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Autore: Kira0    01/07/2013    2 recensioni
Questa fiction è una "What if" però non dico che cosa cambierà radicalmente della storia di Oda sensei (malvagità): provate solo a prendere una ragazza, dai capelli rossi e gli occhi verde chiaro, un Ace ancora ignaro di ciò che gli deve succedere, tutto ciò prima dei due anni di allenamento, ed immaginare che cosa può succedere...
< -Che c'è?- chiesi io, leggermente stranita dal suo comportamento.
-Voi due... vo... voi due... il... i il sorriso... è... è-
-E'?- esclamammo in coro io ed il pirata.
-Provate un attimo a fare un grande sorriso-
-Perchè?- >
Spero di avervi incuriosito xD
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2





-Uguali?- chiedemmo io ed il rosso.

Poi ci girammo l'uno verso l'altra ed anche lui iniziò a fissarmi con gli occhi socchiusi, come se volesse capire qualcosa che prima gli era sfuggito.

-Per caso... ti chiami Natsumi?-

E quello fu il mio momento di spalancare gli occhi e di aprire la bocca, tanto che ci mancava poco che la mandibola non mi si staccasse dal resto della faccia.


-E tu... come fai a sapere il mio nome!?!-





Il rosso imbarazzato guardò il barista, che contraccambiò lo sguardo con altrettanto imbarazzo.

-Eh eh... sì... posso.... devo.... dovrei... ecco sì... parlarecontuopadre... eh eh- disse infine il pirata.

-Eh... certamente- rispose il locandiere dirigendosi verso il cortile interno, prontamente seguito dal pirata che, ancora confuso, si muoveva ondeggiando come sul ponte di una nave durante una tempesta, con un'espressione vuota stampata in faccia.

Capii che non dovevo seguirli, però allungai le orecchie quanto più potei e captai solamente le prime parole del pirata: “E' lei?!?”- poi non sentii più niente perchè i pirati ricominciarono a fare chiasso.


-intanto, all'esterno-


-E' lei?!?-

-E' lei il padre, vero?- rispose il locandiere.

-Sì, io ho avuto una figlia Natsumi, che avevo affidato ad un viandante perchè la consegnasse ad una famiglia per bene. La mia vita non è adatta per crescere dei figli-

-Come faccio ad esserne sicuro?-

-Avevo lasciato alla bambina una catenina con infilato un anello a forma di fiore con al centro una piccola “N” e avevo detto al viandante di consegnare alla famiglia un piccolo scrigno sigillato-

-Allora non ci sono dubbi, lei è veramente il padre di Natsumi. Ecco perchè fin da quando ha l'età della ragione ha sempre desiderato essere un pirata. E' da anni che si allena con tre katana-

-AH...-

-Che c'è?-

-Era esattamente la cosa che volevo evitare...-

-Non vuole metterla nei guai vero?-

-Indovinato-

-E adesso?- chiese il locandiere -Non può far finta di niente, ormai è palese. Deve dirglielo-

-CHE!?!-

-E' giusto che la ragazza sappia qual'è la sua vera famiglia-

-Ma ma ma ma ma ma ma ma io...-

-Oh suvvia, niente ma. Glielo dica e basta-

-Ma... con lei ha più confidenza! Glielo dica lei-

-No no, tocca a lei- e dicendo ciò il locandiere iniziò a spingere un Shanks ancora riluttante verso l'interno.


Finalmente i due rientrarono. La scena che si presentò era a dir poco assurda. Mio padre un ometto mingherlino e già un po' avanti con gli anni stava spingendo con determinazione il capitano di quella nave pirata che si lasciava trascinare con imbarazzo senza però riuscire, o voler davvero, bloccare la spinta di papà.

Tutti i pirati scoppiarono a ridere, quando il capitano li zittì, ancora rosso, con uno sguardo omicida.

Poi si rivolse a me: -Ti dispiace Natsumi seguirmi fuori un momento? Eh eh...- disse sorridendo stranamente.

Pronunciato da lui, il mio nome aveva una strana dolcezza.

Uscimmo e ci dirigemmo verso il molo.

Durante tutto il tragitto sembrava che ogni tanto volesse dirmi qualcosa, ma senza riuscirci.

Arrivati, ci sedemmo ancora in silenzio con le gambe penzoloni a pelo d'acqua.

-Senti...- iniziò a dire il rosso.

-Sì?- chiesi io un po' impaziente.

-Eeh... io mi chiamo Shanks- disse sorridendo. Non so perchè ho avuto la sensazione che non fosse quello che voleva dirmi in realtà.

-Ok. Ma come sai il mio nome?-

-E' una storia lunga.-

-Sììì?- chiesi ormai senza pazienza.

-Nonsonofierodiquellochehofattomalodovevopropriofarecapisci?-

-No-

-Ok allora partiamo dall'inizio- disse prendendo un profondo respiro -17 anni fa io e Makino, la donna che amo, abbiamo avuto una figlia, una bambina bellissima dai capelli rossi come i miei e gli occhi neri e profondi di sua madre. Decidemmo assieme che per il suo bene doveva avere una vita normale, sicura e lontana da quei pericoli che caratterizzano la mia; quindi la facemmo consegnare ad una famiglia per bene che la potesse crescere. Il suo nome era Natsumi.- qui fece una pausa guardandomi con tenerezza.

-Che coincidenza, siamo omonime!- esclamai contenta. Non avevo mai conosciuto nessun'altra Natsumi -e poi? Che successe?- non so perchè ma Shanks si spalmò la mano sulla faccia esasperato -che succede?-

-SUCCEDE CHE... quella Natsumi sei tu-

-Davvero? Sono io tua figlia?- chiesi con gli occhi spalancati incredula, mentre Shanks mi guardava come se avesse paura della mia reazione...





-SONO LA FIGLIA DI UN PIRATA!!!-












Note dell'autrice:

Non linciatemi, d'ora in poi ci metterò di meno a pubblicare :D *cerca di schivare i pomodori metre fugge dal palcoscenico (?)*


  
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