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Autore: sistolina    30/06/2013    0 recensioni
Raccolta di flashfic su Roman/Peter
Il lupo scuote il pelo fino a quando ogni traccia di sangue e di pelle non scivola a terra vischiosa.
In un attimo resta solo il pelo irto e un basso ringhio gutturale.
È qualcosa che fa vibrare perfino me. Qualcosa che non so cosa darei per poter fare anch'io.
Scrollarsi di dosso quello che sei stato fino a quel momento. Reinventarsi, abbandonare gli scarti e mandarli giù interi. Semplicemente, senza pensare.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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My Legacy



Basta solo un graffio. Un taglio profondo, netto, indolore. Proverò quel lancinante bruciore un secondo appena. Poi solo calore. 
La cocaina mi sbatte nel cervello fin dietro gli occhi, tasta la carne debole delle mie palpebre, le pareti fragili delle vene, annebbia tutto, setaccia i miei organi interni con una stretta vellutata e ferma.
Schizofrenica.
Lei lavora di bocca con l'annoiata esperienza di una moglie frustrata. Puzza come una moglie frustrata, di solitudine, di botox e disperata ricerca di attenzioni.
Puzza come qualcuno che non ricorda nemmeno cosa voglia dire svegliarsi la mattina senza disprezzarsi. 
L'odore affine si riconosce negli anfratti, e nelle sfumature.
Intorno a me, prima, c'era solo l'odore stantio di una disperazione bipolare, persone che correvano senza sosta per precipitare al centro di una traiettoria tracciata dall'insofferenza e il rimpianto.
E poi Peter, Peter e il suo folle nonno gypsy. Peter e la sua tosta madre gypsy, la sua eclettica cugina gypsy, e la sua libertà di zingaro d'impacchettare la sua roba e sparire. 
Nessun nome da difendere, da non lasciar sfigurare, nessuna zigrinata eredità da maneggiare accuratamente. Nessuna gabbia se non quella che ti tiene ancorato alla terra.
La lama luccica sullo specchio, la coca rimbomba fin dietro il collo, in bassi potenti e stridere di emozioni spoglie.
Ovattata e preconfezionata, al voce da vedova rispettosa di mia madre graffia le pareti di stronzate melense a cui non crede nessuno. Mio padre, quell'uomo memorabile e generoso. Mio padre, il luminare dolente e fragile.
Mio padre s'è sparato in faccia sul tappeto persiano del nostro salotto.
Shelley non è nemmeno qui, perché lei non lo ritiene opportuno. Perché solo il suo figlio prediletto, erede di una fortuna che nemmeno vuole e di una maschera che dissangua solo ad indossarla, è degno di ubriacarsi di bourbon e sfondarsi di coca fino agli occhi. Il mondo non deve vedere Shelley, perché lei non vorrebbe vederla. Il mondo deve solo sapere che è il frutto dell'immensa generosità dei Godfrey, di un amore smisurato che puzza di rancido solo se ci si avvicina abbastanza.
L'amore dei Godfrey, un padre che si fracassa il cranio, una figlia nascosta, e il legittimo erede che non riesce nemmeno a stare in piedi, strafatto e ubriaco, l'uccello affondato nella gola di una tardona frustrata, all'anniversario di qualcosa che vorrebbe radere al suolo.
Lei si muove avanti e indietro, la schiena inarcata, le labbra socchiuse, e la gola che produce suoni sommessi che somigliano a singhiozzi. Forse sta piangendo nell'unico modo che conosce.
Punge la lama fra le dita. Un solo affondo e sarà finita.
La profondità è importante Roman. Importante.
Deve sprofondare nel modo giusto, precipitare sotto la carne lentamente, quel tanto che basta per sentire il calore.
Un solo movimento, è c'è soltanto quell'inebetito rilassamento, quella refrattarietà da orgasmo che rende le osa friabili e gommose. La pelle cede, e con lei i pensieri, e le angosce, e le responsabilità che fluiscono lentamente dalla ferita come un'infezione marcescente.
Un sorriso amaro di sangue scavato contro il cuore.
“Per favore, dì a Theo, che l'istituto sarà in buone mani”





Note: questa raccolta è sempre stata Roman-centrica. Diciamoci la verità, il suo personaggio spacca, Bill Skarsgard è perfetto per la parte, e le dinamiche malate della sua famiglia sono affascinanti.
Peter è presente, e sarà presente ancora a lungo e spesso, perchè è il fulcro centrare della serie e perchè Roman senza Peter mi rende triste ç__ç
Ma la disperazione di Roman, specialmente nella scena finale della 1x05, parla davvero da sola...spero di essere stata in grado di coglierne almeno una minima parte...
Grazie a tutti, come sempre...

 
   
 
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