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Autore: mysoul    01/07/2013    2 recensioni
Tutti conosciamo i tre eredi del casato Lannister: Jaime, il bello, Cersei, la senza cuore, e Tyrion, il Folletto.
Ma non conosciamo la loro vita da bambini, la loro trasformazione in veri leoni.
tre one-shot, tre momenti della loro vita da cuccioli.
Hear me Roar.
Cersei - Solo una collana
Tyrion - Ridere sotto i baffi
Jaime - So già cos'è l' amore
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tyrion


Ridere sotto i baffi

Sin da bambino ho sempre pensato che una sana risata allungasse la vita.
Con un umorismo innato e la risata facile, era ovvio che la risata venisse spontanea.
Ripensandoci, ridevo anche per le cose più stupide e grottesche. Mi ricorda che da bambino facevo degli scherzi stupidissimi.
Il peggiore fu forse, quello a discapito di quella povera fanciulla…  


Stanco di osservare mia sorella fare la sua lezione d portamento, uscii nel cortile per prendere una boccata d’ aria.
Involontariamente, iniziai a piangere. Mi “obbligavano” sempre ad osservare i miei fratelli.
Da quando avevo tre anni, osservavo mio fratello che si allenava e mia sorella che faceva le sue lezioni.
– guarda, Tyrion, osservali. Loro un giorno saranno persone importanti. Loro si che ci sanno fare! – ecco quello che mi diceva sempre il mio amatissimo padre.
Era come se volessero farmi vedere che loro erano due veri leoni, degni eredi dei Lannister.
Volevano sminuirmi. Volevano che io ammettessi che loro erano migliori di me, solo perché non ero alto, o bello, o forte come gli altri.
Ma io rispondevo loro in una maniera sempre ironica, definendo mia sorella Cersei un’ oca e dicendo che quando ballava sembrava che stesse per farsela addosso.
Io ero molto più furbo ed intelligente di tutti loro messi insieme, sapevo correre ed arrampicarmi, e sono sicuro che se mio padre mi avesse fatto allenare come Jaime, sarei diventati molto più bravo di Jamie. E lui era davvero forte.
Mi arrampicai sul terrazzo e mi sedetti, lasciando spenzolare le gambe. Da quel punto riuscivo ad osservare tutto e tutti, ed era lì che pianificavo tutti i miei scherzi.
Cercai con lo sguardo la mia prossima vittima.
Il garzone del macellaio… no, lui si era ritrovato coperto di intestini e visceri due giorni prima.
Il fabbro.. no, l’ ultima volta che gli avevo fatto uno scherzo mi ero quasi ritrovato senza due dita.
Mi colpì  una ragazza: aveva si e no tredici anni o poco più. i capelli corvini erano legati in una complessa treccia.
Stava ridendo con un’ altra ragazza, dai capelli rossi e con una fascia sull’ occhio sinistro. La ragazza iniziò ad allontanarsi da Castel Granito, dirigendosi verso l’ ingresso.
Perfetto, avevo individuato la mia vittima. Scesi velocemente, percorrendo tutto il cortile di corsa.
Vidi che stava entrando nei tunnel, così decisi di seguirla, ovviamente a debita distanza.
Dopo aver percorso non so quanto tempo all’ interno di quel labirinto di tunnel e gallerie, la ragazzi si fermò.
Mi arrampicai sulla roccia, sistemandomi su una piccola sporgenza.
Avevo capito le sue intenzioni, era arrivata fin lì per lavarsi con l’ acqua del mare in una delle caverne. Era chiaro che fosse solita percorrere quella strada.
Se fosse stata la prima volta, si sarebbe persa.
La ragazza iniziò a spogliarsi. Avvampai e mi coprii gli occhi per conservare la mia innocenza; d’ altronde, avevo solo sette anni.
La ragazza lasciò i suoi stracci lerci e consunti su una roccia.
Si buttò in acqua ed allora agii.
Aveva la testa sott’ acqua, e come un fulmine scesi dalla sporgenza e corsi verso la roccia, e senza indugi, li presi.
Scattante come un volpe, corsi verso il corridoi da dove eravamo entrati, e feci il percorso a ritroso.
Non mi aveva visto.
Nascosi i vestiti in una piccola cava, e ci posizionai davanti una roccia. Tornai al castello, ed iniziai a ridere. Salii sul terrazzo, ed aspettai.
Passarono un paio di ore prima che tornasse la ragazza.
Era nuda più di un verme, tentava di coprirsi le sue parti più intime, ed in viso era rossa. Iniziai a ridere ancora più forte appena vidi i suoi seni oscillare con i movimenti del corpo.
Alcuni iniziarono a ridere, altri facevano commenti alla vista del suo corpo. La rossa arrivò con una coperta, e rientrarono nel castello. Scoppiai in una fragorosa risata.
Avevo realizzato lo scherzo migliore di sempre. Andai in cucina ed iniziai a mangiare un po’ di vitello, sporcandomi la casacca.
– fai attenzione, tronchetto: oggi ti sei già cambiato due casacche. E perché non sei restato alla mia lezione? Nostro padre ha detto che stasera non avrai la cena! – mi apostrofò Cersei quando mi vide mangiare, strappandomi il pezzo di vitello dalle mani.
Poi andò verso i cuochi
– per me stasera stufato di manzo e prugne – disse, andandosene senza nemmeno guardarmi.
Improvvisamente ebbi un’ idea geniale. Guardai il cavallo dei miei pantaloni e poi il calderone in cui bolliva la cena di Cersei.
Iniziai a ridere sotto i baffi…

La cosa più difficile da sopportare per me era la solitudine.
Nessuno aveva mai amato un nano.
Ora, che ho ventidue anni, mi rendo conto, che facevo quegli scherzi per sentirmi meno solo.
 
  
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