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Autore: babygirlLucy    16/01/2008    2 recensioni
Kelly. 17 anni, una carriera nella moda, scappata di casa a 15 anni per inseguire un sogno. Ora ha tutta una vita davanti a sè... ma non è sicura di volerla vivere. Leggete e commentate!
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate l’immenso ritardo con cui aggiorno, ma spero di riuscire a postare al più presto

Scusate l’immenso ritardo con cui aggiorno, ma spero di riuscire a postare al più presto. Non so perché, ma questa storia non mi ispira più. Ma ho intenzione di continuarla comunque, solo che non posterò regolarmente. Comunque prometto che appena ho finito i compiti, oggi, mi rimetto a “cercare” di scrivere qualcosa di vagamente passabile… spero di farcela!

Okay, dopo questo sproloquio assolutamente inutile, vi lascio al capitolo.

Un’ultima cosa… questo capitolo è dedicato a Linda (alias gemellina mancata XDD). Spero che ti piaccia e ricorda: Schneewittchen canta sempre Rette Mich XDD.

Baci, Lucy!

 

 

Never win first place, I don't support the team
I can't take direction, and my socks are never
clean
Teachers dated me, my parents hated me
I was always in a fight cuz I can't do nothin'
right

Everyday I fight a war against the mirror
I can't take the person starin' back at me
I'm a hazard to myself

Don't let me get me
I'm my own worst enemy
Its bad when you annoy yourself
So irritating
Don't wanna be my friend no more
I wanna be somebody else

I wanna be somebody else, yeah

LA told me, "You'll be a pop star,
All you have to change is everything you are."
Tired of being compared to damn Britney Spears
She's so pretty, that just ain't me

Doctor, doctor won't you please prescribe
somethin
A day in the life of someone else?
Cuz I'm a hazard to myself

Don't let me get me
I'm my own worst enemy
Its bad when you annoy yourself
So irritating
Don't wanna be my friend no more
I wanna be somebody else

Don't let me get me
I'm my own worst enemy
Its bad when you annoy yourself
So irritating
Don't wanna be my friend no more
I wanna be somebody else

Doctor, doctor won't you please prescribe
somethin
A day in the life of someone else?
Don't let me get me

Don't let me get me
I'm my own worst enemy
Its bad when you annoy yourself
So irritating
Don't wanna be my friend no more
I wanna be somebody else

 

(Don’t let me get me by Pink)

 

Esco dal piccolo spogliatoio dove io e le altre ragazze ci cambiamo e mi avvio verso il bancone, pronta a cominciare il turno. Comincio a preparare drink di tutti i generi, con il sorriso stampato sul viso, come al solito.

Le casse trasmettono a tutto volume “Don’t let me get me” di Pink. Io comincio a canticchiare a bassa voce, troppo bassa per farmi sentire da altri, ma alta abbastanza per riflettere bene sul testo… e accorgermi che sembra scritto appositamente per me.

No, non conosco Pink… e nessuna delle persone che conosco conosce Pink.

Quindi non facciamoci strane idee… la canzone non è scritta per me.

Mentre continuo a servire drink e birre a destra e sinistra, si avvicina Leslie con un sorriso furbo dipinto sul viso. La guardo confusa e lei sorride ancora più apertamente.

L- Tavolo 4, saletta privata. Solite ordinazioni. Ma chiedono espressamente… di te!

Questa volta è il mio sorriso ad aprirsi, mentre l’espressione di Leslie diventa improvvisamente preoccupata e in qualche modo triste. Di nuovo, la guardo confusa… e di nuovo, lei è pronta a chiarire i miei dubbi.

L- Kelly… che stai combinando? Devi forse dirmi qualcosa?

K- Non è successo niente! Probabilmente a loro piace il modo in cui servo… cioè, è un modo particolare… e poi, lui ha detto che voleva conoscermi prima di giudicarmi! Te l’ho detto, no?

L- Kelly… non è stato il cantante a chiedere di te, ma il suo gemello… il chitarrista!

Abbasso lo sguardo, mentre la musica comincia a pulsare dentro di me in modo strano. Sento di nuovo le parole della canzone di Pink… e questa volta riconosco che ha davvero ragione.

I wanna be somebody else

Sì, voglio essere qualcun altro… ma chi? Non lo so nemmeno io, in fondo.

Sorrido in direzione di Leslie, per rassicurarla… ma il sorriso non basta, vero?

K- Tranquilla, Leslie… va tutto bene. Io mi faccio idee strane… e probabilmente lui, ieri sera, scherzava solo… magari aveva bevuto troppo, non credi?

Leslie annuisce, ma è ancora incerta. Già, ma come posso pretendere che lei creda alle mie parole quando non ci credo nemmeno io?? Bill era perfettamente sobrio ieri sera. Voleva solo prendermi in giro, perché… beh, il perché non lo so. Ma so anche che non starò qui a domandarmi troppo perché e perché a me… farei solo del male a me stessa.

Mi dispiace, ma l’ho già fatto per troppo tempo. Questa volta sarà diverso… molto diverso.

K- E poi, non sei ancora mamma, Leslie! Quando lo sarai potrai preoccuparti come una mamma anche per me… ma fino a quel momento… no!

Senza darle il tempo di rispondere, prendo il vassoio con le ordinazioni e mi avvio verso la saletta privata. Apro la porta con una mano, reggendo il vassoio nell’altra, sotto lo sguardo stupito di Steven. Sì, tesoro, questa sera riesco a fare tutto da sola.

Sono indipendente abbastanza, no?

Mi avvio verso il tavolo, con il mio miglior sorriso falso stampato sul viso.

Mi gelo per un secondo… vicino a Bill c’è una ragazza. Sono impegnati… e parecchio. La ragazza indossa una minigonna che sembra più una striscia di stoffa, ma a Bill sembra non dispiacere affatto. Stupida ragazzina… non ha idea di cosa voglia dire essere belle. È convinta di essere molto bella, ma forse ha confuso la bellezza con l’essere volgari. Mi dispiace, ma non basta una minigonna corta quanto un filo di cotone… e questa è una fortuna.

Comincio a servire i drink con estrema lentezza, cercando quasi di convincere me stessa che va tutto bene. Il batterista, Gustav, è l’unico che si accorge della mia esitazione e mi rivolge un sorriso sincero e comprensivo. Dopo aver finito di servire, torno indietro… con un’ultima occhiata gelida verso Bill, che improvvisamente sembra quasi… imbarazzato… dispiaciuto.

Mi allontano dal tavolo con il mio passo da passerella… quello che non facevo più da quando me ne sono andata. Nella confusione del locale nessuno nota questo cambiamento… come nessuno nota le lacrime che hanno cominciato a scendere contro la mia volontà.

Non mi importa del trucco… l’unica cosa che mi importa è che nessuno veda le mie lacrime.

In fondo… lui non ha fatto niente di male, vero? Non stiamo insieme, aveva solo detto che avrebbe voluto conoscermi… e a me non piace.

Quindi va tutto bene, vero? No, non va tutto bene. Non va niente bene! Dannazione, quando avevo deciso di informarmi su di loro… non dicevano tutti che era Tom quello che raccoglieva le groupies per portarsele a letto? Beh, forse dovrei scrivere ai giornali… dicendo loro che non è vero.

Torno al bancone e vedo Leslie. Le sorrido triste e lei ricambia con un abbraccio. Aveva visto tutto… sapeva tutto, ma non sapeva come dirmelo. E Tom aveva chiesto di me… per cosa? Per trasformarmi in una delle sue groupies?? E allora perché non ha detto niente mentre ero lì?

Mi stacco dall’abbraccio di Leslie… e la trascino nel retro. Meno male che al bancone non c’è molta fila. Haley se la caverà senza problemi. Leslie sospira, sa già perché faccio così, ma si lascia trascinare ugualmente.

K- Tom ti ha chiesto di me?

L- Sì, ha chiesto che andassi tu a servirli… e nel frattempo guardava il fratello con quella ragazza… sembrava quasi… divertito

K- Certo, il fratellino sta seguendo le sue orme… perché non dovrebbe esserlo?

L- Fratellino? Ma non sono gemelli?

K- Sì, ma Bill è più giovane di dieci minuti…

L- E tu questo come lo sai? Sei in possesso delle loro cartelle cliniche??

K- No, ma mi sono informata…

Leslie scuote la testa, con compassione.

K- Perché mi guardi così??

L- Ti sei innamorata, Kelly, tutto qui…

K- Non lo conosco ed è un personaggio famoso… e poi è un gran bastardo! Questo lo abbiamo notato tutti, credo, no?

Leslie annuisce, comprensiva, poi mi abbraccia. Dopo circa cinque minuti, mi stacco lentamente da lei e la guardo negli occhi.

K- Leslie… ho combinato un casino. Mi sono presa una cotta per Bill Kaulitz.

Leslie annuisce un’altra volta, questa volta con un sorriso ampio, che io ricambio subito. Adoro Leslie… è così spontanea e aperta! Mi fa sempre stare meglio… è come una sorella maggiore per me. E questo è un bene, perché è tutta la vita che ho sempre bisogno di qualcuno che mi guidi e mi dica cosa devo fare… cosa è giusto fare.

K- Leslie… cosa devo fare adesso?

L- Non lo so… ma secondo me quel cantante cercava solo di farti ingelosire… e Tom gli ha trovato una groupie da usare per arrivare al suo scopo… attirare la tua attenzione!

K- Non lo so, Leslie, mi sembra così… strano! Non credo sia così! E poi non voglio dargliela vinta… anche se così fosse!

Leslie scuote la testa, poi scoppia a ridere. Ma è impazzita?? Le metto le mani sulle spalle e la guardo negli occhi, come si guarda una pazza evasa dal manicomio, mentre lei continua a ridere.

K- Perché ridi, Leslie?

Leslie smette di ridere e assume un’aria pensierosa, prima di sorridere mentre mi fissa.

Conosco quell’espressione. Leslie ha un piano.

E io ho paura.

K- Okay, Leslie, hai un piano! Dimmelo!

L- Veramente no… ma sto pensando a come agire in tutti i casi!

Bene. Adesso sì che sono sicura e tranquilla, eh??

Sospiro stancamente e sto per parlare, quando entra Haley con aria affrettata. Si appoggia al muro e comincia a riprendere fiato. Sembra che abbia corso per chilometri… ma se era ferma al bancone??

K- Haley! Cosa c’è??

Haley riprende fiato e cerca di parlare, ma non ce la fa. Così cerca di respirare lentamente… e quando il ritmo del suo respiro finalmente si calma, è pronta a parlare.

H- C’è il ragazzo del tavolo 4, Kelly. Quello carino!

K- Beh, Haley, tutti e quattro sono carini… dovrai spiegarti meglio!

H- Il cantante Kelly, il cantante! Hanno ordinato un’altra volta, chiedendo di te! Sono andata io e ho detto che non potevi venire, perché eri nel retro, ma lui non ci ha creduto! Così è venuto al bancone e ha detto di chiamarti… dice che deve parlarti!

K- Io con lui non ci parlo!

L- Giusto! Devi tenerlo sulle spine… fagliela pagare per quello che ha fatto!

K- Non voglio parlarci e basta!

H- Ma non puoi rimanere chiusa qui in eterno, Kelly!

K- Giusto!

Esco velocemente dal retro e torno dietro al bancone. È lì, che si guarda intorno. Poi mi vede e comincia ad avvicinarsi. Io ricomincio a preparare drink e a servirli, con indifferenza.

B- Devo parlarti

Io continuo a non guardarlo… ha ragione Leslie, teniamolo un po’ sulle spine, no?

K- Io non voglio ascoltarti, però. Un vero peccato, vero?

B- Kelly

K- Non disturbarti, Bill. Torna da quella groupie… anche se scommetto che non ti ricordi nemmeno come si chiama. O peggio, magari non l’hai neanche mai saputo il suo nome!

B- È stata un’idea di mio fratello… ti ho visto con quel bodyguard e… beh… insomma, hai capito!

Questa volta io alzo lo sguardo e sorrido, con aria furba.

K- Certo. La gelosia. E così Tom ha pensato che avresti dovuto ricambiare, vero?

Bill annuisce e io scoppio a ridere.

K- Beh… quel bodyguard… si chiama Steven. Mi aveva aiutato ad aprire la porta della saletta privata… cioè, quando ti ho visto avevo paura che mi avresti riconosciuta e… mi sono spaventata, ecco. E dovevo trovare una scusa… così ho detto che non reggevo la porta!

B- Quindi, volevi ringraziarlo…

K- Sì, ma non nascondo che volevo farti ingelosire. Ma solo un po’!

Bill scoppia a ridere, mentre io guardo la folla attorno al bancone. Alcuni guardano Bill, adoranti, altri invece, aspettano semplicemente la loro ordinazione.

K- Beh, ora devo andare… oppure mi uccideranno, chi per avere il drink e chi perché sto parlando con te! Faresti meglio a tornare nella tua bella saletta, Bill Kaulitz… questo non è il tuo posto!

B- Non è neanche il tuo, se è per questo!

Io scoppio a ridere.

K- Sì, invece! Me ne sono andata, ricordi?? La famosa modella Kelly Griffin sembra essere scappata dallo studio fotografico dove stava facendo un servizio…che sia scappata di sua volontà? O forse è stata rapita? Non senti mai i telegiornali?? Ho rinunciato a quella vita… e non c’è un solo momento in cui me ne pento!

Mi allontano sotto il suo sguardo incredulo, continuando a ridere.

 

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto… purtroppo non ho molto tempo e non posso rispondere ai commenti. Ma vi ringrazio tutti quanti!! Anche chi ha solo letto… ma se mi lasciate un commentino piccolino mi fate tanto tanto felice!

Grazie mille!!

  
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