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Autore: Akil    30/06/2013    11 recensioni
Prendete il finale di Inheritance e dimenticatelo. Tenete solo la partenza di Murtagh. Nessun addio strappa lacrime, nessuna nave, nessun viaggio verso est.
Mettete Eragon al fianco di suo fratello, aggiungete una promessa più importante di Alagaësia e un viaggio che sotto sotto è una fuga.
Un Eragon cambiato profondamente da segreti nascosti al mondo.
Una famiglia distrutta.
Due giovani promettenti cresciuti senza conoscere parte di ciò che li forma.
Nuovi e vecchi personaggi, travolti dall’amore e dall’amicizia, ma soprattutto dal rancore e dalla vendetta.
Perché ad Alagaësia sono i pregiudizi a essere sovrani e il nome di tuo padre potrebbe decidere il tuo futuro.
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«Be’, ti devo fare i miei più sinceri complimenti, Eragon», disse infine. «Credo tu sia l’unica persona al mondo che è riuscita a cambiare il Fato».
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«Sai cosa c’è di più pericoloso di un pazzo con molto potere, Murtagh?», chiese cambiando apparentemente discorso.
Era ovvio che Eragon non si aspettasse una risposta, perciò stette zitto.
«Un pazzo, con molto potere e un
obbiettivo», spiegò il Cavaliere. «Perché l’unica cosa che gli importa è realizzare quell’obbiettivo, a qualunque costo»
Genere: Azione, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due mesi e mezzo dal loro arrivo ad Alagaësia. Eragon aveva esaminato tutti i Cavalieri presenti nel continente e alcuni tra i maggiori maghi della Gilda. Per ogni esame ci volevano minimo un paio di giorni perché il re riprendesse completamente le forze e la concentrazione necessaria ad iniziarne un altro.
Fino ad allora erano rimasti nella zona di Ilirea, senza muoversi in altri luoghi, ma finalmente Eragon aveva deciso che sarebbe stato utile per Logan entrare nella Du Weldenvarden.
Il ragazzo si sentiva eccitato come un bambino all’idea di passeggiare veramente tra quegli alberi cantati che solo in ricordi e sogni altrui aveva visto. Lui e Liar si erano distanziati dagli altri e sfrecciavano tra le nuvole, con nostalgia e divertimento di Glaedr. Il vecchio drago non amava esternare la sua presenza, preferiva restare chiuso in se stesso ricordando la gioventù sua e di Oromis, era raro che parlasse con Logan e Liar, ma qualche volta lasciava che le sue sensazioni uscissero. A Logan faceva sempre piacere.
Dopo mezz’ora di volo, finalmente, raggiunsero il limitare della grande foresta. Eragon li aveva avvertiti di non entrare da soli, ma di aspettare che arrivasse anche lui. Passarono poco meno di dieci minuti prima che gli altri atterrassero. Come al solito Lynn era in sella a Freedom assieme a Murtagh, ma Nadja, invece, cavalcava Light. Logan la guardò con immensa tristezza. In quei mesi si era allontanata sempre di più da lui, preferendo restare sola con quel drago. Aveva provato più volte a fermarla e a parlarle, ma lei riusciva a sfuggirgli sempre. Era frustrato e stava per perdere anche le speranze.
Cosa ci sta succedendo, Nay?
«Logan! Logan hai visto? Abbiamo resistito bene!», un entusiasta Kevan lo distrasse dai suoi pensieri. Eragon aveva deciso di far venire anche lui ed Erath con loro. Gli occhi scuri del quindicenne brillavano di eccitazione per aver portato a termine il suo primo lungo volo.
Logan gli sorrise di rimando. «Sì, siete stati molto bravi, Kev». Il ragazzo si aprì in un sorriso ancora più ampio e poi si voltò verso il proprio compagno.
Logan sentì una leggera malinconia pervaderlo mentre riconosceva in molti dei gesti di Kevan i propri di quando era un bambino. Non era difficile ritrovare nell’Alagaësiano lo stesso rispetto e ammirazione nei confronti del Duecuori che questi aveva verso Eragon.
Per un momento il giovane si chiese cosa avrebbe scelto Kevan una volta che fossero dovuti tornare a Mandras… Perché riusciremo a tornare a Mandras, vero Liar?
Ovviamente, Zikar*. Eragon può essere pazzo e concentrato solo sulla vendetta, ma non ti avrebbe mai chiesto di seguirlo senza poterti far tornare indietro.
Il ragazzo assentì, concentrandosi su Eragon che ormai era quasi entrato nella foresta.
«Adesso proseguiremo a piedi», li informò il re. «Ellesméra è protetta in modo che gli estranei non possano entrarvi e vicino alla sua barriera gli alberi diventano troppo fitti per poter atterrare. Non faremo molte pause».
Detto questo, si inoltrò tra gli alberi.
 
Un elfo dall’aspetto antico si parò di fronte a loro spuntando da dietro gli immensi tronchi che li circondavano.
«Gilderien-elda, io e i miei compagni chiediamo il permesso di entrare a Ellesméra», richiese Eragon davanti alla fila.
«Eragon-elda, a te e a Saphira Bjartskular il permesso è concesso, così come al giovane Cavaliere e al suo compagno. Ma portate con voi persone che non sono sicure per questa foresta».
Pensando alle ultime reazioni di Eragon di fronte a dei rifiuti, Logan si aspettò una sfuriata, ma il re rimase calmo e pacato mentre rispondeva cordialmente al guardiano.
«Comprendo i tuoi timori, Gilderien-elda, ma non li ritengo fondati. Porto con me un’ambasciatrice straniera, una Protetta dei Draghi e due Cavalieri oltre a Kevan. Nessuno di loro recherà danno alla foresta e a Ellesméra», promise nell’Antica Lingua.
Logan si rese conto per la prima volta, mentre l’elfo gli concedeva il passaggio, di quanto Eragon potesse diventare persuasivo con o senza l’utilizzo della Lingua del Potere.
Un uomo in grado di conquistare un regno solo con le parole, si ritrovò a considerare. Per un attimo si chiese se questo fosse un bene o un male. Non seppe rispondersi.
 
E così questa è la Rupe di Tel’naeir, considerò Logan giungendo sulla cima al fianco di Eragon.
Sentì distintamente la mente di Glaedr ritirarsi ancora più del solito per evitare di recare danno a Liar con i suoi sentimenti. Il ragazzo si avvicinò al drago nero comprensivo. Entrambi soffrivano per il compagno dorato.
Eragon li guardò tristemente. Capiva quanto fosse difficile per colui che era stato suo maestro tornare nel luogo dove per tanto tempo aveva vissuto con il suo Cavaliere. Era difficile anche per lui.
Si incamminò da solo verso la catapecchia disabitata. Era rimasto tutto uguale a trent’anni prima. C’era solo più polvere.
«Ho allevato Fírnen qui», rivelò Arya ferma sulla soglia senza però effettivamente essere dentro alla casa. «Ma non ho mai avuto il coraggio di entrare qui, come qualunque altro elfo», continuò con tono di leggera accusa verso il Cavaliere.
«Perché? Paura dei fantasmi?», domandò con un ghigno l’altro dandole le spalle.
L’elfa assottigliò lo sguardo. «Rispetto per i morti», sibilò.
Eragon rise amaramente. «Stai insinuando quindi che io non ho rispetto per i morti? Che non ho rispetto per uno dei miei mentori?». Accarezzò una vecchia pergamena lasciata sullo scrittoio. Era un antico poema  illustrato da Oromis. Uno dei suoi ultimi lavori.
«Ti stai dimostrando carente nel rispetto verso praticamente tutta Alagaësia, non mi stupirei se ne peccassi anche nei confronti della morte».
«In realtà, in questi anni ho imparato a non temere la morte, ma a vederla come una compagna di viaggio che nonostante tutto persevera nell’affiancarmi. La rispetto come unica entità minimamente “divina” su questo mondo».
Arya si zittì a quelle parole. Unite a quel tono duro e a quello sguardo privo della vecchia vivacità, dimostravano definitivamente all’elfa che il Cavaliere non sarebbe mai più stato quello di una volta.
Da parte sua, Eragon tornò ad ignorarla, continuando ad osservare ciò che era custodito nella casa del vecchio maestro. L’elfa rimase a guardarlo per qualche altro secondo, infine rinunciò a qualsiasi tentativo per parlargli e lo lasciò solo.
 
Logan li vide da lontano.
Nadja e Light erano arrivati lì un ora dopo essersi sistemati ad Ellesméra. Non avevano avvertito nessuno, forse Eragon, ma lui non aveva rivelato nulla.
In realtà Logan neanche aveva saputo dove si fossero nascosti quei due e in quel momento non li stava neanche cercando. Aveva semplicemente chiesto a Glaedr quali fossero i luoghi più importanti della capitale elfica e il drago gli aveva indicato quel posto tra gli altri.
La Rocca delle Uova Infrante.
Glaedr aveva detto che Eragon, a suo tempo, aveva capito qualcosa di molto importante per la sua missione la prima volta che ci era venuto.
All’improvviso, mentre erano distanti ancora una quarantina di iarde, il paesaggio davanti agli occhi di Logan mutò. Vide i colori accesi dei fiori che ricoprivano le gole tra le torri di basalto, le grotte immense splendenti grazie agli immensi fuochi. E draghi. Decine di draghi di ogni colore e dimensione volavano attorno all’immenso monolito, facendo la guardia alle uova.
Logan sbatté le palpebre ed in un secondo la visione sparì, mostrando al ragazzo il luogo tetro e privo di vita che era diventato. Sentì la tristezza avvolgerlo mentre cercava di tenere a bada i ricordi nostalgici dei draghi.
Gli Elfi hanno rovinato questo luogo, commentò rivolto a Liar. Hanno offeso e attaccato la razza più nobile e potente che possa mai esistere.
Ma ciò ha portato alla creazione dei Cavalieri, Zikar. Non saremmo ciò che siamo ora senza la Fyrn Skulblaka, rispose il drago.
Non devi permettere che i pensieri di altri alterino la tua mente, ragazzo, aggiunse Glaedr. Non puoi provare rancore per qualcosa che non ti ha colpito direttamente.
Logan assentì.
Finalmente atterrarono sulla cima di una delle torri. Nadja e Light erano dentro una caverna, adesso, dall’altra parte della rocca. Sicuramente li avevano notati, ma non diedero segno perché li avvicinassero.
Il Duecuori smontò dal suo compagno, sapendo che ormai era giunto il momento di parlare con la ragazza, con o senza il suo consenso.
Scese lentamente dalla torre, continuando a vedere i ricordi che si sovrapponevano alla realtà. Ogni memoria era come un pugno nello stomaco e lo riempiva amarezza. Ci mise una decina di minuti per raggiungere Nadja. Era seduta con la schiena rivolta verso l’entrata, accarezzando il fianco di Light.
Il drago ruggì irritato mentre il ragazzo ed il suo compagno si avvicinavano.
Liar rispose al ruggito, alzando la testa ed allungando il collo per mostrare tutta la maestosità selvaggia e pericolosa tipica dei draghi selvatici.
«Nay?», chiamò Logan. La ragazza rimase girata. «Ti prego, Nay, possiamo parlare?», riprovò facendo un passo avanti.
La coda di Light gli sferzò davanti bloccando la sua avanzata e precludendogli quasi completamente la vista della ragazza.
Alle spalle del Cavaliere, il drago nero si mosse irrequieto.
Liar non fare nulla. Se lo attacchi, non riuscirò mai a parlarle.
Il Selvatico ringhiò nella sua mente. Se prova ancora a minacciarti, lo faccio diventare carne per avvoltoi.
Logan sorrise di fronte all’istinto di protezione che il suo compagno dimostrava.
«Voglio solo parlare, Nadja. Solo parlare», disse alzando la voce. «Non ti chiedo altro».
Attese quasi due minuti prima di dare una ultimatum al silenzio della ragazza. «Va bene, d’accordo. Vorrà dire che resterò qui a bloccare l’uscita finché non cederai». Liar si accucciò rendendo, grazie alla sua mole, il passaggio impraticabile. Logan si sedette con la schiena appoggiata al suo ventre caldo. «Lo sai che non mi arrendo».
Attese per un tempo indefinito, semplicemente fissando le spalle di Nadja, zitto ed immobile, resistendo ai morsi della fame che gli ricordavano il pasto saltato.
«Devi smetterla di essere così testardo, Logan Duecuori».
Il ragazzo sorrise sentendola finalmente parlare. «È un mio difetto da trent’anni», ammise. «Dovresti saperlo bene. Ci conosciamo da trent’anni. E non credi che dopo trent’anni di amicizia, di amore, io mi meriti perlomeno una spiegazione sul perché tu abbia messo tanta distanza tra noi?».
«Io non sto mettendo distanza».
«Oh, Nay, non farmi ridere, per favore!», sibilò rialzandosi. «Da quando hai scoperto non-so-cosa su tua madre hai continuato ad evitarmi. Posso capire un giorno, una settimana, ma due mesi, Nadja? Non so più cosa pensare. Voglio aiutarti ma non so nemmeno in cosa aiutarti!». Fece un paio di passi, venendo fermato dalla coda di Light di nuovo. «Cosa ti tormenta? Perché non ti vuoi confidare?».
Per la prima volta Nadja si girò a guardarlo. Aveva gli occhi grigi arrossati dalle lacrime che aveva appena smesso di piangere. «Con che diritto chiedi di sapere tutto su di me? Solo tu ed Eragon potete avere dei segreti? A noi esseri non divini non è permesso?», gli urlò contro alzandosi.
«Che cosa credi che io ti nascondi? Sono sempre stato un libro aperto per te».
«Mi hai nascosto esattamente ciò che io sto nascondendo adesso». Un lampo di comprensione passò per gli occhi di Logan un istante prima che le parole uscissero dalle labbra della ragazza. «I tuoi genitori», soffiò. «Credi che non me ne sia mai accorta? È da quando siamo bambini che quel fantasma ti perseguita. Ma a te non è mai passato per la mente di parlarmene».
Logan boccheggiò cercando le parole giuste. «È… È diverso, Nay».
La giovane sbuffò ironica. «Non è diverso in nulla, Lo. Non sei il solo ad avere diritto a dei demoni che ti seguono. Non sei migliore di nessuno e neanche Eragon, che osanni tanto, lo è. Dannazione, scendi dal piedistallo dell’eroe! Non puoi pretendere nulla». Light emise un ruggito minaccioso per sottolineare le sue parole.
«Non sai niente di questa storia, Nadja».
«E tu non sai niente della mia», ribatté incamminandosi verso il drago che bloccava la caverna. «Abbiamo parlato. Ora fammi uscire», ordinò.
«Prima rispondi ad una domanda: è finita?».
Nadja si voltò nuovamente a guardarlo. «Sto per dire ad Eragon che me ne vado».
«Cosa? Vuoi tornare a Mandras? Adesso?».
«No. Non so dove andrò, so solo che non andrò a Mandras. Non per ora».
«Perché?».
«Ho bisogno di sapere delle cose. Solo viaggiando potrò farlo».
«Quando tornerai?». Gli occhi verdi si fecero più limpidi sul volto del Cavaliere, diventando quasi azzurri sotto lo strato di lacrime che si stava formando.
«Quando e se, avrò delle risposte».
«Potrebbe anche essere mai, perciò?».
Il silenzio della ragazza fu la sua unica risposta. Il Duecuori si avvicinò a lei bloccandole i polsi con le sue mani. «E a me non ci pensi, Nadja? Io ti amo. Ti ho sempre amata. E adesso vuoi buttare via tutti questi anni per un segreto?», domandò ormai piangendo. «Alagaësia ci sta distruggendo, non lo capisci? Sta distruggendo noi come ha distrutto Eragon e Murtagh trent’anni fa».
Nadja scosse la testa. «No, Alagaësia mi sta mostrando la verità che la falsa perfezione di Mandras mi ha nascosto per tutto questo tempo. Ma forse tu sei troppo cieco per capirlo». Si divincolò dalla stretta sui suoi polsi e si girò nascondendo agli occhi del ragazzo le lacrime che avevano ricominciato a bagnarle le guance. «Ora lasciami andare, Logan».
«Nay, ti prego…»
«FAMMI USCIRE», gridò lei, ormai al limite. Logan cedette, chiedendo al suo compagno di spostarsi. Liar si alzò in volo, permettendo sia alla ragazza che al drago azzurro di andarsene.
Quando furono rimasti soli, Logan si lasciò cadere in ginocchio di fronte al drago, in preda ad un pianto senza consolazione.

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*Soprannome usato dai draghi nei confronti di Logan. Parola appartenente ad uno degli Antichi Idiomi, significa “Colui che ricorda”. Gli è stato dato per i motivi spiegati nel capitolo precedente.

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Oh... Ehm, che dire...
Hello to everybody, I'm alive!

Sì, ecco... Non posto da aprile, è vero, ma a mia discolpa posso dire che volevo finire seriamente in bellezza l'anno scolastico e mantenere la media dell'8.60 negli ultimi due mesi è molto stressante, soprattutto con uno spettacolo teatrale da portare a termine e quel clima triste e grigio. Mi ero posta l'obbiettivo di non avere neanche un sette a fine anno e ho dato a questo ogni priorità. Insomma non riuscivo a trovare la voglia per aprire quel documento di Word e mettere per iscritto le mille idee che mi rimbalzano in testa. Un capitolo scritto senza voglia è insoddisfacenti in primis per l'autore e, per quanto si possa negare, anche per i lettori.
Ho preferito perciò aspettare un momento di calma anche perché in casa si doveva compiere una Maturità e indirettamente ci sentivamo tutti pressati soprattutto quando vieni rapita tre volte al giorno per aiutare a ripetere la tesina o la preparazione alla Terza Prova.
Vorrei dirvi che adesso che è estate scriverò un sacco, ma la verità è che non ne ho la minima idea. Potrei propinarvi un capitolo a settimana come un al mese. Ho rinunciato ormai a qualsiasi sorta di regolarità. Posso solo promettervi che se risponderò ad una recensione  scrivendo "Posterò di sicuro entro X", allora lo farò assolutamente.

Oltre a questo, mi devo scusare con tutti gli aderenti al MACE perché la sopresa per cui mi ero dovuta affidare ad altri sfortunatamente non è stata completata.
Ora però sono curiosa di quante fan di Logan saranno tentate di uccidermi Nay XD Nessuno se l'aspettava, vero?

Passando ai ringraziamenti, ammetto di essere stata molto molto molto felice vedendo che nonostante la mia inattività i preferiti, i seguiti e anche le recensioni sono aumentati. Io vi amo, seriamente. Perché adesso se voi cliccate su "Storie più popolari" nella sezione Eragon, Revenge invece che ventesima, adesso è settima con 21 preferiti. Non mi azzardo minimamente a pensare di poter arrivare ai 53 della prima, ma forse ai 30 della seconda si può fare =)
Detto questo, ringrazio (sperando vivamente di non dimenticare nessuno, altrimenti siete autorizzati a cruciarmi con una recensione):

 _Arya_ , Werewolf_94, hello99, ilArya01, LudoBiebs99, N1hal98 e ensomnia per la lista dei preferiti.
Eyesmint, cinereaspoint, ilArya01, Malika, Werewolf_94, _Leyla_, _Arya_ per le seguite (che sono arrivate a 35 *_*)
_Arya_, Werewolf_94, (Arya e Wolf, voi due siete come il prezzemolo XD) _Leyla_ (che si è messa a recensire gli ultimi tre capitoli tutti in una giornata per cercare di capirci qualcosa e che mi avrà maledetto non so quante volte per colpa dei cento nomi che inserisco ogni capitolo XD), hello99, Khayla, Sabby, DaubleGrock, ilArya01 e gli ormai affezionati Eli ed Edo, per aver recensito, portando così lo scorso capitolo al record di recensioni per questa storia (10 O_O)  e l'intera storia ad averne un totale di 45.  Io ho un altarino votivo per ognuno di voi in camera mia. Proprio sotto a quelli per Haymitch Abernathy e Tyrion Lannister.

Be' credo di aver finito qui. Se avete domande, come al solito chiedete.
Akil =)
  
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