Finalmente è sabato, non ci credo! Quanto è cambiata la mia vita da lunedì! Il mio mondo è stato rivoluzionato e scosso.
La cosa che pensavo mi avrebbe impaurito di più, cioè la scuola,è forse la cosa che mi avvicina di più alla realtà, e mi allontana dal principe. Di tutto questo non incolpo Ludo, lui non ha colpe, la mia vita è stata in pericolo da quando i miei genitori sono morti.
Ludovico è avvinghiato a me come l’edera, mi irrigidisco per non svegliarlo mentre sbatto faticosamente le palpebre abituandomi piano alla luce che penetra dalla finestra. Fallisco miseramente, poco dopo Ludo si sveglia.
< Buongiorno. > mormoro .
< ‘Giorno Angelo. > , il suo sorriso si ingrandisce e sorrido anche io.
Il suo sorriso è amabile ,abbatte ogni riserva presente in me, mi scava nell’anima. Arrossisco e lui mi accarezza con le dita le guance.
Guardo la sveglia sul comodino e sono le 10 e 30, cavolo devo chiamare Jeff, si sarà sbagliato ieri sera! Dove ha la testa quel ragazzo! Mi alzo di botto e corro a cercare il telefono.
< Stai cercando forse questo? > chiede Ludo , dopo minuti eterni, che ha trovato l’Iphone, gli sorrido e annuisco, me lo passa e compongo il numero di Jeff.
Il numero squilla finchè la voce assonnata di Jeff non mormora un < Pronto? >
< Jeff ma sei impazzito? Oggi è sabato , non andiamo a scuola il sabato. >
< Ah, scusami, ho perso la testa! A che ora ci vediamo? >
< Stamattina così facciamo colazione? >
< Si ci vediamo al Jer’s alle 11, a dopo. >
< Okay , ciao. >
Ludovico mi fissa torvo. < Che c’è? > chiedo
< No, niente pensavo solo che tu e Jeff sareste usciti dopo gli allenamenti. > mormora imbronciato.
Mi avvicino e gli accarezzo il volto, non voglio andare agli allenamenti, non dopo quello accaduto ieri.
< No, non voglio venire non dopo quello che è successo, però ti ho già detto che verrò al prossimo allenamento e ti prometto di venire a tutte le partite. >
< Veramente? > dice quasi non controllando la gioia, come un bambino.
< Sii! > sorrido anche io
< Allora va bene, comunque se vuoi prima di andare agli allenamenti ti passo a prendere e puoi rimanere a casa mia ,potresti fare molte attività lì. Naturalmente se ti va.. > mormora.
< Va bene. >
Lo faccio per lui, so che sarebbe preoccupato sapendomi sola.
< Ma quindi questa mattina non ci sei? >
< No, resterò con Jeff tutta la mattinata. >
< Allora io andrò a caccia. > mi guarda negli occhi osservando la mia reazione.
< Okay, io vado a farmi un bagno, ci vediamo dopo, attento a caccia. >
Lo bacio castamente sulle labbra e lui mi guarda divertito e dice
< A dopo Angelo. > poi va via dalla finestra.
Alcuni minuti dopo esco dal bagno vestita e profumata, mi spazzolo i capelli riempio la borsa, scendo le scale ,parlo con Carl e Jenny e vado via in macchina.
Arrivo poco dopo al bar e entrando vedo subito Jeff seduto a uno dei tavoli neri, lo raggiungo.
< Ciao Amigo. > lo saluto così sapendo che Jeff ha origini spagnole.
< Ana finalmente! > sorride mostrando i denti bianchissimi.
< Allora di cosa volevi parlarmi? > sorrido gentilmente.
< E’ complicato, praticamente io.. > , il nostro amico Just, nonché cameriere di questo locale , lo interrompe.
< Cosa ordinate? > ci sorride aggiustandosi il cappellino rosso.
< Io prendo una ciambella e un latte freddo. >
< Io un cornetto e un succo di frutta. > mormora gelido Jeff.
< Arrivano subito. >
Pochi minuti riceviamo le nostre ordinazioni e cominciamo a mangiare.
< Allora? > lo incoraggio dopo aver finito la ciambella.
< Allora.. ho paura Ana. Non so cosa mi succede la testa mi scoppia, perdo le staffe facilmente e la cosa più inquietante è che riesco a …. Non riesco nemmeno a dirlo , riesco a sentire gli animali. Comunico con loro con la mente ed essi si piegano al mio volere. > mormora spaurito mentre si guarda le spalle.
Ho la bocca aperta mentre i suoi occhi mi osservano, deglutisco cercando di mandare giù il groppo che ho in gola. < Sei sicuro di quello che stai dicendo? Seriamente riesci a farlo? >
< Si, istauro un rapporto mentale con gli animali e loro mi ascoltano e assecondano. >
< Ma questo è fantastico. Jeff non devi averne paura, sei speciale, hai un dono. Ora ogni cosa è spiegata; il tuo amore per loro, la tua abilità nel tenerli calmi. > sorrido infondendoli fiducia o almeno spero.
< Si, potrebbe essere così, ma prima non era così io tenevo semplicemente agli animali ora invece gli sento, gli sento nel sangue e nella mente. E’ inquietante. Sei la prima persona a cui lo dico e sicuramente anche l’ultima, se la gente lo sapesse.. > si interrompe, terrorizzato.
< Hai ragione non puoi dirlo a nessuno, non possiamo. > mi correggo < E’ tutto qui? >
< Non proprio. Vuoi spiegarmi cosa cavolo sta succedendo fra te e Josh? >
< Non hai saputo cosa è successo ieri? >
< No ,dovrei? >
Gli spiego tutto per filo e per segno.
< Josh ha sempre avuto un caratteraccio e sembra che Ludovico c’è l’abbia più di lui, anche se anche io avrei reagito alla stessa maniera. > dice criptico
< Josh si è scusato poco dopo, e ieri sera mi ha mandato un messaggio ma mi sono stancata, sinceramente ,è lunatico e irascibile. > sospiro sonoramente.
Ci alziamo contemporaneamente e Jeff chiede il conto , paga tutto lui , gli dico che offrirò io la prossima volta, sorride .
Camminiamo, lui esce lo skateboard dallo zaino mentre parliamo del più del meno e ridiamo finché non incontriamo un gatto . Jeff si ferma e lo guarda.
< Ora ti mostro cosa succede Ana, lo farò miagolare due volte e gli chiederò di fare una giravolta. >
Dopo alcuni secondi il gatto miagola due volte , fa una giravolta e va via, batto le mani e Jeff fa un inchino.
Mi riaccompagna dove ho parcheggiato John e ci salutiamo.
< Ciao cicas. > dice con un leggero accento spagnolo
< Ciao Jeff. > gli sorrido e l’abbraccio.
Salgo in macchina e guido di nuovo verso casa, in pochi minuti arrivo a destinazione, salgo sul portico ed apro la porta.
Subito vengo travolta dall’odore squisito di quelle che sembrano lasagne, vado in cucina e Carl sta apparecchiando mentre Jenny è nel suo studio che ascolta classica e legge. Tipico di una psicologa.
< Ciao Jenny, ciao Carl sono a casa! > gli abbraccio entrambi , loro sono sorpresi ma ricambiano.
Non sono mai riuscita a chiamare ,Jenny e Carl, mamma e papà, forse perché ho conosciuto i miei genitori abbastanza a lungo, ma questo non significa che non gli ami entrambi. Io amo Jenny e Carl sono anche figlia loro, mi hanno cresciuto, mi hanno nutrito , dato tutti i confort e tutto l’amore di questo mondo. Gli devo molto, mi hanno salvato da una vita di orfanotrofi e case famiglia.
< Anastasia è pronto! > grida Carl.
Torno in cucina e mi siedo al tavolo imitata da Jenny e Carl. L’odore di lasagne è fantastico e pervade tutta la stanza. Mangiamo tutti con gusto e io faccio i complimenti a Carl che sminuisce le mie parole con un cenno.
Accendiamo la tv anche se nessuno di noi la guarda, dopo aver mangiato poso le posate e prendo fiato per pronunciare alcune parole.
< Jenny, Carl voglio dirvi una cosa importante > mi fissano e mi sorridono,continuo < voglio ringraziarvi per tutte le cose che avete fatto per me, per avermi amato, protetto e per avermi salvato. Mi dispiace non riuscire a chiamarvi mamma e papà ma è più forte di me, ma so che anche voi siete i miei genitori e io vi amo, e vi amerò per sempre.. >
Mi guardano felicissimi e con gli occhi lucidi, Jenny piange apertamente, ci abbracciamo stringendoci forte.
Appena finito di pranzare vado i camera mia, mi stendo sul letto e prendo un libro.
Dopo un ora metto da parte il libro e comincio a prepararmi Ludovico sarà qui tra mezz’ora. Mi cambio; prendo i jeans lunghi, una camicia azzurra a maniche corte e un golfino grigio. Le temperature iniziano a scendere e fa sempre più freddo. Il telefono squilla, è Ludovico.
< Ludo ,ciao. > dico allegra
< Ana scendi sono giù. >
Preparo la borsa, prendo tutto ciò che mi serve avviso Carl e Jenny che vado da un amico e tornerò nel pomeriggio o stasera.
Scendo le scale del portico ,vedo una figura seduta su una moto da cross, si toglie il casco mostrando una chioma bionda.
< Ma quanti mezzi di strasporto hai? > dico ammirando la sua figura con indosso una tuta per andare in moto, è così sensuale.
Sorride e io rimango stordita da quanto è bello.
Mi passa il casco e salgo in sella stringendomi a lui mentre parte.
Avvia la moto con un ruggito, e dopo poco comincia a fare delle acrobazie. Io alzo gli occhi al cielo e sospiro “Gli uomini e i loro giocattoli!”. Arriviamo presto al di là del bosco e raggiungiamo un castello con un cancello e mura alte che lo proteggono.
Ludo prende un telecomando,preme un bottone e il cancello si apre, saluta le sentinelle all’entrata con un cenno del capo e anche loro ricambiano salutandoci caldamente.
Attraversiamo il vialetto che è circondato da dei pini molto alti , ci fermiamo. Ludo smonta dalla moto, mi aiuta a scende e si toglie il casco mentre io mi tolgo il mio. Mi prende la mano,me la stringe e io abbasso lo sguardo su di essa. Mi solleva il volto con le dita.
< Ehy, tutto okay? > dice preoccupato
< Si, solo che mi mancherai. > mormoro stupida, è solo per poco tempo poi tornerà, quanto sono sciocca.
Emette un suono di sofferente e mi stringe a se, poi mi bacia, lentamente e con … amore. Sono stupita.
< Mi stai facendo venir voglia di restare. > dice mentre sorride sulle mie labbra
< Allora è meglio che tu vada. > gli stringo la mano e poi la lascio.
Lui si allontana con una smorfia, si rimette il casco, sale in moto e prima di andare grida < Tieni il telefono acceso! > . Faccio una smorfia ma gli sorrido, “sempre il solito maniaco del controllo” sospiro e lo guardo andar via mentre mi avvio alla porta del castello.
Note dell'autore.
Ciao a tutti sono l'autrice, volevo solo chiedervi scusa per il ritardo, per eventuali errori, per il mio gergo poco vario, perdonatemi sto imparando e cercherò di migliorare, ringrazio tutti quelli che mi scrivono supratutto Amulet!.
Amulet sei la mia preferita <3 Vi prego scrivetemi e ditemi le cose che non vi piacciono, i lati positivi e nagativi, un bacio e al prossimo capitolo.