invece che correre? » 
Il nano fissò il prigioniero con aria truce, mentre Laz lo disarmava e lo spingeva verso la parete di roccia,bloccandogli ogni via di fuga.
« Bene ora. »  disse il giovane « Vediamo un po' di scoprire chi sei, e soprattutto che vuoi da noi. » 
Senza troppi complimenti, afferrò il cappuccio e scoprì il volto della misteriosa figura.
Dietro di loro  il nano sobbalzò, Laz invece non fu stupito più di tanto, nell'osservare il volto di una ragazza,che li stava squadrando con espressione inferocita.
Doveva essere di poco sotto i vent'anni, circa l'età dello Strigo, e aveva l'aspetto tipico della gente dei boschi meridionali, capelli color castano sbiadito,occhi verde pallido... e l'aria di volergli strappare la faccia a morsi. Già, proprio come la maggior parte delle persone dei boschi meridionali. 
Dopo qualche istante senza che nessuno proferisse parola, la ragazza si ricompose, e schiarendosi la voce si rivolse ai due 
« Cazzo, non pensavo che sareste riusciti a mettermi in fuga,tanto meno a prendermi...sapete, avevo puntato tutto su quella freccia, l'avevo anche avvelenata.»
Senza dubbio aveva un'eccellente capacità di mantenere la calma, per quanto ne sapeva, avrebbero anche potuto decidere di farla fuori lì su due piedi
« ...Ehi,ehi! Ferma un momento signorina,e dicci subito dov'è il tuo compare » disse il nano facendosi avanti con l'arma in pugno.
Quando vide un'espressione totalmente interrogativa sul volto di Laz, sembrò stupito di dover spiegare quello a cui chiaramente solo lui stava pensando.
« Ma dai, Simeon ci ha chiaramente detto che era stato un'uomo ad avvisarli del nostro arrivo, questa qui deve avere un'amico nascosto nei paraggi! » 
Disse puntando un dito contro la giovane, con aria accusatrice.
Normalmente, il suo ragionamento non avrebbe fatto una piega, ma Laz appena entrato in contatto con la loro assalitrice aveva avuto un'insolita sensazione, confermata poi quando aveva atterrato la ragazza; certo aveva i suoi vantaggi il poter percepire la magia nel mondo che lo circondava, lo strigo doveva ammetterlo.
« Ah stai tranquillo amico mio, qui intorno non c'è nessun'altro.» Reus lo guardò senza capire  
« Questa stronzetta è una polimorfa, era sempre lei a fingersi un membro dell'Inquisizione, giù in città »
Il nano imprecò tra i denti lanciando un'altra occhiata alla loro prigioniera  « Beh meglio così, credo. In ogni caso che cazzo ci faceva una polimorfa alle nostre calcanga cara la mia...? »
La ragazza si prese un'altro secondo per osservarli, prima di presentarsi
« Celene di Riverdust, tanto tanto piacere.»
Rispose lei con aria sarcastica,incrociando le braccia e appoggiandosi con le spalle alla parete rocciosa.
 « Celene, perfetto. i nostri nomi probabilmente già li sai, ma comunque, noi siamo Reus Wolfjager e Eleazar il senza anima. »
Il giovane sospirò e fece un cenno con la mano alla ragazza
« Bene...Chiamami, Lazhar, o anche solo Laz.  »  non riusciva a crederci, ma che stavano facendo? non era proprio il caso di mettersi a fare le presentazioni con una che aveva appena tentato di farli fuori.
A quanto pareva anche Celene la pensava allo stesso modo, perché non mancò di rispondere  « Ok, ma saltando i convenevoli, come mai non mi avete ancora sfasciato la testa a martellate o...che ne so, fatta a brandelli e divorata?» 
Laz si sentì chiamato in causa sentendo quelle parole, anzi in effetti ne rimase anche piuttosto indignato 
« Ma per chi mi hai preso eh? è una cosa che non mi sognerei di fare nemmeno se mi pagassero. » Rispose acido.
Incredibile, ma davvero la gente pensava questo di lui?
In ogni caso, le prime luci dell'alba iniziavano a lambire le cime degli alberi, ed erano rimasti fin troppo in quel posto.
Laz frugò un momento nella sua bisaccia prima di trovare un pezzo di corda abbastanza lungo e avvicinarsi alla ragazza
« Ehi.... ma che fai?! » 
Il giovane si assicurò di legare ben stretti i polsi di quella maledetta polimorfa, una volta soddisfatto prese la parte di fune avanzata creando una specie di guinzaglio di sicurezza
« Voglio avere la certezza che tu non decida di scappare. » disse Laz 
« Noi abbiamo evitato di staccarti la testa, e tu adesso ci racconti con calma perché invece volevi a fare fuori noi, mentre ci rimettiamo in viaggio. » 
Celene sembrava irritata dalla decisione del giovane Strigo, ma per fortuna evitò di opporre resistenza o di discutere.
Reus invece alzò gli occhi al cielo « Oh, per favore, non possiamo riposarci un po' prima?»
Anche il ragazzo si sarebbe preso volentieri una pausa, ma non potevano permettersi di essere avventati ora come ora
 « No, si sta facendo giorno, e tra poco con ogni probabilità quelli del villaggio uscirà a pattugliare la zona, l'ultima cosa che ci serve è essere ricatturati da quella gente »
Il nano si limitò a rispondere con un sospiro, anche per lui finire di nuovo tra le grinfie di Solomon era assolutamente fuori questione.
Così, con una prigioniera che di sicuro gli avrebbe dato problemi e la stanchezza di una notte di fughe ed inseguimenti, i due ripresero il loro sofferto cammino verso Ovest.
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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