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Autore: lightoftheday    21/09/2004    4 recensioni
Jennifer è l’emblema della donna normale: non è belllissima, non è intelligentissima, non ha niente che la renda speciale o particolare. Ha quasi trentun anni, un lavoro stabile da segretaria, una vita senza scossoni, quella che ha sempre desiderato. Almeno finché il destino non ci mette del suo…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura a tutti, Mandy

Capitolo 29

Scherzi del destino?

 

- Betty… io… io… io ti amo, Betty! Non posso più negarlo, andrei fino all’inferno per te, sono pronto a scatenare tutta l’ira di mio fratello per averti, non mi fermerò davanti a niente se ricambi il mio amore!- aveva detto l’uomo sdraiato sul letto d’ospedale.

- Oh, Alan… ti amo anch’io, la mia vita non è più la stessa da quando ci sei tu!- aveva detto la dottoressa in camice bianco.

I due si erano guardati intensamente con faccia da triglia e si erano baciati. Quindi i titoli di coda erano passati su di loro mentre si avvinghiavano.

Dominic era rimasto lì a guardare, mentre per poco non gli veniva da piangere per quanto rideva. Il suo cellulare aveva trillato, era Jonathan.

- Dom, Dom… si sono dichiarati! E’ stato fichissimo!- gli aveva detto non appena aveva risposto tutto eccitato l’altro, senza nemmeno salutarlo.

- Lo so, lo so, lo sto vedendo anch’io! Fantastico!- aveva risposto Dominic altrettanto euforico.

- Io dico che lo segue in Perù…- aveva aggiunto Jonathan.

- Sicuramente, se no è una deficiente!-

Aveva seguito qualche momento di silenzio imbarazzante, durante il quale i due avevano fatto mente locale a qualche particolare: Jonathan ormai era rimasto invischiato nella trama di quella stupida soap, incidenti che possono capitare, ma anche Dominic evidentemente non aveva retto al fascino dell’intrigo da telenovela. Era evidente che i due avevano continuato a guardare la soap all’insaputa dell’altro per tutto quel tempo.

- Ehm… ci sentiamo più tardi?- aveva chiesto tradendo un leggero imbarazzo Dominic, interrompendo il silenzio.

- Sarà meglio, a dopo Dom.-

Entrambi avevano riattaccato sentendosi due completi deficienti. Di fatto dovevano ammettere che era stato un momento davvero divertente.

Dominic era corso fuori casa subito dopo, aveva degli impegni per quella giornata che l’avrebbero tenuto occupato tutto il pomeriggio almeno fino a dopo le otto di sera, sempre i soliti impegni stupidi di cui aveva dovuto occuparsi per tutto quel periodo. Fortunatamente, tempo una ventina di giorni, quella fase sarebbe finita, Dominic non vedeva l’ora che arrivasse l’ultima settimana del mese successivo: praticamente aveva più di un mese libero quell’estate, una cosa incredibile se ci pensava. Sicuramente poteva approfittarne per tornare per un po’ a casa sua in Inghilterra e per fare un sacco di cose che fino a quel momento si era ripromesso di fare appena avesse avuto un po’ di tempo. Per non parlare del fatto che, sebbene sarebbe stato impegnato le prime tre settimane del mese di luglio, ci sarebbe stato anche Billy a Los Angeles e questo significava che ci sarebbe stato da divertirsi.

Durante una delle ultime chiacchierate che si erano fatti, Billy gli aveva comunicato con certezza la data della sua partenza, il trenta di giugno. Si sarebbe allontanato da Los Angeles solo per qualche giorno durante il suo periodo di permanenza per andare a New York, dopo di che anche lui aveva progettato di prendersi delle lunghe ferie, che per entrambi sarebbero finite in tempo per la fine di agosto, quando ci sarebbe stata la presentazione del dvd in edizione estesa del Ritorno del Re, alla quale loro due e il resto della banda avrebbero partecipato.

Ovviamente avevano parlato anche di Kirsten, Dominic con profondo rammarico aveva capito che Billy stava davvero male anche se faceva finta che non fosse così, il peggio è che non sapeva cosa dirgli per confortarlo. Insomma, poteva anche fargli presente che una del genere era meglio perderla che trovarla, ma non sapeva quale avrebbe potuto essere la reazione dell’amico e francamente, rischiare che lo mandasse dove non batteva il sole solo perché aveva espresso un suo parere più che legittimo su quella stronza, gli scocciava.

La domanda che Billy si poneva era sostanzialmente sempre la stessa: perché?

Billy non era più riuscito a rintracciare Kirsten, anche se aveva deciso di smettere di correrle dietro aveva in ogni modo cercato di parlarle. Aveva frequentato i posti dove andavano di solito, posti che le piacevano, nella speranza di incontrarla casualmente, solo per chiederle il perché di tutta quella faccenda. Non era questione di non essersi rassegnato all’idea che tra loro fosse finita, era solo perché non riusciva a capire. A dire la verità era anche perché non si era rassegnato, ma questo non lo voleva ammettere nemmeno con se stesso, figuriamoci se l’avrebbe detto a Dominic.

C’era un’altra cosa che non aveva raccontato all’amico, non perché si vergognasse, ma solo perché la riteneva una cosa molto personale: aveva continuato a mandare a Kirsten un’e-mail tutte le settimane, lettere piuttosto lunghe, nelle quali continuava a raccontarle quello che faceva e tutte le sue impressioni su quello che gli capitava. Insomma, quello che durante il periodo in cui stavano insieme faceva a voce, nel quotidiano, aveva continuato a farlo in quel modo. Sapeva che probabilmente lei non leggeva nemmeno quelle e-mail, che poteva risultare decisamente patetico e stupido da parte sua incaponirsi a cercarla ancora dopo tutto quello che gli stava facendo passare, ma mettere nero su bianco i suoi pensieri e crogiolarsi nell’idea che lei avrebbe potuto prenderne visione lo faceva sentire meglio, come se quel legame che gli aveva uniti fino a quella dannatissima metà di maggio non si fosse del tutto spezzato.

Incoscientemente, ogni volta che controllava la sua casella di posta elettronica, sperava vivamente che lei gli avesse risposto, speranza che ogni volta veniva resa vana.

Anche se era all’oscuro di questa faccenda, Dominic s’immaginava una cosa simile da parte di Billy. Lo conosceva, sapeva che tipo fosse e come reagiva alle cose, sapeva anche che era il classico tipo che preferiva tenersi certi particolari per se. Non aveva indagato, sapeva che era perfettamente inutile farlo e per di più non aveva nessun motivo per invadere la sua privacy.

 

***

 

Dopo il lavoro, Dominic era uscito a cena con Penny. Aveva avuto una mezza idea di telefonare a Jennifer ma poi gli era passata la voglia, tra una serata con lei e una serata con i suoi amici a fare baldoria, decisamente era di fare baldoria che aveva voglia.

Quella mattina, appena si era svegliato, aveva acceso il telefono cellulare e aveva ricevuto un suo messaggio. Era una specie di buongiorno, un gesto molto carino, ma che l’aveva leggermente infastidito: che bisogno c’era che lei gli augurasse buongiorno? Insomma, va bene che negli ultimi tempi si svegliavano quasi sempre insieme la mattina e quindi per forza di cose si dicevano buongiorno, ma così sapeva di guinzaglio. Per una volta non sarebbero certo morti se non si dicevano buongiorno, anzi, Dominic era del parere che un po’ di stacco avrebbe fatto bene ad entrambi.

Dopo questo filo confuso di pensieri che era seguito nella sua testa, per riassumere il concetto in due parole, in un momento aveva pensato magari la chiamo e subito dopo aveva pensato col cazzo.

Nella sua testa sentiva una vocina che sembrava tanto dirgli che stava diventando scemo, ma l’aveva volutamente ignorata.

Dopo aver riaccompagnato Penny, che a sua volta aveva degli impegni in tarda serata, aveva chiamato Jonathan per informarsi sui programmi, che consistevano nel solito locale con la solita gente, Jonathan ci aveva tenuto a specificare che Jodie era compresa nel quadretto, dato che ci sarebbe stato Ethan e altri suoi amici. Quella volta non c’era problema davvero per Dominic, non l’avrebbe guardata nemmeno da lontano e si sarebbe tolto il pensiero, evitando qualsiasi spiacevole incidente.

Quello che non potevano né lui né Jonathan davvero prevedere era ben altro: per prima cosa, non appena era arrivato Dominic aveva trovato Susan al locale. Era con altre persone che lui non aveva mai visto, probabilmente amici suoi. Aveva fatto in modo di non farsi vedere, ma lei l’aveva visto subito e gli era andata incontro sempre atteggiandosi a femme fatale.

Dopo il bacio di rito per il quale la ragazza aveva dovuto chinarsi a sufficienza per arrivare al livello di Dominic, avevano scambiato due parole.

- Sei stato davvero cattivo l’ultima volta che ci siamo visti…- gli aveva detto lei, parlando con un tono tra il lascivo e l’imbronciato, Dominic non aveva capito bene se stava tentando di atteggiarsi a Lolita o se, come al solito, stava facendo la stronza e basta.

- Perché mi dici questo?- le aveva chiesto ammiccando un po’ anche lui. Non ne poteva fare a meno, anche se non aveva la benché minima intenzione di combinare niente con lei non poteva non ricambiare il flirt, era una cosa che era più forte di lui.

- Mi avevi promesso che prima di andartene saresti venuto a salutarmi, e invece te ne sei andato e non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo. Sei stato cattivo.- aveva ribattuto lei che intanto, fingendo indifferenza, con il dito indice stava seguendo le linee disegnate sulla maglietta che portava sotto la giacca.

- Eh, hai ragione…- le aveva risposto lui che nel frattempo si stava chiedendo a quanto ammontasse il suo livello di stronzaggine. Insomma, era o non era un’amica di Jennifer?

Una cosa però doveva ammetterla, era una gran furba, con quell’accidenti di ditino lo stava anche mettendo a dura prova. Indubbiamente sapeva come suscitare l’attenzione maschile su di se: era un po’ grossolana, ma decisamente efficace.

- In qualche modo mi farò perdonare,- le aveva detto quindi, - Magari ci beviamo una cosa insieme più tardi, se ti va. Mi raggiungi al tavolo? - aveva aggiunto subito dopo.

Susan non se l’era fatto ripetere due volte. Lì per lì l’aveva salutato tornando a chiacchierare con i suoi amici: aveva solo intenzione di non dargli l’idea di non vedere l’ora che lui facesse un passo avanti nei suoi confronti, avrebbe fatto passare un’oretta, poi sarebbe andata al suo tavolo e si sarebbe fatta invitare a sedere con lui e la sua compagnia, e il gioco era fatto. Magari tra i suoi amici c’era qualche bel nome quella sera.

Il fatto di aver passato giusto pochi giorni prima una serata con Jennifer e aver sentito, direttamente dalla bocca dell’amica, che era decisamente presa da quella storia e che le cose tra lei e Dominic sembravano andare bene, non la metteva assolutamente in imbarazzo flirtare così pesantemente con lui, anzi.

Doveva ammettere di non aver mai avuto mire su Dominic, nemmeno quando aveva tentato di lasciargli il suo numero di cellulare in macchina era stato perché era interessata a lui in particolare, era stato solo per farsi notare. Tuttavia lei era certa, specialmente dopo la serata passata con le sue amiche, che Jennifer non sospettava minimamente che Dominic conduceva praticamente una doppia vita. La cosa la divertiva e non poco, per il semplice fatto che Jennifer poteva aver avuto una gran fortuna ad accalappiare uno come lui, ma evidentemente ne stava pagando il prezzo. Durante quella serata, non sapeva bene il perché, cominciò a pensare che non le sarebbe dispiaciuto farsi portare a letto da lui e per un motivo ben preciso, oltre a quello che, ne era convinta, sarebbe stata una mossa utile alla sua carriera.  Era una sorta di sfida con se stessa e con le sue amiche: ultimamente aveva letto chiaramente nel comportamento che Patricia teneva nei suoi confronti che la disprezzava, la cosa le aveva dato profondamente fastidio; dall’altra parte vedeva Jennifer tanto sulle nuvole per la piega che aveva preso la sua relazione con Dominic che le faceva rabbia, era veramente una cretina.

Se riusciva nel suo intento avrebbe fatto capire per prima cosa alla sfigata che non aveva fatto che illudersi per tutto quel tempo e l’avrebbe in un certo senso rimessa al suo posto. Inoltre, conoscendo bene sia Patricia che Jennifer, sapeva che un colpo inferto ad una era automaticamente un colpo inferto anche all’altra… erano così pateticamente unite quelle due. Certo, la loro amicizia sarebbe finita e lei non avrebbe più potuto contare sull’appoggio di loro due che, inutile negarlo, le trasmettevano sicurezza.

Altri motivi non c’erano, Dominic in fin dei conti non le piaceva nemmeno: era uno che aveva la puzza sotto il naso, e poi era anche decisamente poco avvenente per i suoi gusti, per non parlare del fatto che a Susan sembrava francamente un cretino per il modo in cui si atteggiava e per come si comportava. A dirla tutta era anche un po’ stronzo, questo non poteva non ammetterlo: anche se non le importava di lei e in un certo senso pensava anche che se lo meritasse, con Jennifer si stava comportando malissimo.

Come aveva stabilito, si era avvicinata al suo tavolo circa un’ora dopo e, come si aspettava, Dominic l’aveva cortesemente invitata a sedersi con lui e con altre persone che stavano al suo tavolo, offrendole da bere e cominciando a chiacchierare con lei. Gli aveva presentato le persone che erano sedute con lui: a parte Jonathan, non era nessuno di conosciuto, c’erano altri due tipi di cui uno avvinghiato a una bionda che l’aveva guardata un po’ male quando era arrivata. Susan avrebbe voluto dirle che lei puntava a ben altro che a quel tipo anonimo a cui stava praticamente addosso, tuttavia distribuì sorrisini ipocriti a tutti e fece per sedersi, letteralmente appiccicata a Dominic, che comunque non si era affatto scomposto per la cosa.

Durante tutto il tempo in cui era rimasta seduta c’era andata giù abbastanza pesante sia per allusioni verbali, sia per il modo in cui, sempre distrattamente, gli metteva le mani addosso facendo sembrare casuale ogni suo minimo movimento. Dominic e Jonathan, spesso e volentieri, si scambiavano occhiate più che eloquenti a commento di ciò che stava succedendo. Se fino a quel momento avevano avuto dei legittimi dubbi sulle mire di quella, adesso non potevano davvero più averne.

Ad un certo punto, Dominic si era reso conto che Ethan e Jodie ancora non si erano visti. Non che la cosa gli dispiacesse, anzi, però l’aveva notata e aveva chiesto a Jonathan come mai Ethan ancora non fosse lì.

 

***

 

- Non sento storie, perché dovresti rimanere in casa a romperti anche stasera che è venerdì? Tu stasera ti metti carina e esci con noi, non voglio scuse!-

- Pat, no, ma possibile che debba venire a fare il terzo incomodo con te e Ethan?-

- Andiamo in un locale e ci saranno anche altri suoi amici e amiche, quindi questo rischio non si pone affatto. Se non vieni me la prendo…-

- E dai Pat, non farmi ricatti…- aveva detto Jennifer usando un tono leggermente lamentoso.

- Invece te li faccio, se è l’unico modo per farti alzare il culetto da quel divano!-

Alla fine Jennifer aveva finito per accettare, tanto era più che sicura che per quella sera Dominic non si sarebbe fatto sentire. Le dispiaceva un po’, ma così era la vita, e Patricia aveva ragione ad insistere perché uscisse. Insomma, la sua esistenza non ruotava certo intorno a Dominic!

All’ora stabilita era scesa in strada, Patricia fortunatamente era già arrivata in macchina con Ethan. Per ovvie ragioni, dopo l’incidente Jennifer non aveva mai messo piede fuori da sola dopo il tramonto, e a dirla tutta era sempre piuttosto spaventata dall’eventualità di dover ripetere l’esperienza. A volte era anche per questo che usciva meno spesso, per evitare anche di dover fare da sola quei cento metri che la separavano dal parcheggio al portone di casa sua.

Era salita in macchina e si erano avviati, erano passate le undici e mezza e probabilmente sarebbero stati gli ultimi ad arrivare.

Jennifer non l’aveva notato subito, era rimasta indietro rispetto ad Ethan e Patricia che si erano invece incamminati subito al tavolo dove erano seduti gli altri.

 

- Ethan s’è perso?- aveva chiesto Dominic.

- Aveva detto che faceva un po’ tardi stasera, beghe di lavoro, ma ora starà per arrivare.- Jonathan aveva alzato gli occhi guardando verso l’entrata e aveva visto per l’appunto Ethan andare verso di loro insieme a Patricia.

- Le ultime parole famose, eccolo.-

Dominic si era girato per un momento e si era ritrovato davanti quella bella sorpresa. Avere Patricia tra i piedi quella sera significava non poter fare niente di particolare. Per di più ormai li avevano visti bene entrambi, quindi era stato beccato in pieno struscio, per di più con Susan. In quel momento preciso la ragazza gli aveva appoggiato un braccio sulle spalle e con l’altra mano libera gli stava dando dei colpetti sul ginocchio, a cadenze più o meno regolari. Lui le teneva il braccio attorno alla vita e cercava di seguire il discorso che stavano facendo, anche se era notevolmente distratto dalla scollatura di Susan, che in ogni modo non perdeva occasione di mettersi in pose che sembravano dire da sole: Hey! Ma me le hai viste le tette? No, perché se non le hai notate basta che lo dici e le metto in mostra ancora un po’!

- Ciao Dominic. Susan, che sorpresa, non mi aspettavo di trovarti qui.- aveva detto gelida Patricia, confermando i timori di Dominic. La situazione era peggiorata quando dietro a loro era arrivata anche Jennifer, che pure aveva visto la situazione evidentemente.

Di scatto si era discostato da Susan quel tanto che bastava per mettere una distanza minima tra loro, tentativo patetico ma comunque un tentativo. Per un momento si era sentito gelare il sangue, per poi darsi del deficiente subito dopo. Era parlare al muro allora quando si ripeteva che a Jennifer non doveva né spiegazioni né altro? Tuttavia si era sentito come colto in fallo, e se anche si era dato del deficiente le cose non cambiavano. In fretta aveva dovuto escogitare un qualcosa che l’avesse tolto da quel fastidioso stato: dopo essersi discostato da Susan si era alzato e ed era andato incontro Jennifer.

- Mi hai fatto una sorpresa!- Le aveva detto quando era stato davanti a lei, prima di abbracciarla e darle un bacio su una guancia.

Jennifer, che davvero non si aspettava di trovare proprio lui in quel locale, appena l’aveva visto gli aveva sorriso, per altro era rimasta piacevolmente sorpresa che ci fosse anche Susan. Dopo aver salutato Dominic si era seduta, Dominic si era messo accanto a lei che nel frattempo stava salutando l’amica.

- Susy, ci sei anche tu, ma che sorpresa!- aveva esclamato vedendola, sorridente.

Si erano accomodati anche gli altri e insieme avevano cominciato a chiacchierare tranquillamente. Gli unici che improvvisamente si erano chiusi in un mutismo pressoché totale erano proprio Dominic e Susan, entrambi per motivi diversi: il primo per via del fatto che, dopo aver rischiato così non aveva sinceramente nulla da dire, la seconda perché quell’incursione improvvisa le aveva rovinato tutti i piani. Quella sera le cose sembravano funzionare, dovevano proprio capitarle quelle due tra i piedi?

Aveva salutato Jennifer affettuosa come al solito in ogni modo; altrettanto non aveva osato fare con Patricia, aveva capito benissimo che l’altra, se solo avesse potuto, l’avrebbe presa a schiaffi. Per sua sfortuna non era una che aveva lo stesso grado di fiducia negli altri che aveva Jennifer, le era bastato lo sguardo gelido che aveva accompagnato il suo saluto a farle capire che Patricia aveva intuito tutto.

Erano rimasti tutti là a chiacchierare per un bel po’ ancora, eccetto Susan che non aveva retto per molto. Dopo un po’ si era scusata ed era tornata dalle persone con cui era uscita quella sera, tanto ormai era perfettamente inutile che stesse lì, era tutto tempo perso.

Se anche Dominic aveva tenuto un atteggiamento diverso con lei quella sera, Jennifer non si era preoccupata più del dovuto. Anzi, le era sembrato comprensibile: aveva pensato che fosse più freddo del solito per via del fatto che erano in luogo pubblico. L’unico neo era che lo vedeva un po’ troppo assente. Con lei era sempre brillante, spiritoso, se lo immaginava un trascinatore in compagnia. Evidentemente si sbagliava.

A fine serata era stato Dominic a riaccompagnarla. Jennifer non l’aveva invitato a salire anche se avrebbe voluto che lo facesse: le era sembrato strano tutta la sera, aveva pensato che forse era stanco, per questo non si era stupita più del dovuto che lui non le avesse nemmeno dato l’idea di volerlo fare.

Appena in casa aveva preso il cellulare e mandato messaggio a Patricia. Fin da quando aveva visto Dominic al locale aveva capito che Patricia doveva aver insistito tanto quella sera proprio perché sapeva che l’avrebbero trovato là. Grazie di aver tanto insistito, tanto è inutile che neghi, lo so che c’è il tuo zampino! Sogni d’oro, Jen, le aveva scritto.

 

Patricia si era appena chiusa la porta alle spalle dopo l’insoddisfacente bacino della buonanotte di Ethan. Già era abbastanza nervosa di suo, quel messaggio aveva peggiorato la situazione. Il suo piano era andato a farsi friggere, dato che certamente lei non aveva organizzato tutto quel teatrino per permettere a Jennifer di passare una serata con Dominic, piuttosto voleva tanto che lei sbattesse il muso in quello che era l’ambiente naturale di lui. Sarebbe bastato che al posto di Susan ci fosse stata un’altra, invece quella sera la sorte aveva voluto che Jennifer trovasse in pieno struscio con Dominic quella che considerava un’amica, ovviamente non aveva avuto il benché minimo sospetto di quello che, tuttavia, si era ritrovata sotto il naso.

Era stato immensamente frustrante, proprio perché per una volta sembrava che il piano fosse riuscito: per prima cosa niente le dava la certezza che Dominic sarebbe stato proprio con loro quella sera, per altro non era detto che l’avrebbero trovato con qualcuna… insomma, a parte un misero particolare la situazione era perfetta, ma Jennifer non aveva visto, o forse non aveva voluto vedere. Patricia temeva e molto che la seconda ipotesi fosse valida: in quel caso era perfettamente inutile anche solo provare a far capire a Jennifer con chi aveva a che fare.

Tuttavia aveva subito ricominciato a pensare a come poteva fare per mettere di fronte Jennifer davanti alla realtà dei fatti: doveva solo aspettare pazientemente la prossima occasione che, ne era più che sicura, non sarebbe tardata ad arrivare.

   
 
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