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Autore: 2Tinker_Bell    15/01/2008    1 recensioni
La mia prima ff a capitoli sulla mia coppia preferita di Harry Potter! Descrive tutto ciò che noi ragazze abbiamo sempre desiderato, un bellissimo amore impossibile e descrive quanto è difficile ammettere questo amore impossibile per i ragazzi! Leggete in tanti e fatemi sapere cosa ne pensate ;) Naturalmente è un pò OOC, ma solo perchè Draco e Hermione non staranno mai insieme per la Rowling (sigh)
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hermione sedeva sulle rive del lago, abbracciando le ginocchia strette al petto, i capelli sciolti al vento, lo sguardo sognante rivolto verso chissà quali mondi fantastici. Un libro giaceva al suo fianco e sembrava esser rimasto, stranamente, poco nei suoi pensieri. Non poteva rendersi conto che alle sue spalle, poco lontano da lì, stava un ragazzo. Lui la guardava, quasi incantato, sognando un amore forse impossibile, per la rivalità che correva fra le loro Case. Ma nessuno poteva impedirgli di amarla, in silenzio, un amore che forse resterà per sempre nascosto e mai ricambiato. Del resto, ora lui era lì e lei era lì; non c’era nessun altro. Bastava solo prender coraggio e andare a parlarle, ma come poteva? Gli altri Serpeverde lo avrebbero, senza dubbio, messo alle corde e magari avrebbero fatto del male anche a lei, l’avrebbero sicuramente resa ridicola davanti a tutti. No, non poteva, non ora e non così; doveva trovare una soluzione.
Improvvisamente un rumore…
“Arriva qualcuno, devo andare.” E corse via, nella speranza che nessuno lo avesse visto.

*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.


La vita scorreva tranquilla a Hogwarts.
Le lezioni erano incominciate e gli studenti erano già sovraccarichi di compiti… Come al solito del resto! Molti stavano in biblioteca sommersi da numerosi volumi, mentre altri preferivano stare nella sala comune, con lo scoppiettio del fuoco e le soffici poltrone, decisamente più comode rispetto alle sgangherate sedie delle sale lettura.
Una ragazza dai crespi capelli castani, correva carica di libri verso la sala comune dei Grifondoro.
“Succo di zucca!” esclamò Hermione davanti al ritratto della Signora Grassa che prontamente si scostò per farla passare.
“Ecco i libri di pozioni che ci occorrono per i 45 centimetri di pergamena da scrivere. E non sia mai che veniate a darmi una mano voi due!”
Harry e Ron stavano giocando a scacchi comodamente seduti davanti al focolare:
“Ah, scusa Hermione ti do una mano io!” esclamò Harry accingendosi a prendere i libri dalle braccia dell’amica.
“Eh dai, Hermione! Hai fatto un sacco di strada con quei libri ed ora che sei arrivata ti lamenti!” disse Ron tra uno sbadiglio e l’altro.
“Perché non inizi a prendere le pergamene, invece di far uscire parole senza senso dalla tua boccaccia!?” un po’ spazientita si sedette al tavolo centrale e iniziò velocemente a lavorare sulla ricerca per il professor Piton.
Dopo mezz’ora Hermione stava scrivendo le righe conclusive della sua pergamena, mentre Harry e Ron non avevano nemmeno raggiunto i 20 centimetri di lunghezza.
“Bene, io ho terminato; credo che andrò a cercare Ginny. Voi continuate pure, ci vediamo a cena”, ripose tutto nella sua cartella e fece per uscire.
“Ma Hermione! Dacci una mano almeno no?” Hermione si bloccò di scatto si girò il tanto giusto per squadrare in malo modo Ron e disse:
“Vi ho portato i libri… Basta e avanza come aiuto.”
Girò sui tacchi e uscì.

*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*


Nel frattempo nella sala comune dei Serpeverde si verificava una simile scena.
“Guarda che pozione si scrive con due zeta!” esclamò Goyle con aria da superiore.
“Hai ragione! Che stupido che sono!” rispose Tiger, sbattendosi il palmo della mano sulla fronte.
Malfoy, ormai abituato all’ignoranza dei due compagni, non disse nulla e raggiunse Pansy Parkinson che tornava dalla biblioteca dopo aver terminato, come lui, il compito di pozioni.
“Oh, ciao Draco, hai da fare ora?” disse lei con tono mieloso.
“Progettavo di andare a lanciare qualche fattura contro Paciock, ma se stai pensando a qualcosa di più interessante, posso farlo più tardi”, rispose lui con un ghigno malizioso.
“Ma dai Draco, non dire così davanti a tutti. Mi vergogno!” rispose arrossendo e sbattendo gli occhi con fare provocante.
“Come se quei due fossero capaci di leggere fra le righe, non sanno nemmeno che cosa sono! Ah Tiger, comunque pozione ha una zeta sola”, disse Draco mentre fissava Pansy che lo invitava a seguirla.
“Sul serio? Ma Goyle, mi hai detto una bugia!”
“Sì, ehm, lo so. Mi sono confuso con lezione, quella si che ha due zeta!”
Alzando gli occhi al cielo, ormai rassegnato, Malfoy lasciò la sala comune e seguì la sua ragazza.

*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.


Al momento della cena, tutti gli studenti e gli insegnanti, erano riuniti nella Sala Grande in attesa di assaggiare le delizie preparate dagli efficienti elfi domestici a servizio della scuola.
Al tavolo dei Grifondoro, si discuteva come al solito delle imminenti partite di Quidditch.
“La prossima partita sarà contro i Corvonero… Harry dobbiamo assolutamente vincere! Quest’anno la coppa sarà di nuovo nostra!” Esclamò Ron, fiero ed entusiasta.
“Non è facile Ron, il loro portiere è un tipo tosto, sarà dura per i nostri riuscire a fare qualche punto. In questi momenti mi manca Angelina… M-ma del resto abbiamo fatto un buon acquisto con Ginny!”
Si corresse notando l’espressione non troppo amichevole della Weasley.
“Infatti Harry, di che ti preoccupi! E poi il cercatore sei sempre tu; del resto hai sei anni di esperienza, prendi subito il boccino e ci farai vincere!” Ribatté scherzosamente Ginny.
Intanto al tavolo dei Serpeverde Pansy continuava ad accarezzare Malfoy senza sosta. Ad un certo punto il ragazzo sbottò:
“Insomma! Non riesci proprio a stare ferma dannazione! Sto mangiando, non mi stressare.”
Le diede un colpetto alle mani per levarsele di dosso.
“Le donne… Sono davvero seccanti. Non trovi Tiger…? Tiger…? Ehi! Mi stai ascoltando?!” Disse spazientito Draco, notando che l’amico era totalmente assente alla conversazione.
“… Eh? Cosa? Ah sì sì, certo. Sono d’accordo”, rispose con noncuranza.
“Si può sapere che stai guardando?” Cercò di percepire la direzione del suo sguardo e, aggrottando la fronte, tornò con gli occhi su Tiger, fissandolo insistentemente.
Sentendosi leggermente osservato, Tiger si voltò verso Malfoy:
“Che c’è? Mi stavi dicendo qualcosa?” Disse addentando una grossa coscia di pollo.
“’Che c’è?’ Come sarebbe a dire ‘che c’è?’ stai fissando il tavolo dei Grifondoro da più di un’ora! Non so se riesci a comprendere la mia preoccupazione, sei d’accordo Goyle?” Si rivolse all’altro ragazzo di fianco a Tiger.
“Eh? Ah certo certo! Preoccupante… Sì!” Disse Goyle distratto da un invitante torta di mirtilli.
“No, io… Ecco… Cioè, non stavo… Voglio dire… Capito?” Farfugliò con evidente imbarazzo. Ma lo sguardo dei tre Serpeverde era così perplesso, che non aveva bisogno di essere accompagnato da ulteriori commenti. Non che quel ragazzo fosse particolarmente loquace, ma in genere le sue frasi si potevano interpretare.
  
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