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Autore: Roxiy    30/06/2013    0 recensioni
I due si conoscono benissimo,ma sono estranei. Migliori amici un tempo,compagni di classe adesso. 
Dal prologo:
Proprio non posso non pensarci a quello che sarebbe stato se non avessi iniziato ad odiarmi perché il mio ‘ti voglio bene’ si era trasformato in un ‘ti amo’. Non è mica colpa mia se tu sei così maledettamente perfetto. E se il mio cuore non può nemmeno lontanamente pensare di esistere senza il tuo nome marchiato sopra. Ricordi indelebili,incisi a sangue nella mia mente. Notti passate insonnie solo per non essere costretta a sognarti. Sono forse ossessionata,ma quella che tu chiami ossessione io lo chiamo amore.
***
Siamo nella stessa classe – punizione divina per averti amato troppo – e la tua immagine l’ho davanti ogni giorno. Quanto stai bene tu,tanto sto male io. Vedi? Ci completiamo,ma non combaciamo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 1



Un altro di quei giorni da dimenticare,passato a fissare te e Melanie. Quanto fa male non poter essere lei,così felice e fortunata. Vorrei poter esserlo anch’io,ma la tua immagine incisa a fuoco nella mia anima me lo impedisce. Ma non è colpa tua,è solo colpa mia. Così ingenua e sensibile,maledetta ragazzina innamorata.

Le patate nel mio piatto mi fissano implorandomi di mangiarle,almeno oggi. ‘Tanto siete solo oggetto della mia rabbia. Alla fine dell’ora di pranzo diventerete purè.’  Ecco ora parlo anche con le patate al forno,tutto pur di non pensarti. Misha si avvicina al mio tavolo,con il solito sorrisetto spastico e gli occhi vispi,nascosti dietro i fondi di bottiglia che ha al posto degli occhiali.

Quel ragazzino è innamorato di me dal primo giorno di liceo,e anche se sa che il mio cuore non sarà mai suo continua a starmi accanto,come un buon amico. Forse l’unico.

‘La sai la novità?’ dice poggiando il suo vassoio sul tavolo. Si accomoda proprio accanto a me rivolgendomi un sorrisetto dei suoi,quelli sinceri e carichi di tanto affetto. In fondo,credo che un giorno una piccola possibilità gliel’avrei data,perché io ero proprio come lui. Nessuno meglio di me poteva sapere quanto potesse essere spiacevole amare una persona che forse non ti ricambierà mai. Un giorno Misha avrebbe potuto rendermi felice,proprio come Melanie. Eccola lì che sorride tra le tue braccia,mentre le poggi un bacio sul collo. Quanto vorrei urlare e piangere. Schiaffeggiarti magari,non sarebbe una cattiva idea.

‘Quando il centro del tuo mondo smetterà di essere Marco,avvisami.’ Sento parlare Misha,ma non ci bado tanto. Perché lei si? Cos’ha lei che io non ho? Perché è bionda? Anch’io posso diventarlo. I miei capelli neri gli ho sempre odiati anch’io,troppo spenti,senza alcuna vivacità o brio. Nulla di nulla.

‘Oi. Io sono qui,sai!’ Misha sventola una mano davanti alla mia faccia,finalmente riesce a catturare la mia attenzione. I suoi occhi verdi sembrano sorridere,che bella sensazione. ‘La vuoi sapere si o no?’ chiede fremente. Sospiro allontanando il piatto di patate da me. ‘Sputa il rospo.’ lo guardo curiosa di sapere l’ultima storiella inventata da sua nonna.

La nonna di Misha,Maya,gli racconta una storia ogni santa notte e lui non perde mai tempo per passarla a me. Le sue storie parlano di amori folli e perversi. Capricciosi e passionali. Sempre a lieto fine.

‘So a cosa stai pensando! Niente storiella della buonanotte questa volta!’ un’occhiatina gli bastò per capire che poteva continuare. ‘La mia compagna di laboratorio lavora nella segreteria e mi ha comunicato la data ufficiale del ballo dei diplomandi. Non è fantastico?’ saltella come una femminuccia eccitata. ‘Misha non ci possiamo andare noi a quel ballo!’ gli ricordo mentre la campanella annuncia la fine della pausa. Raccolgo il mio zaino e mi alzo dal posto mentre Misha si affretta a seguirmi. ‘Bhe,noi non siamo diplomandi,ma se un diplomando invitasse un non-diplomando allora si potrebbe fare.’ Spiega un po’ impacciato,accompagnato da gesti confusi e strambi. ‘Ti puoi spiegare meglio?’ domando mentre raggiungo il mio armadietto,per munirmi del libro di storia. ‘Alis,se un ragazzo dell’ultimo anno ti invita al ballo ci puoi andare!’ spiega Misha scuotendomi per le spalle.

Scoppio a ridere. Sembrava quasi uno scherzo,io ad un ballo. Non sapevo neanche cosa significava ballare. Poi i vestitini e i tacchi non facevano esattamente al caso mio.

‘Ti sembra possibile che un ragazzo dell’ultimo anno inviti me? Con tutte le belle ragazze che ci sono nella scuola? Ha più possibilità la secchiona del corso di chimica!’ tiro fuori il mio libro e richiudo l’armadietto mentre Misha mi guarda perplesso. ‘E poi io non conosco nessuno dell’ultimo anno!’ ribadisco camminando nel corridoio affollato. ‘Non è vero!’ mi smentisce ammonendomi con gli occhi.

No,infatti. Non era vero. Marco era all’ultimo anno,ma che speranze avevo? Sempre meglio la secchiona.

‘Sai che è impossibile!’ tocca a me ammonirlo. ‘Si,ma non ti ho ancora detto la parte migliore!’ lo guardo invitandolo a continuare. ‘Come ti ho detto la mia compagna di banco mi ha comunicato il giorno prestabilito per il ballo, che è fra due mesi!’ lo fisso perplessa. E con ciò? Cambiava qualcosa? ‘Hai tutto il tempo del mondo per poter far vedere a lui quanto tu sia perfetta!’ spiega Misha prendendomi la mano.

No! Non avrei mai e poi mai interferito nella vita perfetta di Marco. Non ero niente per lui e mai lo sarei stata. Le mie fantasie dovevano rimanere tali,punto.

‘Mi dispiace,Misha. Non è come credi. Io lo amo,ma non voglio che lui sia costretto a farlo. Se un giorno –per puro scherzo del destino – dovesse succedere qualcosa,voglio che sia casuale. Non voglio progetti o piani. Non stiamo parlando di un diamante da rubare,stiamo parlando dei miei sentimenti. E non permetterò a nessuno di giocarci. Ci vediamo.’ Finito il discorso poetico entro in classe accomodandomi al mio solito posto,quello il più lontano possibile da lui.
 

  
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