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Autore: Ginny    15/01/2008    4 recensioni
Una ragazza alla ricerca di un passato che non può più ricordare.
Un susseguirsi di flashback interminabile, la paura di scoprire troppo, la voglia di andare avanti in una vita che non sarebbe dovuta essere la sua.
Perché è stata costretta a questa vita?? Da chi??
Ma soprattutto, prima o poi tutto finirà?
A VOLTE RITORNANO:
Ch. 29:
“La vita è lotta e opposizione.
Polemos è padre di tutte le cose, di tutti i re.
Senza guerra non c’è pace.
Senza morte non c’è vita.
Un essere eterno non potrà mai vivere veramente,[…] mentre noi, poveri umani, noi sì che sappiamo vivere fino in fondo ogni istante di vita, noi che temiamo più di ogni altra cosa la morte.”
Genere: Generale, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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23° Chap

Salve! Scusate per il ritardo, ma proprio ho avuto un periodo poco proficuo in fatto di idee…Comunque eccomi qui! Allora, per prima cosa ringrazio tutti quelli che seguono sempre la mia fan fiction, cosa che mi rende tanto felice, in più ringrazio meglio quelli che perdono 5 minuti della loro vita a lasciarmi ogni tanto una recensione! ^0^

Rec:

Sakura niichan: Grazie mille! Mi dispiace però, Kabuto non potevo ucciderlo… dopo avrebbe cambiato interamente la serie e io non ci avrei capito più niente. Anche se mi sarebbe piaciuto, diciamocelo! XD Grazie ancora, bye bye!

_Eleuthera_:Ele-chan! Davvero sto migliorando? *.* Se lo dici tu ci credo! Se mi permetti di essere per un attimo non modesta, devo ammettere che anche a me è piaciuto lo scambio di battute tra Gin e il demone! A scriverlo ho cercato di esprimere al massimo la convinzione di Gin che pian piano cadeva in pezzi…Poi però si è risolto tutto, al meglio direi. Ti ringrazio dal profondo del cuore! ^_^ sapere che c’è qualcuno così appassionato che segue la fic mi manda in estasi XD Grazie, grazie, grazie e grazie ancora! Ora ti saluto, ciau!! Baci!

kakashina93: XD ciau Cri, o se ti fa piacere Shina! Ti dico, non preoccuparti per quel “sarà per un’altra volta”, non vuol dire niente! XD era per fare scena, niente di tragico! Poi, più che per orgoglio, ha abbandonato per un altro motivo… forse si scoprirà, se no te lo dirò se proprio lo vuoi sapere, comunque anche la tua teoria potrebbe essere esatta! ^_^ Grazie come sempre, Shina… PS= anche io odio il ghigno di Kabuto xD Ma se è per questo a volte lo fa anche Gin! Bye bye!!!

lelly87: Ah, anche io sono felice quando aggiorno in fretta, quindi, oltre a perché ad alcuni piace, continuo a scrivere anche perché mi diverto tantissimo! ^_^ grazie, ciao!

Ed ora il capitolo!!!!

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Alla Scoperta Del Passato

Capitolo 23: Perchè, Lee?

-Ma dai, ci deve essere!-

Qualche altro libro scaraventato in aria senza alcun riguardo.

-Non è possibile che non ci sia niente!-

Questo no. Neanche quest'altro. No, no e no.

Dannazione! Certo che in questa casa non c'è nemmeno un libro utile, eh?

Mi alzo in piedi, stiracchiandomi le gambe intorpidite dallo stare per lungo tempo rannicchiata.

Va beh, ne approfitterò per andare a fare una passeggiata. Dopo due giorni di seguito a letto in un beato sonno ristoratore è meglio per me prendere una boccata d'aria.

Ritorno in camera mia e tiro fuori dall'armadio dei pantaloncini al ginocchio blu elettrico e una semplice t-shirt bianca con il simbolo del villaggio del tuono(trovata della mia misura nell'armadio...).

Mi sposto davanti allo specchio e mi osservo: piedi scalzi, gambe sottili al punto giusto, la pelle chiara come sempre, capelli sciolti e una benda bianca  che mi gira attorno alla testa. Forse è meglio se per oggi non metto il coprifronte.

Indosso gli scomodi sandali che io non mi sono mai messa e così vestita, me ne esco di casa dove naturalmente non c'è nemmeno l'ombra di Kakashi. Chissà dove diavolo sarà. Speriamo che non trovandomi più a letto non gli venga un colpo. Dopotutto non sa nemmeno che mi sono svegliata!

Sorrido allegramente e cammino lungo le vie del villaggio con direzione biblioteca del palazzo dell'Hokage. Sperando che mi faccia entrare con le buone...

Il cielo è quasi limpido, attraversato da qualche nuvola bianca di qua e di là, e il sole fra poche ora spaccherà le pietre.

-Che bello...- sussurro con poco entusiasmo.

Poi mi fermo, attirata da una via silenziosa. Di fronte a me di alza una insegna con simbolo un ventaglio rosso e blu. Wow, cerco un libro su di loro e guarda cosa trovo: il quartiere desolato del clan Uchiha. No, non posso entrare. Farò come se nulla fosse e andrò in cerca di quel libro.

Controllando la voglia di superare la fascia sbiadita che impedisce l'entrata al quartiere, continuo per la mia strada.

Aspetta. Fascia gialla sbiadita? Silenziose strade deserte? Non è per nulla normale. Devo trovare in fretta un libro, o fascicolo, o qualunque cosa porti sopra informazioni sugli Uchiha.

 

* * *

 

Ahahah. Bellissimo! “No. Non puoi entrare!” E guarda qui, che bella scorta di roba che mi sono fatta!

Come previsto quel Jonin che sta alla protezione della biblioteca non aveva intenzione di farmici entrare. Sono di nuovo dovuta passare dalla finestra. Non capisco proprio perché non ci mettono nessuno NELLA stanza, a far la guardia. Sembrano degli stupidi, se si aspettano che qualcuno che vuole entrare nella biblioteca ci rinunci appena dopo che qualcuno glielo proibisce.

Con in mano fascicoli su fascicoli mi dirigo allegramente verso la collina ad ovest del villaggio.

Arrivata mi siedo a gambe incrociate ai piedi di un piccolo albero e comincio a sfogliare i primi fogli.

-Il Clan Uchiha è un diretto discendente del clan Hyuuga. Infatti si pensa che l'abilità innata dello Sharingan sia un lontano erede del Byakuugan- Leggo. -Nel clan Uchiha non tutti però possiedono il potere innato, infatti solo i discendenti più puri ne sono in possesso. Il potere dello Sharingan si suddivide in tre livelli, e ad ognuna corrisponde una diversa rappresentazione della pupilla. Nel primo livello, quello fondamentale, l'iride appare rossa, e la pupilla è cerchiata da soltanto un segno nero. Man mano che il livello sale, sale anche il numero dei segni nell'iride.-

Mmmh, si, ho capito. Quindi io ho il terzo livello in entrambi gli occhi.

Riabbasso lo sguardo e continuo a leggere:

-Ogni occhio ha il proprio livello, quindi si possono avere Sharingan di livelli diversi anche nella stessa persona.-

Certo, come Sasuke se non erro.

-All'ultimo livello è possibile eseguire un Genjutsu sull'avversario capace di stordirlo, o addirittura ucciderlo. Però l'unico che riuscì a metterlo a punto fu il fondatore del clan, Uchiha Madara, e non si hanno altre informazioni a riguardo. Ehi, questa è una ingiustizia! Se io volessi impararla non ne avrei la minima possibilità!-

Chiudo il fascicolo e sto per aprire il prossimo quando un odore di animale mi entra nelle narici. Mi guardo attorno cercando il punto di provenienza quando sento qualcosa di caldo posarsi sulle mie gambe.

Abbasso appena lo sguardo per osservare il cagnolino bianco, che mi passa per la mente la sua immagine come un flashback.

-Ma tu sei...-

-AKAMARU! Torna qui!-Urla una voce avvicinandosi di corsa.

-...già! Akamaru.-

Alzo lo sguardo e scorgo il ragazzo dell'esame dei chuunin. Ki...Kiba, se non sbaglio. Sì, dovrebbe essere Kiba.

-Ehi, AKA...oh, ciao...ehm...- Esclama, fermandosi accanto a me, in cerca di un vago ricordo.

-Ginny.- Dico sorridendo, accarezzando Akamaru che oramai si è posizionato comodo comodo per farsi un sonnellino.

-Giusto. Scusami, ma non sono bravo a ricordare i nomi! Io sono Kiba.- Dice, abbassandosi il cappuccio dalla testa e sedendosi. -Scusa eh, per Akamaru. Non si è mai comportato così con gli estranei...-

Rido leggermente.

-Oh, non ti preoccupare, Kiba. E poi è tanto carino!- Dico, continuando ad accarezzare il cane che sembra stia per cadere tra le braccia di Morfeo. -Ah, a proposito, come è andato a finire l'altro giorno alla torre centrale?-

Lui mi squadra sbuffano, e poi si appoggia di schiena all'albero.

-Non farmelo ricordare. Sono stato battuto da Naruto. Non mi pare neppure  vero. Lo stesso Naruto che meno di quattro mesi fa non sapeva neppure fare la tecnica della moltiplicazione. Aaah...- Dice, con tono scocciato.

-Ehi, non prendertela. Succede dai tipi imprevedibili.- Tento di consolarlo un po', appoggiandomi anche io all'albero con la schiena.

Un filo di vento scuote l'erba, facendo frusciare allegramente le foglie dell'albero.

-Il tuo invece è stato un grande incontro! Cavolo, non pensavo che avresti gareggiato lo stesso, senza vista.- Esclama d'improvviso, prendendomi alla sprovvista.

Già. Un...grande incontro... dove stavo quasi per perdere il controllo sul demone a cinque code. Certo... un grande incontro...

-Che...che c'è? Ho detto qualcosa di male?-

Gli sorrido e scuoto la testa.

-No, no. E' che ci stavo rimettendo le penne, in quell'incontro a causa della mia cocciutaggine!-

Lo vedo sospirare. -Avessi io la tua forza. Quell'ultimo colpo mi ha dato i brividi, con tutto il Chakra che hai sprigionato!- Dice poi.

Non sa però com'è questa vita. Se la conoscesse non penso che  desidererebbe tanto il mio potere...

-Non sembri tanto convinta.- Esclama, guardandomi di sbieco.

Con gli occhi su Akamaru, sorrido un po'. Parlare della mia vita mi fa ricordare quanto io non sappia nulla. Fa male.

-Ah, non farci caso! E' che con quel potere la mia vita è stata rovinata da cima a fondo, quindi... diciamo che io avrei desiderato di più essere normale.-

Ritorna il silenzio, mentre le nuvole sembrano giocare a nascondino, nascondendosi l'una dietro l'altra, per poi correre verso la tana con velocità.

Oppure potrebbe assomigliare ad una gara di corsa. Però è solamente un semplice cielo estivo con cui mi piace giocare a fare la poetessa.

...la mia vita è stata rovinata...

 -Non penso dovresti prenderla con il bicchiere mezzo vuoto. Hai comunque trovato persone che ti vogliono un gran bene! Il maestro Kakashi, soprattutto.-

Spalanco un po' gli occhi.

Ha...ha ragione. Se non avessi avuto questa forza ora non sarei nemmeno qui, e non avrei conosciuto nessuno, niente Kakashi, Naruto, Sasuke, Sakura, Gai, Lee, Neji, Ten Ten... non avrei avuto nemmeno idea che esistessero.

-Sai, quando sei saltata sulle gradinate e sei svenuta, ti ha preso e ti ha portato via. Ha pure perso tutto il resto degli incontri! Penso che ti voglia un gran bene, solo a partire da questa mia idea traballante.-

Non riesco a fare a meno di sorridere. Oh, Kakashi...

-Grazie, Kiba.- Dico, alzando finalmente lo sguardo dal terreno, tornando di buon umore. Lui sorride, per poi osservare la catasta di fascicoli sugli Uchiha accanto a me.

-Chi altro ha vinto, alla selezione?- Domando, forse cercando di distogliere la sua attenzione dalle ricerche che volevo fare in segreto.

-Beh...- Guardò il cielo, in cerca di ispirazione. -A dir la verità, dopo che ho perso l'incontro contro Naruto mi hanno portato in infermeria mezzo svenuto. Quindi so solo che Rock Lee è andato all'ospedale mal messo.-

-COSA? Rock Lee?! Contro chi era?- Esclamo, sconvolta. Battere Lee? No, impossibile.

-Gaara. Il ragazzo inquietante dai capelli rossi. Gli ha frantumato le ossa della gamba destra e del braccio destro.-

Spostando delicatamente Akamaru dalle mie gambe, mi alzo. In fretta raccolgo tutti i fascicoli della biblioteca sotto lo sguardo interrogativo di Kiba.

Poi, prima di partire di corsa verso Konoha lo saluto con la mano:

-Scusami Kiba. Vado a trovare Lee! Sono preoccupata per lui. Ci si vede in giro, ciao!!-

Poi mi giro e prendo velocità. Vediamo chi vince tra me e le nuvole, ora...

Evito gli alberi agilmente, trovando presto l'entrata del villaggio, che supero a velocità supersonica.

Ma perché arrivare a tanto, Gaara? Povero Lee. Ossa frantumate...

Diamine, però deve essere fortissimo per aver battuto Lee. Non è una cosa da tutti i giorni!

Facendo a zig zag tra le persone perse nella contemplazione delle bancarelle del mercato mattutino, supero l'edificio scolastico, il palazzo dell'Hokage e casa mia in meno di un minuto, fino ad arrivare di fronte all'ospedale dopo aver circa raggiunto una velocità pari ai 55 km/h.

Freno, lasciando profondi segni sul terreno polveroso. Eseguo una virata di novanta gradi ed entro dalla porta.

Qui sono obbligata ad andare piano, ma l'adrenalina della corsa non mi è ancora passata del tutto così la mia “camminata” è più veloce del normale. Mi avvicino impaziente al bancone principale.

-Scusi, il paziente Rock Lee?- Domando.

La ragazza di servizio sorride, controllando la lista.

-Camera 111.-

-Grazie.- Dico, e mi infilo velocemente nel corridoio di destra percorrendo con lo sguardo ogni porta leggendo i numeri.

Cammino così velocemente che mi sembra di non toccare nemmeno con i piedi per terra!

090

Possibile che ci siano così tante stanze?

095

Oh, dannazione. Chissà se è tutto OK...

100

Ancora undici. Undici.

101 ... 102 ... 103

E se avesse subito danni...permanenti?

107 ... 108 ... 109

No, non voglio nemmeno pensarci! Lee è troppo forte perché le sue ossa non ricrescano!

110 ... 111!!

Freno e mi accosto. Appoggiando l'orecchio alla porta non percepisco alcun rumore. Forse sta riposando...

Apro la porta con lentezza, facendola cigolare odiosamente.

Col lo sguardo perso nella contemplazione della stanza faccio alcuni passi all'interno, chiudendo poi la porta subito dopo. Gli occhi ricadono da soli sulla figura imponente del letto metallico sulla destra.

Il viso illuminato dalla luce della finestra, gli occhi chiusi, i capelli neri appoggiati compostamente sul cuscino.

Mi avvicino e mi siedo sulla sedia lì accanto poggiando a terra la quantità immensa di fascicoli sul Clan Uchiha.

-Lee.- Lo chiamo, senza però volendo svegliarlo.

Mi dispiace. Davvero. So che non è colpa mia se sei qui, in questo stato, però... guardandoti così sento solo dispiacere. E dire che io ridevo pochi minuti fa senza sapere delle tue condizioni. So che non vorresti il mio compatimento, lo so. Tu sei così. Determinato. Ma sembri così indifeso...

-...Gin...?- Un sussurro.

Le tue palpebre appena socchiuse.

-Ah Lee. Sei sveglio!- Esclamo, sporgendomi in avanti sorridendo.-Come stai? Cavolo, ho saputo di te solo pochi minuti fa!-

-...già...-

-Allora? Tutto bene? Niente di serio, spero!- In effetti un po’ agitata lo sono. Sarebbe la rovina di un grande ninja…

Il suo sguardo si incupisce un poco.

-…dicono che forse guarirò. O forse no…-

No. No, non è possibile! No, Lee…

Ah! Mi verrebbe voglia di andare in cerca di Gaara e di fargli pagare ciò che ha fatto ad uno dei migliori ninja della Foglia! Non ne aveva il motivo!!

-Su, non abbatterti! Tu sei forte e così rimarrai! Non sarà di certo questo stupido esame a fermarti. Ti conosco, anche se da poco, e so quanto sei determinato!- Dico, cercando di tirarlo un po’ su.

-…si, hai ragione…- annuisci appena, con la poca forza che hai e cerchi di sorridere.-…senti, tu come stai?…-

Rido, appoggiandomi con i gomiti sul letto per stare più comoda.

-Guardami: meglio di così sarei in paradiso. Dopo tutto ho dormito ininterrottamente fino a stamattina, quindi è logico che oggi sia più pimpante che mai, ora.-

Rimani un attimo in silenzio e fissi il soffitto bianco della stanza come in trance, poi continui a parlare come se ti fosse divenuto più facile.

-…Sai, non saresti dovuta venire…-

-E perché mai io non avrei dovuto?- Domando, un po’ confusa.

Perché, Lee? Ti sento così lontano…

Tu taci, senza muovere un muscolo. Anzi, non so nemmeno se potresti. Fatto sta che non mi rispondi.

-Allora? Lee, perché?- Replico, cercando di estorcerti qualcosa.

-…Perché…così mi riempi solo di false speranze…-

F-False speranze? Di… di che parli Lee? False…

-...ti va di diventare la mia fidanzata?-

Oh, non dirmi che…

-Oh, Lee…- Abbasso lo sguardo, dispiaciuta da morire. -…va bene, allora vado. Ri-Rimettiti presto…- Così mi alzo, e afferrando da terra la mia roba vado verso la porta, sulla quale mi fermo per guardarti un’ultima volta.

-…Dai, Gin. Un giorno mi passerà. Forse…- Un sussurro.

Esco, chiudendomi la porta alle spalle.

-Perché è tutto così complicato?-

Non bastava già la mia infanzia difficile, la mente che mi scoppia ad ogni vago ricordo e questa storia di Itachi.

E’ così allora che si conclude un’amicizia durata così poco? Con un rimettiti presto?

E poi non capisco, perché diavolo doveva legarsi così tanto a me? A me, che non so nulla di queste cose! A me, che ignoro totalmente quello che passa per la mente alle persone normali. A me, che… Oh, dannazione, questa non è una questione di me! Io non volevo che…

…si innamorasse di me…

…io volevo soltanto fare nuove conoscenze, amici, compagni di squadra…

…non fino a questo punto…

Pian piano ripercorro sui miei passi il corridoio in senso inverso, con passo calmo.

E fu così che Ginevra Hansen si sentì un vero schifo.


   
 
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