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Autore: HaBiBi97    02/07/2013    0 recensioni
ciao è la parola di cui alcune volte ho più paura,altre volte è la parola più bella che si possa pronunciare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo1

Un po' di tutto.

Ciao, è la prima parola che si dice quando si saluta e l'ultima quando si va via, non è come la parola addio...però certe volte ci assomiglia molto fino a raggiungere lo stesso significato, questo mi spaventa molto poiché non sai mai se quel ciao è un ciao o un addio.Alcune volte è la parola che non vorrei mai sentir dire,altre volte è la parola più bella che si possa pronunciare , ciao è la parola di inizio e di fine di qualsiasi relazione umana. Vi racconterò la mia storia,storia che credo di non poter dimenticare mai, rimarrà per sempre impressa nella mia mente proprio come il primo bacio...insomma quelle storie che seppure passerà tempo conviveranno con te e ti faranno compagnia per il resto della tua vita che ti piaccia o no.

Avevo più o meno 17 anni, quell' età che io chiamavo ''perfetta'', chissà perché l' idea di dover fare 18 anni mi paralizzava proprio come ai bambini spaventa il buio e iniziano a correre e ad urlare e si dirigono verso i genitori o i fratelli più grandi, a differenza dei bambini però io non potevo urlare o meglio potevo farlo, ma dal tempo non puoi scappare, nessuno lo può fermare, nessuno potrà ''proteggerti'' NESSUNO! L' idea di crescere, di diventare grande, di far parte di un mondo diverso mi spaventava troppo, era per me qualcosa di insuperabile e mi chiedevo come fosse possibile che fosse una cosa naturale … come ?

Mi sono appena accorta di non essermi ancora presentata, dunque io mi chiamo Dalila, ma non vi svelerò ora la mia età, in ogni caso ritornando a noi, la mia età perfetta fu piena di avvenimenti,la scuola, gli amici,i pomeriggi passati a studiare e le serate sempre in compagnia , d' inverno più o meno facevo sempre le stesse cose, una solita routine senza fine, mentre d' estate ogni giorno era diverso da un altro, niente era uguale, conoscevo sempre nuove persone, l' odore del mare mi faceva compagnia tutti i giorni e quando mi svegliavo e mi affacciavo alla finestra vedevo le goccioline di rugiada sul prato che mi facevano avvertire sempre un senso di purezza e di gioia, restavo sempre li 5 o 10 minuti a fissare il vuoto e poi iniziava la mia giornata, cosi viva e divertente. Dopo questa breve digressione, torniamo a noi, inizierò a raccontarvi la mia storia dal dicembre dell' anno ****,periodo natalizio, niente scuola e si usciva per fare i regali, insieme alle amiche o familiari, il pomeriggio di solito andavo alla scuola guida per fare il corso per la patente con altre due mie amiche Laura e Giuliana, più che un corso serio era un divertimento, il prof , che tra l ' altro aveva una ventina d' anni era spigliato alto e muscoloso,capelli ricci e castani,occhi verdi a mandorla, si a descriverlo sembra un dio ed infatti era proprio cosi, era bellissimo, ma era anche simpatico e si sapeva rapportare con i ragazzi. Scherzava sempre e poi parlava spesso, si accorgeva se qualcuno di noi stava male solo guardandoci negli occhi, sapeva sempre tutto, senza che tu parlassi lui già aveva capito, si chiama Vincenzo,ma noi lo chiamavamo l'aquila, perché ci dava un senso di libertà. E poi c' era un ragazzo,devo dire molto carino, aveva qualcosa di diverso dagli altri,non sapevo bene cosa, ma ne ero certa,si chiamava Zakaria e a breve avrebbe compiuto i suoi 18 anni.

Non ci avevo mai parlato, solo salutato, fino al 24 marzo, poiché avevo la prova pratica di guida lo stesso giorno, ci mettemmo a parlare e la prima parola che disse fu proprio ciao, quella parola di cui ho un po' paura, ed io mi risposi nello stesso modo. La mia tesi di ragazzo ''diverso'' fu confermata, voce carismatica,presenza forte,modo di pensare acuto e fine, modi rispettosi ed eleganti,sguardo vispo e attento. Prima diagnosi alla prima impressione. in ogni caso superammo entrambi l'esame, il giorno dopo era il turno di Laura e Giuliana e anche loro furono promosse....intanto poi c'era la scuola, quella maledetta scuola, l' ansia del secondo quadrimestre, la paura di essere rimandate e farsi un estate sui libri era un incubo,ma ce la facemmo.

Sapevo che Zak avrebbe avuto l' esame quell'anno, ma di lui non sapevo niente, non sapevo che scuola frequentasse , non avevo amici che lo conoscessero, insomma da quel 24 marzo e per tutta l' estate non seppi nulla di lui,eppure chissà perché il suo nome era rimasto impresso nella mia mente.

Passò l' estate, una bella estate devo dire,mi divertì tantissimo,ogni giorno ridevamo e scherzavamo tutti insieme,senza pensieri, Laura e Giuliana non erano con me ed infatti le pensavo spesso, mi mancavano, le volevo un sacco di bene,erano cosi diverse ma le adoravo entrambe, sapevano darmi ciò di cui avevo bisogno, sempre! Perciò erano le miei migliori amiche.

A settembre,incominciò la mia solita routine...quinto anno.....bruttino,non solo per l' esame, ma perchè mi accorgevo che stavo crescendo, avrei lasciato li tra i banchi di scuola parte della mia adolescenza,cosi rimasta intrappolata nel passato e non recuperabile, il lato positivo era che dovevo compiere ancora 18 anni.

Primo giorno di scuola 14 settembre ****,il primo giorno di scuola è sempre bellissimo, si rivedono gli amici,le bidelle che oramai sono diventate le tue confidenti, i prof che odierai a vita e quelli di cui hai molta stima,il bar e l odore dei cornetti e del caffè la mattina, i ragazzi più belli della scuola,le ragazze con la puzza sotto il naso e i secchioni, in ultimo la preside che non si vede mai, la porta della sua stanza veniva ammirata, ma io non avevo mai visto la sua stanza, ma me l'immaginavo,la preside era abbastanza riservata e aveva i lineamenti duri e segnati dal tempo, ma forse il tempo non è stata l unica cosa che ha disegnato le rughe sul suo volto.

Dunque suonò la campanella e una valanga di studenti attraversò il cancello, i ragazzi del primo anno erano disorientati e un po' spaventati, come il mio primo giorno di scuola daltronde !!

Entrammo nelle classi e la mia era la numero 211 me lo ricordo come se fosse ieri,aula spaziosa e luminosa e come tradizione del primo giorno di scuola i banchi erano puliti colore classico :bianco, bianco colore un po' incerto però allo stesso tempo completo poiché è l' unione di tutti i colori e poi è sempre stato il colore della libertà e si sa i giovani amano sentirsi liberi. La sua luminosità fa brillare gli occhi ed è l' opposto del nero, che da un senso di vuoto e di oscurità, l' assenza di tutto ciò che esiste e il brivido di scoprire qualcosa di nascosto.

In ogni caso,essere del quinto anno era positivo per alcuni lati, conoscevi tutti e salutavi tutti quasi sempre dicendo la stessa, certe volte scontata parola:ciao.

Dopo il primo giorno di scuola,già mi era passata la voglia, ma per fortuna c'erano le amiche ed erano loro il motivo per cui io continuavo quest' ''avventura''.

Sai che brutto andare a scuola senza amici?....impensabile!!!!!!

Dopo tutti questi racconti e giri di parole, vi starete chiedendo quale sarà la vera storia,ma tutto a suo tempo!

Dopo che mi avrete mandato a quel paese, ve la racconterò, ma dato che già l' avrete fatto, ve la racconto ora!

Avete presente il ragazzo che ho nominato prima, si proprio lui, Zakaria, lo rividi a fine anno, era giugno,io andavo a scuola per le prove scritte e lui all' università per il quarto esame di psicologia, disciplina bellissima quanto articolata, piena di sfumature e soprattutto priva di ragione e piena di sensazioni, almeno io cosi la vedo, il vero psicologo è quello che ti aiuta a sentire non a ragionare, è quello che ti aiuta ad abbandonare la mente per seguire il cuore, certo poi dipende dai casi del paziente, ma credo che la maggior parte delle volte i sentimenti facciano da protagonisti e la ragione non esiste, poiché nel momento in cui cerchi di prendere il controllo di tutto perdi il contatto con la realtà...tutto questo me lo insegnò una persona a me carissima e che ogni giorno mi insegnava qualcosa! Mi diceva sempre si presente, ascoltati,chiudi gli occhi e chiediti cosa senti in questo istante senza pensare!

Scusatemi, mi sono persa di nuovo,ma abituatevi lo farò spesso... dicevo, lo incontrai e mi disse, indovinate che mi disse si bhe quello che voi pensate: Ciao Dalila! Ed io gli risposi
        - Ehi Zak! Tutto bene?
        - Si te? Mi rispose. Ma uno di quei si decisi, troppo per essere un si vero,ma non chiesi nulla. Semplicemente risposi
        - Un po stanca,ma tutto bene
        - Sono stanco anche io,oggi affronterò l' ultimo esame di quest'anno,dopo finalmente mi riposerò,scusami però ora devo andare,ci vediamo.
        - Si,vado anche io.

Poi,me ne andai, attraversai e arrivai a scuola, per fare gli scritti d'italiano,ma a tutto pensai tranne che a fare il tema, ero stanca e la mia mente era occupata da altri pensieri.

Non so quali precisamente,ma non ero presente,però forse fu uno dei temi più belli che scrissi,proprio perché al tema non ci pensai minimamente,scrissi a tutto ciò che non pensavo. Lo so che è un po' strano, ma è cosi.

Una settimana dopo avevo gli orali e per una settimana mi chiusi in stanza a studiare,la mia tesina aveva come argomento principale la purezza dello spirto. All' esame presi 100 e il mio obiettivo fu raggiunto,eppure non ero soddisfatta mi mancava qualcosa,ma cosa? Non lo sapevo neanche io, però di una cosa ero certa avrei trovato la mia risposta e sapevo con chi parlare...l' aquila, mi dissi, lui capisce sempre tutto, sa sempre tutto, potrebbe aiutarmi a capire! Cosi mi diressi alla scuola guida, entrai e lo vidi, lui abbandonò la lezione, senza che io glielo chiedessi e si diresse verso di me, mi guardò e mi disse:

Cosa c'è che non va?
Non lo so è questo il punto,ho raggiunto il mio obiettivo eppure sento che qualcosa mi manca,ma non so cosa!
- Ah certo che lo sai! Ma io non posso dirti cosa c'è che non va, devi saperlo tu, meglio di te chi puo' capirti? Chi puo' sapere cosa ti manca? Chi ? Se non te stessa?
- Se lo sapevo non sarei venuta da lei, lei che sa sempre tutto,lei che conosce tutte le risposte...non crede?
- Cosa pensi che io sia un mago? Credi che la gente risolvi i problemi al posto tuo ? Ah no, mi dispiace ma non funziona cosi, se avrai bisogno di sfogarti,di parlare,di un consiglio,potrai venire quando vuoi, ma alle domande su di te impara a risponderti da sola,ora devo andare a proseguire la mia lezione! Arrivederci!
- arrivederci.
- Dissi solo questo:arrivederci. Non sapevo che altro dire,tornai a casa,salutai mamma e papà,ebbi da loro i complimenti per l'esame e poi andai in camera,mi stesi sul letto e incominciai a pensare e l' unica risposta che trovai fu: forse sarà una crisi adolescenziale?Non sapevo cosa pensare. Poi mi addormentai.

 

 

 

 

 

  
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