"On the top of the World"
Songfic.
Canzone: On the top of the world – Imagine Dragons
Fandom: Hobbit/LotR
Personaggi: Bilbo
Songfic partecipante al contest "Settimana tematica #1" delle Muse e del Forum "Pseudopoli Yard"
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"Fischietta. Continua a fischiettare. Non guardare in basso!"
Bilbo si stava arrampicando su quel dannatissimo albero secolare – millenario? Eterno? Lui, personalmente, invece, sarebbe durato decisamente molto meno, lo sentiva – per guardare il bosco dall'alto.
"Arrampicati, Scassinatore, sei agile. Dicci se la direzione
è
giusta."
Mugugnando un "State scherzando, vero?",
Bilbo invece obbedì, scosso da un fremito e un brivido
freddi, di
eccitazione e di strana gioia.
Fischiettava per tenersi compagnia e darsi fiducia, per – ah, non guardare in basso! Si sentì morire, mentre penzolava come un salame stagionato da quel ramo scivoloso.
Non sapeva quanto tempo gli fosse rimasto, effettivamente, ma sapeva che, in quel momento, dipendeva solamente da lui.
Avrebbe rivisto la luce, e avrebbe condotto i suoi compagni fuori da quel dannato tunnel del Bosco Atro.
Avevano superato alte montagne, e traversato profondi fiumi: non sarebbe morto perché penzolava da un albero. Si disse che, in fondo, era felice, di quel viaggio, aveva amato ogni momento – all'incirca, certo: ma, in fondo, sentiva di meritarsi quell'avventura. E adesso l'avrebbe dimostrato.
Si fece forza, strinse il ramo tra le mani, si tirò e su e... "non guardare in basso!"
Era sulla cima del mondo.
In cima al mondo intero.
Una vista incredibile, dalla cima del mondo.
Aveva pagato quel prezzo con fango, fame, sporcizia e terra, ma adesso aveva aria, vento, luce e soprattutto farfalle. Centinaia di farfalle che gli volavano intorno, rendendo tutto ciò che lo circondava bagnato di macchie rosse, viola, gialle, arancioni e blu. Un mondo colorato, una vista mozzafiato, al di sopra dell'ombra e della nebbia che comprimevano il bosco.
Aveva dovuto attendere, per poter sorridere così tanto, così di cuore.
Ma adesso, adesso che riusciva a vedere la fine di quell'immensa distesa di alberi, e soprattutto la luce del tramonto, e ancora, la giusta direzione per la Montagna, immensa, maestosa, gigantesca e regale, si rese conto che fin da bambino aveva sognato di poter vivere un momento del genere.
Avrebbe voluto scendere, chiamare gli altri, e far guardare anche loro.
Fin da bambino aveva sognato quel momento: era sulla cima del mondo.
Era caduto, era incimpato; aveva cercato scorciatoie, ma aveva continuato a cadere miseramente, inesorabilmente, ogni volta per un motivo futile – una piccola radice, un sasso, semplice distrazione. Ma si era detto che non avrebbe dovuto mollare, e non avrebbe mollato: era un Tuc, un folle, certo, ma il Baggins che era in lui stava stringendo in denti. Non era ancora neanche lontamamente vicino alla fine del viaggio, ma aveva resistito fino a quel momento, e l'aveva fatto per un motivo.
A proposito: quale?
"Ci penserai dopo", si disse. "Non guardare in basso!"
Guardò davanti a sé, e rispose al proprio quesito, ridendo di cuore.