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Autore: Francine_92    03/07/2013    2 recensioni
[Questa storia fa riferimento a "il principe mezzosangue" ed a "i doni della morte" interpretati in modo molto differente dagli originali.]
“Guardami.” Hermione, che stava con la testa china e continuava a piangere, sollevò il viso specchiandosi negli occhi di Draco. “Sopravvivremo a tutto questo.” allungò la mano destra per stringere il braccio di Hermione, portandoselo vicino alle labbra e posando poi quest'ultime sulla cicatrice che Bellatrix le aveva inciso. Hermione a quel gesto parve calmarsi e smise di piangere. Draco le lasciò il braccio e lei ne approfittò per fare lo stesso; usò entrambe le mani per sollevare la manica della camicia di Draco, scoprendone il Marchio Nero e si chinò a baciarlo. Poi si allontanò e tornò a guardare il giovane serpeverde negli occhi color ghiaccio, che già avvertiva il cuore più leggero e colmo di una gioia mai provata. “Ci prenderemo cura l'uno dell'altra e saremo sempre pronti a sanare le nostre cicatrici, me lo prometti?”
“Te lo prometto, Hermione.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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I will fight for one last breath, I will fight until the end.

And I will find the enemy within, because I can feel it crawl beneath my skin.

-Breaking Benjamin.

 

Lo scontro finale.

 

“Fatevi avanti!” la voce di Voldemort fu perfettamente udibile da tutti; sia le persone all’interno del castello che fuori si fermarono paralizzate. Quelle presenti nel cortile nel quale Voldemort aveva appena fatto il suo ingresso, si voltarono a fissarlo, abbassando lentamente le bacchette e quest’ultimo aspettò che tutti quelli che si trovavano ancora all’interno di Hogwarts uscissero allo scoperto, prima di parlare ed annunciare la sua vittoria e la sconfitta di Harry Potter. Una decina di minuti dopo tutti i suoi Mangiamorte gli si erano avvicinati e si erano fedelmente posizionati in fila dietro di lui, in silenzio. Solo Bellatrix, Lucius e Narcissa avevano osato fare un paio di passi avanti, ma se ne stavano anche loro in silenzio alle spalle di Voldemort.

“Chi è quello che Hagrid porta in braccio? Chi è?” Ginny stava tremando e suo padre fece appena in tempo a fermarla quando, dopo aver lanciato un urlo, tentò di correre nella direzione di Harry. “No, no!” scoppiò a piangere ed Arthur Weasley la tenne ferma a sé.

“Harry Potter è morto! Da oggi in poi voi riporrete la vostra fiducia in me!” scoppiò in una risata sguaiata e sorrise, ma quel sorriso era colmo di crudeltà. Non riusciva neanche a mostrare felicità per la vittoria, era un essere completamente privo di umanità.

“Allora, chi è così sciocco da continuare a combattere e chi invece vuole saggiamente decidere di servire me?”

“Non importa che Harry sia morto, la gente muore tutti giorni!” intervenne un ragazzo dai capelli castani che rimase ancora fermo ed immobile tra la folla, in mezzo agli altri. Voldemort stava cercando di capire da dove provenisse la voce, ma non ce ne fu bisogno perché Neville Paciock fece un passo avanti, uscendo allo scoperto. “Sì, abbiamo perso Harry stanotte, ma lui è ancora con noi. Qui dentro!” e così dicendo, Neville portò la mano vicino al proprio cuore battendola con forza sul petto. Tutti lo guardarono sconvolti e sorpresi; aveva osato prendere parola senza che Voldemort lo permettesse e poteva rischiare di morire solo per questo. “Tutti i caduti in questa battaglia non sono morti invano. E tu lo sarai! Il cuore di Harry batteva per noi!” Voldemort scoppiò in una risata amara e Bellatrix fece lo stesso. “Paciock, credi davvero che riuscireste a battere me? Il grande e potente Lord Voldemort?”

“Sì, noi possiamo.” un ragazzo biondo prese coraggio ed uscì a propria volta dalla folla di studenti, insegnanti ed Auror. Era Draco Malfoy. Narcissa lo guardò e la sua espressione faceva ampiamente capire quanto fosse preoccupata e spaventata per lui. “Ma guarda un po’ chi c’è. Il figlio di Lucius, il traditore.” sibilò Voldemort.

“Il serpente, Neville. Il serpente.” Ron, che si trovava esattamente dietro di Neville, gli fece un cenno con il capo perché effettivamente Nagini stava strisciando lì intorno. Il ragazzo che sapeva che Nagini andava uccisa, la fissò con intensità desiderando ardentemente di poterlo fare. Improvvisamente un luccichio gli arrivò agli occhi e riuscì a scorgere la spada di Godric Grifondoro che spuntava dal vecchio Cappello Parlante. Anche Hermione se ne accorse e si chiese come fosse possibile; credeva che la spada si trovasse al sicuro nella propria borsetta. Ma poi capì, la spada appariva quando un vero grifondoro ne aveva bisogno. Poi però distolse l’attenzione da quei pensieri e tornò a guardare Draco che aveva così coraggiosamente sfidato Voldemort. Avevano litigato, ma capì subito che era stata solo una stupida ora che Draco rischiava di perdere la vita. Strinse con forza i pugni e serrò le mascelle; lottò con tutte le sue forze per impedire alla paura di prevalere e alla fine la vinse. Fece un paio di passi in avanti e si avvicinò lentamente a Draco. Lui non si era accorto di niente, ma Voldemort aveva cambiato improvvisamente espressione. Un’altra persona che osava disubbidirgli? Hermione fece scivolare la propria mano accanto a quella di Draco, sfiorandola ed intrecciando poi le dita con le sue. Draco si voltò sorpreso chiedendosi di chi fosse quella mano e sorrise vedendola lì accanto a lei. Nonostante fosse sporca e ferita, era sempre bellissima. “Ti starò accanto. Sempre.” sussurrò lei. Nel frattempo anche Luna, Seamus, Dean, Arthur, Ginny, Fred, George ed un altro paio di persone fecero la stessa cosa di Hermione e si avvicinarono a Draco, provocando in Voldemort una rabbia mai provata prima. “E va bene, morirete tutti allora!” urlò e sfoderò la bacchetta.

Harry stava guardando Nagini con la coda dell’occhio e vide Neville avvicinarsi furtivo alla spada di Grifondoro. Per fortuna era coperto dalle persone che si erano avvicinate a Malfoy una volta che ebbero seguito l’esempio di Hermione e Voldemort non poteva vederlo.

Non appena Neville impugnò la spada e si precipitò ad uccidere Nagini, Harry aprì gli occhi e si catapultò a terra, sfuggendo alla presa di Hagrid. Tutti i presenti si voltarono sorpresi a fissarlo. La gioia invase tutti i suoi amici, mentre Voldemort gettò un urlo di rabbia e frustrazione e prese a lanciare ‘Avada Kedavra’ a raffica, che prontamente Harry schivò. Improvvisamente tutti si sparpagliarono in più direzioni e ripresero a combattere contro i Mangiamorte che avevano seguito l’esempio di Voldemort ed avevano iniziato a lanciare maledizioni contro chiunque gli capitasse a tiro. Harry attirò Voldemort all’interno del castello che ovviamente lo seguì ancora furiosamente arrabbiato per aver scoperto che Harry Potter non era morto. Draco strinse con forza la mano di Hermione e la trascinò fuori dalla folla, posizionandosi insieme a lei dietro un alto muro di pietra. Le fece poggiare la schiena contro di esso e gli si mise davanti, portando le mani ai lati del suo viso, sul muro, impedendole di fuggire. “Draco, non ho intenzione di starmene nascosta mentre gli altri combattono e rischiano la vita.” lo guardò, non distogliendo neanche un attimo gli occhi dai suoi. “Lo so. Ma devo dirti una cosa importante.” mormorò. Hermione non rispose, ma lo invitò a parlare facendo un cenno con il capo. Erano vicinissimi ed Hermione provò una sfrenata voglia di baciarlo. Nel frattempo Neville non era riuscito a colpire Nagini, che era prontamente strisciata nel castello alla ricerca del suo padrone e Draco riuscì a scorgere quella scena, dando un’occhiata veloce al di là del muro. Poi tornò a guardare Hermione, bella come sempre ed improvvisamente avvertì la bocca secca e si sentì terribilmente in imbarazzo. Non era abituato a fare quel genere di cose, non sapeva quali parole usare e nemmeno come comportarsi. Alla fine decise che era meglio smetterla con tutti quei viaggi mentali e la buttò lì, come se fosse una cosa da niente. “Io ti amo.” Hermione lo guardò e sbarrò gli occhi, stava dicendo sul serio o la stava prendendo in giro? Scrutò a lungo i suoi occhi e capì che era più che convinto di quello che diceva, ma Draco non parve capire quali pensieri stavano attraversando la mente di Hermione, così provò a ripeterlo. “Sono innamorato di te, Hermione.” Gli occhi della strega divennero ad un tratto lucidi ed una lacrima scivolò lungo la sua guancia. “Anche io sono innamorata di te.” deglutì e tirò su con il naso, perché sembrò aver perso l’uso della parola in quel momento e si fece coraggio prima di riprendere a parlare. “Ti amo da morire, Draco.” sulle labbra di Malfoy apparve un ampio sorriso e lei, come contagiata da esso, sorrise a propria volta. I due si baciarono dolcemente, le loro labbra si incontrarono per l’ennesima volta, chiusero gli occhi e per un attimo parvero scomparire anche i rumori dovuti al lancio di vari incantesimi e al crollo di muri provenienti da ogni angolo. Le loro lingue si intrecciarono in una danza sinuosa ed Hermione si spinse maggiormente in avanti come a volersi incollare ancora di più alle labbra di Draco che sorrise sulla bocca della giovane strega a quel gesto. Poi però si staccarono e si guardarono negli occhi; erano entrambi accaldati e provavano una felicità immensa che contrastava incredibilmente con l’atmosfera di quel momento. “Non moriremo. Avremo una vita felice insieme.” sussurrò lei e Draco annuì debolmente. Non poteva impedirle di combattere e nemmeno lui si sarebbe tirato indietro, ma l’avrebbe protetta a tutti i costi, perché lei era il suo tesoro più grande. Era stata la sua ancora in un periodo di tristezza e smarrimento, l’aveva salvato ed Hermione aveva iniziato a vederlo con occhi diversi fin dall’inizio e questo li aveva irrimediabilmente legati. Si erano fidati a vicenda l’uno dell’altra, nonostante le circostanze avverse. Draco non aveva mai creduto nel destino, ma faceva fatica a credere che lui ed Hermione non fossero stati destinati a stare insieme da sempre, anche se l’avevano capito tardi.

*

“Neville! Dov’è il serpente?” “Sto cercando di trovarlo, Hermione!” Neville era davvero disperato, credeva che sarebbe riuscito in un attimo ad ucciderlo, ma gli era sfuggito sotto il naso. Hermione aveva il fiatone e con lei era venuto ovviamente anche Draco, seguito inevitabilmente da Ron che li aveva visti correre all’interno del castello. “Ho lasciato Luna fuori, ha detto che se la caverà da sola. Sta combattendo contro un paio di Mangiamorte.” mormorò, cercando di riprendere fiato e quando notò l’espressione sbalordita ed accusatoria di Hermione aggiunse. “C’è anche Dean con lei, non è completamente sola!” Hermione non commentò, ma tornò a rivolgersi a Neville. Draco se ne stava zitto come era solito fare, con le braccia incrociate al petto mentre dava un’occhiata intorno, cercando di scorgere movimenti sospetti e pronto a tirare fuori la bacchetta se fosse stato necessario.

“Eccolo!” urlò Ron. Ed in effetti il serpente se ne stava in cima alle scale, sibilando e scrutando l’ambiente circostante. “Lo distraggo io.” disse Draco e con uno scatto veloce prese a salire le scale, ignorando Hermione che cercava di fermarlo. Subito Nagini iniziò ad inseguirlo; Draco fece appena in tempo a fare un salto cercando di salire le scale che portavano al secondo piano, quando il serpente si sollevò in aria nel tentativo di bloccarlo. Subito Neville inseguì il serpente più velocemente che poteva e alle sue spalle Ron ed Hermione chiudevano la fila. Quando lo raggiunsero, Nagini aveva bloccato la strada a Malfoy che se ne stava con la schiena premuta contro il muro. Hermione si portò le mani alla bocca, preoccupata e spaventata. “State indietro.” mormorò Neville sia a lei che a Ron. Successivamente si avvicinò di soppiatto al serpente che si stava preparando a scagliarsi su Malfoy e proprio mentre Nagini aprì le fauci per morderlo sollevandosi verso l’alto con aria minacciosa, Neville sferrò il suo attacco, tagliando di netto la testa al serpente che cadde a terra, morto. Draco era ancora paralizzato dalla paura ed Hermione gli corse incontro, scavalcando la carcassa del serpente e gettandogli le braccia al collo. Draco si lasciò abbracciare e successivamente le stampò un leggero bacio sulla tempia. Hermione aveva avuto paura di perderlo per sempre e si stava lasciando andare alle emozioni, piangendo sulla sua spalla per scaricare la tensione, mentre Draco se ne stava impassibile fissando Ron e Neville che li stavano guardando in completo silenzio; un silenzio del tutto complice.

*

“Avanti Tom, finiamola come l'abbiamo cominciata: insieme!” Harry afferrò Voldemort con forza e lo trascinò giù da una torre con sé. I due lottarono a mezz’aria per una frazione di secondo prima di ritrovarsi catapultati a terra. Harry fu privato degli occhiali, ma subito allungò una mano tastando il terreno intorno a sé cercando di trovarli, cosa che successe praticamente subito. Se li infilò e si rialzò in piedi puntando la bacchetta in direzione di Voldemort; quest’ultimo lanciò subito l’Anatema che Uccide su Harry. Un lampo di luce verde fuoriuscì dalla sua bacchetta che Harry contrastò prontamente con un lampo di luce rossa. I loro incantesimi si unirono e l’uno tentava di respingere l’altro; Harry usò tutte le sue forze per cercare di resistere e Voldemort faceva ovviamente lo stesso. Dopo un po’, l’energia di Voldemort parve indebolirsi. Ormai tutti i pezzi della sua anima erano stati distrutti e lui era diventato quasi il niente assoluto. Pian piano il suo Avada Kedavra si ritirò verso la punta della sua bacchetta, mentre l’incantesimo di Harry continuava a resistere ed a sopraffare quello di Voldemort. E poi in un attimo Harry riuscì ad annullare il contatto tra le due bacchette, facendo rimbalzare l’Anatema che Uccide direttamente su Voldemort. Il suo corpo cadde a terra privo di vita, gli occhi vitrei e spenti, senza espressione. Proprio nello stesso istante Molly Weasley aveva tolto la vita alla serva più fedele di Voldemort, Bellatrix Lestrange, per salvare la propria figlia, Ginny. Il corpo esanime di quest’ultima cadde a terra; c’era ancora un accenno di risata malvagia presente sul suo volto, che si spense lentamente insieme alla sua anima.

Il silenzio calò tutto intorno, ogni mago e strega presente abbassò la bacchetta e fissò il corpo senza vita di Voldemort senza dire una parola. I Mangiamorte si erano defilati in un attimo; gli unici rimasti erano Lucius e Narcissa Malfoy, alla disperata ricerca di loro figlio. C’erano corpi senza vita ovunque e quella scena recava una disperata tristezza negli animi di tutti. Draco uscì nuovamente in cortile, seguito fedelmente da Hermione. I suoi genitori lo fissarono; si sentivano entrambi orgogliosi di lui, per quanto fosse assurdo. Seamus, Dean, Luna, i gemelli Weasley e tanti altri se ne stavano in piedi, immobili, come se stessero ancora cercando di mettere a fuoco la scena che gli si era parata davanti. Erano increduli e senza parole. Alle spalle di Hermione e Draco c’erano ancora Neville con la spada di Grifondoro in mano e Ron, che guardò subito in direzione di Harry, mentre gli si avvicinava a passo lento, superando gli altri. “Ce l’hai fatta.” disse in sussurro ed Harry sorrise, come se stesse solo aspettando che qualcuno gli confermasse che non era solo un bellissimo sogno. Guardò Ron e si scambiarono uno sguardo complice; entrambi con gli occhi colmi di gioia. Sì, ce l’aveva fatta. Era tutto finito.

_____

Ho solo un piccolo appunto da fare, a parte il solito 'segnalatemi se ci sono errori'. Ho deciso di non far morire Fred, perché tra tutte le morti che ci sono state la sua è stata quella che mi ha sconvolto di più e dato che sto riscrivendo la storia a modo mio, non potevo che prendere questa decisione e lasciare il gemello di George in vita. Immagino che non vi dispiaccia, vero?

  
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