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Autore: Maria_A    29/06/2013    2 recensioni
Guardo l’automobile acquisire velocità e allontanarsi sul lungo viale per imboccare la strada principale.
Tiro un sospiro di sollievo. Finalmente sono libera. Libera da quelle mura fredde e inospitali, dalle inespressive assistenti sociali e dall’atmosfera cupa dell’orfanotrofio in cui ero rimasta rinchiusa per sei interminabili mesi. Non mi ha di certo aiutato,quell’atmosfera, a sconfiggere i demoni del mio passato.
"Tu devi essere Misaki". Dicendo questo mi fà segno di seguirlo lungo il viale.
Che individuo bizzarro, penso avviandomi dietro di lui con passo incerto.
Prima ff che pubblico su efp. Spero vi incuriosisca almeno un po' xD
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Una luce soffusa proveniente da una lampada adagiata su un tavolino in un angolo  illumina l’ufficio: una stanza a pianta quadrata arredata con pochi mobili: una biblioteca abbastanza  fornita, una teca con alcuni trofei, alcune piante in vasi e la semplice scrivania in legno posta davanti ad un’ampia finestra che da’ sul giardino della scuola.
Dietro la scrivania siede Kaien Cross, le mani giunte a sostegno del mento, gli occhi come sempre nascosti sotto gli occhiali che riflettono  la luce della lampada. Davanti a lui, un uomo vestito con un lungo trench e un cappello da cow-boy in testa, i capelli corvini e una benda sull’occhio destro, poggia la schiena al muro, le mani incrociate, in bocca una sigaretta e tiene l’unico occhio rimastogli chiuso.
Entrambi gli uomini paiono immersi nei propri pensieri e sembra non facciano caso l’uno all’altro. La verità è che nessuno dei due sa bene da che parte iniziare il discorso che preme a entrambi.
E’ Yagari a parlare per primo-La ragazza, è arrivata?-.
Kaien annuisce leggermente-L’ho appena accompagnata nella sua stanza, è stremata poverina, avessi visto con che sguardo vacuo mi guardava, è carinissima, uguale a sua madre, un angioletto…-
-Kaien per favore! Non perderti in chiacchiere! Dobbiamo discutere di cose importanti!-lo riprende  Yagari in tono severo.
Il preside si ricompone( si era sporso sulla scrivania e si teneva il viso tra le mani in un’espressione di tenerezza).
-Come pensi di dirglielo?- continua Tohga.
Kaien sospira-Non so, di certo non sarà una cosa semplice da accettare. Comunque credo sia meglio aspettare  che si ambienti un pochino nella scuola-.
-Come vuoi, ma è importante tenerla d’occhio, in caso inizi a comportarsi in modo strano-.
-Già, e tu sei la persona più adatta vero, Yagari?-.
-Io? Non ho tempo da perdere  dietro a quella ragazzina! In caso non te ne fossi reso conto, hanno ancora bisogno di me all’Associazione-. sbotta Tohga spazientito.
Kaien però non si scompone e continua  in tono pratico- Credimi, non voglio toglierti ai tuoi impegni di Hunter, ma sinceramente, chi altri potrebbe farlo? Solo tu ed io conosciamo la situazione che  deve comunque rimanere segreta finché  non verrà il momento opportuno - si aggiusta meglio gli occhiali sul naso sottile con aria di importanza - Io comunque sono troppo occupato con il resto, sappi che con la Night Class ristabilita, la situazione non è più quella di un tempo*.-
-Ma se sei tutto il giorno chiuso qui dentro!- Esclama Tohga stizzito. L’uomo in piedi comincia seccarsi, continuava a chiedersi perché lavorava ancora con quel zuccone di Cross.
-Eh appunto!…ci..ci sono un sacco di fogli da firmare..e..scartoffie da controllare.-balbetta in risposta Kaien.
-Ah! Finiamola qui per favore! La terrò d’occhio, ma non riuscirò ad essere sempre presente-. Sbuffa Yagari. Non ha senso continuare quella discussione inutile, inoltre anche lui deve ammettere che quella ragazzina lo incuriosisce un po’.
-Aaaah che bello!- esclama il preside battendo le mani tutto contento .-Grazie,grazie,grazie Yagari caro!-
-Si ma smettila, sei patetico quando ti comporti così, inoltre non dimenticare che avrà bisogno di qualcuno in grado di addestrarla e io non intendo assumermi una simile responsabilità-.
Kaien sembra  restare vagamente deluso dall’affermazione del compagno, ma alla fine sospira- Eh va bene, vorrà dire che incomincerò a cercare qualcuno in grado di svolgere quel compito-.
-Bene, allora siamo d’accordo, vado a dare un’occhiata in giro. Non mi fido tanto di quei succhia sangue dopo ciò che è successo-. Dicendo questo se ne va con Cross che gli grida dietro:- Ehi! Guarda che è a causa di persone come te se la convivenza tra Vampiri e Umani risulta sempre così difficile!-.



 
Sono nella stanza che mi hanno assegnato, la mia stanza. Quando il preside mi ha condotta qui quasi non riuscivo a crederci…

-Eccoci nel dormitorio femminile-. Disse il preside con voce affannata.
Quasi correvo cercando di stargli dietro. Dove trova quest’uomo tutta questa energia?
Stavamo percorrendo un lungo corridoio, ai miei lati scorrevano tante porte uguali fra loro.
Il preside si fermò così all’improvviso che quasi ci sbattei contro
-Eccoci-Disse tirando fuori da quel che ora, a guardarlo meglio era un grosso cardigan beje probabilmente di tre taglie più grande dell’uomo che lo indossava. L’ambiguo travestimento era inoltre completato da una grossa sciarpa verde.

Ebbi l’impulso di chiedergli “ha davvero  così freddo, o dentro quel indumento nasconde un intero circo?” ma decisi di trattenermi, non per paura di offenderlo, ma perché non volevo dargli modo di intavolare una qualche stupida discussione che sembrava pienamente capace di sostenere vista la sua parlantina e io non avevo nessuna voglia di parlare o fare altro che non fosse chiudermi nella stanza e non vedere più nessuno fino all’indomani mattina.
-In questa stanza per ora starai da sola, siamo un po’ a corto di studenti effettivamente, ma in caso ce ne sarà bisogno potresti doverla condividere con qualcuno-.
Annuii in risposta.
-Per quanto riguarda domani mattina, la colazione verrà servita alle sette e mezza.- tra parentesi ci saranno dei buonissimi pankcakes-. disse leccandosi i baffi.
-Le lezioni cominceranno alle otto  e mezza, ma tu domani avrai la giornata libera per sistemarti come si deve e dare un’occhiata in giro. Ecco qui una mappa del collegio.- disse consegnandomi un foglio malamente spiegazzato -Ehm scusa..ma ho così tante cose in queste tasche- disse dando dei colpetti goffi ai fianchi e facendo tintinnare degli oggetti nascosti.
-Inoltre, il nostro istituto si suddivide in due classi principali: Day Class e Night Class. Tu fai parte della prima. In quanto alla seconda, essa si trova in un edificio separato ed è vietato avvicinarvisi-.
Non capii bene perchè dovesse esistere un divieto del genere. Decisi che lo avre scoperto in seguito.
-Bene,non credo ci sia altro..ah quasi dimenticavo! Il coprifuoco è alle otto di sera. E’ severamente vietato farsi trovare in giro dopo l’orario stabilito. Sappi che di notte dei Guardiani controllano le aree intorno e dentro la scuola e se vieni trovata fuori dalla tua stanza finirai dritta dritta da me!-. Fece in tono falsamente serio.

Lo guardai scettica e un po’ spazientita. Non vedevo l’ora di sbarazzarmi di lui.
Quasi leggendomi nel pensiero, finalmente mi consegnò  la chiave e se ne andò augurandomi la buonanotte.


Dopo i sei mesi  durante i quali ho condiviso un dormitorio comune con tutte le ragazze dell’orfanotrofio( e non erano poche, credetemi), questa  camera mi sembra quasi un’esagerazione. E in effetti è gigantesca. Nonostante vi siano pochi mobili, essi appaiono molto antichi e valorosi: Un armadio grande quando la mia vecchia stanza quando abitavo con gli zii, si trova di fronte a una scrivania completa di lampada da lettura e sedia girevole.
Il pavimento rigorosamente in parchè, è coperto quasi interamente da un grosso tappeto che sembra molto vecchio. 
Ma la cosa più bella è la gigantesca finestra da cui posso guardare l’intero collegio. Accostata ad essa vi è una panca imbottita. Certo che non si fanno mancare nulla qui.
E il letto, Ah il letto! Mi sdraio di schiena, a braccia e gambe aperte .Mi sembrano secoli che non mi sdraio su una cosa così comoda. Rimarrei a rotolarmi qui per sempre. E grande abbastanza da contenere me più altre tre persone.
Peccato che non mi servirà a molto. Fin da piccola ho avuto problemi di insonnia. Questi poi sono peggiorati col tempo, tanto che a volte riesco a passare tutta la nottata sveglia. Questo mi causa diverse noie di giorno, perché mi ritrovo esausta e priva di forze.
Mi alzo dal letto e tiro fuori dallo zaino le poche cose che mi sono portata dietro: alcuni vestiti che caccio nell’armadio troppo grande, un beauty case con lo spazzolino e il necessario per la toeletta e i pochi oggetti personali che sono riuscita a salvare dall’incendio: Un libro di poesie molto vecchio  e un po’ sgualcito per tutte le volte in cui è stato aperto,un regalo di mio padre; l’mp3 di cui non riesco mai a fare a meno. La musica è tra le uniche cose che riescono a penetrare nel mio cuore ormai;  la collana di mia madre, un ciondolo in argento simile ad un orologio da taschino, avete presente? Di quelli che si aprono se premi un pulsantino e mostrano un piccolo orologio all’interno. Nel mio le ore sono indicate coi numeri romani. All’esterno è decorato con alcuni motivi floreali tra i quali, al centro spicca una rosa. Purtroppo però  non funziona. L’ho persino portato a far riparare ma la lancetta rimane sempre ferma a mezzanotte in punto. Non lo metto mai per paura di perderlo- tendo spesso a perdere le cose- ma lo tengo custodito in un piccolo portagioielli.
Prendo il beauty-case e il pigiama e mi infilo in bagno(già bagno personale, che vi dicevo? Si trattano proprio bene).
Mi sciaquo il viso e do’ un occhiata allo specchio dove una ragazza dai lunghi e scompigliati capelli neri,ricambia il mio sguardo. Il volto pallido incavato. Gli occhi, di un verde slavato  mi osservano privi di vivacità, spenti e vacui. Guardo il fantasma di me stessa e come sempre ne rimango disgustata.
Distolgo lo sguardo con disprezzo e mi concentro sulla preparazione notturna. Faccio una doccia veloce, mi cambio e ritorno in camera.
C’è una bellissima luna piena, i cui raggi attraversano la mia finestra e si posano sul tappeto esaltandone i disegni.
Rifletto se sia il caso di mettermi a letto e cercare di addormentarmi, ma ci rinuncio  perché il sonno non si fa sentire,nonostante sia molto stanca  e non mi va di passare ore sdraiata a fissare il soffitto.
Così raccolgo il libro di poesie regalatomi da mio padre e mi siedo di traverso sulla panca allungando le gambe.
Osservo per un attimo il panorama illuminato dalla luna, subito sotto di essa vi è uno spiazzo erboso contornato da alberi. C’è un silenzio irreale, tutto tace persino all’esterno, il che mi provoca un senso di inquietudine.
Per un attimo, ho la fugace impressione di scorgere due puntini rossi tra le fronde, ma appena  chiudo gli occhi,scompaiono. “L’oscurità gioca brutti scherzi” penso turbata.
Apro il libro ad una pagina a caso. Nonostante abbia letto e riletto quel libro e sappia ormai parola per parola a memoria, non riesco a fare a meno di riprenderlo in mano ogni volta che posso.
Tra quelle pagine mi sembra quasi di sentire il profumo profumo di mio padre, il suo ricordo ritorna prepotente ogni volta, ma non è un ricordo doloroso, piuttosto dolce, che sa di casa e di giornate passate insieme, di quando ero piccola.
Cerco la poesia che era solito leggermi prima di addormentarmi e mi preparo ad affrontare un’altra nottata insonne.




*Ndr:  La mia storia inizia dopo il ritorno di Yuuki alla Cross Academy che assume il ruolo di capo dormitorio della Night Class al posto di Kaname momentaneamente sparito e la conseguente riapertura della scuola.

Angolo Autrice:

Saaalve a tutti!
Eccomi con un altro capitolo! :D
Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite e soprattutto 
chi ha recensito! :D
Continuate a dirmi che ne pensate mi raccomando! ;)
Alla prossima!
Baci! :*



   
 
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