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Autore: ErikJake    30/06/2013    0 recensioni
La riscoperta del viaggio attraverso un mondo fantastico, i valori dei guerrieri e dei maghi, la lotta costante tra il bene ed il male e la follia di quest' ultimo. La famiglia legata a demoni e a due mondi paralleli
^_Recensite per favore...._^
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Era mattina. Principessa, felice come non mai, entrò in camera di Erik urlando di gioia
-Erik!! Su dai è mattino!! Svegliati!!!-
Andò al balcone, spalancando le tende facendo entrare luce e aprire le vetrate
-Ehy... sono sveglio non ti preoccupare-
-Va bene ma adesso alzati che fai tardi-
-Perchè scusa dove devo andare?-
-A scuola dove se altro? Già ti sei dimenticato?-
Fece finta di tornare a dormire
-Tanto lo so che fingi... su vestiti, ti lascio qua i vestiti, quaderni, piuma e calamaio e la  tracolla. Ti aspetto giù al cortile del palazzo, ti aspetta una sorpresa, una grande sorpresa....-
Appena sentì la parola “sorpresa” fece un balzo dal letto e disse
-Su dai! Che aspettiamo!?! Sbrighiamoci se no posso fare tardi-
Lei scoppiò dal ridere e andò giù al cortile ad aspettarlo.
Intanto Erik si alzò da letto rifacendolo grossolanamente, mise il suo materiale nella tracolla e scesce prima nelle cucine a mangiucchiare qualcosa. Quando ebbe finito risalì in camera, si vestì e infine raggiunse Ametista al cortile
-Hey... eccomi-
Lei meravigliata disse
-Wow ho scelto bene i tuoi vestiti!!! Bene.... adesso Ezeroth! Vieni!-
Dalle stalle venne una creatura a grande velocità. Quando arrivò si mise al fianco della principessa, lei accarezzandogli la criniera disse
-Ecco questo è Ezeroth, è una chimera, metà leone, metà aquila. Questo è un dono che voglio farti. Ezeroth è molto speciale è con me da quando io ero bambina e gli voglio molto bene, e ho deciso di donarlo a te. Ti accompagnerà dovunque andrai-
Spronò con un gesto i due a conoscersi e a fare amicizia
-Emmh... ciao Ezeroth! Mmhh... non lo vedo molto sveglio... Ma mi capisce!?-
Ezeroth arrabbiandosi disse
-Guarda che tra noi due sei tu l’ ottuso, so molte più cose di te! Io!-
-Oh, ma guarda sa parlare, ed è anche sfrontato-
-Sei tu che hai iniziato!-
-Su, su  dai ragazzi fate pace-
-Tregua Ezeroth?-
-E va bene-
-Ladoni, vieni qui!-
Un pegaso scese dal cielo galoppando, sino a mettersi al fianco della ragazza
-Lei è Ladoni, è il mio pegaso. Allora ora che ne dite di andare?-
-Si. Fammi strada Ametista-
-Ti devo far strada!? Allora vediamo se mi riesci a tenermi testa!-
Erik disse sconfortato
-Hey! Non vale io non sono in grado di cavalcare una chimera-
-Erik non preoccuparti, salimi in groppa e reggiti forte-
-Va bene allora andiamo Ezeroth!!!-
Gli salì in groppa ed Ezeroth emesse un ruggito talmente potente che quasi scuotè le fronde degli alberi. Incominciò a correre veloce come il vento fino a raggiunge lei e il suo pegaso, Ladoni
-Ehy!!! Hahahaha-
-Ehy!! Mi hai raggiunta!! Forza Ladoni facciamogli vedere di che pasta siamo fatte! Questo è l’ ultimo pezzo di strada-
Erano usciti dal confine del castello entrando in una radura. Alla sua fine si potè scorgere un’ imponente palazzo, era la scuola. S’intravedeva dagli spiragli delle folte chiome degl’ alberi. Quando si ebbe una completa visione di tutta la scuola Erik rimase meravigliato da quella maestosa e imponente costruzion. Alta forse come un palazzo di dieci piani, tetto spiovente e grandi balconate. Il viale davanti la scuola era tappezzato da alberi ambo i lati e tutto intorno a quel viale di alberi c’ era il verde, altri alberi, panchine, fantastiche fontane. A separare quel piccolo paradiso si innalzava imponente un cancello di ferro a forma di arco ed in cima al cancello una scritta
-Seguire le virtù e le conoscenze oltre i limiti”-
Ametista si accorse che Erik era rimasto incantato da quella scritta e si incuriosì
-Ti piace Erik come frase?-
-Si è molto significativa-
-La scelsi io, insieme al vecchio preside. Guarda siamo arrivati!-
-Ezeroth! Non possiamo perdere!-
La chimera fece un ultimo salto, scavalcò la principessa e il suo pegaso, passandogli sopra la testa ed arrivarono primi
-Primi!-
-Abbiamo vinto Erik!-
-Grazie a te Ezeroth!-
-Hahaha. Complimenti ma la prossima volta non ci batterete! Ora venite passiamo per le stalle-
Scesero dalla groppa dei loro animali. Alcuni studenti, che erano li nei paraggi osservarono scrupolosamente i due
-Emh... ma perchè ci guardano tutti?-
-Erik fa finta di niente... è normale sono sempre la regina di questo regno è logico che guardano me e te. Però sappi che non devi dire a nessuno che sei con me, potrebbero pensare che sei un raccomandato e non vali nulla-
-Va bene..-
-Ezeroth, Ladoni aspettateci qui-
-Si, Principessa-
-Si mia signora-
-Usciamo da qui e andiamo nell’uffico del preside, ti devo iscrivere...-
Entrarono nella scuola. Salirono per circa cinque piani fino ad arrivare davanti all’ ufficio del preside
-Erik vorrei chiederti un favore...-
-Dimmi pure-
-Vorrei iscriverti con un altro cognome... sai... anche lui veniva qui...-
-Va bene, fai come più credi sia giusto-
-Grazie, aspettami qui fuori. Siediti pure qui-
-Va bene-
Appena lei entrò nell’ ufficio lui subito si alzò dal suo posto per andare a curiosare un po’ in giro. Dopo qualche minuto che era stato a gironzolare per il piano ritornò al suo posto e sentì improvvisamente la principessa che alzava la voce. Appoggiò alla porta l’ orecchio per origliare e sentì che i due discutevano energicamente
-No Principessa, assolutamente no! non possiamo ripetere di nuovo l’errore di Dominik io non lo avrò mai qui nella mia scuola, mai!-
-Io invece sono sicura che lui è diverso, un giorno potrà salvarci tutti, insegnagli tutta la magia di questo regno, per favore. Te ne prego -
-No principessa è troppo rischioso non posso-
-Allora non te lo chiedo più come un favore da amica ma come un’ ordine della tua regina-
-Io ho paura. Se mai dovesse succedere qualcosa?-
- Ne risponderò io personalmente, ogni cosa ha una sua conseguenza quindi se mai dovesse succedere qualcosa, cosa improbabile, sarò io personalmente a farlo fuori-
Erik impallidì al suono di quelle sue ultime parole
-Signor Grettony il ragazzo deve iniziare oggi stesso-
 -Per me non ci sono problemi, la scuola è iniziata da due settimane e lo possiamo ancora accettare. Ma fatemi indovinare la classe... è la sua giusto?-
-Si la stessa di Domink. Conosco tutti gli insegnanti e metteranno sotto torchio Erik -
Erik sentì quella frase e pensò
-No! Non può odiarmi così-
-Va bene, spero che un giorno io me ne ricreda e che lui si smentirà dal nome di figlio di Dominik-
-Si ne sono sicurssima che sarà così-
Strinse la mano al preside Grettony, uscirono tutti e due dall’ ufficio
-Signor Erik Van Vareth benveuto in questa scuola. Ti assicurerò io personalmente che nessuno riuscirà a trovare un collegamento tra lei e con Dominik. Spiegheremo la tua... la tua forma, si ecco forma, come un lontanissimo parente di lei-
Strinse la mano a Erik e tornò nel suo ufficio
-Allora Erik, da oggi studierai qui. Per la tua classe devi andare in fondo al corridoio poi giri a destra, la classe è in fondo. Porta con te anche questo biglietto è la tua iscrizione firmata da me e dal preside.. Ah! Un’ ultima cosa non dire a nessuno che sei il mio diletto e al ritorno prendi la strada o per il villaggio o per i boschi, ultima cosa ti voglio a casa per la fine delle lezioni-
-E quando finiscono le lezioni?-
-Alle due-
-Non è molto diverso dalla Terra-
-Già ma è più dura qua-
-Va bene allora ci vediamo oggi pomeriggio-
Scattò subito un abbraccio da parte di lei
-Erik.. mi raccomando fa il bravo-
-Si “mamma”-
I due risero. Si staccarono ed Erik si mise in cerca della sua classe sotto lo sguardo di vigile di lei. Stava per svoltare quando si volle girare un’ ultima volta per salutarla ma lei era già andata via
-Ok.. Allora dovrebbe essere questa...-
Bussò alla porta ed una voce lo accolse
-Prego, prego avanti!-
Aprì la porta della sua nuova classe vide dov’ era il professore e andò spedito verso di lui e gli consegnò la lettera affidatagli. Tutti erano a bocca aperta e smisero di fare quello che facevano per guardare Erik. Erik lesse sotto voce la lettera
-Caro professore questa è l’ iscrizione del nuovo alunno Erik Van Vareth. Le prego di non fargli molte domande sulla sua famiglia; le basta sapere e dire che lui è un mio lontano parente venuto in visita permanentemente. Cordiali saluti la regina Principessa Ametista ed il preside Grettony-
Il professore guardò Erik e gli disse
-Bene...va in fono a sedere lì in quel banco vuoto-
Andò al posto indicatogli dal professore. Si andò a sedere nella fila accanto le finestre, nell ultimo banco. Si guardò bene in torno a lui per capire bene dov’era finito e chi erano quelle persone, vide razze che appartenevano ai suoi libri e film fantasy, non avrebbe mai creduto di essere un giorno in mezzo a loro, quindi era abbastanza nervoso. Un elfo, suo vicino di banco, gli rivolse parola con tono un pò timoroso
-Ciao..-
-Ciao-
-Tu come ti chiami?-
-Io Erik e tu?-
-Brigax... che cosa sei tu?-
-Brigax sii più sereno non ti mangio mica, comunque io sono un lontano parente della famiglia reale-
Brigax rise e disse
-Io sono un’elfo arciere, sai noi elfi siamo i migliori arcieri di tutti i regni-
-Buono a sapersi-
I giorni passavano, come i mesi e gl’anni. Era passato un anno e mezzo, il tempo di Imshan era differente da quello della Terra, quindi nel suo mondo natale erano passati tre annnni. L’ età di Erik verrà sempre contata da tutti come anni di Imshan, quindi ora avrebbe diciassette anni. Era quasi alla fine del ciclo scolastivo, gli rimanevano solo altri due anni da fare. Era nella terza classe ma sembrava che era un ragazzo di quinta. Era il primo della classe riguardante le materie pratiche. Ebbe un’ ottima conoscenza degl’ elementi del fuoco e dell’ acqua, elementi di quel regno, sapeva creare incantesimi, fatture, leggere, scrivere perfettamente e sapeva attualizzare alcuni rituali. Nell’ ultimo giorno di scuola Erik fu schernito dai soliti ragazzi che si credono migliori di tutti e che sono padroni di tutto e di tutti
-Erik, Erik!! Studi sempre e non ti diverti mai!! Non vali niente!-
Erano grida e riso di presa in giro dei soliti bulletti nei suoi confronti. Lui come al solito si rialzava e faceva finta di niente ma quel giorno accadde qualcosa di nuovo Brigax stanco di loro e delle loro prese in giro disse in difesa di Erik
-Lui è migliore di voi tre messi insieme!-
Uno di quei bulli si arrabbiò e sferrò un gancio sul volto di Brigax che finì a terra sotto gli occhi dli Erik
-Grosso...errore...colpirlo-
-Ah? Cosa hai detto? Se vuoi ce ne sono anche per te!-
Erik stese il braccio davanti a se e chiuse legermente la mano e piano piano sollevò il braccio, la terra attorno a lui tremava. Il preside, dal suo ufficio, si accorse di quello che stava accadendo e ripensò che stava facendo come suo padre Dominik. Si precipitò in fretta e furia nel cortile. Attorno alle mani di Erik si creò un’ aura celeste e e con vari suoi gesti fece spuntare dal terreno enormi spuntoni di giaccio attorno al bullo, ma non lo colpì subito
-Ehy è tutto quello che sai fare?!-
Ed Erik esclamò
-No questo è solo l’ inizio!-
Il preside che stava assistendo alla scena si preoccupò di quello che poteva fare Erik, infatti lui con un seguito di vari gesti fece crescere sempre più spuntoni dal terreno fino a mettere in difficoltà e in fatica il bullo che alla fine cadde a terra esausto dai suoi salti causati dallo schivare i colpi
-Mi arrendo! Erik basta!-
-No! Basta lo dico io-
Era arrabbiato; il preside era nel cortile e non intervenne in nessun momento rimase lì a guardare la potenza di Erik. Intanto il ragazzo ristese il braccio chiuse totalmente il pugno e innalzò la mano verso l’ alto, fece crescere sotto i piedi della sua piccola vittima un’ imponente colonna di ghiaccio, in quel momento intervenne il preside. Avvicinandosi a Erik applaudendolo
-Bravo Erik, bravo. Davvero molto bravo  è stato magistrale il tuo controllo sul ghiaccio, ma se non erro non è una tecnica che vi è stata insegnata qui a scuola, dove l’ hai imparata?-
-Un pò sui libri e un pò da una mia amica...-
-Bene mi compiaccio di te. Hai usato una tecnica risultante dal combinamento di altre-
Frignante il bullo disse dalla sua colonna
-Chi mi tira giù?! Aiuto!!-
-Signor Liven è meglio che lei rimanga un pò lì, perchè se la faccio scendere lei finirebbe nei guai. Hahaha-
Liven pianse ancora di più facendosi deridere da tutti
Nel tardo pomeriggio alla fine della giornata scolastica, come al solito, Erik faceva ritorno a palazzo ma quel pomeriggio avrebbe fatto una scelta un pò diversa
- Brigax...-
-Dimmi Erik-
-Volevo ringrazziarti di avermi difeso e mi chiedevo se ti andasse di...-
-Di fare cosa?-
-Di diventare amici. Volevo sapere anche se ti andava di trascorrere qualche giorno a casa mia... perchè ho saputo che dormi in un’ ostello...-
-Bhè io avevo intenzione di andare un pò nei boschi ad allenarmi un po’questo pomeriggio...-
-Anche io! Alleniamoci insieme.. che te ne pare come idea?-
Lui ci pensò un pò, Erik sperava tanto in un si
-Perchè no!  Vengo con piacere -
-Perfetto allora vieni con me-
Andarono verso le stalle a prendere Ezeroth. La bestia appena vide l’ elfo si mise sulle difensive e gli ruggì contro, Brigax naturalmente si impaurì ma Erik fermò la chimera
- Ezeroth fermo! È mio amico-
Ezeroth si calmò e disse all’ elfo
-Scusami non ne avevo idea..-
-Non ti preoccupare...-
- Ezeroth, lui è Ezeroth e lui è Brigax-
Disse Erik per presentare la chimera
-Che bel nome che hai-
Brigax gli acccarezzò il capo
-Fatte le presentazioni possiamo anche andare su forza-
I due salirono in groppa ad Ezeroth e si incamminarono, come era consuetudine fare a Erik avevano preso la via per il villaggio ma lo sorpassarono più in fretta del solito
-Ezeroth che ne dici se cambiamo un po’ la via?-
-Si per me va benissimo-
-Sei un grande Ezeroth, sei velocissimo!-
Esclamò l’elfo entusiasta
Passando per le campagne trovarono una radura, lì si fermarono perchè in quella radura c’ era un tepore perfetto e i raggi del sole non erano neanche molto forti, era incantevole in quella determinata giornata. Ma purtroppo fecero molto più tardi dell’ora stabilita da Ametista. Lei infatti era sul terrazzo della sala del trono ad aspettare il loro ritorno ansiosamente
-Bene ho aspettato troppo, la mia sfera.. sfera dove ti ho messo?!... Ah! Eccoti! Perfetto ti ho trovata! Bene qual’era la formula...Mh.. Ah si giusto! Erikrevelavit-
Dicendo la formula nella sfera di cristallo apparvero Erik, Brigax e Ezerothche si erano addormentati in quella splendida radura
-Wow un’ elfo! Erano decenni che non ne vedevo più uno in giro-
Vide  qualcos’ altro
-Ehy ma...Oh no! devo intervenire! Mutatioavis-
Si trasformò in un corvo e volò  più veloce possibile da loro perchè quello che aveva visto era in realtà un’ ombra minacciosa che avanzava verso di loro. Erik intanto si svegliò, si sgranchi un pò e disse
-Ehy ragazzi svegliatevi.. Su dai!! Abbiamo fatto tardi i tre soli sono tutti in alto-
Li scuotè per farli svegliare, ma non ottenne nessun risultato
-Dai! Non mi piacciono questi scherzi!-
Notò una leggera nebbiolina di colore nero che avanzava dagl’ alberi circostanti fino a loro
 -Cos’è questa nebbia!-
-Questa nera nebbia sarà la tua tomba-
-Chi sei fatti vedere!-
-Come? Ti sei già dimenticato di me, Ancestrale ?-
-Rivelati!-
-Ma io sono dietro di te-
Era il demone Ororo. Era dietro di lui e quando Erik si girò fu colpito al volto con un pugno che lo fece cadere a terra spaccandogli il labbro
-Ororo dinuovo tu! -
-Si non sei contento?! Ametista mi ha voluto risparmare, per farmi consegnare un messaggio al mio padrone Shimo. Approposito di lei a quanto pare sta arrivando-
-Allora sarà lei ad ucciderti-
-Non penso propio. Totalclaustra!!-
Attivò una barriera che ricoprì la radura, in questo modo Principessa non poteva intervenire, naturalmente lei era allo scuro di tutto
-Sei un vigliacco Ororo!-
-Convivrò con la mia vigliaccheria. Pazienza. Ma purtroppo adesso ti dovrò eliminare, non ho nulla contro di te, ma il mio padrone vuole la tua anima-
-No! Non mi farò mai uccidere da te-
-Allora fatti sotto dai giovane ragazzo-
Ororo colpì violentemente con la sua coda il ragazzo
-Cosa fai non ti riesci nemmeno ad alzare?! Hahahaha-
Erik contrattaccò Ororo con le stesse tecniche usate col bullo qualche ora prima, fece spuntare spuntoni di ghiaccio dal terreno sia per difendersi che per attaccare. Ororo era stato colpito in pieno ma purtroppo per Erik non aveva subito delle ferite signiicative
-Ti piace giocare duro eh? Allora userò alcune delle mie tecniche! Sepulturaeumbris-
Formulò l’ incantesimo ed alzò il braccio. Le ombre della foresta erano come animate e richiamate dalla formula di Ororo. Si andarono a concentrare sotto i piedi di Erik e quando ce ne furono abbastanza si spiralizzarono attorno a lui per finire in una morsa letale. Erik emesse gemiti di dolore. In quell’ insante arrivò Ametista
-Eccomi! Resistete ragazzi! -
Ma non sapendo della barriera ella ci si scontrò, cadendo al suolo e ritornando al suo aspetto originario
-Bene è arrivata anche Principessa, o ma lasciati salutare-
Fece un inchino per beffeggiarsi di lei
-Ororo devi ringraziare questa barriera-
Lei notò subito qualche movimento di Brigax, significava che era ancora vivo, nascose il braccio destro dietro la schiena e con dei gesti della mano fece un’ incantesimo che rianimò Brigax. Lei gli donò parte del suo potere magico e creò un’ arco di legno. Intanto che l’ elfo capiva il piano di Principessa lei distraeva Ororo
-Allora Ororo fai sempre questa vitaccia da schiavo, giusto?
-Bhe io non mi lamento, Shimo è duro ma almeno riesco a vivere in pace-
Brigax era finalmente lucido, capì il piano scoccò una freccia e lasciò volar via la formula magica dalla sua bocca, senza pensare a una possibile conseguenza
-Freccia fuoco della luce!-
Scoccando la freccia verso il centro della cupola lui fu in grado di distruggerla. Era una tecnica difficile da effettuare per lui in quel momento, perchè non era molto allenato; ma riuscì ugualmente. La nebbia oscura si diradò, Erik fu di nuovo libero,  ma Brigax cadde a terra,svenuto. Erik si riprese. Principessa disse a Ororo con tono compiaciuto
-Ehy Ororo!-
-Si Principessa!?-
Lo afferò per la gola
-Come hai fatto, c’è la barriera!!-
-No, non cè più. Addio Ororo-
Erik dalla sua magia creò una spada di ghiaccio e trafisse la schiena di Ororo
-No!! non puo finire.. co...sì!! -
Il suo corpò si disintegrò, al suo posto c’era nuovamente la sua anima ed Erik disse
-Cos’ è questa cosa fluttuante-
-E’...era l’anima di Ororo-
-Allora bisogna distruggerla-
-No mi limiterò solo a sigillarla per non farla scappare perchè mi servirà-
Prese l’ anima di Ororo tra le sue mani, si creò una luce attorno ad esse. Quando aprì le mani l’ anima di Ororo era diventato un pezzo di carbone. Lo ripose in una sua tasca
-Ma ora come facciamo a far riprendere loro due?-
-Erik non ti preoccupare non vedi Ezeroth si sta risvegliando, quindi anche il tuo amico si riprenderà tra qualche instante-
Ezeroth si era alzato in piedi ma era ancora un po’ barcollante. Si avvicinò a Erik e Principessa
-Erik.. perdonami per essere stato inutile e non di aver sentito prima il pericolo-
Ametista rispose al posto di Erik
-Non ti preoccupare è tutto passato-
Ezeroth era immensamente dispiaciuto
Erik notò che l’ amico elfo stava respirando a fatica, chiamò subito Principessa. Gli mise la mano sulla fronte
-Scotta parecchio, bisogna portarlo subito a palazzo-
Ezeroth scappò via inoltrandosi nella foresta, Erik lo voleva raggiungere ma fu fermato
-Erik lascialo stare. È ferito nell’orgoglio e per una creatura metà leone come lui è importante l’orgoglio, si farà vivo lui ora bisogna portare in salvo il tuo amico. Ladoni!! Ladoni!! Vieni ho bisogno subito di te!!-
Dall’ alto delle fronde degl’ alberi si sentì nitrire, era Ladoni che arrivava  
-Cos’è successo Principessa!?-
-Porta immediatamente questo elfo al castello e da ordine di portarlo nella torre nord e di dargli le giuste cure noi arriveremo tra poco. Di a Xelas il mio medico, di fare ogni cosa per tenerlo ancora qui vivo! Noi arriveremo tra un pò. Su corri non aspettare-
-Va bene mia padrona-
Ladoni prese il volo. Volando il più veloce possibile. I due correndo il più velocemente possibile, schivando animali, radici e alberi e ignorando la fatica e la stanchezza. Quando loro arrivarono a palazzo dopo qualche oretta. Erik corse subito verso la torre nord dove c’ era il suo amico. Arrivati alla soglia della porta Erik spalancò bruscamente la porta e vide l’amico steso su di un letto, si precipitò verso di lui. L’ elfo stava malissimo era bollente
-Brigax, Brigax! Svegliati ti prego-
Lo chiamò in vano
-Signor Erik, il suo amico non si sveglierà tanto facilmente-
Disse il dottore con aria avvilita. Entrò Principessa e tirò via Erik dalla stanza a forza.
  
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