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Autore: Spillo_1D_virgola_love    01/07/2013    1 recensioni
Il regno delle tenebre.
Nora è un orfana che vive in un orfanotrofio di Torino con le sue amiche.
Vive una vita tranquilla fino a quando un vecchio di nome Migaret entra nella sua vita.
Nora farà delle scoperte assurde sulla sua origine che le porterà un futuro movimentato e insicuro. Dovrà affrontare una lotta per difendere la terra da un presunto dragone che vuole impossessarsi dell’universo per creare il suo regno: il regno delle tenebre e crescere , così, la sua razza che porterà distruzione per sempre.
Ma Nora non è sola. Un ragazzo con le sue stesse origini l’aiuterà a far scomparire il dragone per sempre. C’è la faranno?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 2
 
- Ti stavamo aspettando, Nora- disse la responsabile piuttosto agitata.
La stanza, quel giorno, aveva qualcosa di strano, qualcosa di diverso. Era più buia del solito: le candide tende rosse in lino che coprivano le finestre, sembravano servire per rabbuiare la stanza che, di solito,  aveva un aspetto molto più accogliente. La libreria sembrava scombussolata, con i libri posizionati a casaccio, come se avrebbero voluto investirmi. Le piante sembravano piegate verso terra, appassite. I quadri appesi male. In realtà era solamente la mia immaginazione, il mio stato d’animo perché la stanza era in ordine. 
-B-Buon giorno- la voce tremolante.
- Accomodati, piccola- era la prima volta che la sig.ra Carter mi soprannominava ‘’piccola’’.
Guardai la sedia e immaginai di sprofondare. Ma era proprio quello che desideravo in quel momento :SPROFONDARE.
Scossi leggermente, quasi in modo impercettibile, la testa per ritornare al presente. Mi sedetti lentamente. L’uomo mi fissò e mi sganciò mezzo sorriso sincero e io gli risposi con altrettanto sorriso, lo stesso sorriso, che però nascondeva un emozione diversa.
- Lui è il signor Metatron- mi fece la sig.ra Carter. Quel cognome sembrava nascondere qualcosa di oscuro. ‘’Metatron, sembrava qualcosa di cattivo. Guardai il signore intensamente. Aveva una corta barba bianca e qualche ruga sul viso ma negli occhi sembrava avere
un anima  giovane. << No, non sembra un tipo maligno >> pensai. In quel momento stavo pensando alle cose più assurde, Persino un nome era capace di farmi rabbrividire.
Mi fece un sorrisetto e mi disse - Piacere, Nora- porgendomi la sua mano rugosa.
- Piacere- e gliela strinsi.
- Allora, sig. Metatron, vuole spiegarci il motivo della sua visita?- disse incuriosita la sig.ra Carter.
- Vorrei passare del tempo insieme alla ragazza, con il suo consenso, ovviamente.
Poi si mise la mano sul mento e il gomito poggiato sui bracci della sedia, pensieroso. - Può lasciarci da soli, signora Carter?- disse il vecchio con una voce rauca.
La signora Carter fece un espressione interrogativa come per dire :’’E perchè?’’. Poi si alzò e si avviò verso la porta.
Perché voleva parlarmi in assenza della responsabile? Voleva fare qualcosa di losco? << Andiamo, Nora. Smettila per una buona volta di pensare cose assurde >> mi comandai. Ero un tipo che viaggiava molto con la fantasia però mi imposi di non farlo per 10 minuti. Non era il momento!
L’uomo si accorse che ero intimorita e mi disse - Non avere paura Nora, non sono un omicida.- e fece una risatina. Io non capivo il motivo della sua risata. Si prendeva gioco di me vedendomi impaurita e timida?
Ricambia la sua ‘’battuta’’ con un sorriso per non sembrare maleducata.
Tutto ad un tratto si fece serio. – Nora, non devi aver paura di me. Ti vorrei portare con me per un motivo ben preciso. Non voglio spiegartelo subito, ma col tempo. Ti do una settimana per conoscermi, poi sarà tua scelta se venire o restare. In questa settimana andremo in molti posti per spiegarti il motivo per cui sono qui, sempre che tu accetterai. Non voglio farti del male. Non mi guardare impaurita.- perché era venuto?
Cosa voleva da me?
Capendo che era un uomo dolce scaricai la mia paura. Adesso ero più tranquilla ma avevo tante domande nella mia testa.
- Allora, Nora?
Ci fu qualche istante di pausa.
- Devo pensarci...- sibilai pensierosa.
- Nora,la scelta è tua,non devi sentirti costretta. Una settimana per conoscerci. Poi deciderai se essere adottata o no- l’espressione del vecchio era seria e altrettanto preoccupata.
- Si, accetto- dissi decisa, vedendo che ci teneva e capendo che era importante.       
 
 
 
 

Ecco il 2° capitolo della mia prima storia…
Spero vi piaccia…scusate gli errori!
Le recensioni sono gradite e non abbiate paura di fare delle critiche…le accetterò volentieri per migliorare i miei testi!
:)

  
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