La ragazza pagò e scese dal taxi . Si fermò un attimo a guardare la villa dall’esterno . Klaus era sicuro che le piacesse , era il genere di cose che lei adorava . Pensò alla reazione che avrebbe avuto quando avesse visto la sua camera . L’aveva fatta apposta per lei . Mentre disegnava il progetto se l’era immaginata dormire nell’immenso letto rialzato e poi aveva costruito tutto intorno . Il leggero rumore di tacchi nella scalinata esterna era inconfondibile . Deciso . La stessa decisione della madre . Alla fine si somigliavano molto più di quanto lei avesse mai voluto ammettere . Scese e si preparò ad accoglierla . Prima che aprisse la porta lui era già davanti al caminetto con le braccia aperte e un sorriso sincero sul volto . Il portone si spalancò . Sarah entrò e dette un’occhiata in giro con una smorfia di apprezzamento . I lunghi capelli castani raccolti in un ciuffo a forma di fiocco sul capo , un top super scollato beige sopra un paio di jeans rossi . I tacchi , beige anch’essi , erano un regalo di Klaus . Una giacchetta distrattamente posata sul braccio . Si guardarono per un lungo momento . Lui per verificare quando fosse cambiata e cresciuta in un anno , lei per rendere teatrale il momento . Dopodiché gli corse incontro e gli saltò in collo piangendo .
-Ehy , ehy … tranquilla piccola . Sono qui adesso , cos’è successo ? –
-Ho avuto paura di perderti Nik ! Tu non sai quanto mi sia spaventata quando ti ho sognato in quella bara ! – Ricominciò a piangere singhiozzando .
-Sono qui , adesso , e per sempre ! Ricordi ? –
-Finché morte non ci separi – recitarono insieme ricordando una vecchia conversazione in cui avevano usato i termini con cui si suggellava un matrimonio – Ed anche allora l’inganneremo – Continuarono .
-Mi sei mancata Sarah ! Non sai quanto sono felice di averti qui – gli sussurrò lui mettendosi nel divano e continuando a consolarla.
La quattordicenne si asciugò le lacrime badando bene di non sporcarsi con il trucco e sorrise – Allora ? Raccontami tutto ! –
E così fece , le raccontò di sua madre, di Caroline e di Finn e Stefan , Elijha e Rebecka , Tyler, Amber ed il bambino, Silas e Marcel … e tutto ciò che era successo in un anno .
-Ma non ancora ben capito come mai non hai più voluto che vi aiutassi con tua madre – Impastò dopo circa tre ore di conversazione e 4 o 5 bicchieri di Tequila .
Klaus rise intuendo che il limite di alcolici che Sarah poteva bere era stato  raggiunto.
-Avresti dovuto trasformarti e non voglio. Quando succederà , se succederà , sarà solo perché tu l’hai scelto –
-Ma hai rischiato di morire – commentò contrariata .
-Lo faccio molte volte – .
Scosse la testa di fronte all’irresponsabilità di quella frase .
-Questa Caroline – cambiò discorso – Ti piace proprio tanto è –
-Lei è … - Klaus guardò il soffitto è sospirò cercando e non trovando le parole per descriverla .
-WOW! Sei in un casino , amico mio –
-Se ti riferisci a Tyler , è un problema che, come ti ho detto, si sta risolvendo –
-Certo come no , lei è innamorata del licantropo , Nik ! Dio ma i tuoi secoli di esperienza dove finiscono quando si parla dell’amore !-
-Non vi ho mai prestato molta attenzione –
Sarah non aveva voglia di continuare il discorso , piuttosto voleva conoscerle, quelle persone , di cui Klaus parlava .
-Allora , cosa facciamo ?- domandò la ragazza
-Già , cosa facciamo ? – rispose lui non capendo a cosa si riferisse .
-Andiamo a Mystic Falls!-
-E’ pericoloso ! Tu sei il mio punto debole –
-Anche Caroline ma nessuno ti ci ha mai ricattato-
-Perché Caroline è una di loro , le vogliono bene – spiegò Klaus monotono .
-Vorranno bene anche a me … Primo perché potrei essere figlia o di Damon o di Stefan . Ma questo non lo diremo. – rifletté – Mi vorranno bene perché sono adorabile –
-E capricciosa – rise Klaus
-E viziata , ma è colpa tua ! –
-Lo so – affermò alzandosi in piedi e baciandolo sulla guancia .
“Terribilmente viziata” rifletté Veronica rimirandosi nello specchio del bagno. Il padre adottivo non l’aveva accontentata in tutto e per tutto come faceva Klaus o come probabilmente, per quel poco che sapeva sulla madre naturale, avrebbe fatto Katerina. Ma un anno e mezzo, solo un misero anno e mezzo era bastato per renderla una degna Petrova. La voce di Klaus interrompe le sue riflessioni.
-Mi metto il mascara ed arrivo, puoi essere più paziente?!- urlò stizzita .
Uscì dal bagno e si precipitò in salotto. Se li ritrovò tutti e quattro davanti : i tre Mikealson ed Amber. Klaus sorrise beffardo bevendo il suo scotch. Rebecka la guardò premurosa,le labbra incrinate in una smorfia triste, gli occhi lucidi –Ehi - la salutò – Tu devi essere Veronica - .  
-Sarah! Chiamami Sarah. Veronica non è mai stato il mio nome – affermò  con sicurezza benché fosse spiazzata dalla visione di Rebecka . Klaus le aveva raccontato molto sulla sorella e Sarah l’aveva adorata dal primo istante. La sua caparbietà, la sicurezza, il bisogno d’affetto e la capacità d’amare.
Elijha le sorrise fiero . Sarah lo abbracciò con trasporto .
-Mi sei mancato ! – sussurrò .
Poi strinse la mano a Rebecka – Sono felice di conoscerti : sia Nik che Elijha mi hanno molto parlato di te –
Rebecka si accigliò – Nik ? – domandò
Sarah la guardò confusa – Bhe, Klaus ce lo chiamano tutti, Niklaus ce lo chiama Elijha … si insomma io volevo fare qualcosa di diverso, di confidenziale – mormorò in imbarazzo : non capiva il perché di quella domanda.
-No , no tranquilla .. è che .. ce lo chiamo anch’io – sorrise.
Sarah le lanciò un’occhiata complice.
Lei ed Amber si guardarono per un lungo momento poi Sarah le sorrise – Sarah, piacere-
-Amber – Si strinsero la mano.
-Signori , vogliate seguirmi  : pare che abbiamo molto di cui discutere - le interruppe Klaus.