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Autore: Mrs_Tomlinson    02/07/2013    0 recensioni
1. –Non posso amarti più di così. Continuò Chuck con gli occhi in lacrime. Blair aveva già il suo viso di porcellana rigato.
2. –Bass ! Che cosa vuoi ? Hai smarrito la strada per l’inferno ? Bhe ti dico io dove andare. –Sempre dritto fino a sotto un tram.
3. –Ma adesso ho bisogno di te. Affermò la ragazza quasi in un sussurro. –Non mi accontento di farla annegare, la stronza deve affondare.
4. Brooklyn non è proprio il posto giusto per scegliere il principe azzurro, specialmente se al posto della carrozza aveva solo una zucca ammuffita
5. Era il giorno del reclutamento. Come affrontarlo? Testa alta, tanta classe, ma soprattutto Mary Jane ai piedi.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Dan Humphrey, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Dan Humphrey/Serena Van Der Woodsen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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I Believe in being strong when everythings seems to be going wrong


Sono distrutto

Chi l’avrebbe mai detto che Chuck Bass avrebbe perso per sempre Blair Waldorf ? Nessuno. Lo stesso Nessuno che quel maledetto giorno si presentò a casa Waldorf con la scarpetta di Cenerentola in mano, solo come un vero principe poteva fare. Già, un principe, era quello che Blair aveva sempre sognato, o meglio, quello che da sempre nel suo diario segreto aveva programmato. Ma per Chuck Bass, un principe non faceva la differenza, aveva tradito il suo migliore amico per averla, figuriamoci se un principe qualunque poteva fermarlo. Già, perché per lui era Nessuno. Per Chuck Bass era Nessuno chiunque aveva in mente di strappargli via la sua donna.

Mi senti ?
Sono accecato.

Bass era accecato, ma non dalla rabbia, dall’amore. Nessuno avrebbe mai pensato di sentire la parola amore e Chuck Bass nella stessa frase, ma in fondo lui era cambiato, lo era veramente, solo Blair non lo riusciva a vedere.

Perché tu sei tutto ciò che vedo

Ora sorseggiava piano il suo scotch, erano le tre del pomeriggio, il liquido ambrato raggiunse la gola, facendola bruciare leggermente. Era questo il suo modo di dimenticare, o di ricordare meglio. Le sue immagini impresse nella mente, quello che avevano passato, quello che avevano superato e quello che stavano per superare. Perché lui era convinto, lo sapeva, che sarebbe ritornata da lui. Avrebbe fatto di tutto per riaverla, anche se fino ad adesso aveva preferito rimanere nel suo angolo dentro la sua suite a rimuginare su quello che avevano fatto. Era solo, solo come non lo era mai stato e non ne sarebbe uscito se non avesse fatto qualcosa al più presto.

Sto ballando da solo

Ormai glielo dicevano tutti di reagire, ma nessuno lo aiutava. Era veramente da solo. Avrebbe superato anche questo, lo sapeva.

Sto pregando
Che il tuo cuore si volterà  ancora

Si alzò dal divano, era ancora in vestaglia. Erano giorni che non usciva, gli faceva troppo male l’idea di rivederla, con un altro, di rivederla felice mentre lui moriva lentamente. Ma adesso era ora di fare qualcosa, di reagire. Si vestì, piano, come se ogni mossa che facesse gli provocasse dolore, come se il suo corpo lo stesse abbandonando.

E c’è un passaggio fino a casa tua

Prese l’ombrello. Fuori pioveva, pioveva forte quasi come nel suo cuore. Decise di fare una passeggiata. Si rese conto che la strada che stava percorrendo portava a casa sua , a quella casa, che per giorni e giorni aveva evitato accuratamente. Ma ora erano le sue gambe che lo stavano portando lì, nel suo cuore c’era una schiarita, mentre la sua mente imprecava e continuava ad urlargli di non farlo. Non poteva fermarsi più. Era già nell’ascensore. Il silenzio ad un tratto fu rotto, fu rotto dal suono che avvertiva il suo arrivo.

I miei occhi si girano verso il pavimento

Il suo sguardo basso fissava il pavimento dell’attico che non avrebbe mai pensato di raggiungere con i suoi piedi. Sentì il rumore dei tacchi, come non riconoscere quel rumore acuto che si infrangeva contro il marmo del pavimento? Che per quasi un anno aveva amato ascoltarlo farsi sempre più acuto finché non l’aveva davanti e in tutta la sua algida bellezza la poteva osservare sorridere?  Questa volta non era così, l’ebbe davanti e anche se non la riusciva  a guardare in faccia poteva benissimo cogliere i suoi sentimenti di stupore, rabbia, richiesta di spiegazioni e una completa impotenza mentale provenire dal tremolio del suo fragile corpo.

Perché non posso guardarti negli occhi e dirti
Quando apri le sue braccia
E ti stringe forte stasera
Non mi sentirò bene

 
–Che cosa vuoi Chuck ? Chuck, quante volte aveva sentito quel nome uscire da quelle splendide labbra a forma di cuore ? L’aveva sentito sussurrare, a volte l’aveva sentito sputare fuori come se fosse qualcosa di repellente, altre volte era stato un richiamo disperato. In questo caso sentiva che dietro il suo nome voleva nascondere qualcosa, qualcosa che lui chiamava amore.
 –Lo vuoi veramente sposare ? Lo sguardo era ancora basso, non sarebbe mai riuscito a sostenere quegli occhi color nocciola che ora sentiva posati sul suo volto come se riuscissero a spogliarlo dei suoi sentimenti. Era risaputo che gli occhi erano lo specchio dell’animo.
–Lo amo! Quella parola, che lui stupidamente aveva ritardato a pronunciare rischiando di perderla più volte, ora non era riferita più a lui, ma a quel Nessuno che semplicemente avrebbe avuto in testa un corona e ai suoi piedi un intero regno. Era convinto che non lo stesse sposando perché realmente lo amava come aveva amato lui, ma perché amava la corona che avrebbe indossato tra qualche anno. Chuck fece un accenno di sorriso, un sorriso amaro, alzò gli occhi color caramello li puntò diretti verso quelli color nocciola che aveva davanti, ora era lei che aveva bisogno di abbassare lo sguardo. L’intensità di quegli occhi le faceva male, sapeva che non avrebbe resistito.
–No, io ti amo! A quelle parole Blair sussultò, sentì una fitta allo stomaco e poi al petto. Anche lei lo amava.

Perché io non posso amarti più di così

–Non posso amarti più di così. Continuò Chuck con gli occhi in lacrime. Blair aveva già il suo viso di porcellana rigato, rigato de quelle lacrime che si infrangevano negli angoli della sua bocca. Si avvicinò a lui che sentiva il suo corpo venir meno, le sue gambe tremare, ma anche un peso che ad un tratto andandosene aveva alleggerito il suo animo, la sua coscienza e il suo cuore. Ora sapeva quello che doveva fare. Chiusero entrambi gli occhi, le loro labbra si sfiorarono, poi si unirono, il suo sapore gli invase il palato, la dolcezza del momento lasciò il posto alla passione.

Se fossi più rumoroso
Vorresti vedermi?
Vorresti appoggiarti tra le mie braccia e salvarmi?


Lui lo era stato, era stato rumoroso, era stato così rumoroso da sembrare silenzioso. Era bastata solo quella parola, quella parola che in passato aveva avuto paura di pronunciare, a farla ritornare tra le sue braccia, a salvarlo dal baratro che lo stava divorando.

Perché noi siamo uguali.

Glielo avevano detto sempre tutti, erano fatti della stessa pasta. E loro non ci credevano, non avevano voluto crederci. Si erano conviti che gli uguali si respingono ed erano così convinti di questo che alla fine si erano veramente allontanati.

Mi hai salvato, quando mi hai lasciato di nuovo le cicatrici

Salirono le scale continuando a baciarsi, lo stava salvando, si sentiva finalmente vivo. Sapeva che probabilmente dopo lo avrebbe di nuovo ferito, che non sarebbero tornati subito insieme. Ma non gli importava, ora lo stava salvando e finché dentro era vivo poteva combattere con tutte le sue forze.

Non ho mai avuto le parole giusto da dire
Ma ora ti sto chiedendo di rimanere
Per un po’ tra le mie braccia


Iniziarono a spogliarsi, si misero sul letto, tra le lenzuola di seta, gli abbracci, i baci diventarono una cosa sola, due corpi un solo animo. Si amavano così tanto che sembravano non si sarebbero mai divisi, i loro corpi si intrecciavano, le loro lingue si rincorrevano. Volevano, lo desideravano con tutto loro stessi che quei momenti non terminassero mai. Volevano rimanere per ancora un po’ abbracciati, intrecciati, sentire i loro sospiri sulla loro pelle. Perché sapevano che non sarebbe durato a lungo, sapevano sarebbero dovuti ritornare alla vita dolorosa in cui si erano rinchiusi. Faceva male, faceva malissimo l’idea di tornare ad essere completamente indifferenti verso quello che era successo quella sera. Ma Chuck Bass lo sapeva, questa tortura non sarebbe durata a lungo, se la sarebbe ripresa, l’amore avrebbe vinto e avrebbero riavuto la loro vita. Ora ne era convinto più che mai. In fondo lo diceva Audrey Hepburn “niente è impossibile, la parola stessa dice che sono possibile”. E come affermava Blair: Audrey Hepburn ha sempre ragione.
                                                                                                                            
                                                                                                                             Holly :Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia
                                                                                                                             Paul:Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti.
                                                                                                                             Holly: è la stessa cosa.
                                                                                                                             (Da: Colazione da Tiffany)
Angolo Autrice *-* 
Eccomi, alcuni di voi sicuramente avranno già letto questa One- shot, ho deciso di farne però una raccolta visto che ora ho scritto un bel 
po' di shot così tutti avranno la possibilità di leggerle tutte. Bene, che dire, spero che vi piaccia quindi recensite in molti ** Tra un 
po' aggiungero anche le altre shot e poi inizierò a scriverne altre che pubblicherò sempre in questa raccolta. 
Ci tengo a precisare che questa è una song- fic e la canzone si intitola 
More Than This andate ad ascoltare non ve ne pentirete. Grazie per aver letto 
Recensite recensite recensite ***
  
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