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Autore: fiocca_en    02/07/2013    3 recensioni
la vita di Aurora verrà sconvoltà dal ritrovamento di un oggetto a lei caro. Ma cosa? se siete curiosi cominciate a leggere
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi staccai leggermente e aprii gli occhi. “Aurora” mi disse l’uomo davanti a me” Giuseppe,oddio che ho combinato!!” “come che hai combinato? Mi potresti spiegare perché mi hai baciato?” “si, si meglio che andiamo in posto tranquillo e ti spiego tutto”. Ci recammo fuori dal locale. Faceva un freddo cane e io mi strinsi di più nel cappotto mentre raccontavo a Giuseppe della scommessa. “come ti va la vita?” mi disse alla fine del mio racconto “bene, bene sono sposata da 9 anni, ho due gemelle di 7 anni e mi sono appena traferita dall’America e tu?” “anche io ero sposato ma mia moglie ha lasciato me e mio figlio Enrico per inseguire il suo sogno di fare l’astronoma e adesso sono un padre  divorziato”. Wow non sapevo che dire la mia vita è stata piuttosto bella fin adesso mentre chi sa quanto deve aver sofferto lui. “ m-mi dispiace tanto ma sai che puoi contare su di me come amica perciò per qualsiasi cosa io ci sono” “grazie mille”. Parlammo ancora un po’ e gli proposi una volta di uscire insieme alla mia famiglia perciò ci scambiammo i numeri di telefono e ci salutammo. Era ormai passata più di un’ora quando tornai al tavolo da mia cugina. Loro erano curiosissime di sapere chi fosse colui che avevo incontrato e dopo tante insistenza raccontai loro di Giuseppe.

Verso le 2 tornai a casa esausta. Mi affacciai subito nella camera delle gemelle ma i letti erano vuoti. Sorpresa corsi in camera  da letto dove trovai la scena più brutta della mia vita. Nel letto insieme ad Umberto c’era una donna bionda e abbastanza formosa attaccata a lui come una cozza, sentivo che le lacrime stavano per uscire fuori ma cercai di essere forte il tempo necessario per urlare contro colui che consideravo mio marito che era un maiale. Corsi subito via da quella casa lasciando che le lacrime rigassimo il mio volto ormai provato dalla nottata di festa. Non sapevo che fare così cominciai ad armeggiare con il cellulare. Aprii la rubrica nell’intento di chiamare qualche  amica ma solo allora mi accorsi di non avere più il numero di nessuna delle mie migliori amiche. Nello stato confusionale non mi accorsi che stavo chiamando qualcuno. “pronto Aurora?” “Giu-giu.giuseppe” dissi scoppiando a piangere nuovamente” che succede?” non riuscivo a parlare, i singhiozzi erano sempre più forti “riesci almeno a dirmi dove sei così ti vengo a prendere”.  Mi calmai un attimo, giusto il tempo per spiegargli dove abitavo e ricominciai a piangere. Appena arrivò barcollando raggiunsi la sua automobile e mi ficcai dentro.

  
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