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Autore: Fabulous92    13/01/2008    3 recensioni
é la storia di Step-up, il bellissimo film, ma molto diversa! spero vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, Troy e suo padre erano nell’aula del giudice Thompson. Troy non aveva voluto incriminare anche i suoi due amici, così il giudice lo aveva punito con trecento ore di servizi alla comunità presso la stessa scuola d’arte che aveva distrutto. mentre erano in macchina, di ritorno dall’ udienza, il padre di Troy si girò verso il figlio con uno sguardo che non prevedeva niente di buono. -Ma sei impazzito?- gli disse quando si fermarono ad un semaforo rosso- cosa ti è preso? Non è da te comportarti in questo modo! Mi hai proprio deluso Troy!! Il padre di Troy non era tipo da arrabbiarsi. Era sempre calmo e tranquillo, e difendeva sempre il figlio dai rimproveri della moglie. Ma, quella volta era molto infuriato. Per il resto del tragitto stettero entrambi in silenzio. Il quartiere dove abitavano Troy e gli altri era quello più in periferia. Li la vita non era affatto tranquilla. La casa di Troy era piccola e con lui vivevano suo padre Jack, sua madre Hellen e i suoi fratelli Sara, di quattordici anni e Nat, di sette. Con loro Troy aveva un rapporto speciale. Dato che i suoi lavoravano molto lui e i suoi fratelli trascorrevano la maggior parte delle giornate insieme. Quando entrarono a casa Troy si sedette pesantemente sul divano mentre suo padre andava in cucina a cercare Hellen. -Non sei andato in prigione?- gli chiese Nat, sbucando da dietro una poltrona. -No Nat, non sono ancora andato in prigione!- gli rispose chiudendo gli occhi. -Sarebbe forte!- disse Sara entrando con un panino- potrei dire ai miei amici che mio fratello è un galeotto! -Guarda- iniziò Troy togliendosi le scarpe- andrei in prigione solo per non vedere più la tua brutta faccia! -E io ti manderei solo per la puzza che hanno i tuoi piedi!!- rispose Sara. A quelle parole, Troy iniziò a rincorrerla per tutto il salotto. Quando la prese, Sara iniziò ad urlare. -Ti prego basta!- disse mentre lui la metteva al contrario. -Di che i miei piedi non puzzano!!- gli disse Troy -Va bene! Non puzzano! Adesso mettimi giù!!- lo pregò la sorellina. -Ok!- disse Troy, lasciandola e facendole sbattere la testa a terra. Mentre Sara si massaggiava la testa e i due fratelli ridevano, entrò in salotto la madre di Troy. -Troy!! Come ti è venuto in mente di distruggere un teatro!- iniziò- ringrazia che la preside non ti ha denunciato, altrimenti saresti già in riformatorio!! Troy teneva gli occhi bassi e si stropicciava le mani. Sua madre quando lo rimproverava era davvero perfida. Solo il tono di voce lo faceva sentire in colpa. I due bambini lo guardavano tristi. Qualsiasi cosa succedeva, Hellen si arrabbiava con lui. -Adesso vai in camera tua!- gli ordinò indicandogli le scale. Senza guardare nessuno, Troy si precipitò di sopra sbattendo la porta. Poi si buttò sul letto. Incrociando le braccia sul viso. -Solo questo mi mancava!- si disse. Infatti, già i suoi non andavano molto d’accordo ultimamente, e ora, per colpa della loro birichinata li sentiva litigare di sotto. Per non sentirli più si mise le cuffie dell’i-pod. “From Yesterday” dei 30 seconds to Mars iniziò a girargli per la testa. Per quanto quella canzone fosse un pò triste, lo faceva sentire meglio. E così iniziò a canticchiarla. On his face is a map of the world (A map of the world) On his face is a map of the world (A map of the world) From yesterday, it's coming! From yesterday, the fear! From yesterday, it calls him But he doesn't want to read the message here -Sei bravo- gli disse Sara entrando. -Non si usa più bussare?- le rispose Troy seccato, quella ragazzina non bussava mai. -Non ti preoccupare- disse Sara sedendosi sul letto- non stavano litigando per te! -Di cosa stai parlando?- le chiese -Mamma e papà. Loro stavano litigando perché papà non le ha detto che avevi deciso di non dire che Chad e Lucas erano con te.- concluse Sara. -E tu come fai a sapere che loro erano con me?- disse Troy guardandola -Allora erano con te!- disse Sara- lo sapevo! Solo voi tre siete così scemi insieme! -E brava sorellina!- le disse Troy dandole uno buffetto sul braccio- sei anche molto spiritosa! Non lo dirai a mamma e papà? -No! Ma mi dovrai fare qualche favore!- disse facendo uno strano sorriso che a Troy parve malvagio! -Adesso va in camera tua…testa di biscotto!- le disse affettuosamente Troy. -Ehi! Non sono una testa di biscotto!- disse Sara alzandosi dal letto del fratello- sono profondamente indignata! E detto questo uscì sbattendo la porta. Troy sorrise tra se e se, ripensando alla sorellina. Non aveva niente della ragazza. Si vestiva come un maschiaccio e parlava come un maschiaccio. Ma lui le voleva bene, ed era l’unica persona che lo capiva veramente. Si mise nel letto e con profondo sconforto, pensò al lavoro socialmente utile del giorno dopo! Non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe cambiata solo per quelle inutili trecento ore.
  
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