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Autore: Sarapillo_    01/07/2013    2 recensioni
Anastasia sapeva. Lei sapeva che lui la stava cercando e sarebbe venuto a prenderla era solo questione di tempo. Anastasia aveva la convinzione, aveva la certezza che Il Principe Delle Tenebre sarebbe venuto a "finire il lavoro". Quello che aveva iniziato uccidendo i suoi genitori, quello che aveva iniziato quando aveva cominciato ad perseguitare la sua famiglia. Lui l'avrebbe trovato e uccisa, non si sarebbe accontentato di nulla meno di vederla morta e nella tomba, se avrebbero ritrovato il corpo.
Anastasia però non voleva più scappare, lei voleva combattere.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Finalmente è sabato, non ci credo! Quanto è cambiata la mia vita da lunedì! Il mio mondo è stato rivoluzionato e scosso.                                                                                                                                                                
La cosa che pensavo mi avrebbe impaurito di più, cioè la scuola,è forse la cosa che mi avvicina di più alla realtà, e mi allontana dal principe. Di tutto questo  non incolpo Ludo, lui non ha colpe, la mia vita è stata in pericolo  da quando i  miei genitori sono morti.                                                                                                                                      
Ludovico è avvinghiato a me come l’edera, mi irrigidisco per non svegliarlo mentre sbatto faticosamente le palpebre abituandomi piano alla luce che penetra dalla finestra. Fallisco miseramente, poco dopo Ludo si sveglia.

< Buongiorno. >  mormoro .
<  ‘Giorno Angelo.  >  , il suo sorriso si ingrandisce e sorrido anche io.
Il suo sorriso è amabile ,abbatte ogni  riserva presente in me, mi scava nell’anima.                                                       Arrossisco e lui mi accarezza con le dita le guance.                                                                                                 

Guardo la sveglia  sul comodino  e sono le 10 e 30, cavolo devo chiamare Jeff, si sarà sbagliato ieri sera! Dove ha la testa quel ragazzo!  Mi alzo di botto e corro a cercare il telefono.

< Stai cercando forse questo? > chiede Ludo , dopo minuti eterni, che ha trovato l’Iphone, gli sorrido e annuisco, me lo passa e compongo il numero di Jeff.                                                                                                                            
Il numero squilla finchè la voce assonnata di Jeff non mormora un  <  Pronto?  >
<  Jeff  ma sei impazzito? Oggi è sabato , non andiamo a scuola il sabato.  >
<  Ah, scusami, ho perso la testa! A che ora ci vediamo?  >
<  Stamattina così facciamo colazione?  >
<  Si  ci vediamo al Jer’s alle 11, a dopo.  >
<  Okay , ciao.  >

Ludovico mi fissa torvo.  < Che c’è? > chiedo
<  No, niente pensavo solo che tu e Jeff sareste usciti dopo gli allenamenti.  >  mormora imbronciato.
Mi avvicino e gli accarezzo il volto, non voglio andare agli allenamenti, non dopo quello accaduto ieri.                                                                                                                                                          

<  No, non voglio venire non dopo quello che è successo, però ti ho già detto che verrò al prossimo allenamento e ti prometto di venire a tutte le partite.  >
<  Veramente?  >  dice quasi non controllando la gioia, come un bambino.
<  Sii!  > sorrido anche io
<   Allora va bene, comunque se vuoi prima di andare agli allenamenti ti passo a prendere e puoi  rimanere  a casa mia ,potresti fare molte attività lì. Naturalmente se ti va..   >  mormora.
<  Va bene.   >

Lo faccio per lui, so che sarebbe preoccupato sapendomi sola.
<  Ma quindi questa mattina non ci sei?  >
<  No, resterò con Jeff  tutta la mattinata.  >
<  Allora io andrò a caccia.  >  mi guarda negli occhi osservando la mia reazione.
<  Okay, io vado a farmi un bagno, ci vediamo dopo, attento a caccia.  >
Lo bacio castamente sulle labbra e lui mi guarda divertito e dice
 <  A dopo Angelo.  >  poi va via dalla finestra.
Alcuni minuti dopo esco dal bagno  vestita e profumata, mi spazzolo i capelli riempio la borsa, scendo le scale ,parlo con  Carl e Jenny e vado via in macchina.

Arrivo poco dopo al bar e entrando vedo subito Jeff  seduto a uno dei tavoli neri, lo raggiungo.
<  Ciao Amigo.  >  lo saluto  così sapendo che Jeff ha origini spagnole.
<  Ana finalmente! > sorride  mostrando  i denti bianchissimi.
<  Allora  di cosa volevi parlarmi? > sorrido gentilmente.
<  E’ complicato, praticamente io..  >  , il  nostro amico Just, nonché  cameriere di questo locale , lo interrompe.
<  Cosa  ordinate? >  ci sorride aggiustandosi il cappellino rosso.
<  Io prendo una ciambella e un latte freddo.   >
 <  Io un cornetto e un  succo di frutta.  > mormora gelido Jeff.
<  Arrivano subito.  >
Pochi minuti riceviamo le nostre ordinazioni e cominciamo a mangiare.
<  Allora?  >  lo incoraggio dopo aver  finito la ciambella.
<  Allora.. ho paura  Ana.  Non so cosa mi  succede la testa mi  scoppia, perdo le staffe facilmente e la cosa più inquietante è che riesco a ….  Non riesco nemmeno a dirlo , riesco a  sentire gli animali.  Comunico con loro con la mente ed essi si  piegano al mio volere.  >  mormora spaurito mentre si guarda le spalle.

Ho la bocca aperta  mentre i suoi occhi mi osservano, deglutisco cercando di mandare giù il groppo che ho in gola.     <  Sei sicuro di quello che stai dicendo?  Seriamente riesci a farlo?  >
<  Si, istauro un rapporto  mentale con gli animali e loro mi ascoltano e assecondano.  >
<  Ma questo è fantastico.  Jeff non devi averne paura, sei speciale, hai un dono. Ora ogni cosa è spiegata; il tuo amore per loro, la tua abilità nel tenerli calmi.  >      sorrido   infondendoli fiducia  o almeno spero.

<  Si, potrebbe essere così, ma prima non era così io tenevo semplicemente agli animali ora invece gli sento, gli sento nel sangue e nella mente. E’ inquietante.  Sei la prima persona a cui lo dico e sicuramente anche l’ultima, se la gente lo sapesse..  >  si interrompe, terrorizzato.
<  Hai ragione non puoi dirlo a nessuno, non possiamo.  >  mi correggo  <  E’ tutto qui?  >
<  Non proprio.  Vuoi spiegarmi cosa cavolo sta succedendo fra te e Josh?   >
<  Non hai saputo cosa è successo ieri?  >
<  No ,dovrei?  >

Gli spiego tutto per filo e per segno.
<  Josh ha sempre avuto un caratteraccio e sembra che Ludovico c’è l’abbia più di lui, anche se anche io avrei reagito alla stessa maniera.  >  dice criptico
<  Josh si  è scusato poco dopo, e ieri sera mi ha mandato un messaggio ma mi sono stancata, sinceramente ,è lunatico e irascibile.  >  sospiro sonoramente.
Ci alziamo contemporaneamente e Jeff chiede il conto , paga tutto lui , gli dico che offrirò io la prossima volta, sorride .

                                                                                                                                                                                  Camminiamo, lui esce lo skateboard  dallo zaino mentre parliamo del più del meno e  ridiamo finché non incontriamo un gatto .  Jeff  si ferma e lo guarda.
<  Ora ti mostro cosa succede Ana, lo farò miagolare due volte e gli chiederò di fare una giravolta.  >
Dopo alcuni secondi il gatto miagola due volte , fa una giravolta e va via, batto le mani e Jeff fa un inchino.
Mi riaccompagna dove ho parcheggiato John e ci salutiamo.
<  Ciao cicas.  > dice con un leggero accento spagnolo
<  Ciao Jeff.  >  gli sorrido e l’abbraccio.

Salgo in macchina e guido di nuovo verso casa, in pochi minuti arrivo a destinazione, salgo sul portico ed apro la porta.                                                                                                                                 
Subito vengo travolta dall’odore squisito di quelle che sembrano lasagne, vado in cucina e Carl sta apparecchiando mentre Jenny è nel suo studio che ascolta classica e legge.  Tipico di una psicologa.
<   Ciao Jenny, ciao Carl sono a casa!  >  gli abbraccio entrambi , loro sono sorpresi ma ricambiano.
Non sono mai riuscita a chiamare ,Jenny e  Carl, mamma e papà, forse perché ho conosciuto i miei genitori  abbastanza a lungo, ma questo non significa che non gli ami entrambi.                                                                                     Io amo Jenny e Carl sono anche figlia loro, mi hanno cresciuto, mi hanno nutrito  , dato tutti i confort e tutto l’amore di questo mondo.  Gli devo molto, mi hanno salvato da una vita di orfanotrofi e case famiglia.
<  Anastasia è pronto!  > grida Carl.
Torno in cucina e mi siedo al tavolo imitata da Jenny e Carl.  L’odore di lasagne è  fantastico e  pervade tutta la stanza.  Mangiamo tutti con gusto e io faccio i complimenti a Carl che sminuisce le mie parole con un cenno.
Accendiamo la tv anche se nessuno di noi la guarda, dopo aver mangiato poso le posate e prendo fiato per pronunciare alcune parole.

<  Jenny, Carl voglio dirvi una cosa importante >  mi fissano e mi sorridono,continuo  <  voglio ringraziarvi per tutte  le cose che avete fatto per me, per avermi amato, protetto e per avermi salvato.  Mi dispiace non riuscire a chiamarvi mamma e papà ma è più forte di me, ma so che anche voi siete i miei genitori e io vi amo, e vi amerò per sempre..  > 
Mi guardano felicissimi e con gli occhi lucidi, Jenny piange apertamente, ci abbracciamo  stringendoci forte. 

Appena finito di pranzare vado i camera mia, mi stendo sul letto e prendo un libro.

Dopo un ora metto da parte il libro e comincio a prepararmi Ludovico sarà qui tra mezz’ora. Mi cambio; prendo i jeans lunghi, una camicia azzurra a maniche corte e un golfino grigio.  Le temperature iniziano a scendere e fa sempre più freddo.                                                                                                                                                               Il telefono squilla, è Ludovico.
<  Ludo ,ciao.  >  dico allegra
<  Ana scendi  sono giù.  >

Preparo la borsa, prendo tutto ciò che mi serve avviso Carl e Jenny che vado da un amico e tornerò nel pomeriggio o  stasera.
Scendo le scale del portico ,vedo una figura seduta su una moto da cross, si toglie il casco mostrando una chioma bionda.
<  Ma quanti mezzi di strasporto hai? > dico ammirando la sua figura con indosso una tuta per andare in moto, è così sensuale.                                                                                                            

Sorride e io rimango stordita da quanto è bello.
Mi passa il casco e salgo in sella stringendomi a lui mentre parte.                                             

Avvia  la moto con un ruggito, e dopo poco comincia a fare delle acrobazie.                                                                       Io alzo gli occhi al cielo e sospiro “Gli uomini e i loro giocattoli!”.                                                                           Arriviamo presto al di là del bosco e raggiungiamo un castello con un cancello e mura alte che lo proteggono.
Ludo prende un telecomando,preme un bottone e il cancello si apre, saluta le sentinelle all’entrata con un cenno del capo e anche loro ricambiano salutandoci caldamente.
Attraversiamo il vialetto che è circondato da dei pini molto alti , ci fermiamo.  Ludo  smonta dalla moto, mi aiuta a scende e si toglie il casco mentre io mi tolgo il mio.  Mi prende la mano,me la stringe  e  io abbasso lo sguardo su di essa. Mi solleva il volto con le dita.
<  Ehy, tutto okay? >  dice preoccupato
<  Si, solo che mi mancherai.  >  mormoro stupida, è solo per poco tempo poi tornerà, quanto sono sciocca.

Emette un suono di sofferente e mi stringe a se, poi mi bacia, lentamente e con … amore. Sono stupita.
<   Mi stai facendo venir voglia di restare.  >  dice mentre sorride sulle mie labbra
<   Allora è meglio che tu vada.  >  gli stringo la mano e poi la lascio.
Lui si allontana con una smorfia, si rimette il casco, sale in moto e prima di andare grida  < Tieni il telefono acceso! >  .  Faccio una smorfia ma gli sorrido, “sempre il solito maniaco del controllo” sospiro e lo guardo andar via mentre mi avvio alla porta del castello.


 

Note dell'autore.

Ciao a tutti sono l'autrice, volevo solo chiedervi scusa per il ritardo, per eventuali errori, per il mio gergo poco vario, perdonatemi sto imparando e cercherò di migliorare, ringrazio tutti quelli che mi scrivono supratutto Amulet!. 
Amulet sei la  mia preferita <3  Vi prego scrivetemi e ditemi le cose che non vi piacciono, i lati positivi e nagativi, un bacio e al prossimo capitolo. 
  
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