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Autore: Moon Lady    01/07/2013    7 recensioni
Un grido bloccato in fondo alla gola, il cuore che pare voler sfondare il petto, apri gli occhi, faccia a faccia con l'oscurità. Ti guardi attorno freneticamente, confuso, prima che la realtà si riaffacci alla mente spazzando via l'oblio del sonno. [...]
Non lo raggiungerai più.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your words to me just a whisper

your face is so unclear

I try to pay attention

your words just disappear.

Goodbye, John.”
Un grido bloccato in fondo alla gola, il cuore che pare voler sfondare il petto, apri gli occhi, faccia a faccia con l'oscurità. Ti guardi attorno freneticamente, confuso, prima che la realtà si riaffacci alla mente spazzando via l'oblio del sonno.
Tetto, corri, devi correre, telefono, parole, che diavolo sta accadendo, scuse, lacrime?, devi raggiungerlo, bugie, non riesci quasi a vederlo, devi fare qualcosa, resta fermo!, tieni gli occhi su di me, devi raggiungerlo; ma non puoi.
Non lo raggiungerai più.
[Dolore.]

So I speak to you in riddles

'cause my words get in my way;

but I know I'll do the right thing

(if the right thing is revelead)

Non poteva dirtelo, ovviamente.
Non poteva metterti al corrente, spiegare chiaro e tondo al tuo piccolo buffo cervellino che cosa diavolo aveva in mente. Oh, lo sai che era convinto di fare la cosa migliore, di aver trovato la soluzione giusta, l'unica opzione possibile. Doveva fare tutto da solo. Doveva dimostrare... cosa diavolo doveva dimostrare, eh? Cosa pensava di ottenere?!
Non ha voluto chiedere aiuto. Quel maledetto idiota!
[Rabbia.]

'Cause it's always raining in my head

forget all the things I should have said...

Se solo te ne fossi accorto.
Se solo non fossi stato così ottuso, se avessi letto tra le righe e avessi compreso... sapevi qual era la situazione. Sapevi che stava macchinando, rimuginando, decidendo... ma non hai chiesto spiegazioni. Non l'hai fatto parlare. Se solo non ti fossi lasciato sopraffare dalla stanchezza non ti saresti lasciato trarre in inganno... e invece ci sei cascato. Sei stato come loro.
Anzi, peggio; perché tu avresti dovuto capirlo.
Se solo non fossi stato così cieco.
[Auto-recriminazione.]

'Cause I can't take anymore of this

I wanna come apart

(or dig myself a little hole

inside your precious heart).

Ma lo eri stato.
Un'altra volta, avevi perso tutto. [È così pesante, ora.]
Credevi gli importasse. [Come facevi, prima?]
Credevi di significare qualcosa. Credevi fosse diverso. [Come facevi a respirare?]
A quanto pare ti sbagliavi.
[Depressione.]

I smoked the all thing to my head

and feel it wash away...

Con un profondo sospiro, si tira su a sedere. I gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani a coprire il viso, come a volersi schermare dalla realtà: un gesto carico della stanchezza di chi ha passato troppo.
[Non ce la faccio]
Si costringe ad alzarsi giusto per non restare lì ancora a lungo.
[Quanto è passato? Ore? Minuti?]
Appoggiando la fronte sul vetro freddo della finestra, ascolta il battere ritmico della pioggia; chiude gli occhi, inspira, espira, svuota la mente, inspira, espira, ascolta la pioggia, inspira, espira.
[A che serve]
La sveglia suona. Un'altra notte in bianco.
Lentamente, si sposta verso il bagno. Si sciacqua la faccia, tentando di lavare via i pensieri. Si guarda allo specchio e vede l'ombra di un uomo.

[Basta]

Fissa lo sguardo in quegli occhi senz'anima, un'espressione dura sul volto.
Qualcosa si riaccende nel petto.
Gli occhi sostengono il suo sguardo, ora, vivi: «Basta.»
C'è qualcosa che può fare,
e lo farà. Gli dimostrerà che sbagliava. Lo dimostrerà a tutti quanti, al mondo, che si sbagliavano.
Anche a se stesso.
[Accettazione.]


“I was so alone... and I owe you so much.”



























Buonsalve! Dunque, ecco, come si potrebbe intuire è la prima volta che pubblico. Spero di non offendere troppo i vostri occhi e le vostre emozioni, dato che (nonostante sia taaaaanto tempo che ci rimugino sopra) non è niente di che.
Ad ogni modo, questa è la canzone:
Epiphany, degli Staind. Consiglio l'ascolto prima o durante la lettura.
Grazie a chiunque abbia voglia di cimentarsi nella lettura.
Grazie della pazienza.
(E un grazie abbraccioso speciale a Ferao e Aika, perché se avessi ascoltato me non avrebbe mai visto la luce. E a Gy, per avermi illuminata con tanta pazienza sui misteri della pubblicazione su Efp. XD )
Scritta per la Songfic Week di Pseudopolis Yard.

Moon

  
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