Crossover
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Autore: Claudia Ponto    01/07/2013    1 recensioni
Un lungo viaggio, una fantastica avventura che rispecchia ciò di più bello e personale che si possa avere, la fantasia.
Attraverso mondi inesplorati, grandi città, strani personaggi, Claudia, una ragazzina di 12 anni ritroverà di fronte ad un misterioso segreto e a tante magie che troveranno una risposta solo proseguendo il lungo cammino irto di ostacoli che solo lei, con l’aiuto di una simpatica gang, potrà annientare.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sistemato un seccatore, con un semplice insulto, mi occupai dell’altro.
Era stata una follia lanciare quella sfida ma sentivo che avrei dovuto farlo.
Mi promisi che se ne fossi uscita viva avrei fatto lezioni di combattimento o roba simile.
 
Profondo Blu aveva dimostrato le sue abilità da spadaccino, c’era un abisso tra di noi solo per quello, riusciva a muovere con facilità la spada che doveva in realtà essere molto pesante, io a malapena riuscivo a tenere la mia di arma dritta con ambedue le mani, ma non mi sarei fermata se avevo intenzione di restare viva. Mi trasformai in tempo, parando con il mio misero martello gigante la spada nemica che vi cozzò sopra, scivolando all’indietro per l’onda d’urto, Sly e Sakura intervennero anche se quella doveva essere una sfida 1 contro 1, lanciandosi contro l’alieno, seguiti subito dopo dalle Mew Mew trasformate. Io mi aggregai subito dopo non appena smisi di tremare per la botta, caricandomi il martello sulle spalle.
<< Che noia. Pensavo mi avreste fatto venire i brividi e invece mi sto annoiando da morire. >>
<< Piantala di parlare! Sei seccante! >>
<< L’unico che si sta seccando sono io. Mi sono stancato. >>
Profondo Blu era davvero annoiato, nonostante l’impegno che ci metteva nella sua arte da spadaccino non stava affrontando con serietà il duello, sbadigliando addirittura.
Noi ci mettemmo tutta la grinta ma finimmo solo per stancarci senza aver concluso nulla.
Fummo così costretti a fermarci, un attimo di riposo solitamente in casi come quelli poteva costare moltissimo in senso di vita e morte… invece il malvagio non approfittò di quella opportunità, si fermò anch’egli, appoggiandosi alla parete mantenendo un’aria seccata, facendo dondolare la spada avanti e indietro come passatempo.
<< Non siete molto combattivi e questo mi ha parecchio demotivato. >>
<< Che faccia tosta! >>
<< Ma è vero. Siete in 8 ma non riuscite nemmeno a sfiorarmi con le vostre armi. >>
Mentre parlava prese dalla tasca della tunica un orologio dal ticchettio incredibilmente assordante. Lo rimise in tasca subito dopo e il ticchettio non si sentì più.
<< Sentite, facciamo così: vi lasciate ammazzare subito così posso finire il mio lavoro. Che ne dite? >>
<< Ma tu sei scemo?! Non siamo così disperati da farci ammazzare! >>
<< Ho fretta, cercate di capire, ho cose più urgenti da fare che avervi tra i piedi come piattole. >>
<< è cosa sarai mai questa cosa così importante che devi fare? >>
<< Non sono affari che vi devono riguardare. Avete visto anche troppo. >>
Con un gesto fulmineo Profondo Blu balzò in mezzo noi e conficcò la sua spada nel pavimento alterato, causandone uno scuotimento impressionante che lo fece letteralmente ondulare come le onde del mare, sprigionando una moltitudine di bolle che non erano così fragili come sembravano, in realtà erano più dure e pesanti di un pallone da basket, non micidiali ma capaci di far davvero male. Sobbalzammo dappertutto colpiti da quelle sfere, galleggiavamo quasi in quella cosa molle che non finiva di ondeggiare ormai ad ogni movimento, alterando la normalità del posto.
Profondo Blu giocò con quelle bolle facendole roteare con un dito solo o palleggiandole con un piede solo come un calciatore; di tanto in tanto schivava quei pochi attacchi che riuscivamo ad effettuare e ci cacciava via. Prima di contrattaccare, un’altra cosa strana avvenne: pareti e tetto cominciarono ad avvitarsi su se stesse, distorcendosi, liberando le sfere lucenti imprigionate che si librarono nell’aria sparendo in pochi minuti. La pietra brillò debolmente in quel momento, l’alieno sorrise notandolo e interruppe il gioco, scrocchiandosi il collo con fare rilassato.
<< Tempo scaduto cari miei, il momento è giunto. Finalmente il tanto atteso momento è arrivato, quello che mi garantirà il successo e il dominio su questa realtà. >> poi, afferrandomi per i capelli, mi sollevò fino all’altezza del suo bacino, appoggiando la lama della spada sul mio collo.
<< Non ti dispiace se ti uccido, vero? >>
Ad un tratto, come risposta a quella minaccia di morte, delle falci lucenti lo colpirono alla schiena subentrando improvvisamente. Profondo Blu lasciò andare la presa e volò dall’altra parte della stanza, ci mancò poco che involontariamente mi tagliasse la gola in quel modo e me la strinsi rabbrividendo al rischio corso.
<< Stai bene? >> mi chiese una voce familiare.
<< Syria! Ti sei ripresa dal coma! >> esclamò sorpresa Strawberry, vedendola nuovamente sveglia. Tutti erano sorpresi a dire la verità, vedere ben sveglia la ragazza dopo lo stato di coma era incredibile, ogni suo movimento ci appariva sorprendente e nei suoi occhi azzurri si vedeva la vitalità dell’esistenza: non era cambiata di aspetto ma certi elementi erano davvero diversi, come la pelle che aveva un’abbronzatura più scura, i capelli nero lucido e più ordinati, i lineamenti orientali più rilassati. Indossava ancora la veste medica visibilmente troppo larga per il suo fisico, in mano teneva la stessa ascia usata quando era una psicopatica, avvolta in un aura bianca e finemente decorata con pietre verdi e viola.
<< Sei ancora viva dopo quanto è successo? >> chiese sorpreso Profondo Blu.
<< Dovresti sapere bene, meglio di bene, che non posso morire in questa realtà. Non dovresti dimenticarlo. >> rispose lei con voce decisa. Sentirla parlare con tanta chiarezza era una sorpresa, ma quello che disse mi lasciò senza parole.
<< Lo ammetto… un piccolo errore di calcolo, ma sarà del tutto inutile tra poco, è solo questione di secondi. >>
<< Quando te la farò pagare per quello che mi hai fatto il tempo non sarà più un problema di cui ti dovrai preoccupare. >>
<< Bene, tanto vale finire la cosa in fretta. >>
In quel momento, uno strano rumore rimbombò nella stanza crescendo d’intensità: era metallico, le travi d’acciaio e l’osservatorio in sé era avvitate su se stesse perdendo i bulloni che tintinnavano rumorosamente cadendo a terra, tutto tremava violentemente e sembrava risucchiato verso l’alto. Rimanemmo immobili ad osservare l’impressionante fenomeno fino a quando la cupola non saltò in aria, spazzata via dalla forza d’attrazione del Varco Dimensionale apparso nel cielo.
Era assolutamente spaventoso, non solo perché ero davvero vicinissima a quel portale che era più grande di quanto avessi potuto immaginare, ma perché aveva stravolto addirittura il mondo circostante: l’intera Tokyo si stava sfaldando sotto i nostri occhi, sciogliendosi come la cera di una candela, risucchiata dal vortice insieme a tutto ciò che la costituiva, dal nucleo di quella roba ne stava uscendo una sorta di ponte che si stava “costruendo” da solo, unendo poco alla volta i pezzi che lo avvicinavano sempre più a ciò che rimaneva della torre.
 
<< Voi stupidi essere umani, credevate che fosse così semplice potermi battere? Avete sbagliato tutto! Ora che finalmente il collegamento è pronto, niente potrà evitare la conquista dell’universo! >>
<< Che cosa hai fatto alla nostra città?! >>
<< Alla vostra città? Al vostro mondo vorrai dire! Il Varco Dimensionale ha alterato la realtà di tutto il pianeta! Per poter creare un collegamento con il resto dell’universo, il Varco necessita di molta energia… tantissima! Energia che preleva sia dallo spazio che dal pianeta nel quale si trova nascosto. >>
<< Vorresti dire che…? >>
<< Voglio che adesso questo mondo non esiste più! >>
La rivelazione fu un duro colpo per i personaggi animati di quell’universo, stavano assistendo alla distruzione della loro casa, della loro intera vita! Era orribile! Terrificante!
Improvvisamente dal Varco fuoriuscirono delle scintille che formarono una pioggia luccicante che cadde ovunque su ciò che restava della Tokyo animata, persino sull’alieno, bruciandogli appena un po’ la veste blu che emanò un po’ di fumo. Volgendoci le spalle per osservare il vortice, il guerriero alzò le braccia in segno di adorazione mentre le incandescenti scintille gli piovevano addosso.
<< Dovete considerarvi fortunati ad essere qui. Se foste rimasti in giro avreste fatto una brutta fine, risucchiati sicuramente come fonte di energia. Ma state tranquilli, non vivrete ancora per molto, ancora qualche minuto e sparirete anche voi. Io ovviamente sarò al sicuro aldilà del ponte. Quindi… addio gente! >>
<< Dobbiamo impedire a Profondo Blu di attraversare il varco! >> urlò Strawberry, lanciandosi sull’alieno per afferrarlo, imitata dal resto delle sue amiche che lo presero contemporaneamente. Disperate tentarono di trascinarlo via, urlandogli tutto il disprezzo che provavano nei suoi confronti, colpendolo con le loro armi per costringerlo a fermare quella pazzia, non importandole oramai di rischiare la vita.
Lo scenario era catastrofico, non avrei potuto pensare di vivere una simile esperienza e di rimanerne traumatizzata: era orribile, non era finzione da cartone animato, era la realtà quella, la peggiore che avessi mai visto. Non aveva la più pallida idea di che cosa fare.
Stavo assistendo alla fine del mondo… anzi, di un mondo… ma alla fine era la stessa cosa.
Ero spaventata a morte.
<< Non farti prendere dal panico, c’è ancora speranza. >> esordì Siria, l’unica ad essere rimasta seria.
<< Il ponte non è ancora completo, se riusciamo a chiudere il portale prima che questo avvenga potremmo salvare questa dimensione. Tu, con la tua pietra, ne sei capace. >>
<< Come fai a saperlo? >>
<< Credo che sia perché ci siamo “scambiate” i nostri ricordi. Tu hai visto i miei, quelli riguardanti a quando sono arrivata qui, e io invece ho visto i tuoi, riguardanti la tua pietra e il tuo viaggio. >>
<< Oh. >>
<< Tranquilla, non dirò niente. Il tuo segreto è al sicuro con me. Ma adesso sbrigati a chiudere il passaggio, presto! >>
Sobbalzai alla frettolosa e giusta richiesta, correndo verso il bordo della torre.
Tra me e il portale c’era il vuoto a dividerci, sporgendomi potei vedere la città dissolversi nel nulla, una civiltà sparire in fretta, il ponte si faceva sempre più vicino, non aveva fantasiosi dettagli che la rendessero spettacolare ma era comunque impressionante. L’unico portale trovato si era chiuso da solo senza che io facessi qualcosa, Gabriel aveva ben detto che quel passaggio era una minaccia e che la pietra era la chiave, la mia unica paura era di rimanere ferita dal suo potere: non avevo scordato quel tremendo dolore che mi aveva causato.
Mi strofinai le mani indecisa di voler correre un simile rischio, alla fine puntai il braccio con la pietra verso il vortice.
 
Non accadde niente.
 
Rimasi impalata in quella posizione senza che accadesse niente.
La torre continuava a tremare per la forza d’attrazione, le Mew Mew lottavano contro Profondo Blu, e sia Sakura che Sly attendevano con impazienza il mio intervento. Non funzionava niente però, anche io aspettavo un segnale eppure non accadeva niente!
Improvvisamente Sakura mi tirò indietro prima che una delle Mew, dalle caratteristiche animali di un lupo, mi finisse addosso e mi facesse cadere, la ragazza - lupo si aggrappò al bordo della piattaforma per non cadere di sotto, aiutandosi a mantenere la presa con una sorta di frusta con la quale prese una colonna semidistrutta. Entrambe andammo da lei e l’aiutammo a risalire, ad un tratto venni trascinata ancora all’indietro e stavolta da Sly, per evitare un appuntito tubo di ferro lanciato dall’alieno dopo che si era sbarazzato delle sue avversarie.
<< Cosa aspetti a chiudere il portale?! >> mi chiese Siria in quel momento.
<< Non so come si fa! Non ne ho la minima idea! >> le risposi.
<< è il momento giusto per chiamare il tuo amico Gabriel. >> suggerì Sly, come se fosse una cosa normale da fare.
<< Osate solo sfiorare il mio capolavoro e vi spezzerò le gambe! >> disse Profondo Blu a risposta dei nostri commenti.
<< Datti una mossa ragazzina, è l’unica nostra speranza! >>
<< Ehi! Prova a stare al mio posto! Non sei l’unica ad essere stressata! >>
<< Allora non c’è altra scelta. >>
Siria improvvisamente attaccò Profondo Blu senza farsi annunciare: era più combattiva e di quando era controllata, trasmetteva tanta rabbia che pareva un vulcano in procinto di eruttare lava. Avremmo voluto aiutarla ma l’effetto sorpresa con cui si era mossa ci aveva scioccato e lasciato senza parole, inoltre se la stava cavando più che bene contro l’avversario visibilmente in difficoltà.
Da quale universo parallelo provenisse, di sicuro era uno in cui si faceva rispettare.
Le ali di cui era dotata le permisero di non precipitare oltre la torre e di tornare indietro, madida di sudore cominciò a respirare affannosamente, lo stesso per fortuna dicasi per il nemico che era stato costretto a fermarsi.
<< Ti sei ripresa perfettamente, odio ammetterlo. A quanto pare però, non ti rimane abbastanza potere per continuare a combattere. >> disse soddisfatto Profondo Blu.
<< Anche tu non sei male. >> ammise stanca Siria.
<< Siria! Lascia a noi il compito di sconfiggerlo! Noi siamo ancora in perfetta forma! Possiamo farcela! >> le disse urlò Strawberry, in posizione di combattimento con le sue compagne.
<< No! è una faccenda personale! Lui mi ha rovinato la vita e deve pagarla per questo! Mi ha portato via da tutto ciò che amavo! Voi dovete chiudere il passaggio! >>
<< Illusa! Nessuna di queste ridicole formiche ha il potere di farlo! >>
<< Ti sbagli Profondo Blu, lei lo possiede. >>
Quando la ragazza mi indicò il nemico scoppiò in una sonora risata. Non potei non sentirmi umiliata, non avevo contribuito ad aiutare i personaggi e questo mi faceva sentire male. Anche in quelle condizioni riuscivo ad essere arrabbiata, il modo in cui mi stava trattando mi feriva profondamente, e la sua risata cattiva peggiorava il mio stato d’animo. Piansi senza sosta, singhiozzando fino a farmi venire il mal di gola, con gli occhi gonfi che bruciavano a causa delle continue lacrime; desiderai ardentemente che tutto potesse finire in fretta. Nonostante tutto la nostra alleata mi sorrise, di idee del tutto differenti:
<< Fidati delle mie parole piccolina, la magia che risiede in te è in grado si eguagliare quella di Profondo Blu… anzi, può diventare superiore alla sua. L’ho capito fin dal momento in cui mi hai liberato dal male. >>
<< Ma io… >>
<< Non dubitare mai di te stessa. Se credi nelle tue capacità puoi fare qualsiasi cosa. >>
Le parole erano belle, le avrei considerate incoraggianti se avessi avuto un briciolo di fiducia in esse, Siria ci credeva enormemente e per dimostrarmi che potevo cambiare davvero la storia si gettò verso il Varco superando la difesa del suo creatore che urlò con una disperazione che non mi sarei mai aspettata da parte sua. Non riuscì ad impedirle di entrare nel passaggio e fermarsi proprio al suo centro, delle scariche elettriche la bloccarono come una sorta di catena, costringendola a restare immobile in una posizione ad X. In quello stesso momento la costruzione del ponte si interruppe bruscamente, gli ultimi pezzi che si erano uniti tra loro crollarono pesantemente.
<< Maledetta! La pagherai per questo! >> urlò l’alieno.
Il malvagio tentò di avvicinarsi ma venne respinto da quelle stesse scariche, e riprovò ancora e ancora, come se avesse perso la ragione.
 
Restai scioccata da quel gesto.
Era importante quel che stava facendo e dovevo approfittarne se volevo davvero aiutare tutti.
Avevo paura purtroppo… temevo che se facevo un solo passo avrei rovinato ogni cosa.
Se davvero fossi al suo stesso livello, l’avrei già sconfitto da parecchio tempo! Fino adesso ci ho guadagnato solamente botte e prese in giro…
<< Allora? Non fai niente? >> chiese all’improvviso l’essere, interrompendo il suo lavoro.
<< La tua cara amichetta sta morendo per salvare questo sputo di mondo e tu resti la impalata… potrei restare a guardarla suicidarsi, tanto non è un vero ostacolo… non capisco però che cosa ci vede in te… sei solo una stupida mocciosa piagnucolosa! >>
<< Attenta! Non farti ingannare! >>
La voce di Gabriel mi fece trasalire, non aspettandomi di sentirlo in un momento simile, sovrapponendosi al tono minaccioso di Profondo Blu.
<< Tu non hai alcun potere! Non hai la capacità di fermarmi! è stata solo la tua fortuna a mantenerti in vita fino adesso! Io ti posso distruggere perché sono potente! >>
<< Non può ucciderti come egli minaccia, ma può comunque far del male ai tuoi amici grazie al Varco! Non puoi chiudere il passaggio direttamente perché lui ha messo un ostacolo in mezzo che lo impedisce! Distruggi l’ostacolo e potrai salvare questo universo! >>
Dopo quell’avvertimento non udì più niente.
Mi resi conto che l’alieno si era avvicinato con la spada in mano, i personaggi che gli correvano incontro per fermarlo, tutto a rallentatore come accadeva nei film. Quel rallenty mi servì ad evitare per un soffio la punta della lama che riuscì a passare attraverso la barriera difensiva creata dai personaggi animati, la mia pietra non manifestava alcun fenomeno e dunque la scartai subito come causa principale.
Che sia stato Gabriel? mi chiesi.
Ammirai quell’assurdità cercando di non dimenticare quel che lo sconosciuto mi aveva detto: un ostacolo da trovare e distruggere, non riuscivo ad immaginare niente di simile in quella circostanza, ma mi fidavo di quel che diceva il misterioso personaggio.
<< Cerca bene. >>
Mi muovevo con cautela come se io stessa fossi sotto il controllo di quel rallentamento e soprattutto per evitare di essere raggiunta dal nemico, guardavo tutto con attenzione, soprattutto il Varco che aveva occupato quasi tutto il cielo. Sbuffai seccata, non c’era niente che spiccasse di vitale importanza più del disastro, era tutto uguale e il non ero affatto soddisfatta. Nonostante tutto trovare il tempo di ridere, schivare Profondo Blu con tre passi era divertente, soprattutto con quelle facce strane a rallentatore: fu lì, mentre si alzava in piedi, notai che gli uscì dal colletto della giacca una sorta di ciondolo nero di forma triangolare molto sottile e larga all’incirca quanto il palmo della mano. L’oggetto dondolò avanti e indietro tagliuzzando il collo del suo possessore, era interessante per essere un semplice ornamento, lo toccai per curiosità e mi tagliai all’istante, mettendomi il dito in bocca per riassorbire il sangue.
Una piccola rossa vi rimase sopra, il materiale di cui era fatto cambiò colore passando al giallo, quasi la stessa tonalità della mia pietra che brillò per un istante.
<< Fai attenzione. >>
Avevo dimenticato che se vedevi un qualcosa di interessante nei cartoni animati voleva dire che ti sarebbe accaduta una sorpresa. Non ebbi bisogno di altri suggerimenti per capire che quello era ciò che stavo cercando, anche se non aveva la forma immaginata. Ci fu molta esitazione, ma alla fine acchiappai quel minuscolo ciondolo.
 
Lo sentì appena tra le dita, poi una forza possente mi sbalzò via.
Il tempo riprese il suo normale corso, “l’esplosione” coinvolse gli altri combattenti, storditi quanto me su quanto accaduto.
Al centro di tutto, il ciondolo levitò, circondato da un’aura arcobaleno.
 
Nessuno si fece male per fortuna, la testa girava solo un poco.
<< Che accidenti è successo? >>
<< Non ne ho la più pallida idea… ho come l’impressione che mi abbiano preso a pugni… >>
<< Guardate! >>
Sentendo quella specie di allarme alzai la testa e con stupore vidi che davanti al Varco era apparsa una specie di scudo triangolare gigantesco ornato con centinaia di sfere a volteggiarli intorno. Era quello l’ostacolo menzionato da Gabriel, quella roba impediva ( non so come ) al cristallo di usare il suo potere segreto per chiudere il passaggio.
Tutti quanti eravamo scioccati, ma Profondo Blu era probabilmente il più sorpreso di tutti.
Si lanciò sull’oggetto che aveva dato origine da tutto con la mano tesa per prenderlo, Sly però lo intercettò placandolo e prendendolo a pugni, disarmandolo e tentando di bloccarlo a terra.
<< Distruggi quell’affare! >> mi urlò.
Spaventata persi tempo prima di darmi una mossa, presi la mia arma e lo colpì… o meglio… ci provai: il martello ci rimbalzò sopra come se avessi colpito un pezzo di ferro. Non si mosse di un millimetro la chiave dello scudo, continuò a brillare per dare energia all’ostacolo.
<< Usa qualcosa di più potente! >> urlò il procione che continuava a tener fermo l’alieno, aiutato dalle Mew Mew.
<< Non osare toccare lo scudo! >> urlò questo.
La sua spada mi sembrò un opzione adeguata, la sollevai con fatica a causa del suo peso e mi apprestai a distruggere il ciondolo.
<< Fermati! Se chiuderai il portale ucciderai la tua amica Siria! >>
Oh no! Ha ragione! pensai spaventata, tornando a fissare la ragazza ancora bloccata in mezzo al Varco.
<< Non ascoltarlo! Io starò bene! Non c’è niente che possa farmi male! >> disse la ragazza in questione.
<< Avanti ragazzina! Fammi vedere se ti fai scrupoli!. >>
Non potevo fare una cosa così orribile e Profondo Blu lo sapeva.
Ma Bryan poteva farlo eccome.
Mi prese la spada di mano e colpì il ciondolo che andò in frantumi, agendo all’improvviso dopo essere rimasto in disparte per tanto tempo.
<< Io non mi faccio scrupoli. >> disse diretto all’alieno incredulo.
Lo scudo si dissolse, la strada era libera, il cristallo ebbe via libera cominciando a brillare in segno che stava per chiudere il varco. Un raggio splendente fuoriuscì diretto verso il centro del portale e Sly fece si che il guerriero vedesse cosa stava succedendo: una pessima idea, con una furia animalesca si liberò e recuperata la sua spada dal biondo si lanciò letteralmente verso la scia dorata per fermare la sua avanzata e la bloccò, lottandoci contro per impedirgli di compiere il suo lavoro. La pressione di quel gesto si ripercuoteva su di me, il cristallo vibrava e il calore emesso aumentava, provocandomi un dolore lancinante che mi faceva impazzire.
<< Ha bloccato il raggio! Non è possibile! >>
<< Come può riuscire a fare una cosa simile?! >>
<< NON PERMETTERÒ AD UNA MOCCIOSA DI ROVINARE TUTTO CIÒ PER CUI HO LAVORATO! QUESTO MONDO VERRÀ DISTRUTTO PERCHÉ IO LO VOGLIO! >>
<< Questo lo pensi tu! >>
Siria gli arrivò alle spalle e con un pugno lo allontanò, permettendo così al raggio di colpire il varco. Fu una liberazione per me, sentivo più leggerezza adesso, seppur indolenzita.
Nel cielo nel frattempo Siria alzava le braccia in segno di trionfo, ridendo alla vittoria conquistata.
<< Sparisci e non farti mai più vedere. >>
 
Proprio com’era accaduto con il primo varco ci fu un’esplosione, questa però fu più potente e non vidi più niente.
Non ci furono rombi o chissà quale gran fracasso, tutto divenne bianco accecante e solo una figura vi si trovava in mezzo.
<< Siria, stai bene? >> le chiesi.
<< Mai stata meglio. >> rispose lei sorridendo.
<< Ma noi siamo… >>
<< Tranquilla piccola siamo tutti salvi, e anche il mondo che sembrava ormai spacciato. è stata dura ma abbiamo vinto. >>
<< Meno male! >>
<< Mi dispiace di averti dato problemi ragazzina, ma quel verme mi aveva davvero fatto il lavaggio del cervello. Spero di aver rimediato, aiutandoti nella tua impresa. >>
<< Non ho fatto niente, sono stati gli altri personaggi, come sempre, a risolvere la situazione. >>
<< Sei modesta, eppure non è la prima volta che finisci in questo genere di guai, dico bene? >>
<< Bè…
<< Sei proprio come quella persona, mi fai ridere. >>
<< Di chi parli? >>
<< è una persona a cui sono molto legata, vorrei parlartene ma purtroppo non c’è tempo: devo andare. >>
<< Andare? Dove? >>
<< A casa. Mi staranno aspettando. >>
<< Oh… >>
<< Sei stata brava. Ti ringrazio per avermi aiutato piccolina. Ora posso tornare a casa. >> disse Siria prima di sparire.
 
Il bianco venne sostituito da un panorama del tutto diverso, vivo, normale.
Ero sdraiata su una superstrada deserta insieme al procione, confusi su quanto era accaduto. Non eravamo soli, anche Sakura era lì con noi, a metà tra il pianto e lo svenimento.
<< Cosa è successo? >> chiese con un filo di voce.
La risposta era alle nostre spalle: Tokyo era tornata alla normalità.
<< Abbiamo salvato la città, il Varco è sparito. >>
<< Vuoi dire che tutti i miei amici e la mia famiglia stanno bene? >>
<< Penso proprio di si. >>
<< Ma che fine hanno fatto gli altri? Le Mew Mew? Profondo Blu? >>
La domanda era più che pertinente, a rassicurarci su tale questione per fortuna ci pensò un amico.
<< State tranquilli: i vostri amici stanno bene e il vostro amico è stato sconfitto. Non tornerà mai più. >>
<< Va tutto bene, state tranquilli: le nostre amiche sono a posto e quell’idiota se ne andato. >> dissi ai due personaggi, sapendo che non avevano sentito la voce di Gabriel.
<< Come fai ad esserne sicura? >>
<< Un presentimento. >>
Si tirò un sospiro di sollievo generale, ora si che si poteva festeggiare per lo scampato pericolo.
Visto che non avevamo più niente da fare, per me e Sly era giunto il momento di partire.
<< Visto che siamo già per strada direi che possiamo partire anche adesso. >> propose il ladro, indicando l’asfalto ai nostri piedi.
<< In queste condizioni? >> gli chiesi, indicando i nostri abiti rovinati e la mancanza dello stretto necessario per un viaggio.
<< Non credo sia una buona idea tornare indietro dopo quanto è successo. Questa avventura è stata davvero… incredibile. Ho paura che potrebbe accadere dell’altro, se decidiamo di andarci. >>
<< Cioè… potrebbero succedere di nuovo brutte cose? >>
<< No! Almeno spero… >>
<< Posso venire con voi? >> chiese improvvisamente la ragazza.
<< Cosa? Davvero? >> chiesi stupita.
<< Sei sicura di ciò che dici? Il viaggio è lungo e pericoloso e potremmo incontrare molte difficoltà. >> l’avvertì Sly.
<< Lo so e ho preso la mia decisione, non intendo tirarmi indietro. >>
<< Quali sono i motivi di questa scelta? >>
<< Primo: perché lo strano vecchietto che ho sognato mi ha detto di farlo. Secondo: perché credo che con voi vivrò una fantastica avventura. Terzo: non posso lasciarvi andare se prima non trovo un modo che ricambiare il favore di aver salvato la mia città. >> nonostante quei motivi, non potei fare a meno di sorridere divertita. Anche Sly, che cercava di restare serio, non riuscì a trattenere una risatina divertita:
<< Va bene, allora è deciso, verrai con noi. Ma sia ben chiaro una cosa, non stiamo facendo una passeggiata, con noi lavorerai molto. >>
<< Chiarissimo! >>
<< Bene. Bando alle ciance, in marcia ragazze! >>
<< Sissignore! >> Quasi non riuscivo a credere che un altro personaggio animato si fosse unito al mio viaggio, era come continuare un sogno fantastico dalla quale non volevo svegliarmi. Ero felice che Sakura avesse deciso di venire con noi, questo servì ad alimentare la mia gioia e la speranza che grazie al suo aiuto sarei riuscita a tornare a casa.           
 
Prima di andare via il vento ci gettò davanti qualcosa: sembrava una maschera di gomma… che rappresentava il volto di Profondo Blu.
Fu raccapricciante, subito dopo la smaschera si dissolse in polvere nera, lasciandoci con un tremendo interrogativo.                                                                          
             
 
 
  
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