Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: _Macchan_    30/06/2013    0 recensioni
dunque.. insomma, che dire? è un crossover tra Kuroko no basket e Harry Potter, ma oltre ad alcuni personaggi di queste due opere ho aggiunto anche alcuni Other Characters. Il motivo di questa scelta è spiegato all'interno, spero che la loro presenza non vi scoraggi dal tentare una lettura :D Mi farebbe molto piacere ricevere un vostro parere, che questo sia una critica, un consiglio o (magari!) un apprezzamento.. Grazie a tutti dell'attenzione! _Macchan_
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice 1:
Eccomi tornata da voi**
Questo è il secondo capitolo, spero sia di vostro gradimento!
Ringrazio le 77 visite, i 2 seguiti e l’anima buona che l’ha messa tra i preferiti!
Grazie a tutti quanti <3
Spero apprezzerete anche questo capitolo!
Ci rivediamo giù con alcune precisazioni che non ho avuto modo di fare nel primo capitolo.
 
Casa Midorima:
Era il 23 Giugno e, a casa Midorima, un bimbo dai capelli verdi stava dormendo tranquillamente nella sua stanza, abbracciando una ranocchia di peluche, quando una donna, con gli occhi della stessa sfumatura di verde di quelli del piccolo, entrò per svegliarlo.
Non poteva essere altri che la madre, vista la somiglianza dei loro lineamenti.
Dopo averlo svegliato, la donna scese al piano di sotto, dove vi era già la tavola pronta per la colazione, e mise a scaldare il latte per lui e sua sorella minore.
Il bambino, intanto, si era alzato e si stava preparando, con la sua solita espressione imbronciata.
Scese poco dopo, rivolse un saluto alla mamma e si sedette a tavola.
Era molto strano che un bambino di undici anni si comportasse in questo modo, ma per lui era una consuetudine e, col tempo, anche i suoi genitori si erano abituati a questo suo atteggiamento, anche se non del tutto, considerato che la loro piccola, di soli sei anni, era, a differenza del fratello, allegra e vivace.
Durante la colazione non parlava e nel resto della giornata se ne stava nella sua stanza a leggere, solitamente, o comunque giocava da solo.
Non sapeva ancora che da quel giorno in poi la sua routine sarebbe stata stravolta.
Tutto iniziò quando un gufo, dai colori abbastanza anonimi, sbattè contro il vetro della finestra, in salotto.
Il padre, che stava passando di lì con la figlia tra le braccia, aprì le imposte e il gufo volò all'interno della casa, atterrando davanti al bambino e porgendogli la zampetta, il tutto sotto lo sguardo della bambina, così simile ma allo stesso modo diverso da quello del figlio maggiore.
Il gufo ed il bambino si fissarono per un tempo sorprendetemente lungo, poi quest'ultimo allungò la mano e slegò la busta dalla zampa del gufo che ripartì fuori dalla finestra, lasciando solo qualche piuma a testimonianza del suo passaggio.
Se la rigirò tra le mani, osservandola.
Capì, dall'indirizzo in inchiosto verde vergato in maniera pulita e precisa, che si trattava di una lettera indirizzata a lui.
Notò anche che la carta doveva essere pregiata, dato il suo peso, e che sul bollo di ceralacca verde smeraldo che la teneva sigillata vi era impresso uno stemma araldico che raffigurava uno scudo diviso in 4 sezioni decorate.
L'aprì, con aria annoiata e noncurante, e, dopo avergli dato una sola occhiata, la mise in una delle tasche della felpa che indossava per poi finire di fare colazione.
Tuttavia, una volta che fu tornato in camera sua, la posò sul piano della propria scrivania e ne lisciò attentemente le pieghe, che si erano formate per la fretta di nasconderla in tasca, prima di leggerla almeno tre volte con uno dei suoi rari e dolcissimi sorrisi.
Quello, per un bambino chiuso come lui, era il massimo entusiasmo che era in grado di mostrare.
Nonostante si sentisse felice, non si sarebbe di certo messo ad urlare ed il fatto che in quel momento stesse abbracciando la sua rana con uno dei sorrisi più luminosi e belli che gli si fossero mai visti in volto era irrilevante.
Quando ebbe ripreso un certo contegno andò a dare la notizia ai propri genitori e alla sorellina, chiedendo loro che lo accompagnassero a fare le spese di cui aveva bisogno.
Passò loro il secondo foglio contenuto nella busta, quello con la lista del materiale, sul quale videro apparire per incanto le informazioni per raggiungere la Londra magica.
Quegli ultimi due mesi estivi, durante i quali il piccolo non perse mai il suo dolce sorriso e i genitori cercarono di abituarsi all'idea di non vederlo più gironzolare per casa e, allo stesso tempo, provando a nascondere la sua partenza alla più piccola della famiglia, passarono in un lampo ed arrivò il primo di Settembre, il giorno della partenza.
 
Note autrice 2:
Bene, rieccomi qui.
Allora, alcune cose da dire: questi primi capitoli sono un po’ corti ma è perché sono tutti spezzoni che avrebbero fatto parte di un solo capitolo.
Un’altra cosa, quest’estate aggiornerò ogni settimana, di domenica, ma dall’inizio della scuola inizierò ad aggiornare ogni due.
Mi aspetta l’anno della maturità, devo impegnarmi :D comunque, vi avviserò ancora al momento opportuno, non preoccupatevi!
Mmh.. ora, vi chiederei, se avete cinque minuti, di sfruttarli per lasciarmi un piccolo parere..
So che la storia è ancora agli inizi e non si può ancora vedere come procederà, però mi farebbe molto piacere..
Grazie a tutti per l’attenzione, spero che siate arrivati a leggere fino a qui :D
_Macchan_
  
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